Adolphe Thiers
Biografia • Il pensiero profondo di un viveur
Adolphe Marie Joseph Louis Thiers nasce a Marsiglia il 15 aprile 1797. Ultimati gli studi in legge ed animato da grande passione per la storia e per la politica, nel 1821 approda a Parigi dove comincia a lavorare come giornalista politico di orientamento liberale. Negli anni immediatamente successivi, fra il 1823 ed il 1827, scrive la sua "Storia della Rivoluzione Francese", accolta con grande entusiasmo un po' in tutta Europa.
L'opera, che esalta l'evento per i principi di cui si è fatto portatore, è al contempo un'ardita sfida al pericoloso clima di restaurazione borbonica attuata da Carlo X.
Con l'insurrezione del luglio 1830, che vede la caduta del re Borbone, Thiers è fra gli artefici dell'ascesa al trono di Luigi Filippo I d'Orleans, le cui simpatie per il liberalismo sono note. Eletto deputato nel 1830, è dapprima sottosegretario per le Finanze e poi, fra il 1832 ed il 1836, prima ministro dell'Interno, poi del Lavori Pubblici e infine del Commercio.
In questi anni va allontanandosi dai liberali schierandosi sempre più apertamente con i conservatori: nel 1834 reprime con la forza le proteste popolari e nel 1835, in risposta ad un attentato al re, pone severe limitazioni alla libertà di stampa. Per continuare ad avere libero accesso in casa dell'amante, Euridyce, moglie di Alexis Dosne, nel 1833 ne sposa la figlia maggiore, Elisa. Successivamente intreccerà una relazione anche con la seconda figlia, Felicia.
Il 22 febbraio 1836 è chiamato a svolgere il ruolo di Primo Ministro, carica che conserva fino al 6 settembre dello stesso anno, quando decide di dimettersi in seguito alla durissima opposizione mossagli da François Guizot. Tornato in Parlamento due anni dopo, e pur restando un conservatore, Adolphe Thiers non esita a difendere quella istituzione come strumento indispensabile per contrastare le tendenze assolutistiche della monarchia.
Nel 1840 è nuovamente presidente del Consiglio per otto mesi: si dimette nel mese di ottobre per divergenze di vedute con il re in politica estera. Queste esperienze politiche hanno gradualmente fatto affiorare in lui tendenze repubblicane. Con i moti del 1848 ritorna a far parte del governo provvisorio, caduto Luigi Filippo I, ed entra nella Costituente.
Nel 1851, avendo condannato il colpo di Stato di Napoleone III - la cui chiamata alla Presidenze della Repubblica era stata da lui caldeggiata - viene accusato di complottare contro il Bonaparte e costretto all'esilio. Rientra in patria un anno dopo ma il colpo di Stato del Bonaparte lo tiene per circa dieci anni fuori e distante dalla politica, dedicandosi invece al completamento della "Storia del Consolato e dell'Impero", iniziata nel 1840 e conclusa nel 1855.
Nel 1863 torna a occuparsi di politica e viene eletto deputato di opposizione. Nel 1870 si oppone fermamente alla guerra, quella che porterà alla caduta dell'impero e di Napoleone III. Primo Presidente della Terza Repubblica, l'anno successivo sottoscrive le condizioni di pace con Bismarck. Il 24 maggio del 1873 è costretto ancora una volta a dimettersi da capo di Stato.
Adolphe Thiers morirà qualche anno più tardi, il 3 settembre 1877, a Saint-Germain-en-Laye, all'età di 80 anni.
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