Caterina de' Medici
Biografia
Tra le figure più leggendarie del tardo Rinascimento, Caterina de' Medici è una regina di Francia la cui fama è giunta fino ai nostri giorni. Avvolta per certi versi ingiustamente da una nube di maldicenze, legate alle sue origini fiorentine, questa regnante continua a ispirare storie intriganti, da Alexandre Dumas padre fino alla serie televisiva The Serpent Queen (2021/2022). Scopriamo di seguito quali sono i momenti salienti della vita di Caterina de' Medici.
Dalla corte fiorentina a quella francese
Caterina Maria Romula di Lorenzo de' Medici nasce il 13 aprile 1519 a Firenze da Lorenzo de' Medici duca di Urbino e Maddalena de la Tour d'Auvergne (Lorenzo il Magnifico fu suo bisnonno). Sull'educazione della giovane Caterina iniziano le prime dispute tra Francesco I, intenzionato a farla allevare in Francia, e Papa Leone X, di tutt'altra opinione.
Caterina riceve un'educazione sotto l'egida papale, vivendo con la nonna Alfonsina Orsini. Come unica erede della casa medicea assume il titolo di Duchessa di Urbino; nel 1523 Giulio de' Medici, parente alla lontana di Caterina, viene eletto papa con il nome di Clemente VII. Quest'ultimo, alleatosi con i francesi, inizia a pensare per la giovane erede a un vantaggioso matrimonio con la casata dei Valois, all'epoca sul trono di Parigi.
Dopo un periodo di rivolte a Firenze, terminate con la repressione pontificia, i piani per l'unione di Caterina de' Medici possono proseguire. Il re di Francia Francesco I propone per la mano di Caterina il suo secondogenito Enrico, Duca d'Orléans (Enrico II di Valois). Caterina così a soli 13 anni inizia a studiare il francese, che arriva a parlare fluentemente il giorno del matrimonio, celebrato il 28 ottobre 1533 con grande sfarzo a Marsiglia.
Un matrimonio affollato
A dispetto dell'inaspettata morte di Papa Clemente VII, che rende di fatto inutile il matrimonio, Caterina de' Medici viene comunque accolta favorevolmente a corte, in particolare dalle sorelle del marito, tra cui Margherita di Navarra. Riesce a fare breccia nel cuore del re, che rimane colpito dall'intelligenza della giovane fiorentina.
A lei viene attribuita la nascita della cavalcata all'amazzone, ideata per potersi unire liberamente alle battute di caccia del suocero, con cui dimostra di andare pienamente d'accordo.
La corte rimane ben presto stupita dalla vasta cultura dimostrata dalla giovane, in grado di parlare fluentemente italiano, francese e latino.
In seguito alla morte del delfino di Francia (Francesco di Valois-Angoulême, figlio di Francesco I), avvenuta il 10 agosto 1536, Enrico e Caterina diventano i nuovi eredi al trono. Questo momento segna l'inizio dei pregiudizi nei confronti di Caterina, che in quanto fiorentina viene accusata di aver avvelenato Francesco. La diffidenza nei confronti di Caterina rimane un punto fermo, anche se si attenua quando la donna riesce a dare infine dei figli al marito.
Il matrimonio e l'educazione dei figli sono influenzati dalla presenza della favorita Diana di Poitiers, amante di Enrico ma al tempo stesso responsabile della felicità dell'unione tra i due regnanti.
Era lei che faceva tutto e il re non muoveva un dito senza che ella lo sapesse.
(Pierre de L'Estoile)
Caterina de' Medici: una regina in bilico tra guerre di religione
Al momento della morte del marito Enrico II, avvenuta il 10 luglio 1559, Caterina è molto addolorata e inizia a vestirsi solo di nero in segno di lutto, dando inizio alla tradizione che rimane fino ai nostri giorni.
Caterina è storicamente responsabile di aver introdotto altre innovazioni, tra cui l'utilizzo della forchetta presso la corte di Francia. Fece inoltre venire a Parigi cuochi da Firenze dando un importante impulso alla nascita di una cucina di corte, di fatto basilare per la "cucina francese".
È lei che riesce ad arrangiare matrimoni e alleanze favorevoli per i figli, sui quali esercita un'ingerenza particolarmente forte; in special modo nel regno di Carlo IX, durante il quale la regina madre s'impegna per riuscire a far convivere cattolici e ugonotti, i sostenitori della fede protestante (di Giovanni Calvino).
Preoccupata per la crescente importanza del leader protestante Ammiraglio di Coligny, ma soprattutto delle latenti tensioni con le fazioni cattoliche più determinate, come quelle guidate dalla casata dei Guisa, Caterina de' Medici mette in atto una politica di conciliazione; essa è destinata però a scontentare molti contemporanei. Un grande tentativo è rappresentato dalla promessa di dare in sposa la figlia minore, Margherita di Valois, a Enrico di Navarra (Enrico IV di Francia), della dinastia dei Borboni e di fede calvinista. Tuttavia, resasi conto dell'impossibilità di mediare in modo pacifico, acconsente infine all'esecuzione dei capi ugonotti, giunti a Parigi per le nozze della figlia.
In quella che viene conosciuta come Notte di San Bartolomeo, quella che doveva essere un'operazione chirurgica diventa un eccidio, con migliaia di persone di fede protestante uccise solo a Parigi.
Da quel momento la reputazione di Caterina viene per sempre macchiata, anche se negli anni del regno del secondo figlio, salito al trono come Enrico III, continua instancabilmente a cercare la concordia tra le due parti.
Gli sforzi si rivelano vani e a seguito della Giornata delle Barricate, altro scontro tra cattolici e protestanti, Caterina de' Medici si ammala.
Muore sei mesi dopo, il 5 gennaio 1589 presso il Castello di Blois, all'età di 69 anni.
Poiché la basilica di Saint-Denis a Parigi era nelle mani dei congiurati, Caterina non poté essere sepolta lì: le sue spoglie rimasero a Blois e furono tumulate a Saint-Denis ventidue anni dopo.
Un personaggio controverso per la storia
Per tutto il secolo XVIII la storia ha ricordato la figura di Caterina de'Medici come malefica, vendicativa, fredda, avida di potere, gelosa e pronta a tutto per raggiungere i suoi scopi; fu in quel periodo l'incarnazione del Principe di Machiavelli, che egli aveva dedicato proprio al padre di Caterina, Lorenzo.
Fu dipinta anche come una donna che al fine di perseguire i suoi scopi tentò anche la via della magia: sono accertati gli incontri della regina madre con Nostradamus, ma i detrattori la proponevano sempre circondata da maghi, soprattutto italiani, alle prese con "pozioni e specchi magici".
Il romanzo "La Regina Margot" (La Reine Margot) del 1845, di Dumas, ha contribuito a rinforzare la leggenda nera di Caterina de' Medici così come la reputazione scandalosa di sua figlia Margherita di Valois (che proprio grazie a questo romanzo viene ricordata con il soprannome di "regina Margot").
Nella moderna storiografia invece la figura di Caterina è stata rivalutata: oggi viene considerata come una donna pragmatica dal carattere deciso, tra le maggiori sovrane di Francia. Promotrice della tolleranza religiosa, pur non senza errori, tentò di attuare una politica di conciliazione tra cattolici e protestanti; comprensibilmente il suo desiderio primario fu quello di assicurare la perennità della dinastia dei Valois, identificato con il benessere della Francia intera.
Il ruolo di Caterina nel massacro della notte di san Bartolomeo, tuttavia, contribuisce ancora oggi a farne un personaggio controverso.
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