Pellegrino Artusi
Biografia • L'Italia unita in cucina
Forlimpopoli, in provincia di Forlì-Cesena è la città natale di Pellegrino Artusi, autore di un vero e proprio "vangelo" della cucina italiana: "La scienza in cucina e l'arte di mangiare bene".
Nato il 4 agosto 1820, Pellegrino Artusi completa gli studi al seminario di Bertinoro, poi si dedica all'attività commerciale paterna, che è quella di droghiere. Durante la giovinezza si verifica un grave episodio che colpisce la famiglia Artusi: in seguito allo shock per l'irruzione in casa del brigante chiamato "Passatore", che ruba tutti gli oggetti di valore e il denaro presenti, e violenta la sorella di Pellegrino, Gertrude, questa impazzisce e viene chiusa in un manicomio.
La famiglia, colpita anche economicamente dall'episodio, decide di trasferirsi a Firenze. Qui Pellegrino esercita l'attività di mediatore finanziario, raggiungendo ottimi risultati. Continua a vivere in Toscana fino alla morte, pur mantenendo sempre i rapporti con il paese natio.
Avendo la fortuna di condurre una vita abbastanza agiata può dedicarsi liberamente alle sue due passioni: la cucina e la letteratura. Dal 1865 in poi l'autore lascia il commercio e si mette a scrivere, pubblicando due libri di successo, entrambi a sue spese. Nel 1891 pubblica "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene": la prima edizione raggiunge circa mille copie. Successivamente, il libro esce in più edizioni, giungendo a trentadue nel 1932. Il manuale della cucina "Artusi" diventa un best-seller dei tempi; è il libro per cucinare che in ogni casa non deve mancare.
All'interno vi sono ben 790 ricette diverse, che vanno dagli antipasti ai dolci, passando per minestre, liquori, brodi, secondi piatti. Ogni ricetta è descritta dall'autore con stile diretto e arguto, ed è accompagnata da aneddoti divertenti e riflessioni.
La "novità" dell'opera artusiana sta nell'approccio gastronomico nazionale, che comprende in un unicum la varie tradizioni culinarie regionali. Lo stesso Artusi si diletta a raccontare nel libro un episodio di cui è protagonista. Arrivato a Livorno, entra in una trattoria per consumare la cena. Dopo aver mangiato un minestrone, si reca presso l'alloggio di un tal Domenici. Durante la notte Artusi non riesce a dormire a causa dei fortissimi dolori allo stomaco, che attribuisce subito al minestrone consumato poche ore prima in trattoria. Ed invece il giorno dopo viene a sapere che quel Domenici è caduto vittima del colera che si è diffuso in tutta la città. Così capisce che il suo dolore allo stomaco ha origine dalla malattia infettiva, e non dal minestrone, del quale decide di approntare una sua originale ricetta.
A Forlimpopoli, dove Artusi è nato, vi è il centro culturale "Casa Artusi". Ogni anno in questo posto si organizza la "Festa Artusiana": nove giorni interamente dedicati alla cultura del cibo e alla gastronomia. Sono tante le iniziative e gli eventi che sono stati creati in onore del celebre autore. Tra tutti, spicca "Pellegrino Artusi. L'Unità d'Italia in cucina", una pellicola che mette in evidenza quanto il "credo gastronomico" di Artusi sia ancora attualissimo. Il filmato è stato scritto da Laila Tentoni e Antonio Tolo, diretto dal regista Mauro Batoli, interpretato da Dario Derni.
Oltre al famoso libro di ricette, Artusi ha scritto anche due saggi di critica letteraria molto ben riusciti.
Pellegrino Artusi muore a Firenze il 30 marzo 1911 all'età di 90 anni. Dopo aver condotto una vita celibe (vivendo solamente con un domestico del suo paese natale e una cuoca toscana), il suo corpo riposa presso il Cimitero di San Minato al Monte.
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