Giuseppe Civati
Biografia
Giuseppe Civati - noto anche come Pippo - nasce il 4 agosto del 1975 a Monza. Diplomatosi al liceo classico "Zucchi" della sua città natale, si avvicina alla politica nel 1995: dopo essere entrato a far parte dei Giovani Progressisti, partecipa ai comitati per Romano Prodi. Nel 1997 viene eletto in Consiglio Comunale a Monza, mentre l'anno successivo diventa segretario cittadino dei Democratici di Sinistra; nello stesso periodo, si laurea in Filosofia. Nel 2002 ottiene dall'Istituto di Studi sul Rinascimento di Firenze un diploma in Civiltà dell'Umanesimo e del Rinascimento e diventa membro della segreteria provinciale dei Ds di Milano. Nel frattempo pubblica per l'editore L'Eubage "Un dialogo sull'umanesimo. Hans-Georg Gadamer e Ernesto Grassi"; per Vittorne Editore "La libertà perduta. Dialogus de Libertate di Alamanno Rinuccini"; e per Il Mulino "Lorenzo, il Tiranno. Dalla sovranità della Legge al potere di uno solo", saggio contenuto nel volume curato da Stefano Simonetta "Potere sovrano: simboli, limiti, abusi".
Nel 2004 ottiene il dottorato di ricerca in Filosofia alla Statale di Milano, pubblica "Non votatelo! Ricordando Luigi Pavia", e lascia la segreteria provinciale del partito; promuove, intanto, la prima edizione del "Festival delle Città Possibili", ispirato alle buone pratiche amministrative. Dopo avere aperto un blog dedicato a tematiche politiche, Giuseppe Civati viene eletto - nel 2005 - consigliere regionale in Lombardia, ottenendo poco più di 19mila preferenza nella circoscrizione di Monza per la lista Uniti nell'Ulivo.
Prosegue, intanto, la carriera accademica, pubblicando per CUEM "C'è troppo nulla qui. Appunti per una storia dell'idea di foresta" e "No logos? Sommario sulla globalizzazione da un punto di vista filosofico". In tema politico, invece, pubblica "L'alternativa possibile. 7 buoni motivi per non votare Formigoni e vivere felici" e "Sulla strada. In viaggio attraverso la Brianza che vota a Sinistra".
Nel 2006 scrive il saggio "Cose ben più strane della fine del mondo", contenuto in "Occidente inquieto", mentre in "Amazzoni e altre variazioni di storie delle idee", edito da Raffaello Cortina Editore, è presente il suo scritto "Le ninfe hanno molto amato anche a me. Giordano Bruno e il femminino"; M&B, invece, pubblica il politico "Il torto e la Regione". Nel 2007, Giuseppe Civati scrive per M&B "Formigoning" ed entra a far parte del neonato Partito Democratico; nel 2009, dopo le dimissioni da segretario di Walter Veltroni, un sondaggio online condotto dall'"Espresso" lo vede al secondo posto nella classifica di preferenze per la scelta del nuovo leader del Pd. Nello stesso anno scrive per Marsilio "Nostalgia del futuro. La sinistra e il PD da oggi in poi", ed entra a far parte della direzione nazionale del partito e del Forum per i nuovi linguaggi e le nuove culture del Pd. È, inoltre, il coordinatore nazionale, in vista del primo congresso e delle primarie del partito, della campagna elettorale del chirurgo Ignazio Marino, e l'autore di "Regione straniera. Viaggio nell'ordinario razzismo padano", edito da Melampo.
Nel 2010 il politico brianzolo viene rieletto consigliere regionale in Lombardia, conquistando oltre 10mila preferenze nella circoscrizione di Monza, e insieme con Carlo Monguzzi fonda un movimento politico interno al Pd denominato "Andiamo Oltre": il progetto, sorto in seguito al malcontento diffuso tra gli elettori di centro-sinistra per i risultati delle Regionali (che hanno portato alla ri-elezione di Roberto Formigoni), si definisce come "un contratto a progetto, della durata di tre mesi, che vede coinvolte tutte le persone che hanno a cuore il futuro del Paese e del PD", finalizzato non a "prendere in considerazione le vicende interne del partito, ma a prendere in considerazione esclusivamente i progetti e le proposte da fare al Paese". Tra le iniziative del movimento, anche un campeggio di tre giorni ad Albinea.
Nel 2010 Giuseppe Civati, insieme con Matteo Renzi, sindaco di Firenze, promuove "Prossima fermata: Italia", congresso/raduno in scena a novembre alla Stazione Leopolda di Firenze: è in questo periodo che si diffonde il tema della rottamazione dei vecchi politici. Nel 2011, Civati pubblica per Melampo "Il manifesto del partito dei giovani", e organizza l'iniziativa "Il nostro tempo", a Bologna, in collaborazione con la collega di partito Debora Serracchiani, mentre l'anno successivo il suo movimento, denominato "Prossima Italia", rende nota l'intenzione di proporre una candidatura in occasione del secondo Congresso del Partito Democratico, in programma nel 2013.
Per Laurana Editore pubblica "10 cose buone per l'Italia che la sinistra deve fare subito", mentre in collaborazione con Antonio Tursi scrive "Partito digitale. Il PD che viene dal futuro", edito da Mimesis Edizioni. Sempre al 2012 risale "La rivendicazione della politica: Cinque stelle, mille domande e qualche risposta", pubblicato da Fuorionda. Dopo avere annunciato, a novembre, l'intenzione di candidarsi a futuro segretario del Pd, il politico monzese si candida anche alle primarie per la scelta dei candidati deputati del partito in vista delle elezioni politiche del febbraio del 2013: ottiene un ottimo riscontro, risultando il più votato in provincia di Monza e Brianza.
All'inizio del 2013 la procura di Milano lo indaga per peculato, a proposito dei rimborsi spese ottenuti in qualità di consigliere regionale: in breve tempo, egli richiede al pubblico ministero l'archiviazione, mentre procede a pubblicare sul proprio blog tutti i dettagli degli importi che la Guardia di Finanza gli contesta. Candidato alla Camera dei Deputati nella circoscrizione Lombardia I, viene eletto deputato a febbraio. In seguito ai risultati elettorali che rendono impossibile la costituzione di una solida maggioranza per il centro-sinistra, Pippo Civati è fautore di un dialogo tra il Partito Democratico e il Movimento Cinque Stelle, mostrandosi contrario all'alleanza di governo - che poi si concretizza effettivamente - tra Pd e Popolo della Libertà: per questo motivo, non concede il voto di fiducia al governo di Enrico Letta.
Dopo aver pubblicato per Add Editore "Non mi adeguo. 101 punti per cambiare", a luglio a Reggio Emilia ufficializza la propria candidatura a segretario del Pd, in occasione del cosiddetto "Manifesto di Reggio Emilia", mentre a ottobre deposita le firme necessarie in vista delle primarie in programma a dicembre del 2013. Candidato insieme a Cuperlo e Renzi, sarà quest'ultimo però a diventare il nuovo segretario.
Il 6 maggio 2015, due giorni dopo il suo voto contrario alla riforma della legge elettorale, annuncia la sua uscita dal Partito Democratico per le profonde divergenze con la linea politica assunta dal governo Renzi.
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Biografieonline non ha contatti diretti con Giuseppe Civati. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Giuseppe Civati.
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