José Luis Zapatero

José Luis Zapatero

José Luis Zapatero

Biografia La sinistra giovane di Spagna

José Luis Rodríguez Zapatero nasce a Valladolid, in Spagna, il 4 agosto del 1960. Politico spagnolo, da sempre appartenente all'area di centro-sinistra iberica, è eletto Presidente del Governo per la prima volta il 17 aprile del 2004, in quanto leader del Partito Socialista Operaio Spagnolo. Al termine del mandato, è stato eletto per una seconda volta, esattamente il 9 marzo del 2008.

È passato alla storia per aver ampliato e riconosciuto alcuni diritti civili molto importanti, come la legalizzazione delle coppie di fatto, anche tra omosessuali, e le politiche di regolarizzazione per gli immigrati. Restano controverse le politiche intraprese con l'ETA e quelle in campo internazionale.

A segnare con molta probabilità la vita del futuro presidente spagnolo, quinto dopo la svolta democratica post-franchista, è di sicuro la morte di suo nonno paterno, José Rodriguez Lozano, giustiziato dai nazionalisti di Franco durante la guerra civile, in quanto capitano repubblicano. La vicenda, e il racconto della stessa, deve aver fatto breccia nel futuro leader socialista, stando anche a molte sue affermazioni, e questo nonostante egli non l'abbia mai conosciuto.

Ad ogni modo, anche suo padre, l'avvocato Juan Rodríguez García-Lozano, ha un ruolo importante nella vita del giovane José Luis: anche lui socialista, finisce sin da subito per influenzare il proprio figlio verso gli studi di diritto, che seguirà poi.

Sua madre invece si chiama Purificación Zapatero e tutta la famiglia cresce nella cittadina di León, compreso il fratello maggiore, Juan Rodríguez Zapatero. È in famiglia, durante gli anni della giovinezza, a dire dello stesso futuro presidente spagnolo, che matura in lui l'amore per il dialogo e per la dialettica politica. Suo nonno materno, un pediatra di nome Faustino Zapatero, è un liberale, il quale muore nel 1978. La moglie, nonna materna di Zapatero, è conservatrice e di destra, e con lei, oltre che con il fratello e con suo padre, il giovane José Luis si scontra in lunghi dibattiti, parlando di politica e di giustizia, ma anche di arte e letteratura. Quest'ultima rimane sempre una sua passione, anche dopo, durante l'impegno politico, con particolare predilezione per gli autori sudamericani e, in special modo, per lo scrittore argentino Borges. In aggiunta, si dà da fare anche nello sport, calcio e arrampicata su tutti: altre due passioni che continua a praticare finché può.

La scuola elementare a cui viene iscritto è quella religiosa "Discípulas de Jesús", nel settembre del 1966. Quattro anni dopo, nel 1970, entra nel "Colegio Leonés", l'unica scuola privata presente nella cittadina di León in quegli anni.

Determinante, pertanto, sul finire degli anni '70, l'iscrizione alla facoltà di Giurisprudenza dell'Università di León, dove si laurea nel 1982. Durante questo periodo, il giovane studente di legge incontra anche la sua futura moglie, l'insegnante di musica Sonsoles Espinosa. In realtà, e con tutta probabilità, l'inizio della loro relazione è da far risalire ufficialmente intorno al 1986, quando Zapatero termina la sua attività di assistente in diritto costituzionale sempre presso l'ateneo di Leòn.

In quell'anno, il futuro leader socialista ha già una buona carriera da attivista politico alle sue spalle, avendo preso parte alla sua prima manifestazione politica il 15 agosto del 1976, a Gijòn, tra le fila dell'allora ancora illegale partito socialista e all'età di soli sedici anni.

A quei tempi, è il futuro leader socialista Felipe Gonzalez ad influenzare Zapatero, tanto da fargli abbandonare le fila del partito comunista, per aderire al PSOE. L'iscrizione arriva il 23 febbraio del 1979.

Già nel 1982, il giovane neolaureato diventa capo dell'organizzazione giovanile socialista della provincia di León. Nel luglio dello stesso anno avviene anche l'incontro con Felipe González, durante i seminari organizzati dalla scuola estiva "Jaime Vera".

Nel 1986 arriva la sua elezione in parlamento come rappresentante della provincia di Leon. Due anni dopo è il segretario generale della sua città, cosa che gli dà la possibilità di venire eletto come primo rappresentante nel 1989, nel 1993, nel 1996 e nel 2000, prima della sua ascesa a livello nazionale. Gli impegni politici, suo malgrado, lo portano a rinunciare all'attività di insegnamento, da lui molto amata, che deve lasciare definitivamente intorno al 1991.

In mezzo alla sua brillante e bruciante carriera politica, c'è il matrimonio con Sonsoles, nel 1990, che gli darà due figlie negli anni a venire.

Nel 1996, Zapatero assiste alla vittoria di José María Aznar, causata anche dalle divisioni interne alla sinistra spagnola, spaccata in due grandi accorpamenti a cui il futuro leader spagnolo non dà mai la sua adesione ufficiale.

Nonostante la sinistra non goda di ottimi consensi a livello nazionale, in questo stesso periodo Zapatero si fa valere a livello regionale e anche sul piano nazionale, tanto da guadagnarsi da parte dell'associazione dei giornalisti parlamentari il premio di "Diputado Revelación", esattamente nel dicembre del 1999 e questo solo per la sua attività di deputato alla Camera.

La svolta arriva con la nomina a segretario generale del partito, nel 2000, quando succede a Joaquin Almunia, che perde nuovamente le elezioni contro il candidato di destra Aznar.

Durante il secondo mandato, Zapatero si fa portavoce di un'opposizione responsabile, attiva all'interno del governo, disponibile ad aprirsi per formulare accordi importanti per il paese, come quello che stipula contro il terrorismo basco.

Alle future elezioni, soprattutto per via degli attentati ETA dell'11 marzo del 2004, che colpiscono Madrid, Zapatero vince sul suo avversario, per giunta con un ottimo margine di voti. Diventa così il quinto Presidente della Spagna democratica e le politiche che attua, nel corso del suo mandato, gli valgono il consenso di gran parte della popolazione, fatta eccezione per i cattolici e i rappresentanti del Vaticano.

Importanti, in questo senso, sono le leggi per regolarizzare le unioni tra omosessuali e l'adozione dei figli anche da parte delle coppie di fatto. Anche il cambio delle generalità, per i trans-gender, viene reso più semplice e flessibile. A scuola l'insegnamento della religione viene dichiarato facoltativo, mentre obbligatorio diventa quello dell'educazione civica. In economia, sulla linea di Aznar, prosegue con le politiche di liberalizzazione e privatizzazione, risolvendo, una volta per tutte, il problema della tv di Stato.

Con una serie di incentivi economici si rivolge ai giovani e alle giovani coppie che decidono di avere figli, agevolando con sovvenzioni l'affitto di appartamenti e l'aumento dei salari minimi.

Il 9 marzo del 2008, per la seconda volta consecutiva, José Luis Zapatero vince le elezioni con il PSOE, ottenendo il 43.64% dei voti.

Durante questo secondo momento di governo, oltre a dover fare i conti con gli attentati dell'ETA, come nel precedente mandato d'altronde, Zapatero affronta un'altra discussa riforma televisiva, la quale abolisce di fatto gli spot dalla tv di Stato. La riforma arriva nel maggio del 2009.

Il 2 aprile del 2011, nel corso di un'assemblea del PSOE, il Presidente rende noto a tutti la sua decisione di non ricandidarsi alle elezioni del 2012. Intanto però, la Spagna vive un periodo di grande difficoltà economica, con la disoccupazione alle stelle, ad ampio vantaggio degli speculatori.

Così, il 29 luglio del 2011, per via della crisi economica, Zapatero comunica l'intenzione di indire elezioni anticipate, da tenersi nel novembre del 2011. Il futuro leader della sinistra, sarà Alfredo Pérez Rubalcaba, ministro dell'interno durante i suoi mandati.

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