Patrick De Gayardon
Biografia • Icaro: la scienza e l'audacia
Patrick De Gayardon de Fenayl nasce a Oulins, vicino Parigi, il 23 gennaio 1960. Trascorre un'infanzia tranquilla presso i nonni. Studia per undici anni nel convento dei Padri Mariani a Lione, consegue il diploma di scuola superiore, poi frequenta la facoltà di Giurisprudenza.
Prima di scoprire il paracadutismo pratica diversi sport tra cui windsurf, golf, tennis e sci.
Nel 1980, a 20 anni, Patrick De Gayardon debutta nel paracadutismo sportivo. Dal 1984 pratica base jump, disciplina la cui particolarità è il lancio da basi fisse: Patrick si getta da grattacieli, tralicci e ponti. La sua passione è il freestyle: compie straordinarie figure tridimensionali in caduta libera.
È campione di Francia di caduta libera nel 1985 e nel 1988; diventa vice campione del mondo nel 1986 nella stessa specialità.
Nel maggio del 1989 Patrick è tra i primi pionieri praticanti di una nuova disciplina che lo renderà famoso in tutto il mondo, lo skysurf, che consiste di realizzare durante la caduta libera con una tavola da snowboard fissata ai piedi, tutte le figure proprie dello sci alpino e del surf classico.
Nel 1991 ottiene un secondo posto nel campionato di Francia per la specialità "volo a squadre". L'anno seguente diventa membro del "No Limits Sector team" e nella stessa primavera si lancia in base jump dalla sommità del Salto Angel, in Venezuela, la cascata più alta del mondo (979 metri).
Sempre nel 1992, in ottobre, si lancia in caduta libera nei cieli di Bordeaux da un'altezza di oltre 11700 metri. Nel 1993 Patrick De Gayardon si lancia da un elicottero nel Sòtano de Las Golondrinas, l'enorme canyon naturale del Messico. La difficoltà dell'impresa sta tutta nei tempi: Patrick apre il suo paracadute solamente dopo essere penetrato nell'immenso pozzo, profondo 376 metri e largo dai 63 ai 49 metri.
Singolare l'impresa che lo vede protagonista nell'aprile del 1994 quando si lancia da 3200 metri in un volo in skysurf sul Polo Nord. Il 14 novembre 1995 si lancia da 12700 metri nei cieli di Mosca e stabilisce il nuovo primato di lancio da grandi altezze senza respiratore d'ossigeno.
Poi nel 1996 vince il primo campionato del mondo di Skysurf, organizzato dalla Federazione Aereonautica Internazionale.
Dal 1997 Patrick De Gayardon dedica tutto il suo tempo al progetto "Wing Fight" per lo studio, la messa a punto e la sperimentazione di una tuta alare, di sua invenzione. Nei tre anni precedenti aveva studiato il volo di una singolare specie di scoiattoli del Madagascar, i quali muniti di una sottile membrana che collega gli arti anteriori, quelli posteriori e la coda, planano da un albero all'altro.
I primi prototipi della tuta risalgono al 1994 e i primi esperimenti al 1996. La particolare tuta è dotata di tre superfici alari cucite direttamente al corpo della tuta stessa, per riempire lo spazio che si crea tra le braccia, il corpo e le gambe allargate; formata da una doppia membrana, questa si gonfia durante la caduta creando un effetto portante.
Con questa tuta alare la velocità di spostamento orizzontale della caduta libera è di 140/150 chilometri orari. La velocità massima è 180 km/h; la velocità verticale di 90 km/h. Con un piano di caduta di 35 gradi e con un corpo inclinato in avanti di 20-25 gradi, si ottiene che lo spostamento orizzontale è maggiore di quello verticale.
Le prove di Patrick De Gayardon hanno portato a risultati impensabili: lanciandosi da 4000 metri è riuscito a spostarsi orizzontalmente di 6 chilometri, in poco più di due minuti: l'avanzamento orizzontale è pertanto molto di più di quello verticale. In definitiva si può parlare di volo planare, e in estrema sintesi della capacità per l'uomo di volare. Con questa impresa Patrick De Gayardon diventava l'uomo capace di rendere viva la leggenda di Icaro.
Con il volo planato, intuito, studiato e sperimentato personalmente, è stato poi capace, durante una caduta libera senza paracadute, di rientrare nello stesso aereo da cui, chilometri più in alto si era lanciato. Così come gli scoiattoli malgasci si lanciano da un albero atterrando su di un altro dopo un volo, così Patrick De Gayardon si è lanciato con la sola tuta, mentre l'aereo volava con il suo stesso angolo di discesa; e il francese si è prima avvicinato al velivolo, poi vi è rientrato.
Nel mese di aprile 1998 Patrick si trova alle isole Hawaii per sperimentare alcune migliorie sulle prestazioni della speciale tuta alare.
È lunedì 13 aprile, quando durante un lancio di allenamento, nel meccanismo di apertura del paracadute applicato alla tuta, compare un problema: Patrick De Gayardon muore tragicamente.
Il giorno seguente, in Italia, la Gazzetta dello Sport dedicava la sua quarta di copertina a questo moderno eroe: insieme a una stupenda foto a colori che ritraeva Patrick in volo nel cielo azzurro, compariva la seguente frase: "Ci sono uomini che con le loro invenzioni hanno cambiato il nostro modo di vivere. Altri, quello di sognare".
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