Ultimi commenti alle biografie - pagina 2247

Martedì 5 maggio 2020 13:20:47 Per: Margaret Mazzantini

Redazione - Nuova Irpinia
19 Maggio 2019
IL CATINO DI ZINCO, di Margaret Mazzantini

. Un rapporto speciale tra nonna e nipote che scorre tra le pagine di questo libro, denso di profondità interiore che si esplica attraverso i ricordi, legati a particolari o ad oggetti, come “il catino di zinco”, ricordo vivo e presente ancora, legato alle sue memorie di bambina, che rappresenta il mondo di sua nonna, una realtà scarnificata dal dolore e dalle rinunce. L’infanzia serena, vissuta accanto alla nonna, considerata il perno della famiglia, che teneva il bandolo di una matassa che collegava passato e presente, come i grani di un rosario. La morte della nonna diventa un momento che rimette tutto in discussione e la protagonista comincia a sfogliare le pagine del libro della memoria, scorrendo, come in un film, le immagini delle visite che le altre vecchie, amiche di sua nonna, le facevano, per prendere un tè con i pasticcini: scaturiva allora la naturalezza e la sincerità di sua nonna che non badava all’apparenza, a differenza delle altre. I ricordi diventano a mano a mano più tangibili, andando indietro nel tempo, all’infanzia di sua nonna, all’odore raffermo di scuola, al rispetto che lei doveva a suo padre professore, ma soprattutto al difficile rapporto che aveva con sua madre. Era qualcosa di strano, la sensazione di estraneità che ella provava per sua madre, dovuta alla sua “assenza”: il rimpianto, unito al dolore della perdita di un amore giovanile, disperato e prepotente, che lei custodiva in segreto nel suo cuore, le faceva provare rabbia e indifferenza, fino a una sorta di odio. La nonna di sua nonna proveniva da una famiglia di proprietari terrieri, vi era tanta ricchezza, ma la loro vita era piena di solitudine: le sette figlie erano considerate dal padre come un peso. In questa esistenza vissuta, con la sensazione di essere inutili, si inserisce il professore che fu colpito dall’aurea di malinconia che pervadeva i lineamenti di Monda e se ne innamora perdutamente, perdonandole, durante gli anni successivi, le sue varie intemperanze e facendosi carico della famiglia. La morte del professore rappresenta un lasciarsi andare, una rassegnarsi a qualcosa che non poteva più cambiare e gli sarà tributato un grande rispetto, sarà pianto da tutti, anche dalla ”gente che gli voleva bene e che saliva dalla strada”. L’atteggiamento di “assenza” di Monda, alla morte del marito, si trasforma in cattiveria, che diventa in alcuni casi, crudeltà, quando uccide il coniglio, che era diventato una sorta di “amico” del figlio, perché lo sottraeva alla vita-castigo a cui lei lo aveva consegnato. Il personaggio della nonna si riveste di ulteriori sfumature, durante la guerra, quando viene colta dalla disperazione, ma non si chiude in se stessa, ma collabora con altre donne che vivono il dolore per la partenza e in qualche caso per la morte dei propri figli, fino a un gesto plateale, come raggiungere il figlio sul treno che va a combattere con gli altri giovani e scendere dal treno cadendo sui binari. Il paesaggio sembra incarnare il dolore della madre, che procede a tentoni nell’oscurità, chiedendo aiuto, i ricordi pian piano affiorano, finchè riuscirà a tornare a casa, accolta dallo sguardo trepidante del marito. Il suo dolore rimane inespresso ed ella invoca la Madonna, intesse un colloquio con Lei che si mosse a pietà e poi preserverà i suoi figli dall’atrocità della guerra: la nonna, che è “uno scampolo di guerra sopravvissuto al flagello”, difenderà tutti i suoi figli dalla cattiveria della gente, come il figlio più piccolo “sopravvissuto senza dignità di memoria”. La madre lo segue nelle sue peregrinazioni di notte, ma egli torna anche quando non vorrebbe. Col passare del tempo, il nonno e la nonna rimangono soli, l’una di fronte all’altro: durante la malattia di lui, lo specchio li distanziava dalla loro materialità corporea, scaturisce poi un’ intimità nel momento supremo, attraverso lo sguardo. Dopo la vedovanza lei inizia un’altra vita, comincia a viaggiare, ma serberà sempre con sé il simbolo del suo mondo, il catino di zinco e quando sarà colpita dalla malattia, comincia a sentirsi sola, stanca e vecchia, ha paura di essere abbandonata, la nipote la porta fuori, perché comprende che ella ha un bisogno disperato di sentirsi viva anche attraverso il dolore: pian piano si distacca dalla realtà, rimanendo in una “parvenza di ricordi”, finchè morirà in silenzio, ma serena.
Ilde Rampino

Da: Ilde Rampino

Martedì 22 settembre 2020 00:00:24 Per: Lilli Gruber

Un’eroina
Benchè per anni sia stata insultata,
maltrattata, minacciata, isolata,
una volta rifugiatasi nel nostro Paese,
ha prestato servizio civile la Congolese.
Si è prodigata in aiuti per le connazionali,
per le quali certamente non ha eguali.
Amore per il prossimo in ogni momento
è la tendenza del suo comportamento.
Sa che tanti odio vanno predicando
e che Salvini di questi si pone al comando,
ma non le va giù che simboli cristiani
vengano utilizzati da Salvini a piene mani,
per procacciarsi consenso elettorale
e diventare così premier nazionale.
La rabbia invade l’animo della migrante
e strappa dal collo di Salvini un rosario all’istante.
Tanti democratici hanno giudicato l’evento
apolitico, intollerabile e violento.
Pasquino per i commenti ha alzato le spalle,
anzi si è rotto – non si dice- le pal…
Il vero violento e intollerante è Salvini,
che pur di carpire il voto a tanti cittadini
fa violenza, usando sacri simboli, a tanti cristiani,
stanchi di subire comportamenti insani.
Il gesto della congolese è stato eroico e coerente
con ciò che i Vescovi hanno condannato di recente.
Non ha subito Salvini gesto di fisica violenza;
le accuse alla migrante sono vera indecenza.
Dobbiamo forse condannare Gesù Redentore
che cacciò i mercanti dal Tempio da fustigatore?
Piuttosto i democratici difendano la democrazia,
condannando i mistificatori e farne pulizia.
Pasquino, settembre 2020.

Da: Elio Galiano

Venerdì 18 settembre 2020 07:41:35 Per: Paolo Del Debbio

Buon giorno dr. Del Debbio. Persona concreta. Ho chiesto nel passato un prestito in banca, pagabile in 10 anni ho saldato in anticipo in 5 anni di versamenti si sono presi piu' del 100 per cento di interessi del capitale versato. Vergogna!!!

Da: Giuseppe

Martedì 29 settembre 2020 15:14:48 Per: Gianrico Carofiglio

Buongiorno, io pensavo che una persona intelligente come lei, visto il tipo di lavoro che fà, non si sarebbe mai schierata cosi apertamente. Questo non perche lei non abbia una sua idea politica ma semplicemente per convenienza. Infatti, visto il suo pensiero politico, anche se io fino ad oggi ho acquistato tutti i suoi libri, anche quelli audio, da domani non ne acquistero più e presumo che tutti quelli che hanno un'idea politica diversa dalla sua faranno altrettanto.
Saluti.
Domenico Noro

Da: Domenico

Domenica 6 dicembre 2020 04:37:51 Per: Silvio Berlusconi

Carissimo Silvio Berlusconi voglio fargli i miei auguri di stare bene e poi in vista delle votazioni come sempre e tutte le migliaia di persone che conosco votiamo x il suo partito però io bisogno del suo aiuto o scritto anche a barbara D'Urso ma niente lascio il mio numero sarò grata di spiegare tutto la ringrazio in attesa cordiali saluti Urbino Antonietta 389------- sono cosi disperata che avvolte, io so che lei è tanto buono mi veramente poi le spiegherò mi dicono alcuni e inutile che scrivi non ti penseranno proprio io spero che non sia così la prego solo lei mi può aiutare in attesa cordiali saluti

Da: Andrea Vella

Domenica 17 novembre 2019 23:39:09 Per: Gerry Scotti

... non sapendo dove rivolgermi, scrivo qua sotto (spero sia letto da Gerry Scotti, che tra l'altro ammiro molto e non lascerà insoluta la questione) con la speranza che qualcuno, saprà avvisare gl'organizzatori del quiz"Il Milionari", che c'è stato un'errore, ovvero: se non erro quando si fa lo swith ad una domanda l'argomento che veniva trattato in quella abbandonata, non deve ripresentarsi in quella successiva, invece nel caso di Antonella Alemanni si parlava di Menù/Gastronomia in entrambe, quindi dovrebbe essere riammessa al gioco...

Da: Sandro

Giovedì 17 settembre 2020 23:49:16 Per: Maurizio Landini

SONO UNA DONNA AVVILITA: ex marito (separata per tutelare il mio stipendio, insegnante 61enne di scuola primaria, per fortuna), depresso e con inizio di halzaimer (in casa con me in affitto) che ha perso da tempo il lavoro di agente di commercio. Fino a 10 anni fa è riuscito a pagare TUTTE LE TASSE RICHIESTE DALLA LEGGE e che, illudendosi che le cose cambiassero, per andare avanti e pagare spese e cartelle Inps e altro, ha richiesto, a mia insaputa, anche un prestito a "STROZZINI AUTORIZZATI come la COMPASS", rate regolarmente pagate fino a giugno di quest'anno e che, hanno prosciugato quei pochissimi risparmi che anche IO MOGLIE, venuta a conoscenza del problema, con enormi sacrifici, ero riuscita a mettere da parte. Intanto, il lavoro per lui è ormai un'utopia, è pieno di debiti oltre che malato e per lo stato è INVISIBILE. Non ha ancora l'età per la pensione (64 anni), che tra qualche anno lo vedrà di fronte alla decurtazione della pensione contributi versati e quelli da dare con more esageratissime, perché non in grado di versare, perdendo gli anni di contributi regolarmente versati. Mi domando... è una persona completamente sola ma per gli INVISIBILI IL GOVERNO, I RICCHI O CHI PER ESSO SIA, STANNO PENSANDO ANCHE A QUESTE PERSONE E CI SARÀ UNA POSSIBILITÀ DI RIENTRO IN QUESTA
ASSURDA SITUAZIONE?

Da: Antonella Barrella

Giovedì 17 settembre 2020 23:37:02 Per: Alberto Angela

Caro Dott. Alberto Angela,

Queste poche righe che le sto scrivendo mi donano un’emozione particolare e spero possano raggiungere direttamente la sua persona. Apprezzo davvero molto il modo in cui si batte per la cultura e per la divulgazione della stessa. Il modo in cui ci racconta l’arte e soprattutto la Storia, credo sia uno dei metodi più entusiasmanti ed appassionanti. Denoto purtroppo una sempre più crescente disattenzione a certi argomenti, in particolare alla Storia della quale purtroppo i nostri giovani conoscono poco o addirittura nulla. Ho creato da poco una pagina Facebook Historia Magistra Vitae, in cui provo a raccontare da “profano” degli avvenimenti storici, cercando di utilizzare il social network come strumento di divulgazione. Apprezzerei molto una sua visita ed anche qualche consiglio o suggerimento per poter riuscire nel mio intento ossia avvicinare i giovani alla storia e far conoscerla a tutti... ovviamente il commento va benissimo in maniera privata, non vorrei che pensasse che mi interessi strumentalizzare la sua persona per qualche follower in più. La pagina si Chiama Historia Magistra Vitae e come foto profilo ha un elmo legionario, ogni articolo è firmato a nome Umberto Li Vigni

Grazie davvero tante per la lettura di questa mia emai, spero di poter ricevere una sua risposta a breve.

Cordialmente e con stima
Umberto Li Vigni

Da: Umberto

Domenica 17 maggio 2020 19:21:19 Per: Corrado Formigli

L'impreditrice bergamasca nel settore siderurgico che piange lamenti e che licenzuerebbe subito i suoi dipendenti se non ci fosse il divieto, dovrebbe presentarsi con meno ori e brillanti in vista davanti ad una telecamera. Fra occhiali, anelli, bracciali ecc ecc, non so quante decine di migliaia di euro porta in vista. Vergogna. Salvatore da Firenze.

Da: Salvatore

Mercoledì 15 maggio 2019 22:03:31 Per: Alberto Angela

Gentile dott Angela, io e la mia famiglia seguiamo sempre i Suoi programmi con vivo interesse ed entusiasmo, e anche ieri sera simao stati davanti allo schermo per goderci un modo cosi' innovativo e particolare di raccontare la città in cui viviamo. Abitiamo vicino al centro storico, passiamo spesso accanto ai monumenti più ricchi di storia senza quasi più farci davvero caso, senza poterci soffermare ad "ascoltare" le voci della storia che grida, tra le antiche rovine del Foro, dell'acquedotto, dei tanti monumenti che rendono questà città così unica. L'idea di mostrarci le bellezze di Roma in un modo così nuovo, così particolare ed affascinante, volandoci sopra ed attraverso, è stata veramente vincente ed emozionante! Mio padre, architetto urbanista che fu anche tra coloro che si occupavano del Piano Regolatore di Roma, essendo esperto ed appassionato di storia dell'arte vorrebbe interagire con Lei per raccontarLe alcune curiosità in più sull'argomento. Se la cosa Le aggrada, le lascio la mia email. Complimenti ancora e.. alla prossima puntata! Ci saremo tutti.

Da: Valentina Martin