Ultimi commenti alle biografie - pagina 2612

Lunedì 8 giugno 2020 23:42:26 Per: Lilli Gruber

Gentile signora Gruber,
premetto che apprezzo il suo programma e che lo guardo volentieri per la pacatezza con cui si discute (ormai altri programmi per i toni sono diventati inguardabili), per lo spessore dei suoi ospiti e, in particolar modo, per la presenza di giornalisti come Pagliaro e Travaglio, ma questa sera l'ho trovata 'stonata'... dire all'onorevole Buffagni che lui e il governo 'sono duri di comprendonio'... la sua è proprio una caduta di stile. Peccato! Spero che questa frase non sia dettata da indicazioni date dal signor Cairo, perchè altrimenti sarò costretta a non guardare nemmeno lei!
Michela Roccato

Da: Michela Roccato

Lunedì 8 giugno 2020 23:05:24 Per: Milena Gabanelli

Buona sera signora Gabanelli. Non saprei a chi altro esternare il mio problema, che è il riflesso della situazione del nostro Paese. Sono un insegnante/istruttore di scuola guida. Dal 10 marzo l'autoscuola presso cui lavoro, ha chiuso, mettendo i 5 dipendenti in cassa integrazione. Dal 20 maggio alle autoscuole è stata data l'opportunità di riaprire. La mia autoscuola ha preferito rimanere chiusa e mantenere i dipendenti in cassa integrazione. Il problema non è sicuramente l'autoscuola e le sue scelte, perchè ad onor del vero sono stati pagati ai dipendenti gli stipendi di marzo, puntualmente. Lavoro a Busto Arsizio, quindi la nostra autoscuola dipende dall'ufficio della M. C. T. C di Varese. Il Ministero dei Trasporti ha fatto uscire una nota nella quale si davano le direttive per il sostenimento degli esami di teoria e di guida. In buona sostanza per l'esame di teoria, si potrà accedere alle aule della Motorizzazione con gli ormai consueti dispotivi di protezione individuale:guanti e mascherine. Mentre per l'esame di guida è previsto che il candidato, insieme al suo istruttore e l'esaminatore, prendano posto in auto con i dispotivi di protezione già citati, ma con l'aggiunta delle visiere. L'esame dovrà durare un massimo di 20 minuti, alla fine dei quali l'auto dovrà rimanere aperta per almeno 5 minuti e dovrà essere sanificata. Purtroppo, l'ufficio della Motorizzazione di Varese, ha emanato una comunicazione nella quale si dice che l'ufficio verrà aperto gradualmente e che si sosterranno i soli esami di teoria con le dovute precauzioni. Quindi non si parla di riprendere anche gli esami di guida. Si è venuti a sapere che gli esami di guida non possono essere sostenuti in quanto il personale incaricato, cioè dipendenti dello stesso ufficio della Motorizzazione, non danno la propria disponibilità. Il personale dell'ufficio quindi, si limita all'orario d'ufficio. In un'autoscuola la parte più remunerativa, è senza alcun dubbio quella di pratica. In questa condizione, noi dovremmo far sostenere agli allievi le normali esercitazioni senza sapere quando poi portarli agli esami. Il danno quindi non ricade solo sulle autoscuole, ma anche sugli utenti ultimi: gli allievi. Quindi io mi trovo in questa situazione: non posso riprendere il mio lavoro, perchè altri "lavoratori", me lo impediscono. Il mio settore è privato e, come il mio datore di lavoro mi ha fatto rimanere in cassa integrazione, avrebbe potuto chiedermi di riprendere il lavoro, con il quadro sanitario del periodo. Quindi avrei dovuto accettare il "rischio calcolato". I dipendenti pubblici, quali sono quelli della Motorizzazione, alle stesse condizioni, possono permettersi di astenersi dalle loro prestazioni, in quanto le uscite per gli esami "pratici", sono "facoltative". Oltre a questo tenga presente che, ad oggi, non ho ancora visto un euro di cassa integrazione. Temevo che, oltre le buone intenzioni del Governo, sarebbe finito tutto in una guerra tra poveri. Purtroppo è quello che sto verificando sulla mia pelle. In attesa di una Sua gradita risposta, Le auguro una buona serata.

Da: Gianmario Mona

Lunedì 8 giugno 2020 22:56:27 Per: Marco Travaglio

La prego dott. Travaglio di leggere questo scritto, sperando di un suo aiuto.

L’attività del gestore carburante è fra i lavori meno pagati in Italia.

Nessuno sa quello che accade realmente nel mondo delle petrolifere o retisti (i retisti sono dei privati che hanno di proprietà 10/50/100 impianti).

È dal 2008 che i gestori carburante gridano allo scandalo di sottomissione e capolarato del lavoro.

I retisti e le compagnie si sono aggregati alla politica, cambiando le regole con la complicità dei sindacati.
Con l’alibi del “libero mercato” si è attuato un piano che attraverso il totale controllo della differenza dei prezzi tra un impianto ed un altro ha portato al fallimento di tante gestioni (ancora piangiamo nostri colleghi che si sono tolti la vita dopo essersi sentiti frustrati e vulnerabili, perché soli!).

Le compagnie agiscono attraverso persone senza scrupoli che utilizzano un linguaggio intimidatorio nei confronti dei gestori, spingendoli alla disperazione, addossandogli colpe di cattiva gestione, mentre di fatto sono stati proprio loro a pianificarne il fallimento!

Come funziona?
Tutti quei gestori che lamentano un incongruità nelle politiche delle petrolifere e non mantengono la testa bassa, vengono sottomessi!

Al gestore preso di mira viene assegnato un listino prezzi fuori mercato, il che significa: ridurre drasticamente il suo fatturato e rendere insostenibile la copertura dei soli costi di gestione.

I clienti immaginano che i prezzi esposti nei vari impianti dipendano dall’iniziativa del singolo gestore e automaticamente, vedendo un prezzo troppo alto vanno a rifornirsi presso altri impianti più convenienti.
Le gestioni “sottomesse” vedono precipitare il proprio volume di vendita iniziano ad indebitarsi credendo che la sofferenza sia momentanea ed accidentale.

Altra arma che le petrolifere usano sul gestore e quella dell’incentivo di fine anno, strumento totalmente discrezionale, concesso ai gestori che, nonostante gli stenti, continua a lavorare duramente senza dare fastidio al management di bandiera (se sei bravo a prendere le bastonate ti danno una carota!). Questo “incentivo alla sopravvivenza”, indispensabile per il gestore già in crisi, genera una speranza economica sotto il totale controllo della compagnia divenendo il “colpo sempre in canna” per annientare la gestione.

L’impianto solitamente è diviso in due diversi segmenti, SERVITO e FAI DA TE.

Sul segmento di vendita SERVITO, io gestore, metto il carburante nelle auto, mi occupo del servizio transazione carte (bancomat, credito ed aziendali), pulisco i vetri, carico punti della campagna promozionale, converto i punti in denaro (anticipando così il costo del carburante considerato che il rimborso si riceve con la comodità di “sua maestà petrolifera”), gonfio ruote, mantengo pulita colonnina.. tutto ciò, avendo presente che, durante l’erogazione ogni errore è a mio pieno carico, con tutte le conseguenze che comporta.

Negli ultimi anni i padroni degli impianti stradali si sono inventati il così detto “differenziale”.
Il “differenziale” è il sistema che obbliga il gestore, dopo aver acquistato con proprio capitale il carburante, ad aumentare in modo vergognoso il prezzo sul servito di 19 centesimi litro, facendogli così “perdere la faccia” con la clientela sebbene, in concreto, allo stesso gestore resteranno solo 5 centesimi lordi.

Ma siamo impazziti? !

Quale legge gli permette di vendere merce, essere pagato e successivamente, su quella merce già venduta, chiedere altro denaro???

Nel segmento FAI DA TE.
Il mio compito è di tenere pulita la colonnina, offro il servizio guanti, cambio il denaro, fornisco assistenza a chi non sa utilizzare l’accettatore, controllo chi è incapace a rifornirsi, il tutto anche rapidamente, altrimenti chi sta in coda inizia a spazientirsi e decide di andare via.

Poi esistono le responsabilità ed i compiti amministrativi: chiusure, compilare registri, contabilità di banca, contabilità aziendale, fatture elettroniche, andare in banca, effettuare pagamenti, ogni settimana calcolo dei cali di giacenza da comunicare, variare i prezzi sul listino piazzale e comunicare prezzi nel portale.
Inoltre, bisogna, pulire il piazzale, mantenere i bagni puliti, curare il verde,

Se hai un collaboratore e ti lamenti per il poco utile, ti dicono: “lascia l’impianto perché non sei capace”.

Se sei solo e non arrivi a fare tutto, ti dicono che le gestioni si curano con la famiglia. Se impieghi moglie e figlio gratis a fine mese perdi sempre qualcosa.

Il gestore garantisce il pagamento del prodotto, paga in anticipo accise per lo stato, anticipa cali di giacenza, paga tutte le spese per mantenimento dell’impianto, paga i costi bancari, piange le rapine che affronta in prima persona sul piazzale (ovviamente, non possiamo permetterci un’assicurazione perché ha dei costi troppo alti), paga luce, paga il telefono, paga per l’espurgo pozzi neri, paga per lo smaltimento e per l’analisi delle polveri sottili, paga la certificazione iso 9001, paga i corsi antincendio, corsi, corsi, e altri corsi ancora, insomma: un papello da 50 cm e tutte spese a carico del gestore.

Quando tutto questo ha avuto inizio, i sindacati, dove erano?
Erano a firmare contratti vergognosi contro la categoria gestori!
Hanno dimezzato gli utili per la gestione, quando il caro vita si è più che raddoppiato, in sostanza: hanno eliminato l’autonomia decisionale al gestore.

Petrolifere e retisti danno ordini da eseguire tassativamente altrimenti ci buttano fuori.

Ultima invenzione da una petroliera italiana, incrementare utile per gestore e per la propria azienda, svolgere il servizio di transazioni e pagamenti di bollettini luce, con un utile di 0, 50 cent. per il gestore e un utile di altri 0, 50 cent. per la petrolifera.
A distanza di circa 4 mesi dall’inizio di questa iniziativa, si costata una media utile per impianto, di circa 5, 00 euro mensili.
(Spudorati senza vergogna)
ultimi 20 anni Impegnano una azienda come una petrolifera a cercare lavoro alternativi da svolgere nei propri impianti, trovando sempre lavori inutili e anti economici, impegnando ulteriormente i gestori a costi zero.

Petrolifere e retisti, sapete:
Quale è il costo per gestire un impianto?
Quanto costa gestire un incasso accise?
Quale è il giusto utile, per adempiere a tutto questo?
Sapete cosa significa tenere impianto aperto per 12 ore, anche il sabato (sebbene il sabato dovremmo essere chiusi) cercando di racimolare la giornata, allungando le ore di lavoro e cercando di perdere il meno possibile.

Petrolifere e retisti ci ridono sù, perché se noi gestori lavoriamo con orari disumani, il problema è il nostro, loro diranno di non aver obbligato nessuno a fare tutto questo, (ma di fatto, invece, siamo obbligati, perché siamo animali, animali che vogliono sopravvivere in questo sistema marcio). Però loro sono felici se il loro gestore vende di più, lasciando credere che questi sacrifici rientrano nella normalità del mestiere.

E intanto penseranno.. Non ti sta bene? Vai pure via che un altro schiavo lo troviamo e per altri 5/6 anni e sfrutteremo il suo tempo e denaro -

Perché non va via un gestore? Cosa lo porta ad insistere?

Il debito creato fino al midollo, per scarso utile. Utile deciso dalle petrolifere, dai sindacati nazionali e con la complicità di questo stato.
Quando il gestore inizia ad indebitarsi gli crolla il mondo! Perde il controllo della situazione e non ragiona più. Si perde il contatto con la realtà e si inizia a vivere nella fobia di perdere la casa data in garanzia alle banche e tutti i sacrifici di una vita di lavoro.

Il “libero mercato” delle petrolifere, ha tutta la filiera sotto controllo. Estraggono, raffinano e vendono imponendo i prezzi.

È esistito un periodo dal 2012 al 2015, con la più alta concentrazione di cambi gestione, in cui hanno distrutto tutti i loro punti vendita per farli diventare impianti gost o a gestione diretta (impianti gestiti da gruppi societari) con costi gestionali di poco più bassi, gestiti da remoto. Hanno ricevuto miriadi di denunce per mancate erogazioni, resti errati ed incidenti vari; i clienti non sapevano mai a chi rivolgersi.

Il lavoro negli impianti gost era limitato al controllo dello scarico, compilare registro. Tutto il resto era a carico della compagnia proprietaria.
Spesso gli impianti rimanevano bloccati, erano sporchi e pieni di spazzatura.
Erano impianti abbandonati a se stessi.
Per rimediare dal grave errore, dopo essersi resi conto dell’importanza della figura del gestore, stanno ritornando a concedere nuove gestioni, ma sempre, mantenendo quella ristrettezza economica, così da avere l’efficenza dell’impianto mantenendo sempre il controllo manipolatore sul gestore.

Le compagnie fanno promozioni che non servono a nulla, se non, a consentirgli di speculare sugli acquisti dei premi e ricavare una percentuale dai fornitori dei gli stessi.

A ciò si aggiunga, che tutti i gestori sono obbligati in certi periodi dell’anno ad acquistare dei pacchetti regalo. (Es. Pasqua e Natale) per ringraziare il cliente ma a spese proprie.
Ogni fine anno è obbligatorio acquistare tot litri d’olio a prezzi astronomici, per raggiungere un budget da loro stabilito (lo stesso prodotto nella grande distribuzione mediamente costa il 60/70 % in meno).

A chi assegnano nuove le nuove gestioni? A chi può interessare?

Le nuove gestioni sono assegnate a persone che sconoscono le problematiche del settore, che vedendosi assegnare un impianto di carburanti, credono di essere entrati in un mondo sano e onesto, mentre in realtà investono i loro risparmi per perderli su utili irrisori.

Invece, alcuni impianti, vengono assegnati ad autotrasportatori, che avendo tanti mezzi gestiscono “al meglio” l’attività a vantaggio di rimborsi e raggiri fiscali sul gasolio (fregandosene degli utili dell’impianto). Oppure, ancora, come si sente spesso, danno le nuove gestioni a persone che utilizzano l’attività per il riciclaggio del denaro.

Abbiamo ingoiato tanti rospi e umiliazioni, restando in silenzio.

Perché non abbiamo lasciato le gestioni?

Perché era impensabile che potesse accadere tutto quello che ci stava capitando ed aspettavamo un po’ di buon senso, speravamo che accadesse qualcosa affinché si ristabilisse l’ordine; che il governo si accorgesse dell’esistenza di questa categoria che porta nelle casse dello stato tanto denaro.
Abbiamo preso in prestito molto denaro dalle banche, ma purtroppo, esclusivamente per allungare la nostra agonia.
Si pensava, cosa facciamo dopo tanti anni?
Di fatto siamo ormai veramente pochi i “vecchi gestori”.

Vi prego di rompere questo sistema!

Bisogna cedere il decreto e le licenze alle persone fisiche e non alle società.
Le petrolifere facciano il loro lavoro, ricerca, estrazione e raffinazione.
Ai retisti che si sentono petrolieri, dico, andate a lavorare e non a speculare.
Allo stato chiedo di stabilire i prezzi di vendita.

Serve qualcuno che abbia l’onestà intellettuale di capire quanto sia sporco e disumano tutto il sistema.

Vi lascio dei link di seguito:

Trasmissione completa report su Eni 13/12/2015
https://www. raiplay. it/video/2012/ 12/Ritardi-con-Eni-e169417d- 5f6c-4f5e-b876-ba3581abc805. html

In questo link vedi come Eni ha “fatto fuori” alcuni gestori:
https://www. raiplay. it/video/2017/04/Catania-gestori- Eni-sul-piede-di-guerra-f5df52fd-6e4a- 44db-a9e5-a74c87b6922c. html

Alcuni link di colleghi suicidi
Franco Nardi
http://corrieredelveneto. corriere. it/rovigo/notizie/cronaca/ 2012/11-gennaio-2012/si-impicca- distributore-benzina-1902817531020. shtml

Renato Zanotto
http://tribunatreviso. gelocal. it/treviso/cronaca/2015/07/ 08/news/suicida-nel-magazzino-del-distributore-1.

Gestore di due carrare
https://www. padovaoggi. it/cronaca/suicidio-crisi-ospedale-
padova-benzinaio-due-carrare-giovanni-zampieri-morto-oggi-5-febbraio-2014. html

Ed altri ancora che ricordiamo con tanto affetto 🙏

Un lavoro che toglie dignità
https://www. unionesarda. it/articolo/economia/2019/03/14/ fare-il-benzinaio-oggi-un-lavoro-che-toglie-la-dignita-2-849248. html

Schiavi delle compagnie
https://www. unionesarda. it/articolo/economia/2019/03/14/fare -il-benzinaio-oggi-un-lavoro-che-toglie-la-dignita-2-849248. html

Da: Sergio

Lunedì 8 giugno 2020 22:24:55 Per: Myrta Merlino

Ditelo che non si fa!  Che un Capo di Stato non premia un lavoratore perché ha lavorato gratis.  Ditelo che è un messaggio subdolo e bieco, tanto più se riferito alla scuola, oggi.
Ditelo che non si premia una docente precaria perché ha lavorato senza avere un contratto durante la pandemia, dimenticando tutti gli altri professionisti come sempre assunti a scadenza, che hanno fatto lo stesso, senza bonus, senza prospettive di un futuro certo, in balìa dei consensi settimanali del circo della politica che stacca biglietti invece di garantire diritti,   di concorsi che cambiano come gira il  vento che spazza via anni e anni di stipendio da settembre a giugno, se ti va bene.  Chi ci restituirà i soldi dei testi acquistati per il concorso-beffa 80 quesiti in 80 minuti? Chi ha denunciato lo scandalo  della marchetta iscrizione concorsuale  a 15 o 40 euro a iscritto: si paga per un concorso pubblico?
Perché il Presidente non si è levato contro questa vergogna, invocando la fine del precariato senza fine? Premiando chi lavora, non perché lo fa gratis. Tra venti giorni, in migliaia, rimarremo ancora una volta senza stipendio e senza che lo Stato provi vergogna a reiterare contratti a scadenza per decenni (lo proibisce però ai privati!),  eleggendo a esemplare chi lavora senza contratto. Ditelo che non si fa, per favore!
Licia Valente

Da: Licia

Lunedì 8 giugno 2020 22:24:19 Per: Matteo Salvini

Messaggio per l"infermiera Patrizia:: ma che cosa dice? è stato certificato che quella foto è un fotomontaggio e si nota anche ad occhio nudo.. ma non prova vergogna a mentire così spudoratamente? Secondo la mentalità di certe persone Salvini, Taiani, e Meloni si danno appuntamento per un selfie in ospedale davanti a una vittima? Ma fatemi il piacere di andare a scrivere queste cose sulle pagine dei vostri beniamini incapaci di sinistra. Ho scelto questa blog per confrontarmi con persone intelligenti e non per leggere insulti, offese e tutto l"indicibile con il solo obbiettivo di denigrare l"avversario politico... ma non avete nulla, di meglio da fare? Provateci qualche volta ad argomentare e a dire cose sensate. Oggi a Fermo c"era un bagno di folla ad ascoltare Matteo e dovete rassegnarvi! ! Matteo sarà Premier e fatevene una ragione o almeno provateci.

Da: Maria Savelloni

Lunedì 8 giugno 2020 21:56:51 Per: Luca Zaia

Buonasera signor presidente
Ho una problema. Devo prenotare una visita medica per mia figlia. Sono 5 giorni che chiamo il cup di Treviso. Sebbene numerosi tentativi si riesce a prendere la linea la voce guida informa che entro la giornata saremo richiamati... ma non richiamano. Non ho la possibilità di recarmi al centro prenotazioni e il sito per le prenotazioni on line si blocca... non penso siano ancora chiusi per l'emergenza... la ringrazio anticipatamente

Da: Patrizia Satalino

Lunedì 8 giugno 2020 21:44:10 Per: Mario Giordano

Dott. Giordano complimenti per la Sua trasmissione e per i Suoi libri. Sono di Palermo e mi permetto di stuzzicare la Sua rabbia su un articolo letto su Repubblica-Palermo:
https://palermo. repubblica. it/cronaca/2020/06/08/news/ palermo_mancano_i_guanti_in_lattice_stop_ alle_viiste_al_civico_e_policlinico-258701174/?

Aspetto la Sua arringa. Buona serata

Da: Cecilia Villari

Lunedì 8 giugno 2020 21:42:30 Per: Giuseppe Conte

Egregio, buona serata.
Non sono Sandra Milo ma, una normale cittadina.
Però, qualche cosa, vorrei dire anche io.
... vediamo se mi riceve?
Grazie

Da: Lorena

Lunedì 8 giugno 2020 21:38:29 Per: Lilli Gruber

Gentile dottoressa Gruber,
Anche stasera (8 giugno) ha fatto la sua consueta "rampogna" per la mancanza di donne nei posti chiave...
Tuttavia, ha lasciato per lungo tempo una giovane donna, una biologa, in silenzio, facendola parlare pochissimo e facendole fretta... Il tutto per privilegiare la solita stantia polemica politica che vedeva protagonisti tre ometti...
Dunque, neanche lei è così attenta alle donne, come spesso dichiara di essere !
Cordialmente
Giorgio Crippa

Da: Giorgio Crippa

Lunedì 8 giugno 2020 21:37:28 Per: Lilli Gruber

Gentile Signora Gruber (preferisco chiamarla Signora pensando alla antica proposta di Luigi Einaudi di abolire tutti i titoli, nobiliari, accademici, professionali),
la sua indiscutibile competenza e il garbo rigoroso con i quali conduce Otto e mezzo fanno di quella trasmissione un momento di riflessione sideralmente diverso dalla canea che incombe su larga parte dei talk show televisivi (evito di parlare dei social per non svenire dallo sconforto.
Peraltro, a merito della trasmissione è da annoverare la qualità mediamente particolarmente elevata dei suoi ospiti.
Dopo questa lunga premessa, le dico perché mi prendo la libertà di scriverle.
Nei giorni passati, e anche stasera, il tema del piano di "rinascita" evocato dal presidente del Consiglio ha - e non potrebbe non avere - sullo sfondo la questione "epocale" della funzionalità dell'amministrazione pubblica.
Su queste questioni lavoro da alcuni decenni, essendomene occupato nei lunghi anni di insegnamento alla Luiss e alla Scuola nazionale dell'amministrazione,
E' evidente a tutti che le sfide contenute nelle proposte che Conte sta mettendo a punto non riusciranno ad avere sbocco concreto senza un ridisegno complessivo dei "pubblici poteri"
Al riguardo vorrei poterle far pervenire un libro di qualche anno fa dal titolo evocativo (che piacque molto al mio vecchio amico Stefano Rolando): LA RIFORMA CHE VERRA'. 150 ANNI DI TENTATIVI DI CAMBIARE L'AMMINISTRAZIONE PUBBLICA (scritto insieme a una valorosissima mia assistente).
Nello scusarmi per la spropositata lunghezza di questo messaggio, le invio i miei più cordiali saluti,
Stefano Sepe

Da: Stefano Sepe