Ultimi commenti alle biografie - pagina 2692

Lunedì 25 maggio 2020 23:44:18 Per: Mara Venier

Buonasera signora Mara,
le scrivo sperando che le arrivi questo messaggio e se lei lo condividesse di invitare nella sua trasmissione personaggi politici per una discussione in merito.
In riferimento a quanto detto dal signor Presidente De Luca, che ringraziamo per quanto fatto e per quanto farà ancora, che ci dobbiamo aspettare un peggioramento dopo l'estate, e per quanto ha detto il signor Presidente del consiglio Conte che non ci possiamo permettere di aspettare il vaccino che sarà pronto non prima di 12, 18 mesi e se malauguratamente la fase 2 non dovesse andare bene, visto tutti gli assembramenti nei giorni festivi, vorrei aggiungere qualcosa che potesse essere una alternativa alla fase 2.
Tornare a come era prima, aggiungendo un solo elemento, la distanza sociale, credo che non è possibile, ci vuole minimo un altro elemento che potrebbe essere l'allungamento della settimana e anche la ripartizione al meglio delle ore di una giornata.
Le chiedo solo un poco di pazienza.
Sì potrebbe allungare la settimana a 8 giorni, 6 giorni lavorativi e 2 giorni di riposo, e già questo da solo sarebbe utile per recuperare il lavoro perso fino adesso. Ma non basta. Tutti i centri di lavoro, gli uffici e quant'altro, quelli che tecnicamente possono farlo, starebbero aperti tutti i 8 giorni della settimana, dando ai propri dipendenti i 2 giorni consecutivi di riposo ripartiti in uguale misura, compresi tra tutti i giorni della settimana, assicurando comunque alle coppie di fatto che lavorano anche in siti diversi di poter scegliere gli stessi giorni di riposo. Finita la giornata di lavoro si torna a casa e non si può uscire salvo per motivi eccezionali così come già previsto dal regolamento. Possono uscire liberamente ma sempre nel rispetto delle regole, nei 2 giorni consecutivi di riposo. Con lo stesso criterio, anche chi ha un lavoro saltuario, i disoccupati, gli studenti, i pensionati, eccetera dopo aver indicato i 2 giorni di riposo o festa che sia, rimanendo a casa gli altri giorni.
Con questo sistema si avrà una diminuzione di flusso per il lavoro del 25 %, ma soprattutto si avrà un calo di flusso della gente nei giorni festivi del 75 %.
Per questo, tutti i centri di lavoro più a rischio come i ristoranti, gli alberghi, i stabilimenti balneari e altri, possono lavorare con meno rischi e organizzare al meglio il proprio lavoro che sarà distribuito più equilibrato in tutti i giorni della settimana. Volendola dire grossa, se riparte il campionato, anche gli stadi possono aprire perché possono entrare solo il 25 % dei tifosi e se le partite venissero ripartite tra tutti i giorni della settimana, si darebbe anche a tutti i tifosi di vedere qualche partita.
Se tutto questo dovesse funzionare, allora si potrebbe pensare di estendere questa iniziativa anche per le ferie estive. Tutti i centri di lavoro, così come fatto per i giorni di riposo settimanale, devono per quanto possibile, ripartire i turni di ferie dal mese di luglio a metà settembre, e questo per evitare rischiosi assembramenti nel mese di agosto.
Un'altra cosa vorrei dire e cioè, per evitare i disagi sui mezzi pubblici nelle ore di punta, invitare i centri di lavoro di diversificare gli orari di lavoro, ad esempio entrata alle ore 8, 9 e 10 e chiusura alle ore 17, 18 e 19. Mentre molti centri commerciali possono aprire alle 11 e chiudere alle 21. Cioè sfruttare al massimo le 24 ore della giornata.
Questi sistemi possono essere adottati anche per le scuole, assicurando comunque ai minori le stesse condizioni scelte dai propri genitori.
Auspicando vivamente che per tutto questo rimarranno solo chiacchiere e che la fase 2 andrà tutto bene e che il covid19 al più presto verrà eliminato,
La ringrazio per la pazienza concessomi,
un cordiale saluto e buon lavoro
signora Mara
Vincenzo Scotto

Da: Vincenzo Scotto Rosato

Lunedì 25 maggio 2020 21:16:00 Per: Milena Gabanelli

Congratulazioni ha centrato un problema gravissimo che permette di poter riconoscere dove si fa ricerca e dove non si fa. Ovvero l' ospedale che accetta di farsi turlupinare da fabbriche farlocche e dove gli ignoranti vanno a studiare prima di scegliere. LA POLITICA sceglie il primario di lab. ignorante o la comunicatrice da assalto con una storia di giovane balilla e così può truffare il cittadino INCONSAPEVOLE.. La vicenda RUSSO/CRISANTI docet.. La incapacità di un ZAIA è stato compensato da una gestione universitaria in Padova che ha fatto la differenza. Il lavoro di chi si sottopone a massacranti turni per non lasciare incompleta una metodica è molto diversa da chi ha lavorato alla Christian Drosten senza avere una ragionata riconoscenza.. Zaia e la RUSSO hanno fatto qualcosa... ? sono dei campagnoli che sanno il prezzo di tutto ma il valore di nulla.

Da: Ettore Nardelli

Lunedì 25 maggio 2020 20:54:15 Per: Javier Zanetti

Buonasera capitano di mille battaglie, uomo vero esemplare, la disturbo perche' ho la gazzetta del triplete originale vorrei un autografo per mio figlio, e donare il mio libro scritto con una mamma, a cui e' morta la bambina,. a voi capitano... grazie per il sogno del triplete

Da: Gianluigi Gibellini

Lunedì 25 maggio 2020 20:10:23 Per: Paolo Crepet

Desidero consultare il prof Paolo Crepet per mio nipote adolescente. Grazie

Da: Chiara Fonte Basso

Lunedì 25 maggio 2020 19:43:44 Per: Ezio Bosso

Ci siamo conosciuti a Palermo al conservatorio prove aperte per lo spettacolo del 21 luglio, io ero con mio marito siamo stati due giorni al conservatorio e poi al teatro di Verdura La sera del concerto è stata magica una delle più belle della mia vita Grazie Ezio Bosso Il. piu grande del secolo

Da: Grazia

Lunedì 25 maggio 2020 18:53:55 Per: Luigi De Magistris

Gent. Sindaco, vorrei sapere perchè non viene consegnato edificio scolastico di via jannelli Napoli al 13mo circolo didattico. Consentirebbe ai nostri figli di esercitare il diritto allo studio in sicurezza. Grazie

Da: Tiziana

Lunedì 25 maggio 2020 17:31:25 Per: Luigi De Magistris

Mettiamoci nelle condizioni di essere oggettivi..

Parallelismo di crisi dell’epidemia e di crisi economica.
Le due crisi hanno molti punti in comune.
La pandemia colpisce violentemente la società umana.
 Ma anche: La crisi economica colpisce violentemente la società umana.

La violenza si concretizza riducendo i cittadini allo stato di malattia e morte.
 Ma anche: La violenza si concretizza riducendo i cittadini allo stato di indigenza e morte.

Il morbo (stato di malattia) trasmette ai cittadini lo stato di malattia e morte dell’individuo quando il virus ha occasione di attaccarlo da un già contaminato vicino.
 Ma anche: La povertà (stato di impossibilità di acquistare i beni di sopravvivenza) si trasmette ai cittadini quando non sono raggiunti dal circuito di distribuzione del reddito.

La società in attesa di aver accresciuto le capacità di difesa immunitaria dei cittadini mediante la reazione degli organismi accelerata da un vaccino ha l’unica possibilità di impedire la contaminazione distanziando gli individui.
 Ma anche: La società riconosce che l’imposizione di tenere le distanze impedisce che la distribuzione del reddito avvenga per tramite delle relazioni lavorative, perciò ha l’unica possibilità di far distribuire agli indigenti il denaro necessario direttamente dal tesoro dello Stato.
Il distanziamento fra i cittadini lavoratori impedirebbe qualsiasi relazione che comporti la vicinanza fra le persone. Si rende però necessario escludere dal distanziamento tutte le attività che riguardano i beni di sopravvivenza.
 Ma anche: Le attività che riguardano le funzioni di produzione dei beni di sopravvivenza si varranno delle strutture e organizzazioni già preposte adottando però tutte le misure più opportune che diminuiscano il rischio di contagio.
Il morbo ci ha investito all’improvviso e questo si riflette in una casistica diversificata che impone pratiche d’intervento a misura di ogni situazione, cioè: Procedimenti di rilevazione dei sintomi di partenza quando l’organismo non è stato ancora debilitato e può più facilmente concorrere alla guarigione.
 Ma anche: Il sistema economico, costruito col criterio della massima produzione di beni vendibili in cui al lavoro dei cittadini si sta sostituendo quello dei robot, non sta reggendo all’impatto del virus e dopo aver disumanizzato l’uomo si rivela incapace persino di fornire a tutti i beni necessari per vivere. È necessario renderlo funzionale alla distribuzione del denaro necessario affinché ciascun cittadino possa acquistare il necessario.

Eseguire esami che riconoscano i portatori senza sintomi in modo da non farli entrare in contatto con le persone più a rischio (specialmente gli addetti alle cure in contatto di anziani o deboli)
 Ma anche: Come ogni individuo resiste al morbo con le proprie condizioni di salute e gli anticorpi, cosi il cittadino utilizza il denaro per difendersi dalla fame. L’unico rimedio per il cittadino è avere denaro.

Dal precedente rilievo della situazione, logico ma volutamente sintetico allo scopo di riconoscere l’essenziale a fronte del groviglio inestricabile dell’interdipendenza delle relazioni sociali, si deducono le misure operative da eseguire necessariamente con immediatezza per salvare la comunità.
- La prima misura il distanziamento fra le persone è stata accettata dalla popolazione con molta facilità e messa in atto con grande attenzione proprio per la perentorietà degli eventi tragici che abbiamo potuto condividere quasi come fossimo presenti dalle televisioni e dagli altri media. Nessuno ha potuto dire tanto facilmente a me non toccherà!
- La seconda misura consiste nel non interrompere le due funzioni di approvvigionamento dei beni di sopravvivenza e della loro ridistribuzione ai cittadini di ogni territorio. Queste attività necessarie saranno eseguite facendo incidere il ravvicinamento dei cittadini resosi necessario malgrado la misura precedente, il meno possibile mediante gli accorgimenti opportuni, maschere e guanti. Le organizzazioni preposte alle due funzioni hanno finora risposto molto bene agli adempimenti ben consci di eseguire un compito delicato e importante.
Ma la funzione di distribuzione si esplica con l’approvvigionamento da parte del cittadino. Anche i cittadini hanno adempiuto bene osservando le regole. Interviene però a distinguere le situazioni diverse dei cittadini il fatto economico come vediamo successivamente.
- La questione sospesa al punto precedente corrisponde a dire che l’organizzazione economica della società al suo stato attuale per rispondere bene all’esigenza di approvvigionamento e di distribuzione dei beni di sopravvivenza deve rendere capaci tutti cittadini di assolvere al pagamento dei beni comprati. Solo in questo modo i flussi dei beni di sopravvivenza potranno avvenire senza alcun intervento di modifica dei criteri di gestione economica.
- Riuscire ad ottenere la stessa mobilitazione nei riguardi delle misure economiche richiede interventi che aprano spiragli di speranza diffusa. Un esempio abbastanza recente che può essere ricordato da tutti, fu il sacrificio chiesto agli italiani per entrare nell’Euro. L’aspettativa di miglioramento fu tale che l’operazione andò a buon fine senza grandi difficoltà e investì una buona parte della popolazione.
- Lo Stato è già in possesso di una organizzazione che dovrebbe rendergli possibile l'evidenza del reddito di ogni suo cittadino; ma il sistema mentre è sufficientemente ben impostato relativamente all’individuazione del cittadino reso univocamente reperibile mediante il codice fiscale non lo è altrettanto relativamente alla determinazione del suo reddito. Come può essere mai possibile combattere il male delle enormi differenze di reddito senza che i redditi di ciascuno siano veramente conosciuti? Cominciamo allora a intervenire per legge sulla parte di reddito più facilmente tracciabile che è proprio la parte monetizzata. Il criterio proposto è che le banche debbano inserire nel contratto di conto corrente il codice fiscale dei contraenti e che ogni cittadino debba avere almeno un suo conto corrente. Le banche debbano comunicare a scadenze periodiche ricorrenti al tesoro dello Stato i codici fiscali di ogni conto corrente con il saldo relativo. Con un apposito data base si rende in questo modo possibile un’applicazione informatica che dia l’evidenza di disponibilità di denaro liquido disponibile per ciascun centro di spesa costituito dai codici fiscali che fanno riferimento a conti correnti collegabili. Certo esisterebbero scappatoie per poter apparire in situazioni di necessità ma i truffatori potrebbero almeno essere perseguibili. Naturalmente il tesoro dello Stato dovrà provvedere a rendere i conti correnti dei poveri sufficienti al loro approvvigionamento di beni essenziali. Tutti i centri di spesa (dei poveri e dei ricchi) subiranno lo stesso controllo perché gli approvvigionamenti non cadano in eccessi di sperpero delle risorse disponibili.
- La resistenza ad un sistema del genere è culturale. Si tratta di una sorta di pudore che riguarda il ricco che vuole nascondere la propria ricchezza, dice per difenderla dai ladri o forse perché se ne vergogna confrontandola con tanta miseria e il povero che se ne vergogna quasi fosse l’espressione di un giudizio di inettitudine.
Ma il ricco non rende forse manifesta la propria ricchezza col suo tenore di vita e il povero ogni volta che si sottopone alla umiliazione di chiedere aiuto? Il sistema che funzionerebbe facendo utilizzare un facsimile di bancomat non permetterebbe di riconoscere se l’acquirente è ricco o povero di modo che sarebbe il più opportuno per ovviare al pudore prima descritto.

- Io intravedo altre implicazioni positive, come il fatto rilevante di una flessibilità delle attività che non sia punitiva per le parti. La spinta evolutiva richiede sempre più che le attività umane possano trasformarsi per rendersi più sostenibili, invece fino ad oggi tutti i soggetti che partecipano alle attività produttive risultano incatenati a difendere la propria modalità di sopravvivenza che gli impedisce trasformazioni.

- Intravedo anche una maggiore possibilità di difendersi dai ricatti dei mafiosi che oggi si possono far passare con tanto denaro disponibile come benefattori verso tante persone in situazione di necessità.

Da: Giuseppe Ambrosi

Lunedì 25 maggio 2020 16:57:26 Per: Giulia Bongiorno

Stim. ma Senatrice
avv. Giulia Buongiorno,
Le invio questa mail per avere il suo parere circa un problema che da anni cerco di risolvere nella gestione rifiuti della mia città: Vercelli.
Da quando in città è stata adottata la raccolta rifiuti differenziati porta a porta, a coloro che vivono in abitazioni senza cortile, è stata fornita una serie di kit da utilizzare per i diversi rifiuti e da custodire in casa, mentre i condomini con aree comuni sono stati dotati di cassonetti differenziati. Mentre il cassonetto condominiale consente di conferire il solo sacchetto, contenente i rifiuti, con massima libertà di gestione, il kit individuale obbliga a "custodire" i rifiuti in casa fino al giorno ed l'orario stabilito dalla ditta che gestisce lo smaltimento. In particolare l'umido viene conferito due volte la settimana, mentre gli altri rifiuti una volta la settimana. Inoltre il kit deve essere posto sul marciapiede antistante l'abitazione dopo le 22. 00 del giorno precedente lo smaltimento e comunque entro le 06. 00 del giorno stabilito. Quindi si deve portare e lasciare il kit su strada e dopo che è stato svuotato, si deve riportare nella propria abitazione. È innegabile che il kit comporti una disparità di trattamento e che incida sulla gestione personale (sono indisposto nel giorno stabilito, perdo il turno! Devo assentarmi prima del giorno stabilito, conservo in casa i rifiuti fino al mio ritorno? Esco per il lavoro e il kit non è ancora stato svuotato lo lascio sul marciapiede fino al ritorno! Ecc.).
Poiché esistono sistemi, come l'interrata, che consentirebbero di offrire a tutti i cittadini la possibilità di conferire liberamente nei tempi e nei giorni più confacenti alle necessità personali, la questione che Le vorrei sottoporre è: l'amministrazione può chiedere o imporre alla propria partecipata di rendere uguali tutti i cittadini nei doveri e nei diritti esistendo una tecnologia che consente di ottenere questo risultato?

Nel ringraziarla
La saluto cordialmente

Donatella Demichelis
Consigliere comunale gruppo Lega

Da: Donatella Demichelis

Lunedì 25 maggio 2020 15:51:27 Per: Lella Costa

Gentili Staff e Lella Costa
coscienti dei suoi diversi impegni ci permettiamo di chiederti l'adesione alla nostra rubrica "Una stanza tutta per sè" nata, dal nostro Gruppo di Lettura Lab Donne di Gioia Tauro (RC), all'inizio del periodo di "quarantena" da Coronavirus Covid-19. Dall' osservatorio privilegiato la Calabria con pochi falcidiati e contagiati dal "nemico", abbiamo potuto ritagliarci un pezzettino di tempo per riempire la "Nostra Stanza", facendo nostra la metafora di Virginia Woolf. Conversazioni informali con menti vivaci ed intelligenti del nostro Paese, sulla nostra pagina facebook Lab Donne, con dirette di max 30/40. L'utilizzo della rete è stata una ghiotta occasione per arrivare facilmente anche a piccole realtà che vivono a latitudini geografiche non sempre facilmente e benevolmente considerate, anche per la scarsa apertura da parte della nostra Comunità a relazionarsi "alla pari" con il resto del Paese. In tutta onestà, l' abbattimento di distanze e di costi rendono inoltre agili le possibili conversazioni scevre inoltre da filtri di qualsiasi genere. A tal riguardo sarebbe bello poter argomentare con Te su quanto accade all'Essere Umano Donna n questo momento particolare "Pensare Riflettere Immaginare il futuro" rubando le Tue stesse parole, embra sempre essere lotte e conquiste diel solo genere femminile.
Hanno già aderito alla nostra Rubrica Antonio Salvati, magistrato; Mimmo Gangemi scrittore; Massimo Nava giornalista; Cinzia Leone scrittrice giornalista; Marco Lupis scrittore giornalista; Paola Di Nicola giudice; Marco Buticchi scrittore; Peppino Mazzotta attore; Giuvazza Maggiore artista; Gioacchino Criaco scrittore giornalista; Domenico Dara scrittore; Olimpio Talarico scrittore, Giuseppina Torregrossa scrittrice; Paolo Di Giannantonio giornalista; Domenico Talia scienziato e docente universitario; Daria Bignardi scrittrice, giornalista, autrice e conduttrice televisiva; Andrea Bosca attore; ; Nicola Irto vicepresidente Regione Calabria; Marcostefano Gallo scrittore; ; Milena Gabanelli e Giovanna Botteri attendiamo conferma della data.
La cosa più importante è che Tutto il materiale raccolto durante la rubrica sarà condiviso con le Amiche ospiti della Casa Circondariale "G. Panzera" di Reggio Calabria sez. femminile con le quali abbiamo iniziato un percorso di Lettura condivisa e di Labotorio Emozionale.

Grate per una risposta, con entusiasmo porgiamo cordiali saluti.
Per il GDL Lab Donne
Monica Della Vedova

Da: Monica Della Vedova

Lunedì 25 maggio 2020 15:25:50 Per: Barbara Palombelli

Mah, se e' vero, allora anche in Germania non sono tutte rose e fiori come si sente dire da alcuni suoi ospiti in Stasera Italia. Poi perché pur pretendendo aiuti a fondo perduto i prezzi stanno già aumentando?

https://www. ilgazzettino. it/AMP/ nordest/gelatateria_germania_ italiani_virus_covid_19-5245773. html

Da: Paolo