Ultimi commenti alle biografie - pagina 2931

Domenica 19 aprile 2020 14:01:48 Per: Fabio Fazio

Egr. Dott. Fazio Le invio copia della mail mandataal presidente della regiome lombardia e al sindaco di milano. naturalmente non ho avuyo alcuna risposta. il mio era solo un consiglio su come potereffettuare i tamponi a tappeto per Milano e naturalmente estendibile a tutto il territorio.
grazie per la Sua cortesia Ermanno Torrente

Egregio Presidente Fontana,

Premesso che il problema del Covid -19 sia di proporzioni enormi, ritengo che, come molti virologi e anche Lei, una delle soluzioni per poter circoscrivere l’epidemia sia quello di fare i tamponi a

tutti (nel nostro caso a tutti i lombardi). Il problema fondamentale non è quello di fare i tamponi ma quello di creare delle strutture dove poterli analizzare. Poterli raccogliere secondo me sarebbe

anche abbastanza semplice:. a Milano esistono numerosissime farmacie con professionisti che potrebbero previa prenotazione fare i tamponi che a fine giornata dovrebbero essere inviati alla

struttura per essere analizzati e inviati in una banca dati generale, Per snellire i tamponi e l’analisi il tutto dovrebbe (secondo me) essere fatto per quartiere.,

Sono certo che la Regione è impegnata H24 per cercare di tamponare il crescere dell’epidemia e trovare soluzioni atte ad aiutare i cittadini per poter ripartire al più presto possibile e in

sicurezza, Mi sono permesso di scriverLe per esporre l’idea di un cittadino anziano padre di famiglia e lombardo d’adozione,

Spero che questa mia mail verrà posta alla Sua attenzione. Ringraziando Le porgo cordiali saluti.

Da: Ermanno Torrente

Domenica 19 aprile 2020 13:58:04 Per: Gianluigi Paragone

Buongiorno, Gianluigi, mi chiamo Giorgia Loi, sono un'insegnante di una scuola superiore di Iglesias, provincia del Sulcis (Sardegna).

Ti invio un pezzo di riflessione scritto da me sull'attuale situazione. Il Sulcis è stata dichiarata qualche anno fa la provincia più povera d'Italia. Ti lascio immaginare cosa significhi per noi adesso questo periodo.

Il divano e la trincea: riflessioni di una quarantena impertinente.

È dalla definizione ufficiale di quest'emergenza che i media ci bombardano con messaggi apparentemente innocui e generosamente altruisti, sempre uguali a se stessi. Penso ad esempio alla campagna governativa siglata con l'hashtag #iorestoacasa, che passa sottoforma di pubblicità in TV 30, 40, forse 50 volte al giorno: una sorta di vademecum con "preziosi" consigli su come trascorrere le nostre giornate da reclusi. "State a casa", "Fate attività fisica", "lavatevi le mani", "non entrate in contatto coi vicini" etc., il tutto condito naturalmente con colonna sonora tranquillizzante e malinconicamente confortante, per simulare e addolcire evidentemente quello che appare un invito ma è in realtà una condizione coercitiva bell'e buona. Non nascondo che a casa, appena appare questa pubblicità, si cambia canale, perché il fastidioso senso di offesa alla nostra intelligenza prevale su tutto.
Ora è evidente che chi è esperto di comunicazione sa molto bene che dietro questo sistema ci sono sottilissimi accorgimenti per il controllo della massa, degni di un perfetto regime e che vanno dalla "dolcezza" con cui il messaggio viene passato, al linguaggio infantile usato per imbonire facilmente una massa che, come direbbe Chomsky, è più suggestionabile se trattata alla stregua di un dodicenne, alla frequenza (improponibile durante la giornata) con cui tali messaggi passano nelle nostre case mentre nelle nostre menti avviene a livello inconsapevole molto più di quanto riusciamo a realizzare consapevolmente e cioè un controllo e autoconvincimento che se faremo la cosa giusta, e cioè "starcene comodamente seduti sul divano -che vuoi che sia? Ai nostri nonni fu chiesto di scendere in trincea! - ne usciremo tutti al più presto". Ovviamente chi è che non si convincerebbe che il divano non ha niente a che vedere con la trincea? L'esperto di comunicazione sa anche che il messaggio, per passare, deve essere chiaro ed eticamente indiscutibile, in linguistica diremmo "denotativo" e cioè afferente al suo significato primario, mentre noi sappiamo che il rapporto tra lingua e comunicazione è molto più complesso e che, per esempio, in questo caso le parole "divano" e "trincea"
possono assumere in altri contesti significati differenti, metaforici, allargati. In quanti lo sappiamo, però? O lo realizziamo almeno nel mentre che la "pubblicità di stato" ci bombarda? In quanti pensiamo che molti un divano neppure ce l'hanno in questo momento o che, a pandemia finita, forse lo dovranno vendere per comprarsi il pane? Anche le case, se sono di 50 metri quadri e senza balcone o ci abita la famiglia di un piccolo impresario che ha dovuto abbassare la serranda o di un lavoratore in nero che non può uscire a farsi la giornata o di anziani e disabili che sono costretti alla loro solitudine, non sono forse trincee contro la fame e la depressione? È quanto si legge in "Armi silenziose per guerre tranquille" ("Silent weapon for quiet wars") un documento del 1979 che, al di là della sua autenticità, è un perfetto manuale di addestramento per piegare inconsapevolmente le masse alla volontà di pochi, manovrando le percezioni e facendo credere cioè alle persone di pensare liberamente ed effettuare libere scelte. Queste armi - afferma il testo - non sparano PROIETTILI ma SITUAZIONI che distraggono le masse fino ad esaurirle, mentre il potere, quello vero, si fa strada. E fanno affidamento sul fatto che la popolazione non capisce e si adegua accettandone le conseguenze. Così, le strade si svuotano, le nostre città diventano spettrali e contemporaneamente territorio per le squadre di polizia a caccia dell'untore di turno che, proprio come in un regime, paga per tutto e per tutti. I social vengono inondati dall'hashtag #iorestoacasa e forse non riflettiamo abbastanza sull'impatto sociale che i commenti con l'hashtag acquistano in rete, maggior visibilità e un'autorevolezza che li rende onnipotenti dal punto di vista comunicativo. Mentre scrivo sto pensando che non sarebbe male se nelle scuole (almeno dalle superiori) si introducesse una nuova materia: "Tecniche e strategie di comunicazione", ma nulla a che vedere con quelle noiosissime pillole che somministriamo noi docenti d'italiano quando spieghiamo la differenza tra mittente e destinatario. Parlo di roba seria, di uno spazio orario scolastico per studiare insieme tutti i meccanismi di quello che a ragion veduta viene definito il quarto potere dello Stato, è cioè la COMUNICAZIONE. Credo che la mia ovviamente sia e resti solo un'utopia, perché, francamente, quale governo potrebbe mai volere, attraverso la scuola, svelare i segreti del proprio meccanismo di controllo del sistema? Ci vorrebbe qualcuno al timone di alta caratura morale, di fine intelligenza unita ad un alto senso dello Stato, che veda e ami gli altri come vede e ama se stesso, che si senta tramite per la realizzazione di un Bene comune reale e non propagandistico, e non vedo in giro nessuno con queste virtù, nessuno, per lo meno, che voglia assumersi responsabilità di governo. Solo eremiti, voci solitarie, poco ascoltate, impopolari e sconfitte in questa grande "guerra" mediatica.
Il senso critico, la lucidità di pensiero sarebbero le armi vincenti in questa guerra e la dimensione della vera libertà. Sarebbero il tributo migliore alle oltre 20. 000 vittime di questo momento: non è il virus il vero killer, non sono i runner o i passeggiatori solitari, non è lo stato di eccezionalità. Sono decenni di mala politica e di mala sanità, di corruzione e ruberie, di risorse convogliate al privato e sottratte al pubblico, salvo oggi scoprire che, invece, di fronte alla malattia non ci sono ricchi o poveri e che investire nella Sanità pubblica per tempo e con lungimiranza sarebbe convenuto a tutti, perché c'è sempre un momento in cui si arriva alla resa dei conti.

Giorgia Loi

Iglesias (SU)

Un caro saluto

Da: Giorgia Loi

Domenica 19 aprile 2020 13:56:44 Per: Giorgia Meloni

Salve. Scrivo a lei perché fra tutto lo scenario politico ritengo sia la più credibile. Vorrei farla partecipe del mio e con me altri 2000 Direttori Amministrativi Facenti Funzioni che lavorano da ben oltre 3 anni in queste condizioni, cioè Area B e utilizzati in area D ma che l'attuale ministra (volutamente minuscolo) si incaponisce a non voler stabilizzare perché continua a insistere che senza titolo di studio specifico non può farlo. La Comunità Europea ha più volte ricordato che i precari, a qualunque titolo, devono essere stabilizzati dopo appena 6 mesi, e la Azzolina insiste nel dire che noi non siamo precari, che non si può attivare mobilità professionale con un salto di area B-D. Ma chiedo a lei, per 20 anni è stato possibile utilizzando tale personale che a oggi continua al servizio dello stato con revisorati positivi e scuole sinora mantenute attive da più del 50% da noi Facenti Funzioni?. La Azzolina vuole dare i nostri posti a concorso, che non riuscirà a coprire neanche del tutto perché resteranno oltre 2000 scuole sempre senza DSGA, concorso che non potrà essere espletato per l'anno scolastico prossimo per la situazione COVID in atto. Ci sono degli emendamenti che vi verranno sottoposti al riguardo. La prego di farsi portavoce perché questa situazione venga sanata. Mi scusi per il messaggio prolisso ma avrei tanti altro da dirle. Grazie se vorrà essere colei che ci stabilizzerà

Da: Laurini

Domenica 19 aprile 2020 13:51:05 Per: Luigi Di Maio

Ministro
perché dare 100 milioni alle ong ? e non agli italiani ? solo degli squallidi personaggi coccolano questi scafisti.. vergogna !!! mille volte vergogna ! @
AdrianoGaronzi

Da: Adriano

Domenica 19 aprile 2020 13:50:50 Per: Luca Zaia

Premetto che non ho nulla da rimproverarle per il suo comportamento anzi tanto di cappello... mia nipote abita a lucca e mi dice che da domani 20 aprile presentando in farmacia la tessera sanitaria vengono consegnate per ogni residente 30 (trenta) mascherine chirurgiche gratis... noi abbiamo dovuto fare i salti mortali per trovarle e naturalmente pagarle ma i toscani perché governati dal pd sono privilegiati? ? le auguro di cuore buon lavoro, anche a tutti i suoi collaboratori,. e la ringrazio anticipatamente se potrà chiarire la cosa.

Da: Annamaria Talassi

Domenica 19 aprile 2020 13:50:25 Per: Corrado Formigli

Buongiorno, seguo con ammirazione la vostra trasmissione ed ho notato che date voce a chi in questo delicato momento storico della nostra Cara ITALIA si mette a disposizione degli altri facendo tanta beneficenza.
In particolare vorrei segnalarvi un imprenditore che, come sempre, sin dal primo momento della epidemia si è messo a disposizione degli altri.
In occasione della Santa Pasqua ha donato oltre 200 uova ai bambini.
Prima ha devoluto 100. 000€ per l’acquisto di materiale per la rianimazione di un ospedale come anche moltissimo materiale D. P. I. per vari ospedali e Forze dell’Ordine.
Continua a donare migliaia di mascherine al giorno, tute monouso, copri scarpe, guanti in lattice, occhiali protezione occhi a tutti i Comuni della Provincia, attraverso vari amministratori locali e della Protezione Civile.
Si è messo a disposizione delle Autorità Sanitarie per donare 3000 kit per test sierologico rapido recentemente approvato dalla FDA degli Stati Uniti.
Visto il notevole e continuo impegno, credo che la vostra trasmissione, sempre molto attenta, potrebbe fare un servizio in merito.
Rimango a vostra disposizione.
331/-------.
Saluti

Da: Francesco

Domenica 19 aprile 2020 13:48:09 Per: Mario Giordano

Buongiorno,
le scrivo per segnalare una procedura scorretta inerente al calcolo del premio assicurativo per l’RC auto.
Attualmente, come è noto, tutte le compagnie assicurative calcolano il premio annuale per l’RC auto in base alla classe di merito del contraente e ai sinistri provocati. Questi ultimi incidono nel calcolo del premio per un periodo di 5 anni e, non vorrei sbagliare, in minor misura per altri 5 (quest’ultimo dato va verificato). L’importo del premio assicurativo aumenta in rapporto al numero dei sinistri, in poche parole, più sono gli incidenti con colpa negli ultimi 5 anni (consideriamo solo il caso certo dei 5 anni), maggiore sarà il premio che il contrente dovrà corrispondere alla compagnia per il rinnovo dell’RC auto. Fin qui niente di strano, anche se pare un po’ eccessivo il periodo di osservazione di 5 anni e decisamente lo sarebbe quello di 10, se veramente applicato. Ciò che non è logico è il fatto che nel calcolo del premio non venga minimamente considerato l’importo del danno provocato dall’automobilista e quindi risarcito dall’assicurazione. Insomma, prendendo in esame il caso di due conducenti che si trovino nelle medesime condizioni assicurative (parità di classe di merito, stesso mezzo utilizzato eccetera), uno però con al suo attivo due sinistri nell’arco degli ultimi cinque e l’altro con un solo sinistro, avverrà che il primo pagherà un premio più alto, molto più alto, del secondo. Tutto ciò potrebbe avere una logica se l’entità di danni provocati fosse la stessa, in realtà questo accade indipendentemente dall’importo che la compagnia deve risarcire. Per cui, se, per ipotesi, i due sinistri del primo conducente del nostro esempio fossero costati in tutto 3. 000 euro alla compagnia mentre il sinistro del secondo conducente fosse costato 400. 000 euro, la situazione resterebbe invariata: il conducente che ha provocato un solo incidente pagherebbe comunque un premio inferiore a quello dell’altro. Sfugge la logica di tutto ciò: perché chi di fatto “costa” di meno alla compagnia assicuratrice deve alla fine pagare di più? Oltretutto la differenza che passa tra l’avere un incidente o averne due nell’attestato di rischio non incide per cifre irrisorie ma per centinaia di euro nel calcolo del premio. Perché si deve lasciare che tutto ciò accada? Perché l’anziano che nell’arco di cinque anni urta a 10 chilometri orari una volta uno specchietto retrovisore e un’altra un paraurti in un parcheggio dovrà pagare un premio da capogiro e invece l’automobilista che, magari superando anche i limiti di velocità, ha distrutto tre o quattro vetture in un tamponamento e ha provocato delle vittime deve cavarsela con un cifra inferiore avendo al suo attivo “solo” questo sinistro?
Non chiedo che le compagnie considerino per il calcolo del premio solo l’importo dei danni da risarcire, chiedo però che insieme al numero dei sinistri venga preso in esame anche questo parametro in modo che ciò che il contraente paga all’assicurazione abbia un rapporto effettivo con i rischi che questa si assume e con le spese che deve liquidare.
Le chiedo di richiamare l’attenzione su quanto segnalo e di fare pressione affinché vengano presi adeguati provvedimenti in merito.
Resto in attesa della sua risposta.
Grazie per l’attenzione.

Marco Badiani
PISA

Da: Marco Badiani

Domenica 19 aprile 2020 13:40:39 Per: Luca Zaia

Caro presidente, vorrei sapere come mai una nonna di 69 anni non può andare ad accudire i suoi due nipoti di 6 anni e 19 mesi, lontani 5 km ma in altro comune. E se è giusto che facciamo la fila chilometrica al supermercato nel nostro comune, dove a pari distanza ma nel comune vicino ce un grandissimo supermercato che si chiama TOSANO che non a mai nessuna fila e trovi tutto. anche la parafarmacia. La ringrazio infinitamente se leggerà questo mio sfogo. Graziella Nizzero

Da: Nizzero Graziella

Domenica 19 aprile 2020 13:37:35 Per: Enrico Mentana

Ah OK...
... quindi mi tocca rispondere a SAVERIO... :

grazie 1000 per la "pecora", le "capre"... Gentilissimo... complimenti...

(Vedo che) anche una arrotante "puttana" (basta che paghino e lui va con tutti, intellettualmente parlando...) come sgarbi riesce ad insinuarsi e a far scuola, laddove c'è terreno... "fertile"

E niente... : ma QUANTA ragione hanno gli oligarchi russi dicendo “abbiamo scelto la Lega perché i suoi elettori hanno un livello socioculturale MOLTO basso…” Quanta? ? Ma quanta???
TANTA ragione e tu sei qui per confermarmelo una volta di più...

Continua pure ad essere fiero quanto vuoi - chi sono mai io per impedirtelo??? - ma magari vedi di imparare i CONGIUNTIVI, che hanno una certa importanza anche loro nella vita.

Bèati della “tua” pletora di… scribacchini proni a 90 gradi SEMPRE e COMUNQUE, che non cambiano MAI IDEA e OPINIONE... paradossalmente neanche a pagarli... né per convinzione né per sbaglio, perché la linea DEVE essere SEMPRE e SOLO quella, avendo come pubblico teste vuote e facilmente malleabili come la tua, come le VOSTRE…:
una linea che prevede di leccare senza vergogna ne' remore, negare anche le evidenze più… evidenti, spostare i discorsi in tutte le direzioni possibili tranne quella "giusta", eludere le domande scomode, far credere (a personcine come te) di aver risposto in modo compiuto e “giusto” quando invece si è soltanto abilmente divagato e sparato un mare di putt..., ecc. ecc. ecc.
E se Conte è un fantoccio,
come me lo definisci un essere inutile, ignorante, cattivo, odiatore di tutto e tutti, assenteista strapagato anche da te, pericoloso come salvini? ?

E dimenticavo... : nella lista può mai mancare uno ZURLO? ? Certo che no...

Buona vita...

Da: Claudio

Domenica 19 aprile 2020 13:32:37 Per: Luca Zaia

Salve Governatore la stimo tantissimo ma sono in grande difficoltà nel gestione di mia figlia di 7 anni autistica a basso funzionamento con il centro pubblico di Verona chiuso, scuola chiusa e non da meno le terapiste private a mie spese che non possono venire a casa per gestire le diverse problematiche. Dateci degli aiuti

Da: Chiara Zenaro