Ultimi commenti alle biografie - pagina 3397

Lunedì 23 marzo 2020 16:36:29 Per: Mario Giordano

Caro dott. Giordano,
spero che questo mio messaggio venga preso in considerazione, e ciò che le sto per esporre possa essere trattato al più presto nella sua trasmissione. Mi chiamo Francesco Cortese e scrivo da Quarto in provincia di Napoli; faccio parte, insieme ad alcune mie amiche di un piccolo gruppo di persone che curano gli animali. Normalmente, alternandoci rigorosamente uno per volta, ci rechiamo in un comune limitrofo (Giugliano in Campania) dove ci sono dei cani a cui diamo assistenza (cibo ed altro), tutto ovviamente a spese nostre. Secondo l'ultimo decreto del primo ministro non ci potremmo spostare in altri comuni, se non fosse però, per un'aggiornamento di questo decreto fatto dal ministro della salute, (proprio di oggi pare) che prevede che gli animali debbano comunque essere curati ed assistiti e che il fatto è assimilabile a "motivi di salute" (uno dei punti previsti dall'autocertificazione del ministero degli interni). Ho saputo da fonti attendibili, che molti volontari, nonostante tutto ciò, vengano respinti ai posti di blocco e trattati anche con arroganza ed anche denunciati da coloro che dovrebbero essere dalla nostra parte e, sopratutto, visto che siamo in una società evoluta, anche dalla parte degli animali abbandonati. Questo non è tollerabile! Ora mi dica Lei:cosa dovremmo fare? Lasciare che queste povere bestie muoiano di fame? Cosa si deve fare? Perchè non spingere le autorità a ciò preposte a fare una deroga da inviare a comuni e regioni, con indicazioni chiare, consentendoci di andare a fare quello che da anni facciamo, e cioè curare i nostri amici a quattro zampe? Grato se vorrà darci una mano in tal senso, distintamente la saluto Francesco Cortese

Da: Cortese Francesco

Lunedì 23 marzo 2020 16:36:02 Per: Giorgia Meloni

Noi diciamo che in un momento come oggi, in cui quasi tutti straparlano su vari argomenti, sempre abbacinati dai loro pregiudizi politici, è molto difficile trovare un interlocutore sereno, più equilibrato e così ci rivolgiamo alla sig. ra Meloni. Per chiedere se del presidente regione toscana, gran maestro di vita, distintissimo Mr. Rossi, inventore del razzismo alla rovescia e del fascio-leghismo, non si ha più traccia. Forse si adopera per accogliere i gloriosi medici cubo-venezuel-cinesi (in attesa di quelli nord coreani per fare il poker d'assi! ?), a conferma di chi è veramente democratico su questa terra... mondiale? ! E chi diceva ch'era solo una influenza, adesso chiede un tampone per 60 milioni di persone; o i paesi che prima affermavano l'Italia essere un paese sprovveduto, adesso lo negano: ognuno deve rifare la solita strada, tutto il mondo è paese!. .. Ma la domanda è: "chi l'ha visto il razzista inventore del fascio-leghismo? ". Di questi tempi non è certo un quesito urgente o grave, ma un pò d'umorismo grand-guignolesco ci sta bene per interrompere questo dilagante squallore mentale di chi è prigioniero dei suoi stessi pregiudizi.

Da: Pier

Lunedì 23 marzo 2020 16:34:10 Per: Mario Giordano

La facevo un giornalista con la schiena dritta, soprattutto scrivendo per un giornale titolato "la verita".
Avendo paura di dire che il coronavirus fa solo 3 morti, 1%, fonti iss, mi totalmente scaduto (e non solo a me)
Giovanni

Da: Giovanni

Lunedì 23 marzo 2020 16:16:40 Per: Massimo Giletti

La intrattengo solo per pochi istanti e La ringrazio in anticipo per l'accoglienza.
Nelle sue recenti trasmissioni La7 Matteo Salvini è un Suo frequente ospite ed ovviamente le spara (lui Salvini) nei suoi abituali modi dj forma e dj sostanza, e passi. Non può passare che un "intervistatore" o conduttore faccia da trampolino di lancio o peggio nonintervenga nel momento in cui l'ospite sparì delle affermazioni oggettivamente false. È vero che tutto quanto fa spettacolo, audience e voti ma a tutto c'è un limite che Lei bellamente calpesta alla faccia della professionalità dell'etica e della moralità in disprezzo della buona fede e semplicità degli ascoltatori.

Da: Alessandro Galbiati

Lunedì 23 marzo 2020 16:14:28 Per: Mario Giordano

Buongiorno Mario, se così si può dire. Mi collego a quanto detto da Alessandro. Piccolo artigiano bergamasco chiuso per mancanza di clienti in quanto privati speriamo nel mega decreto del governo. E oggi ci arriva la doccia fredda. Contattato 3 banche legate per rapporti di lavoro e personali e mi informano che le rate sui mutui personali ad oggi non è confermata la sospensione e se verrà confermata è sospesa solo quella di marzo che verrà messa in coda. Mi dicono che un periodo maggiore spetta solo ai cassaontegrati che bene o male uno stipendio ce l'hanno. Gli artigiani no. Per quanto riguarda la ditta esiste solo la moratoria sui mutui e non sono stati ben chiari su come dovrò restituire le rate sospese. Liquidità alle imprese non c'è nulla se non i canali ordinari. Tanti bei paroloni soesi da Gualtieri e da conte ma nulla di concreto. E noi ooveri bergamaschi oltre al danno, perché abbiamo perso tutti qualcuno, anche la beffa. Che vergogna. Voi lombardi lavorate e fa niente se vi ammalate l'economia non può fermarsi. Intanto noi lavoriamo un giorno a settimana e diamo i soldi ai soliti noti tipo Alitalia. Bravi purtroppo c'è ancora qualcuno che crede in loro e loro rimarranno a fare danno irreversibile. Mi scusi lo sfogo ma siamo proprio allo sfascio

Da: Maria Elisa Rinaldi

Lunedì 23 marzo 2020 16:05:16 Per: Giorgia Meloni

Onorevole, tutelate tutti quelli che come me anno lasciato il lavoro per quota100, non abbiamo nessuna colpa per diventare esodati abbiamo accettato in virtù di una legge che scade nel 2021, quindi onorevole faccia qualcosa. grazie

Da: Pietro

Lunedì 23 marzo 2020 16:03:19 Per: Giuseppe Conte

Buon pomeriggio presidente mi chiamo luigi borrelli nato a napoli il 07/03/1978 ed abbito a cercola na 80040 sono sposato con due bambine la seconda figlia che ha 4 anni ad agosto due anni fa abbiamo scoperta che ha il diabete di tipo 1 io sono dissocupato e lavoro saltuariamente a nero e fortunatamente la domenica arrostisco i carciofi e riusciamo andare avanti. per questa tragedia che stiamo passando sono 2 settimane che non sto lavorando e le spese ci stanno mangiando le bollette si devono pagare e altre esigenze ci chiediamo io e mia moglie se mia figlia non aveva la frequenza scolastica come mangiavano vi chiedo solo aiutate

Da: Luigi

Lunedì 23 marzo 2020 15:53:38 Per: Bruno Vespa

Alla gentile attenzione del dott. Bruno Vespa,
sono la dott. ssa Petroni Francesca e la contatto a proposito delle tante restrizioni che stiamo avendo in questo difficile momento, causa COD. 19. Le spiego meglio: faccio parte di un associazione Onlus che opera ormai da tantissimi anni, a livello nazionale, nel settore del volontariato (Associazione Nazionale, Volontari, lotta contro i Tumori) e stiamo riscontrando molteplici problemi nel prosieguo delle nostre attività. Sono molti i servizi che offriamo; trasporto e assistenza del paziente oncologico nelle strutture di competenza per le terapie chemioterapiche e non, sostegno psicologico, assistenza domiciliare e ambulatori di prevenzione. Abbiamo chiuso gli ambulatori, come da decreto amministrativo ma stiamo (in sicurezza) proseguendo con il resto dei servizi. Ora il punto è proprio questo, siamo una realtà grande ma anche piccola, non tutti sanno della nostra presenza su territorio e se continueremo a dare servizi senza poter fare raccolta tramite i nostri call center non potremmo più offrire gli stessi servizi nei mesi che verranno.
Le chiedo cortesemente di far presente la nostra realtà, i malati di COD 19 sono moltissimi, ma non dimentichiamoci i pazienti oncologici! !
La ringrazio dell'attenzione prestatemi
Cordiali Saluti Petroni Francesca

Da: Petroni Francesca Romana

Lunedì 23 marzo 2020 15:49:03 Per: Mario Tozzi

Gentile Professore, ho seguito la trasmissione di Sapiens in TV, puntata del 21 marzo scorso, in cui oltre a molte cose interessanti, ho ascoltato – ahimè – anche una teoria che mi ha letteralmente fatto sobbalzare: i Romani, una volta conseguito (di colpo ? !) il dominio del Mediterraneo nel 146 a. c. (riferimento alla fine della conflittualità greca e distruzione di Corinto), avrebbero impedito, compresso e infine distrutto ogni attività speculativa di ricerca matematica e scientifica – di puro ed esclusivo stampo ellenistico - che da allora rimase ferma senza più offrire novità e vitalità fino alla rinascita verificatasi con l’Umanesimo. A dimostrazione di questa teoria viene raccontata l’attribuzione del ruolo di responsabile della Biblioteca di Alessandria ad un ufficiale militare (senza specificare in che occasione e per quale motivo) e l’aneddoto di Plinio il Vecchio alle prese con l’enigma degli esagoni cellulari delle api.
Al riguardo mi permetto di rammentare quanto risulta da una storiografia che si è stratificata e consolidata nei secoli mediante l’apporto di studiosi di tutte le epoche e di tutto il mondo.
Il “potere” romano ha sempre lasciato piena libertà di usi, costumi, espressione artistica e naturalmente culturale oltre che religiosa, ai popoli che facevano parte dell’Impero: hanno fatto eccezione solo le religioni ebraica e cristiana perseguitate per il loro rifiuto della “sacralità” stessa del potere romano, istituzione politico-religiosa essenziale al sistema (come a tutti i sistemi di potere dell’epoca). Ad eccezione dunque di queste religioni, Roma stessa ha accolto e accettato con estrema serenità la mescolanza di culture facendosene essa garante e crogiuolo e non si capisce perché avrebbe dovuto esercitare una inopinata censura nei confronti di attività di studio e ricerca.
In secondo luogo, almeno dalla fine del periodo monarchico e specialmente nel corso degli ultimi secoli della Repubblica, la classe dirigente e di potere romana si è intrisa di cultura ellenica. Intere generazioni di nobili romani hanno studiato e si sono formati nell’area ellenica. Roma stessa divenne il massimo veicolo di diffusione della civiltà ellenistica nel Mediterraneo occidentale e nell’Europa continentale. E’ proprio grazie al ruolo svolto dalla civiltà romana che la cultura ellenistica è giunta fino a noi salvandosi, tra l’altro, dallo tsunami dell’islamizzazione che ha colpito il Mediterraneo nei primi secoli del medio evo.
I Romani, seppure non dotati di particolare capacità di astrazione matematica, hanno pur sempre riempito il mondo allora conosciuto di strade, ponti, acquedotti, città dotate di ogni servizio pubblico (teatri, circhi, ippodromi, templi e terme), mostrando una più che adeguata competenza in tema di scienza delle costruzioni, architettura, impianti idraulici ecc. Ovviamente hanno utilizzato strumenti e principi di calcolo preesistenti, ma vi pare mai che, nel loro pragmatismo, non avrebbero accettato ulteriori innovazioni di cui fare volentieri esperienza?
Come si può sostenere una tesi quale quella da Voi data per certa, affermata e ripetuta, basandosi tra l’altro su un episodio tratto delle vicende della Biblioteca Alessandrina?
Orbene, ricordo che la Biblioteca, dopo aver vissuto momenti di gloria nel suo primo periodo, già all’epoca dei Tolomei (quando ancora i Romani erano distanti) ha sofferto dei loro conflitti interni e molti incendi successivi furono effetti collaterali del disordine politico vissuto dal territorio egizio fino alla sua pacificazione avvenuta in epoca augustea; una precisa testimonianza di Tiberio Claudio Balbillo, direttore della biblioteca sotto l’imperatore Claudio, prova la continuità almeno parziale del sito culturale e la sua sopravvivenza è attestata fino all’avvento dell’era cristiana: fu allora che il nuovo zelo religioso antipagano provocò il vero declino e la distruzione del sito, come la triste vicenda di Ipazia esemplifica chiaramente, e la storia si concluse sotto gli imperatori Teodosio e Giustiniano in piena epoca di annientamento della cultura e della religione “pagana”.
L’episodio cui si riferisce il prof. Russo va corretto: Cydas, guardia di Palazzo, pare sia stato nominato da Tolomeo VIII (non dai Romani, più o meno alleati ma di certo non ancora presenti in Egitto, siamo ancora nel II sec. a. c.) bibliotecario capo, ruolo che aveva assunto in quell’epoca un valore solo onorifico e veniva attribuito come premio per meriti speciali.
Quanto a Plinio il Vecchio, per favore! Limitarsi a prenderlo in giro per la teoria delle zampe delle api non fa giustizia di un uomo che ha dedicato gran parte della sua vita a raccogliere il sapere antico nelle sue innumerevoli forme e che per osservare da vicino il fenomeno naturale più imponente capitatogli a tiro ci ha rimesso la propria vita.
Una domanda, infine: se nel periodo finale dell’evo antico si è davvero riscontrato un declino della speculazione filosofica e della ricerca scientifica, non sarà stato per la fisiologica decadenza di un’intera civiltà, decadenza di cui la stessa “rozza” civiltà romana ebbe a soffrire?
Mi auguro che in una prossima puntata di Sapiens ci sia modo di correggere se non rigettare quella tesi che, francamente, mi sembra più frutto di un fanatico e sterile tentativo di porre in conflitto culturale due civiltà – l’ellenistica e la romana – che furono complementari e che dettero vita entrambe (proprio grazie al lascito complessivo dell’Impero) alla nostra civiltà occidentale.

Da: Maurizio

Lunedì 23 marzo 2020 15:48:32 Per: Carlos Ruiz Zafón

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Oriano

Da: Oriano Maggi