Ultimi commenti alle biografie - pagina 3420
Domenica 22 marzo 2020 17:35:29
Per: Vittorio Feltri
Carissimo direttore sign. Vittorio Feltri, sono una cittadina che abita a milano e la seguo spesso soprattutto che si parla di politica, io sto vivendo come tutti del resto questa situazione del Coronavirus e quindi sto rispettando le regole che sto a casa siccome sto vivendo un altro dramma mio famigliare ho una figlia di 11 anni rinchiusa in comunità a milano per un provvedimento del tribunale minorenni di milano visto che il decreto a chiuso le visite presso le comunità dei ragazzi abbiamo chiesto presso i nostri legali e tra l'email e telefonate con frequenza a far sentire almeno la voce di nostra figlia Valentina non abbiamo avuto nessun riscontro e de gia passato un mese e mezzo lei che pensa in merito al lato umano! Possono farlo? Spero piu presto che potrà darmi un consiglio a come fare su questa situazione attuale anche perché non si sa quando cesserà l'allarme del Coronavirus
Cordiali saluti dalla sign.
Sabrina G.
Da: Sabrina
Domenica 22 marzo 2020 17:33:05
Per: Lilli Gruber
Gentilissima Signora Gruber,
poiché ammiro da sempre il suo stile garbato ma fermo, la sua elegante professionalità e non ultimo il suo impegno per la riscrittura di un codice linguistico che tenga nel dovuto conto l’universo femminile, le propongo queste mie considerazioni:
NARRAZIONE BELLICA
“La lotta contro il virus”, “medici ed infermieri in prima linea”, “sconfiggere il nemico invisibile”, “scendere in trincea”, “le città sotto assedio” e “difendere a tutti costi il baluardo di…” etc. etc. Si osserva in questi giorni aumentare vertiginosamente l’utilizzo di termini tratti dal lessico militare per descrivere la situazione in corso nel paese e nel mondo ormai da un mese. Termini che, se alimentano l’esaltazione (e il compiacimento, talvolta ingenuo, talaltra colpevole) di chi narra questa sorta di epopea contemporanea, contribuiscono anche a creare un pericoloso allarme (se mai ve ne fosse bisogno) ed un diffuso senso di angoscia nei normali cittadini, letteralmente “bombardati” ogni giorno da parole di guerra, ad opera della solita scatola nera che sarebbe in molti casi meglio far tacere. Ora, non che io voglia negare l’importanza di ricordare a tutti noi che la situazione è molto seria e bisogna rispettare, con senso civico e responsabilità, le norme di comportamento ampiamente dette e ripetute, ma vorrei nel contempo far notare che una tale terminologia, lungi dal suscitare i necessari sentimenti di solidarietà e resilienza di tutti noi, nutre piuttosto gli istinti più bassi ed alimenta un clima da semi-guerriglia urbana, contribuendo ad esaltare quell’aggressività che già circolava ampiamente nel Belpaese di cui, davvero, ora non abbiamo bisogno. Quello che serve non è tanto “sconfiggere” il virus (dopo questo ne verranno altri e ahimè forse più letali) ma piuttosto sviluppare dall’interno le capacità di neutralizzarlo, non con un’esplosione di termini da lanciafiamme, ma piuttosto sviluppando morbidezza e resilienza. Qualità in certo senso “femminili” (ma spesso presenti anche nell’universo maschile) e quanto preziose, se pensiamo che un’alta percentuale del personale sanitario che opera nei nostri ospedali è costituito da donne… Morbidezza che, beninteso, non significa lassismo nei comportamenti o colpevole inosservanza delle regole, che restano sacrosante e valide per tutti; né tantomeno il generico e dolciastro “andrà tutto bene” (per chi, di grazia, se migliaia sono già morti?) coniato sulle serie TV americane, ma piuttosto la consapevolezza di uno scenario più vasto, in cui il virus in fondo siamo noi stessi, è in noi che attecchisce e alberga, di noi si nutre, noi possibili portatori sani e asintomatici, potenziali ospiti e trasmissori dunque, al tempo stesso colpevoli e vittime nel grande processo al genere umano in corso. Se una cosa Covid – 19 ci ha insegnato, specie nella fase in cui gli italiani, dopo aver sparato a zero sui cinesi, si sono improvvisamente sentiti gli appestati del mondo, è che “l’altro” siamo noi. Dunque, siamo proprio sicuri di voler levare “il bazooka” (mi pare di aver udito usare anche questo termine decisamente fallocratico, purtroppo ad opera di una conduttrice, ad indicare, credo, i provvedimenti a sostegno dell’economia, ma potrei sbagliare, tante se ne dicono) contro noi stessi? Le parole creano, si inscrivono nell’immaginario individuale e collettivo, determinano solchi in cui si depositano immagini e paure, vibrano, talvolta uccidono. Usarle con la massima cura non è mera questione di forma. O forse sì, visto che forma è sostanza.
Laura Bardelli
Da: Laura Bardelli
Domenica 22 marzo 2020 17:30:55
Per: Giuseppe Conte
Prego. Mo
Nel ringraziarla ed esprimere tutta la mia solidarietà per l operato che sta svolgendo, volevo semplicemente attirare la sua attenzione su un attività assai importante che non è chiaro se prevista, tra ql che dovrebbero rimanere aperte :mi riferisco ad una piccola ma importantissima attività per la regione Sardegna che è ql della produzione di steelcord che produce e distribuisce i suoi prodotti nel mondo parlo della Bekaert Sardegna codice ateco 2434... Avete previsto il commercio prodotti per automobili ma avere tralasciato una realtà fondamentale che è la produzione di materiale semilavorati, come lo steelcord che è la parte fondamentale nella produzione del pneumatico automotive.
L'azienda purtroppo a tutt'oggi in base al suo decreto sembrerebbe vedersi costretta a sospendere la sua produzione sebbene con un n di ordini consistente. da evadere entro Il mese di aprile, (in alternativa ahimè potrebbero venir dirottati verso stabilimenti coreani) poiché sono certa che il non menzionare tale attività tra ql da tenere aperte sia una semplice svista poiché tante sono le attività e problematiche da affrontare in qs periodo, le chiedo gentilmente di visionare attentamente quanto su esposto e incrementare eventualmente, li dove non già previsto la tipologia di attività propria della BEKAERT SARDEGNA in Macchiareddu Assemini.
Chiedo umilmente perdono per il tempo che qs mia potrebbe aver sottratto alla sua attività preziosissima in qs momento, ma non potevo non esperire un tentativo per evitare una sospensione di un'attività che potrebbe avere conseguenze irreparabili per il futuro della ns Sardegna.
Ringrazio di cuore e cordialmente saluto
Pierpaola Carboni tel 388 -------
Da: Pierpaola Carboni
Domenica 22 marzo 2020 17:29:07
Per: Michelle Hunziker
Ciao Michelle ho bisogno di essere contattata perché sto attraversando un momento molto difficile. Sono mamma di 3 figli come te e abbiamo la stessa età. Scrivimi se puoi al più presto.
Grazie mille
Da: Teodora
Domenica 22 marzo 2020 17:17:20
Per: Giuseppe Conte
Sig. CONTE le volevo esprimere la mia ammirazione e ringraziamenti per il suo operato e per gli sforzi che sta facendo in questa drammatica situazione. Non oso pensare i pensieri che ha e con quale stato d’animo prende le decisioni. Mi permetto di dire che dopo tanti anni di politici mediocri lei sta dimostrando di essere uno statista. La chiamo statista perché penso che ora stia agendo e dimostri quell'eleganza e calma, senza proclami, senza agitazioni, che solo uno statista può avere. Io mi sento sereno con lei al comando. Non serve che glielo dica, ma non si lasci influenzare dalle polemiche politiche, continui per la sua strada. Io, come penso altri italiani, abbiamo fiducia in lei.
Da: Gianluca Cesaro
Domenica 22 marzo 2020 17:15:50
Per: Giuseppe Conte
Vorrei capire una cosa: il decreto varato oggi dopo lo show di ieri sera in televisione è garantista della nostra incolumità. ? C’è almeno un quarto della popolazione in giro. Ma cosa le dice la testa? Deve chiudere per 15 giorni TUTTO dalle banche agli uffici pubblici poste agenzia delle entrate comuni province ecc. e lasciare aperti i supermercati, negozi di generi alimentari, distributori di benzina per le ambulanze e i camion che trasportano le derrate alimentari e ke medicine, farmacie e para farmacie. Ci vuole molto a capirlo? FF
Da: Floriano Flori
Domenica 22 marzo 2020 17:09:20
Per: Myrta Merlino
Buongiorno, vorrei che oltre a tutti i lavoratori che devono essere messi in condizione di sicurezza vengano inseriti anche i lavoratori che si occupano dei disabili nei centri comunitari che sono sprovvisti di mascherine e guanti di protezione perché introvabili. In una sede di Sant'arcangelo di Romagna un loro degente è stato ricoverato per il covid 19 e non sono state prese le necessarie precauzioni né per gli altri degenti né per il personale di assistenza.
Da: Rita Pessina
Domenica 22 marzo 2020 17:08:47
Per: Mario Giordano
Egregio Dr. Giordano seguo sempre con interesse e stima la sua trasmissione ed è per questo che vorrei portare alla sua attenzione una delle tante anomalie italiane. Ho sempre cercato di pensare positivo ed aiutare gli altri. Ho la fortuna di lavorare con persone simili a me che hanno deciso di dare un contributo alla emergenza coronavirus attivandosi per la produzione di dispositivi facciali di protezione. Dopo giorni di attesa l'INAIL ha pubblicato la procedura da seguire che blocca di fatto l'art. 15 del D. L. del 17. 03. 2020. relativo alla produzione IN DEROGA dei dispositivi utilizzando come sempre una burocrazia lunga e faraginosa con l'applicazione obbligatoria di normative UNI lunghe 40 pagine per norma. Se l'urgenza è fornire dei dispositivi di protezione atti ad evitare un possibile contagio perchè imporre tanti paletti? inoltre con tutte le industri tessili esistenti in Italia perchè acquistare dalla Cina che invia container pieni solo di cartoni vuoti? (ci è stato riferito da un responsabile acquisti di una clinica che attendeva questi dispositivi e che non ha avuto nulla) non sarebbe preferibile aiutare le nostre imprese con semplici e chiare regole che permettano la fabbricazione di questi dispositivi? La ringrazio per l'attenzione prestata e con l'augurio di FORZA ED AVANTI TUTTA cordialmente saluto Nadia
Da: Nadia
Domenica 22 marzo 2020 17:08:40
Per: Massimo Giletti
Spettabile Giletti, impegnato con la mia Agenzia per il lavoro Osmosi spa a fornire figure sanitarie agli ospedali italiani, mi preme rappresentarle la gravissima carenza di infermieri. Abbiamo stimato che ne mancano oggi almeno 20. 000. 18 anni fa si verificò un’emergenza infermieri e io stesso riuscii a reclutarli in 84 nazioni nel numero di 7. 000 risolvendo il problema. E’ necessario pero’ un’ intervento normativo d’urgenza del Governo. -Commissario. Se ritiene di approfondire l’argomento tel. 331 -------
Da: Luca Giovannone
Giuseppe Conte
Professore, giurista e politico...
Da: Elisa