Ultimi commenti alle biografie - pagina 4671

Giovedì 27 giugno 2019 01:20:20 Per: Lilli Gruber

Chi sta conducendo la trasmissione Otto e mezzo? Non vedo la trasmissione da tempo ma la fisionomia della conduttrice (forse a causa della chirurgia estetica) è completamente cambiata non riconducile esteticamente alla giornalista Lilli Gruber è uguale solo nelle idee

Da: Anonimo

Giovedì 27 giugno 2019 00:05:42 Per: Gianrico Carofiglio

Mio caro Nelvio Cesaroni, Gianrico Carofiglio non mi sembra possa darti una risposta pratica sul contante.
Ci provo io !
Sbagliato prima di tutto insistere con l'idea che l'evasione sia una prerogativa dei ricchi imprenditori, le cui imprese operano con lo status di società, sotto l'occhio vigile della Finanza.
Alle casse dello Stato vengono sottratti circa 100 miliardi di tasse all'anno, pari al 17% dell'intero gettito teorico.
Primeggia l'evasione dell'IRPEF con 37, 8 miliardi (circa il 17% del gettito teorico), seguita dall'evasione IVA, con 35, 7 miliardi (circa il 21% del rispettivo gettito), frutto di tante piccole evasioni di piccoli operatori e consumatori.
Il mancato gettito IRES imputabile alle società è invece quasi irrilevante, non raggiungendo il 7% del totale.
Quando un piccolo operatore "vende in nero" sottrae gettito d'IVA per il 22%, a cui si somma un minore reddito dichiarato che possiamo stimare sia tutto guadagno netto (gli operatori tendono ad emettere fatture fino a pareggiare quantomeno i costi !), che sfugge ad un'aliquota IRPEF media di poco superiore a quella dell' IVA.
La maggior parte dell'evasione va quindi imputata alla "spesa in nero" dei percettori di redditi tassati IRPEF, con una componente pubblica (dipendenti pubblici, pensionati e sussidiati vari) quasi pari a quella privata.
Lo Stato, quindi, potrebbe fare in modo che la moneta elettronica non rappresenti un costo o una complicazione, offrendo l'alibi a chi non vuole utilizzarla.
Le banche potrebbero altresì operare facilmente una ritenuta alla fonte del 22% sui prelievi in contanti, recuperabile automaticamente ove il Fisco informatizzato riscontri pagamenti in contanti per fatture o scontrini emessi sul codice fiscale del consumatore.
Ferma una piccola franchigia annua di 1. 000 euro a persona (circa 3 euro al giorno), oltre a questo, chi si ostina a voler pagare in contanti in forma "anonima", contribuirà allo Stato per un 22% e sarà comunque "tracciato" come "utilizzatore anonimo di contante"!
L'Italia è invece agli ultimi posti nell'utilizzo della moneta elettronica e anche l'immigrazione sembra tendere a peggiorare questa componente di "underground cash economy".
Chiediamoci come mai i Sindacati, la stampa e gran parte delle rappresentanze politiche che inveiscono contro l'evasione fiscale, non si fanno forti promotori di questa iniziativa?
Mancano evidentemente le "palle" per questa soluzione così semplice !
Anzi, noi rivogliamo la Lira in contanti.
Ma dopo tanto anacronismo, ecco che Mark Zuckerberg ci spiazza tutti, proiettandoci nel futuro.
Libra, la nuova criptovaluta di Facebook, presenta un potenziale incredibile.
Si tratterebbe di una moneta a gestione condivisa, stabile, non speculativa, valida in tutto il mondo e concepita con i massimi standard di sicurezza per rispettare le regole più stringenti di ciascuna nazione.
I pagamenti effettuati con un applicativo semplice come facebook o whatsapp, rappresenteranno per tutti una semplificazione irresistibile.
Significherà libertà e anche maggiore trasparenza nella vita di tutti i giorni.
Le criptovalute, talvolta, sono state criticate per prestarsi al riciclaggio o, comunque vessate come ostacolo alla tracciabilità dei pagamenti, favorendo l'anonimato, soprattutto della criminalità.
Io ho un'idea diametralmente opposta.
Se la moneta elettronica risulta ancora ostica per una sua macchinosità d'utilizzo, i social ne faciliteranno la popolarità, visto che saranno supportati a livello globale dalle migliori tecnologie smart, senza i freni delle burocrazie nazionali e delle lobby bancarie.
Sarà un passaggio storico e la piena tracciabilità dei pagamenti, nel pieno rispetto della privacy, consentirà il superamento delle transazioni in contanti
Queste ultime rappresentano la linfa vitale del crimine e anche l'innesco dell'evasione fiscale comune, quella dei grandi numeri che impattano sul bilancio dello Stato.
Quando anche i pensionati non avranno più bisogno di prelevare contante ed effettueranno i piccoli pagamenti dal loro telefonino, senza sforzo e con la massima sicurezza, si ridurrà drasticamente alla fonte ciò che alimenta la "filiera del nero".
Ciò che non si può ottenere con un obbligo ad utilizzare le carte di pagamento, sarà una conseguenza ineludibile dell'evoluzione della tecnologia dei social.

Da: Lorenzo Giovanastri

Mercoledì 26 giugno 2019 23:33:55 Per: Massimo Giannini

Per darmi un po' di tono progressista, sono un "assiduo" de La7 e di Radio Capital.
Quindi, mi capita spesso d'imbattermi nella cocciutaggine del mio coetaneo Massimo Giannini, con le sue "autorevoli" convinzioni assolute e discriminanti.
Dopo essermelo sorbito oggi a più riprese su Radio Capital, per fortuna questa sera a Otto e Mezzo non c'era.
Ma si è continuato a ripetere il mantra che l'immigrazione in Italia, seppur incontrollata, non è tra i problemi principali.
Si tratta del ritornello inconcludente di chi non ha la più pallida idea di come si gestisce il bilancio di una nazione (o di una famiglia normale).
Tutti bravi a parlare di doveri umanitari e a osannare chi si occupa d'imporli agli Stati.
Poi, da una parte abbiamo giornalisti e attivisti (anche imparentati) che si prendono i meriti (oltre ad un lauto compenso) e dall'altra, il ceto medio dei "veri lavoratori" che deve pagare il conto e prendersi anche del razzista.
Provo a dare un aiutino aritmetico ai nostri "letterati".
Oltre 5 milioni di immigrati stranieri è un numero esorbitante: più del 10% della popolazione negli ultimi 10 anni, senza contare tutti quelli che hanno già ottenuto la cittadinanza.
Circa il 30-35% vive sotto la soglia di povertà e gran parte degli altri non figura nella statistica, grazie al welfare di Stato.
Tutti insieme generano un gettito IRPEF non superiore agli 8 miliardi (rif. Fond. Moressa), pari a meno di 1. 600 euro pro-capite annuo.
Significa che in media non si pagano neppure l'assistenza sanitaria.
Per la cronaca, la spesa pubblica pro-capite supera i 13. 000 euro, per cui qualcun altro dovrà sobbarcarsi il deficit prospettico sui conti pubblici generato da "questa immigrazione" pari a oltre 50 miliardi annui (500 miliardi di nei prossimi 10 anni; oltre il 25% del PIL !).
I lavoratori attivi in Italia (stranieri compresi), non superano i 22 milioni e un terzo degli occupati (6-7 milioni) ha redditi troppo bassi e di tasse ne paga già poche e non ne potrà pagare di più.
Tolto il settore pubblico che somma circa 3-4 milioni di occupati (e che vive delle tasse altrui), per i restanti 11-12 milioni di contribuenti della "classe media" del privato il "carico fiscale da immigrazione" (o il taglio del rispettivo welfare, per pensioni, ecc.) supererà i 4. 100 euro pro-capite, all'anno !
Tale "esproprio" sarà addirittura il doppio se per questo motivo lo spread aumenterà del 2%, portandosi oltre gli 8. 000 euro su base annua per contribuente medio.
L'immigrazione non è l'unico problema in Italia, su questo siamo tutti d'accordo.
Ma è il primo problema da risolvere (e lo si deve fare subito, bloccando le frontiere) per non pregiudicare la risoluzione di tutti gli altri !

Da: Lorenzo Giovanastri

Mercoledì 26 giugno 2019 23:12:31 Per: Bruno Vespa

Gentile Vespa
La seguo spesso ma sul tema immigrazioni almeno lei perche'non comunica i dati sugli immigrati nei paesi CEE(Ufficiali/Eurostat legga sotto) che nessuno pubblica e ci si sofferma che fanno giustizia del pietismo speculativo che sembra penalizzare l'Italia emarginata dal coinvolgimento dell'irrisolto problema della ripartizione degli arrivi? ?. .. Arrivi che evidentemente sono incomparabilmente di più via terra che non via mare ragion per cui l'eventuale arrogata ripartizione non puo'non tenerne conto? ? ?


La prego, ci conto. Emanuele Remondini (Genova)

Da Eurostat (A Luglio saranno pubblicati i dati 2018)

IN EUROPA - Nel 2017 l'Ue ha accolto le richieste di asilo di 538mila persone, il 25% in meno rispetto all'anno precedente. Lo stato primatista in accoglienza, sia in termini assoluti, sia in termini relativi, è la Germania. Berlino ha garantito protezione
a 325370 persone. Un'enormità rispetto agli altri Paesi. Per rendersene conto è sufficiente scendere di un gradino e analizzare i numeri del secondo Paese europeo in termini di accoglienza. Si tratta della Francia, che nel 2017 ha accolto 40575 persone, otto
volte in meno rispetto alla Germania. Terza in questa graduatoria, proprio l'Italia, con i suoi 35130 richiedenti asilo tutelati.
I NUMERI PIU' ALTI - Campioni di accoglienza anche Austria e Svezia. I due Paesi hanno garantito protezione rispettivamente a 33925 e 31235 richiedenti asilo. Anche in questo caso si tratta di un numero consistente, soprattutto tenendo conto della demografia
locale. I due stati contano infatti rispettivamente 9 e 10 milioni di abitanti. In poche parole, per ogni milione di abitanti locali sono stati accolti più di 3mila richiedenti asilo.
I NUMERI PIU' BASSI - Numeri bassi, anzi bassissimi, quelli di alcuni Paesi dell'Est Europa. Salta agli occhi la 'performance' della Polonia. Varsavia ha garantito protezione a 560 persone in totale. Di queste 280 venivano dall'Ucraina, 115 dalla Russia e 35
dal Tajikistan. Numeri bassi anche per Slovenia (150 richieste accolte), Repubblica Ceca (145) e Slovacchia (60).


Emanuele Remondini

Da: Emanuele Remondini

Mercoledì 26 giugno 2019 23:00:06 Per: Lilli Gruber

L'estate sta iniziando, ma Otto e Mezzo non se ne va.
Quando inizieranno finalmente le meritate vacanze della Compagna Lilli ?
La stanchezza si vede: deve essere molto difficile condurre per mesi una trasmissione sempre uguale, dicendo sempre le stesse cose, sostenendo a spada tratta le medesime tesi, fiancheggiata dagli immancabili fedeli colleghi e "opinion leader".
Anche questa sera si è continuato a parlare di immigrati, ribadendo che si tratta di un problema volutamente non risolto per gli interessi elettorali di Salvini.
Si è anche ribadito che l'immigrazione incontrollata in Italia non è tra i problemi principali, con l'avallo dell'utopico comunista Cacciari, lontano anni luce dal senso pratico che contraddistingue la laboriosità dei veneti.
E così si ripetono i ritornelli inconcludenti di chi non ha la più pallida idea di come si gestisce il bilancio di una nazione (o di una famiglia normale).
Tutti bravi a parlare di doveri umanitari e a osannare chi si occupa d'imporli agli Stati.
Poi, da una parte abbiamo giornalisti e attivisti che si prendono i meriti (oltre ad un lauto compenso) e, dall'altra, il ceto medio dei "veri lavoratori" che deve pagare il conto e prendersi anche del razzista.
Provo a dare un aiutino aritmetico ai nostri "letterati".
Già ora circa il 30-35% degli stranieri in Italia vive sotto la soglia di povertà e gran parte degli altri non figura nella statistica, grazie al generoso welfare di Stato.
I 5 milioni e oltre di immigrati stranieri (senza contare tutti quelli che hanno già ottenuto la cittadinanza) generano un gettito IRPEF non superiore agli 8 miliardi (rif. Fond. Moressa), pari a meno di 1. 600 euro pro-capite annuo: significa che in media non si pagano neppure l'assistenza sanitaria.
La spesa pubblica pro-capite supera i 13. 000 euro, per cui qualcun altro dovrà sobbarcarsi il deficit prospettico sui conti pubblici generato da "questa immigrazione" di oltre 50 miliardi annui (500 miliardi di nei prossimi 10 anni, pari oltre il 25% del PIL !).
I lavoratori attivi in Italia (stranieri compresi), non superano i 22 milioni.
Un terzo degli occupati (6-7 milioni) ha redditi troppo bassi e di tasse ne paga già poche e non ne potrà pagare di più.
Tolto il settore pubblico che somma circa 3-4 milioni di occupati (e che vive delle tasse altrui), per i restanti 11-12 milioni di contribuenti della "classe media" del privato, il "carico fiscale da immigrazione" (o il taglio del rispettivo welfare, per pensioni, ecc.) supererà i 4. 100 euro annui pro-capite.
Tale "esproprio" sarà addirittura il doppio se per questo motivo lo spread aumenterà del 2%, portandosi oltre i 8. 000 euro su base annua per contribuente medio.
L'immigrazione non è l'unico problema in Italia, su questo siamo tutti d'accordo.
Ma è il primo problema da risolvere (e lo si deve fare subito) per non pregiudicare la risoluzione di tutti gli altri !

Da: Lorenzo Giovanastri

Mercoledì 26 giugno 2019 22:59:14 Per: Matteo Salvini

Ministro Salvini Le auguro un buon lavoro. Spero che riesca a ridare al nostro Paese la dignità e la considerazione che merita.

Da: Franca Ubaldini

Mercoledì 26 giugno 2019 22:17:32 Per: Massimo Cacciari

Buona sera Sig. Caccciari, stassera l'ho sentita a 8 1/2 la nota trasmissione della sinistra Rdical-Shic sulla 7.
Posso capire il profondo disprezzo che Lei ha per questo governo data la di Lei estrazione politica, ma venirci a dire che la politica immigratoria di Salvini è stata un fallimento, mi sembra, un poco sopra le righe, irrispettoso, irragionevole e soprattutto falso..
Coi governi del partito per il quale Lei simpatizza ne entravano 170-180 mila l'anno, adesso quanti ne entrano? Come minimo 10 volte di meno,
Il periodo di Minniti a parte, quello di Minniti è stato un blocco propagandistico preelettorale programmato.
E' un fenomeno epocale? Non ne sono tanto convinto, ma di sicuro il business ed il MAGNA sono epocali e coinvolge le sinistre e la chiesa cattolica romana. di cui già Luthero denunciava la corruzzione.

Altra cosa assurda è sentire dire che l'Africa nel 2050 avrà 2 miliardi di abitanti, cosa vuol dire? L'Africa è grande 30 milioni di Kmq, l'Italia 300 mila Kmq ovvero è 100 volte l'Italia, se l'Italia ha 60 milioni di abitanti l'Africa dovrebbe averne 6 MILIARDI|
... e 2 miliardi di africani dove li portiamo? li portiamo tutti in Italia od in Europa? Le sembra un discorsino sensato questo?
Questi 49 passeggeri di questa nave pirata devono essere sbarcati ed immediatamente rimpatriati in Libia legati ai sedili e sedati come fa con noi la Merkel a Lei cosi cara, e la nave affondata a cannonate,
Sono anche convinto che se non fosse in vigore il trattato di Dublino, nessuno più partirebbe dall'Africa.

Comunque tranquillo Sig. Cacciari, temo che passeranno decenni e decenni prima che la Sinistra torni al governo in Italia, forse la rivedranno i nostri pronipoti. Tra Lei e chi la pensa come Lei... e gli italiani ormai si è creato un abisso profondo come la Fossa delle Marianne.

Buona serata e buon Lavoro

Silvo
Padova.

Da: Silvo

Mercoledì 26 giugno 2019 21:39:40 Per: Lilli Gruber

Caro sig. Palmieri porgo i più sinceri auguri a suo figlio per la sua futura vita professionale anche in assenza della benedizione della "santa" Gruber e del vaticinio nefasto di Formelli, che pensa soltanto a piazzare il suo misterioso libro, usando spesso frasi roboanti e incomprensibili.
Ho conosciuto nella mia carriera lavorativa migliaia di medici e le assicuro che pochissimi rispondevano ai classici dettami del giuramento di Ippocrate. Auguro di tutto cuore al neo laureato che sappia coniugare capacità e conoscenze all'umanità che dovrebbe essere insita nella missione medica.
Con affetto Giorgio

Da: Legnani Giorgio

Mercoledì 26 giugno 2019 21:36:46 Per: Marco Travaglio

Sig. Travaglio,
avrei da chiederle una cosa quasi impossibile... di avere un incontro per metterla a conoscenza delle mie capacità di "scolpitore" del Bianco Marmo di Carrara - oppure a Suo piacere anche indicarmi come potrei farle avere alcune immagini dei miei geniali lavori-

Tutto questo da Mauro Mosti Bondielli scolpitore marmi

Da: Mauro

Mercoledì 26 giugno 2019 21:32:39 Per: Lilli Gruber

Cara dott. ssa, seguo sempre il suo programma con passione e interesse. Credo che siamo in un momento complicatissimo che mette in discussione, tra l'altro, l'ordinamento giuridico e i passi avanti fatti sui diritti sociali. Mi chiedo perché non sono mai stati invitati professori universitari di diritto penale, ma persone che ne parlano avendo una idea vaga della materia. Noi avremmo tanto da spiegare agli italiani e abbiamo la competenza per mettere in crisi molte delle idee diffuse dai nostri politici. E, ovviamente, posizioni non del tutto coincidenti con la visione dei magistrati... Magari potremmo dare una mano a fare un po' di chiarezza su diversi temi... Ringrazio dell'attenzione e le auguro buona serata.

Flavio Argirò
Professore di diritto penale
Università degli studi del Sannio

Da: Flavio