Ultimi commenti alle biografie - pagina 4942
Sabato 23 febbraio 2019 20:59:28
Per: Maria De Filippi
Eliminare la Celentano? L'abbiamo chiesto in tanti perchè tutti abbiamo capito che le sua migliore qualità è la prosopopea. Questa signora sa che puo' fare e dire tuttto quello che vuole tanto non butternno mai fuori la figlia del grande Adriano. Scordatevelo. Inoltre la De Filippi - o chi per lei - non butta fuori nessuno prima fra tutti GEMMA che misteriosamente è sempre piazzata al centro della scena... L'hanno infilata perfino ne *LA SCELTA": ci stava bene proprio come il classico CAVOLO A MERENDA. La produzione non ha estromesso neppure GIANBATTISTA E CLAIRE che avrebbero magagnato, come inutilmente dimostrato con un filmato, senza conseguenze. Anche NINO è ancora là, uscito indenne dallo scandalo finanziario denunziato da Striscia la notizia. E allora? W la De Filippi, W le trasmissioni-spazzatura ingannevoli e prive di ogni valore etico, sociale o culturale!
Da: Anna
Sabato 23 febbraio 2019 20:55:35
Per: Lilli Gruber
I soldi rubati dai padri ricadono allegramente sui figli? O mi sbaglio?
Da: Salvatore Cozza
Sabato 23 febbraio 2019 19:59:53
Per: Lilli Gruber
Gentilissima Dott. ssa Gruber. Seguo sempre la sua trasmissione. Ma ieri sera, venerdi 22 Febbraio, non ho gradito assolutamente che abbia apostrofato come"due maschi maleducati " Buttafuoco e De Agostini;non fosse altro perché non lo sono stati. E' plateale che se qualcuno non la pensa come lei, viene zittito; invece da molto spazio ad ospiti che la pensano come lei. Sicuramente questo commento non é deontologicamente corretto e non le fa onore. Quando si da giornalismo a questi livelli non bisogna far trasparire in maniera cosi evidente le proprie opinioni politiche.
Da: Loredana Rosso
Sabato 23 febbraio 2019 19:53:55
Per: Maria De Filippi
Anche se la sig. a Maria non legge i messaggi, sicuramente ne verrà a conoscenza tramite altre persone. Anche io sono in accordo con chi chiede l'allontanamento della Celentano. Sembra che lei e solo lei sia l'unica intenditrice di ballo. Certo per il classico sì ma per il resto è solo questione di antipatia personale e no come asserisce lei. A lei, maestra Celentano, scenda da quel piedistallo.
Da: Gino
Sabato 23 febbraio 2019 19:04:44
Per: Lilli Gruber
Donne: Siamo più fragili che mai! (Pensieri di una sabato sera
Niccolò Tesla, un ingegnere visionario, eccentrico ci aveva promesso che questo secolo sarebbe stato quello in cui si sarebbe raggiunta la parità delle donne. Aveva sostenuto riguardo alla condizione femminile: "Questa battaglia verso la parità di genere porterà a un nuovo ordine, in cui la donna sarà superiore. Non nella superficiale imitazione fisica dell'uomo, le donne dimostreranno prima la loro uguaglianza e poi la loro superiorità, ma nel risveglio dell'intelletto femminile. "
Ma questo secolo vede ancora donne perseguitate per motivi religiosi, razziali, costrette all'immigrazione e quando sbarcano sulle nostre coste nei loro occhi leggiamo le violenze e i ricatti subiti prima e durante la traversata.
Si potrebbe dire, che questi sono casi limite, ma nel cosiddetto mondo evoluto dove non è necessaria la forza fisica per sopravvivere, abbiamo raggiunto una sostanziale parità e la donna ha l'opportunità di realizzare i suoi sogni e portare a termine i suoi progetti lavorativi.
In realtà se guardiamo il mondo accademico, in Italia, il 70% delle donne in accademia è assegnista di ricerca o ricercatrice e solo il 10% è professore ordinario. Eppure, il 61% dei laureati è rappresentato da donne. Al contrario, la distribuzione degli uomini mostra che solo il 51% occupa posizioni di assegnista o ricercatore, e ben il 25% è professore ordinario. Si chiama "soffitto di cristallo" (glass ceiling) ed è quella barriera apparentemente invisibile, sociale culturale e psicologica, che preclude alle donne, che pur affollano e con successo le aule universitarie, l'accesso alle posizioni apicali della carriera accademica.
Le difficoltà di avanzamento di carriera delle donne sono spesso connesse a una loro presunta minore competitività e produttività. I dati mostrano che le donne meno spesso degli uomini sono riconosciute come le responsabili scientifiche di una pubblicazione di ricerca. Inoltre, nella competizione per l'accesso ai fondi di ricerca, le ricercatrici hanno minori tassi di vittoria rispetto agli uomini, insomma partono già svantaggiate. Molti degli abbandoni delle carriere scientifiche e del lavoro accademico sono legati alle condizioni difficili delle donne le quali, molto più degli uomini, si trovano a dover conciliare impegni fuori e dentro casa. Solo ad alcune donne cosiddette "outliner" è concesso di fare carriera. A queste donne viene chiesto un impegno sovraumano che permette loro di essere professioniste, madri, mogli e figlie perfette.
Se consideriamo le pubblicità, lo specchio dei costumi e delle preferenze della società, ci vengono presentate donne belle, sorridenti, con la "mano sinistra" lavorano e con la destra gestiscono i figli, sono perfette donne di casa: accolgono gli ospiti a braccia aperte dopo una giornata di lavoro infernale.
La cultura di massa vuol farci credere che basti un "integratore minerale" o una macchina che frena da sola per supportare le donne del XXI secolo e trasfumarle in eroine delle pari opportunità.
La quotidianità di una donna è un impasto di momenti di frustrazione, di gioia, si stanchezza, di solitudine, di solidarietà data e ricevuta, di sguardi di rimprovero, di sensi di colpa ed inadeguatezza, tutto viene acuito quando la professione (conquistata magari a prezzo di sacrifici) la allontana da casa, magari proprio quando un figlio ha la febbre….. Scenari come questi possono sembrare banali ma rappresentano la quotidianità di molte Europee, dispari anche nelle politiche di conciliazione messe in campo dalla singola nazione.
Se il progetto familiare, l'archetipo immaginato fallisce, la colpa spesso ricade sull'elemento femminile. Le critiche più feroci di frequente arrivano proprio da altre donne che si ritengono più brave, capaci nel multitasking di quelle che "non ci sono riuscite". Il successo maschile tradizionalmente riposa oltre che sulla capacità individuale anche sul silenzioso supporto talvolta mercenario fornito da madri, mogli, tate, colf, badanti, delegate alla gestione di spazi diversi della quotidianità. L'immaginario culturale non si deve preoccupare di fabbricare eroi del multitasking, basta un sorriso per riappropriarsi di case, figli e famiglie.
Il nostro timore è che le donne del XXI secolo si lascino sedurre il mito di "wonder woman" e del multitasking, che si illudano di essere più brave, lasciandosi andare ad una spirale di sfide e di prove crescenti di capacità, tanto faticose quanto inutili.
Quale è la lezione di questo discorso: Donne non fate tutto da sole! Non entrate nella nuova gabbia della schiavitù della donna tuttofare. NON SIAMO PIU' BRAVE DEGLI UOMINI. Abbiamo delle abilità diverse, ma non siamo in grado di fare tutto.
La tanto decantata "Ermione di Harry Potter" o anche "Wonder Woman" dovrà/vorrà affrontare fasi del ciclo vitale quali la gravidanza/e la menopausa, dovrà fare i conti con gli effetti cognitivi del mutamento fisiologico dell'assetto ormonale: transitorie difficoltà di concentrazione, di memoria ad alterazioni dell'umore.
La convinzione endemica nelle donne che la predisposizione femminile al multitasking sia sinonimo di capacità di sostenere un maggior carico di impegni dovrebbe essere superata da una più sana e sicura attitudine alla cooperazione e divisione dei compiti, in cui le capacità dell'individuo contribuiscono a quelle del gruppo, sia esso la famiglia, famiglia allargata, gruppo di lavoro, gruppo di interesse…e via dicendo. Una visione plurale e corale, in cui l'individuo contribuisce per ciò che sa e ciò che può, non ha remore a chiedere aiuto se in difficoltà, proteggendo se stesso e gli altri dalle possibili conseguenze del sovraccarico e del burnout. Il nuovo mito delle donna più brava degli uomini, per quanto accattivante ed ispirante, racconta una dimensione di solitudine, di sacrifico continuo su più fronti, in una guerra costante con le traversie del mondo; le donne che oggi cercano di conciliare carriere e famiglia, sogni ed aspirazioni professionali potrebbero trovare sollievo in una dimensione più partecipata e meno individualistica, che consenta ad ognuna di realizzarsi grazie ad una rete solidale equa e cooperativa, in cui si riceve e si da, si chiede aiuto e non si è condizionati da preconcetti e tantomeno dal genere. Quando impareremo a delegare, avremo raggiunto il primo passo della parità.
Valeria Caso, Neurologa Vascolare presso Ospedale Santa Maria della Misericordia, Perugia e Past President dell'European Stroke Organisation
Da: Valeria Caso
Sabato 23 febbraio 2019 16:40:11
Per: Lilli Gruber
LETTERA DI UNA DOCENTE PRECARIA DI TERZA FASCIA
Dopo aver eliminato un concorso riservato ai docenti precari, ma sanato i diplomati magistrali con due anni di servizio e gli operatori sanitari con tre anni di servizio, continua l'accanimento di questo Governo contro i docenti precari laureati, che insegnano da anni nelle scuole statali.
Il Governo, con grande fretta, si appresta ad attivare un corso universitario di specializzazione sul sostegno (TFA Sostegno), aperto a tutti, anche ai diplomati, con prove di accesso (test, scritta, orale).
In passato questo sistema prevedeva una tassa di partecipazione di circa 100 euro e quella del corso, che si aggirava intorno ai 2. 500/3. 000 euro, tanto per rimpinguare le casse delle università. Il test era una prova nazionale oggettiva, ma le altre erano a totale discrezione delle università. Ora, riproporre lo stesso iter è uno schiaffo all'intelligenza di una intera categoria che è stata vittima di queste procedure e l'unica sua colpa è quella di amare questo mestiere.
Inoltre sul sito del Miur, il Ministro annuncia già le date delle prove di accesso (28 e 29 marzo), quando ancora non è uscito il bando (il Decreto è stato firmato solo il 12 febbraio). E intanto avvocatucoli e psedosindacati sono già pronti a propinarci ricorsi, raramente vinti o che richiedono tempi biblici, speculando ancora su una intera categoria che lavora spesso a centinaia di chilometri da casa per uno stipendiuccio da impiegato.
Invece che completare la formazione di personale con esperienza si preferisce allestire il solito carrozzone, senza tener conto della qualità e della continuità didattiche. È questo il Governo del ‘cambiamento'? Sordo alle nostre rimostranze, a quelle dei nostri alunni e delle loro famiglie. E la chiamano democrazia.
Licia Ricci, docente precaria di terza fascia
Da: Licia Ricci
Sabato 23 febbraio 2019 16:31:13
Per: Maria De Filippi
E' difficile immaginare che la Sig. ra Maria legga tutti i messaggi che arrivano a questo sito,
dunque non ricevendo nessun tipo di commento presumo che questo sia una specie di blog dove gli utenti si scambiano le opinioni. Detto Questo sono d'accordo su fatto che la Celentano venga allontanata, io personalmente la ritengo di una ignoranza culturale sui balli e la musica abissale. credo che definire (Professori) chi nella vita ha sempre fatto altro sia fuorviante per le categorie di insegnamento in generale. Chi si offre come insegnante deve avere preparazioni professionali ed educative significative deve offrire rispetto tato quanto lo pretende. La Sig, ra Celentano da dell'arrogante a Cristian (Mowgli) dove lei stessa è la prima che con la sua arroganza al solo fine di mascherare una grandissima ignoranza sugli stili di ballo parla sopra le persone, non permette a nessuno di metterla in discussione e soprattutto non conosce niente degli stili diversi della danza. Una persona di una maleducazione estrema sgradevole da ascoltare, disprezzante di chiunque non faccia danza classica in quanto non soddisfa le sue incapacità passate dove di lei non vi è memoria di alcunché. Buttatela fuori
Da: Loris
Sabato 23 febbraio 2019 16:08:29
Per: Lilli Gruber
Buon pomeriggio Lilli, mi permetto di chiamarti così per il semplice fatto che ti considero una persona amica. Tu non puoi immaginare da quanti anni io ti segua nelle tue varie peregrinazioni televisive. Sono perfettamente d'accordo con Giuseppe, il quale ha espresso molto bene quello che molti di noi si aspettano dalla tua trasmissione. Ieri sera il sindaco di Ancona ha espresso in modo così chiaro e convincente, che io neanche provo a riassumere, la questione dell'immigrazione in Italia e non solo. Bisognerebbe avere il coraggio e la lungimiranza di alzare un po' lo sguardo e provare a invitare gente che ha veramente qualcosa di valido da comunicare agli spettatori della tua trasmissione. Come si è potuto constatare ieri sera persone di un notevole spessore, per fortuna, ce n'è ancora nel nostro martoriato Paese! Confido che lo staff di cui ti avvali d'ora in poi proponga sempre di più gente di vero valore nella tua encomiabile trasmissione! Arrivederci, Antonio.
Da: Antonio
Sabato 23 febbraio 2019 15:17:31
Per: Gabriele D'Annunzio
Sono in quinta elementare e lo devo studiare... MA NON TROVO QUALCHE INFO SULL'INFANZIA!!! La mia maestra mi da una nota se non lo trovo... AIUTATEMIII!!!
Da: Anonimo
Ermal Meta
Cantante albanese naturalizzato...
Da: Mara