Armand Fallières
Biografia • La missione della moderazione
Clément Armand Fallières nasce il 6 novembre 1841 a Mézin nel dipartimento francese dell'Alta Garonna, in Aquitania. Dopo la formazione preliminare intraprende gli studi giuridici conseguendo la laurea in giurisprudenza. A Nérac, dove esercita l'avvocatura, inizia altresì l'esperienza politica - che si tradurrà in una brillante carriera di statista - nel 1868 come consigliere comunale della sinistra repubblicana. Nel 1871 diviene sindaco della città e consigliere del dipartimento. Nel 1876 viene eletto deputato alla Camera.
Nove anni più tardi Fallières è nominato sottosegretario agli Interni dal governo di Jules Ferry e, dal 7 agosto 1882 al 21 febbraio 1883 è ministro degli Interni, con una breve parentesi come primo ministro tra la fine di gennaio e la fine di febbraio. Compongono il suo governo Jean Thibaudin, ministro della guerra; Pierre Tirard, ministro delle Finanze; Paul Devès, ministro della Giustizia; François de Mahy, ministro dell'Agricoltura e ad interim della marina e delle colonie; Jules Duvaux, ministro della Pubblica Istruzione e delle Belle Arti; Anne Charles Hérisson, ministro dei Lavori Pubblici; Adolphe Cochery; ministro delle Poste e Telegrafi e Pierre Legrand, ministro del Commercio.
In tale frangente Fallières si trova a fronteggiate gli effetti della legge che prevede l'esilio per tutti i pretendenti al trono di Francia e dei loro eredi maschi, oltre all'estromissione dall'esercito di tutti i principi francesi. Dimessosi, dunque, il 21 febbraio, nel successivo mese di novembre è nuovamente chiamato da Ferry a ricoprire la carica di ministro del'Istruzione, ed anche in questo caso dà dimostrazione della propria validità introducendo tutta una serie di utili riforme nel sistema scolastico. Lasciata anche questa carica nel marzo 1885, torna due anni dopo agli Interni con il governo di Maurice Rouvier e da qui fino al 1892 si alterna fra gli Interni e la Giustizia.
Nel marzo 1899 Armand Fallières assurge alla presidenza del Senato, fino al gennaio 1906 quando le sinistre lo candidano alla presidenza della Repubblica, dopo Emile Loubet, eleggendolo con 449 voti contro i 371 del suo avversario, il conservatore Paul Doumer.
Il primo anno di presidenza è segnato dall'acuirsi del contrasto con gli ambienti religiosi: iniziati nel 1902, giunti nel 1904 alla rottura dei rapporti diplomatici con il Vaticano ed ora esasperati da una legge del 1905 che prevede l'esproprio dei beni ecclesiastici e la loro devoluzione ad associazioni culturali. Ne scaturisce un'enciclica di Papa Pio X che proibisce ai sacerdoti di collaborare con il governo francese ed ora il braccio di ferro si conclude con espulsioni ed evacuazioni di chiese, conventi e monasteri.
Fermo e convinto oppositore della pena capitale, Fallières concede la grazia a tutti i condannati a morte. Nel corso del suo mandato la Francia acquisisce il Marocco nei propri domini in Africa. I numerosi scioperi e i dissidi coloniali tra Francia e Germania sono duri banchi di prova sui quali egli mostra di possedere rare doti di moderatore. Scaduto il mandato nel 1913, decide di lasciare la politica e ritirarsi a vita privata. Vivrà fino al 22 giugno 1931, giorno in cui Armand Fallières si spegne, nel suo paesino natio di Mèzin, alla veneranda età di ottantanove anni.
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