Giovanni Borghi
Biografia • La storia di Mister Ignis
Giovanni Borghi nasce il 14 settembre del 1910 a Milano nel quartiere Isola, figlio di Maria, ragazza di famiglia benestante, e di Guido, titolare di un negozio di materiale elettrico e gestore di cinematografi. Giovanni cresce in una situazione di benessere economico e, dopo avere terminato la scuola elementare, entra nel laboratorio del padre (nel quale lavorano anche i fratelli Giuseppe e Gaetano) come apprendista.
L'azienda familiare e il marchio Ignis
La ditta dei Borghi all'inizio degli anni Quaranta è piuttosto nota a livello locale, dando lavoro a una trentina di operai, ma nell'agosto del 1943 il negozio e il laboratorio di famiglia vengono quasi completamente distrutti dai bombardamenti alleati su Milano: per questo Giovanni Borghi e il resto dei familiari si trasferiscono in provincia di Varese, a Comerio.
Papà Guido, insieme con i figli, investe parte delle sue risorse finanziarie nella produzione di fornelli elettrici da cucina, ottenendo un successo di vendite che aumenta in maniera sensibile subito dopo la fine della guerra, quando viene acquistato il marchio Ignis da un artigiano milanese.
Ignis e l'espansione internazionale
Giovanni e il resto della famiglia iniziano a farsi conoscere a livello nazionale e internazionale, con la Ignis che partecipa alla Fiera campionario di Milano del 1946 e alla Fiera campionaria di Lione dell'anno successivo.
Dopo avere aperto depositi a Conegliano Veneto, a Roma e a Napoli, i Borghi nel 1949 comprano le Smalterie De Luca, ma devono far fronte ai provvedimenti presi dal governo nazionale per ridurre i consumi di energia elettrica: è anche per questo che in casa Ignis inizia la produzione di cucine a gas.
Giovanni Borghi, che fino a questo momento si è occupato soprattutto della gestione dei contatti commerciali con la clientela, decide di scendere in campo in prima persona: convinto che nel giro di poco tempo il mercato delle cucine a gas sarebbe andato incontro a una veloce saturazione, rileva i brevetti di una fabbrica di apparecchi a assorbimento, la Isothermos, e dopo avere costituito la Siri comincia a produrre frigoriferi ad assorbimento a Gavirate, sempre nel Varesotto.
I frigoriferi
Dopo qualche anno, visti i limiti di tali prodotti (capacità interna ridotta, ingombro notevole, costi di realizzazione elevati), passa ai frigoriferi a compressore. La novità si rivela immediatamente un successo, e l'azienda di Giovanni si espande velocemente, al punto che nel 1954 viene aperto un nuovo impianto, a Comerio.
Nello stesso anno muore il fratello Giuseppe, mentre nel 1957 a scomparire è il padre. È così che Giovanni (che nel 1960 crea una rete di società collaterali per favorire la produzione in proprio di ogni componente dei frigoriferi) diventa il padrone incontrastato della Ignis, anche perché nel 1963 Gaetano, l'altro fratello, decide di separarsi dall'azienda di famiglia e di mettersi in proprio (pur non tagliando i rapporti con la famiglia e l'azienda).
Idee vincenti
Nella prima metà degli anni Sessanta, Giovanni Borghi è il primo imprenditore al mondo a introdurre in serie l'utilizzo del poliuretano espanso come sistema per l'isolamento termico: un materiale che presuppone solo un rivestimento sottile, a differenza della lana di vetro tradizionale, riducendo le dimensioni ma non la capacità dei frigoriferi.
Ma Borghi pensa anche all'estetica, e al colore bianco aggiunge agli elettrodomestici pannelli plastici in una vasta gamma cromatica. Anno dopo anno, Borghi diventa uno dei più importanti industriali di frigoriferi di tutto il mondo e il più importante in Europa, con un fatturato di 40 miliardi all'anno, tre stabilimenti e una cinquantina di filiali tra l'Italia e l'estero, per un totale di circa 7.000 dipendenti e il 40% della produzione nazionale di frigoriferi (circa 8mila al giorno). Anche per questo motivo, nel 1966 ottiene una laurea honoris causa in Ingegneria e viene nominato Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana.
In molti dalle sue parti lo chiamavano già il "cumenda", in lombardo "commendatore".
L'immagine, il marketing e lo sport
Simbolo vivente dell'Italia industriale del boom economico, ricco borghese impegnato a instaurare un rapporto diretto con il pubblico grazie a un utilizzo furbo dei mezzi di comunicazione, si dedica anche alla sponsorizzazione in ambito sportivo, affiancando il proprio nome a campioni e squadre di calcio, pallacanestro, ciclismo e pugilato: un modo per veicolare messaggi pubblicitari e al tempo stesso rendere attraente l'immagine del brand.
E così a Varese la squadra di basket arriva a vincere nove scudetti e tre Coppe dei Campioni, mentre la squadra di calcio raggiunge la Serie A; ma tra i campioni sponsorizzati ci sono anche i pugili Sandro Mazzinghi, Duilio Loi, il pistard Antonio Maspes e il ciclista spagnolo Miguel Poblet.
Alleanze industriali
Nel 1969 Giovanni Borghi, in cerca di nuova liquidità, stabilisce un accordo con gli olandesi della Philips e fonda la Ire, Industrie Riunite di Elettrodomestici, in cui metà del capitale sociale è versato dalla Philips. La nuova combinazione societaria, tuttavia, si rivela meno fruttuosa del previsto, complice il fenomeno della sovrapproduzione che incide in misura significativa sui risultati di bilancio: si verifica, quindi, una crisi che porta a una forte esposizione debitoria.
Riscattata la quota degli olandesi e tornato unico proprietario, Borghi sceglie di puntare sulla vendita dei congelatori, ma il suo tentativo viene bloccato da dissidi interni alla Ignis (con il suo più stretto collaboratore passato alla Zanussi, la principale azienda concorrente, mentre il figlio Guido si rivela poco abile dal punto di vista imprenditoriale). Nel 1972 pertanto egli, vista la cattiva situazione finanziaria, si vede obbligato a cedere interamente le proprie quote (e dunque sia l'Ire che la Ignis) alla Philips.
Non rinuncia, comunque, all'attività imprenditoriale, dedicandosi alla Emerson (società che aveva acquisito qualche anno prima) e alla produzione di macchine distributrici di bibite.
La morte
Giovanni Borghi muore a Comerio il 25 settembre del 1975, poco dopo avere compiuto sessantacinque anni.
Nel 2002 Mondadori pubblica il libro di Gianni Spartà "Mister Ignis", biografia di Borghi, mentre nel 2014 la Rai trasmette una fiction in due puntate a lui dedicata, "Mr. Ignis", diretta da Luciano Manuzzi e prodotta da Renzo Martinelli: a interpretare l'imprenditore lombardo è Lorenzo Flaherty.
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