Honoré de Balzac
Biografia • La grande commedia
Honoré de Balzac nasce a Tours (Francia) il 20 maggio 1799 da Bernard-François e Charlotte-Laure Sallambier. La famiglia appartiene a quella borghesia che in quegli anni, in quasi tutta Europa, era in rapida ascesa. La sua infanzia grigia e fredda, segnata dal disaccordo perenne che regna fra i genitori, trascorre in sostanziale solitudine. Studia come interno al collegio degli oratoriani di Vendôme caratterizzato da una disciplina assai rigida e dalla grande pressione richiesta nello studio. Troppo per uno spirito libero e svagato come quello di Honorè. Lo stress, infatti (come lo chiameremmo oggi), gli provoca una grossa prostrazione psichica, che lo costringe addirittura ad un anno di inattività.
Ripresi gli studi, si trasferisce a Parigi con la famiglia. Nella capitale francese si iscrive alla facoltà di giurisprudenza, e una volta conseguita la laurea, comincia a vivere da solo, la famiglia essendosi trasferita in provincia.
Nel 1822 comincia una relazione con la contessa Laure de Berny, di 22 anni più anziana e, parallelamente, inizia i suoi primi esperimenti letterari nel campo del romanzo, da lui stesso presi in pochissima considerazione. In una mansarda del quartiere della Bastiglia, dal 1821 al 1829, da solo o in collaborazione con Auguste Le Poitevin, un editore commerciale, scrive opere di narrativa popolare, firmandoli con pseudonimi come Horace de Saint-Aubin o Lord R'Hoone.
L'attività letteraria, tuttavia, agli inizi era assai avara di soddisfazioni Sempre irrequieto e incapace di stare fermo, sia mentalmente che fisicamente, non ha certo il temperamento dello scrittore che si chiude nella classica torre d'avorio. Anzi, gli piace rischiare, sperimentare e si sente dentro anche un certo spirito imprenditoriale. Finanziato quindi da amanti e famiglia, impianta una casa editrice, cui presto si affiancano una tipografia e una fonderia di caratteri. I programmi sono ambiziosi, desidera affermarsi sul mercato ma, purtroppo, non fa che accumulare debiti, malgrado la geniale idea di inventare e lanciare una collana economica, autentica novità per l'epoca. È così costretto a chiudere tutte le attività che aveva faticosamente messo in piedi.
Sul piano creativo, invece, cominciano a vedersi in frutti di una certa maturità letteraria, raggiunta anche grazie alle numerose prove e sperimentazioni dei romanzi giovanili. La prima opera di una certa importanza è il romanzo storico, firmato col suo vero nome, "Gli Sciuani", cui fa da sfondo la rivolta della Vandea. Il 1829 è anche l'anno di quel capolavoro che è "La fisiologia del matrimonio", che gli procura grande notorietà in seguito al grande scandalo e al polverone sollevato dal libello. La sua vita è caratterizzata da un'intensa vita mondana affiancata ad una frenetica attività di pubblicista collaborando con diverse testate tra le quali "Revue des deux mondes", "Reveu de Paris", "La Silhouttee", "La Caricature" e "Le Voleur". Malgrado poi mantenga la relazione con la vecchia amante, scoppia la passione infelice per la marchesa de Castrie.
Nel frattempo inizia anche una relazione epistolare con la contessa Eva Hanska, che risulterà poi essere la donna della sua vita (lo scrittore la sposerà solo nel 1850, pochi mesi prima di morire).
Nel 1833 stipula un contratto editoriale per la pubblicazione di dodici volumi di "Usi e costumi nel diciottesimo secolo", suddivisi in "Scene della vita privata, della vita di provincia e della vita parigina". É in sostanza un abbozzo della futura "Commedia Umana", l'immenso ciclo che Balzac aveva progettato di scrivere. Infatti, nel 1834 Balzac concepì l'idea di fondere tutta la sua produzione narrativa in un'unica opera monumentale, un affresco composito della società francese del suo tempo, dal Primo impero alla Restaurazione. Un colossale progetto ispirato alle teorie dei naturalisti Jean-Baptiste de Lamarck ed Etienne Geoffroy Saint-Hilaire (nelle intenzioni l'opera doveva comprendere 150 romanzi divisi in tre filoni principali: Studi di costume, Studi filosofici e Studi analitici). Il progetto fu compiuto per due terzi. Gli episodi più celebri sono "Papà Goriot" (1834-35), "Eugénie Grandet" (1833), "La cugina Betta" (1846), "La ricerca dell'assoluto" (1834) e "Illusioni perdute" (1837-1843).
In questi romanzi si coglie bene un aspetto del realismo di Honoré de Balzac, ossia la sua attenzione agli elementi prosaici della vita di tutti i giorni. Lontani da ogni tipo di idealizzazione, i personaggi sono in genere ossessivamente invischiati in problemi materiali, come quelli del lavoro e del denaro. Quest'ultimo, in particolare, sembra emergere come perno della nuova società del tempo nonché come fonte di tutti i crimini.
Nel 1837 è braccato dai creditori. Inizia così una serie di viaggi, intrapresi sicuramente per interesse culturale, ma soprattutto per tenersi lontano dalle insistenti richieste di denaro che la scia di debiti prodotta inevitabilmente provocava. Viene in Italia e soggiorna per lungo tempo a Milano, dove frequenta il salotto della contessa Maffei, incontrandovi il gigante nostrano delle lettere, Alessandro Manzoni. Visita Firenze, Venezia, Livorno, Genova. Inoltre, intraprende un infruttuoso viaggio in Sardegna con la speranza di riattivare le locali miniere d'argento.
Ritornato in patria, Honoré de Balzac si accorda con un gruppo di editori per la pubblicazione delle sue opere complete secondo un piano a sua discrezione mentre da lì a poco muore il marito di Eva Hanska. Si apre così finalmente la prospettiva di una stabile vita coniugale ma le sue aspirazioni matrimoniali sono frustrate dalle remore di madame Hanska che teme di perder i beni del marito sposando uno straniero
Il 24 aprile 1845 è decorato cavaliere della Legion d'Onore. Malgrado il buon successo dei suoi libri e le attestazioni di stima da parte di Istituzioni e personalità, la sua situazione economica permane disastrosa. La salute, poi, è in continuo peggioramento. Il 14 marzo 1850 si celebra il tanto sospirato matrimonio, ma le condizioni dello scrittore sono ormai disperate. Il 20 maggio gli sposi sono a Parigi.
Pochi mesi per godersi il matrimonio e il 18 agosto Honoré de Balzac muore all'età di 51 anni. I funerali si svolgono solenni e commossi al Père-Lachaise di Parigi, con discorso commemorativo dell'amico che qualche anno prima aveva inutilmente caldeggiato la sua candidatura all'Académie de France, Victor Hugo.
Opere principali di Honoré de Balzac
- 1829 La fisiologia del matrimonio
- 1831 La pelle di zigrino
- 1832 Luigi Lambert
- 1833 Eugenia Grandet
- 1833 Il medico di campagna
- 1833 Teoria dell'andatura
- 1834 La ricerca dell'assoluto
- 1834 Papà Goriot
- 1836 Il giglio della valle
- 1839 Splendori e miserie delle cortigiane
- 1843 Le illusioni perdute
- 1846 La cugina Betta
- 1847 Il cugino Pons
- 1855 I contadini
- 1855 Piccole miserie della vita coniugale
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