Ultimi commenti alle biografie - pagina 2

Mercoledì 1 ottobre 2025 23:16:52 Per: Corrado Augias

Buongiorno, seguo da tanto tempo Corrado Augias, e lo ammiro molto.
Nei suoi programmi televisivi tratta molte volte storie di guerra, mia figlia di 15 anni ha partecipato a un concorso indetto dalla scuola con titolo, la guerra, ha scelto un fatto realmente accaduto, ha scritto la storia, e montato il video da lei girato.
Il concorso lo ha vinto, ed è stato molto apprezzato.
Avrei piacere di farlo vedere al signor Augias.
Cordiali saluti
Roberto Piccolin

Da: Roberto

Martedì 30 settembre 2025 15:12:12 Per: Corrado Augias

Gentile dott. Augias,

Ho seguito con grande interesse la sua trasmissione La torre di Babele con l’intervista a Romano Prodi: come sempre un’ottima occasione per ascoltare riflessioni di alto livello.
Mi permetto però due osservazioni critiche:

Prodi ha giustamente sottolineato che la chiave del futuro europeo sta nel superamento dell’unanimità nei processi decisionali. Ma allora mi chiedo: perché, durante il suo mandato, non colse l’occasione unica di revocare l’unanimità in vista dell’allargamento a numerosi paesi ex URSS? Sarebbe stata una svolta cruciale.

Nel servizio sull’evoluzione dello Stato di Israele dal 1948 ad oggi, non si è ricordato che Israele è stato ripetutamente attaccato militarmente e, difendendosi, ha conquistato nuovi territori. Non sarebbe stato più semplice, allora, accettare la risoluzione ONU del 1948, che Israele aveva accolto fin dall’inizio? Con questo, sia chiaro, non intendo certo difendere le scelte di Netanjahu, che negli ultimi vent’anni hanno minato gli equilibri faticosamente raggiunti, fino al drammatico caso di Gaza.

La ringrazio ancora per la qualità del suo lavoro e per la capacità di stimolare riflessioni sempre profonde.

Cordiali saluti

Da: Francesco

Sabato 27 settembre 2025 18:33:30 Per: Gerry Scotti

Devo darle atto che il programma e’ delizioso, sa’ attrarre l’attenzioje gent. mo sig. gerry scotti,
degli ascoltatori che di sera in sera ne vengono “accalappiati “ quindi nullada dire, siete stati bravi e il format e’ stato studiato alla perfezione voglio fare alcuni approfondimenti, perche’ il fatto, tanto sbandierato, che nel gioco influisca solo la fortuna e l’abilita’ del concorrentte e che non vi siano influenze interne puo’ essere contestato e ve ne do’ la dimostrazione:
mentre nella prima parte il concorrente che vince, vince per sua abilita’ ed anche per fortuna e quindi non ritengo che dietro le quinte vi sia una vs/ influenza nel pilotatre il gioco, nella seconda parte, quella della ruota delle maraviglie, noto:
punto primo: se samira e quindi la vs/ regia conosce la posizione del 200.000 puo’ conoscere anche le cifre dei tre quiz finali.
punto secondo: se la regia ne conosce l’importo puo’ pilotare la difficolta’ dei 3 quiz. ho notato che alcuni quiz erano abbordabili, altri erano cosi’ difficili, e alcuni quasi fuori argomento, che umanamente nessun concorrnete, anche bravissimo, poteva arrivarci !!! punto terzo: a mio avviso, e se quanto da me osservato nei due punti sopra riportati e’ vero e non contestabile, e’ chiaro, anzi chiarissimo, che i 100.000 e i 200.000 li darete quando e a chi voi (e non la foruna) riterrete opportuno, quindi queste cifre non sono in gioco, ma danno lustro e interesse alla trasmissione !!! confermo quindi il mio giudizio estremamente positivo, ma voglio per0’ osservare che e’ un programma di spettacolo e che il titolo che porta non corrisponde appieno alla realta’ !!!
sono certo non darete risposta.
non sara’ perche’ vi dispiacerebbe darmi ragione !!! carlo forni via -------, 20 – 40136 bologna cell. 335------- mail -------@gmail. com

Da: Carlo Forni

Venerdì 26 settembre 2025 20:23:19 Per: Oscar Farinetti

Carissimo Oscar, ho letto d'un fiato il tuo ultimo libro e sono orgoglioso che esistano imprenditori/ letterati (raro) così sagaci ed intelligenti.. in Ugo che poi sei tu.. ho trovato una saggezza ed un senso della tradizione umana, unita ad una praticita' spinta proprio dalla storia della nostra vita... sono un Dottore commercialista ed Avvocato, e quindi
figurati come ho potuto percepire l'ultima parte dell' Ugo imprenditore delle meraviglie. sarebbe bellissimo collaborare con te anche se ho 65, ma in piena attività.. l'unica cosa che posso dire e' veramente complimenti! ! (Vincenzo Monforte: -------@ gmail. com.

Da: Vincenzo Monforte

Sabato 20 settembre 2025 19:49:26 Per: Carlo Verdone

Caro Dott. Verdone,
le invio il link a una petizione che ho lanciato su Change. org tre giorni fa sapendo quanto è sensibile all'argomento "cefalea"; spero che mi possa aiutare a diffonderla (è davvero importante per tutti noi che soffriamo di questa patologia):

ht t / w. change. org/p/ cefalea-primaria-cronica -riconoscimento-invalidit%C3%A0- civile/sfs/whatsapp/1319701612? recruiter=13197 01612&recruited_ by_id=07fd42c0-6f02-11ee-b79a-f1771de8c86d& utm_source=share_petition&utm_campai gn=petition_dashboard_sha re_modal&utm_med ium=whatsapp

GRAZIE DI CUORE.
Valentina Belgrado

Da: Valentina Belgrado

Sabato 20 settembre 2025 11:10:20 Per: Corrado Augias

Milano, 20 Settembre 2025

Caro Corrado
Non credo che Israele, oggi, sia davvero nella Terra Promessa.
Mosè è assente, in viaggio verso “la montagna” (Esodo 32). Il popolo è smarrito, privo di guida morale, e si affolla intorno ad Aronne: “Facci un Dio che cammini alla nostra testa, perché a quel Mosè, l’uomo che ci ha fatto uscire dal paese d’Egitto, non sappiamo cosa sia accaduto” (Esodo 32, 1-3). Aronne raccoglie i gioielli e ne forgia un vitello d’oro. Allora il popolo esclama: “Ecco il tuo Dio, o Israele, colui che ti ha fatto uscire dal paese d’Egitto” (Esodo 32, 4).
Quel vitello d’oro non è solo un idolo antico: oggi ha preso le forme del potere cieco, del denaro elevato a divinità, della tecnologia che disumanizza, del nazionalismo che esclude.
Israele si allontana dalla sua vocazione quando smette di ascoltare i profeti della giustizia. Ma dov’è il rispetto per la vedova, l’orfano, lo straniero? Dov’è la remissione dei debiti, la compassione, l’equità, la dignità umana? Non è Terra Promessa un luogo che non sa più ascoltare i profeti — quelli veri — che parlano di giustizia e misericordia. Israele è una terra avvelenata da un rancore così radicato da tenere Mosè lontano, intento a supplicare il perdono di Dio. L’Esodo si è fermato al capitolo 32: “Il Signore percosse il popolo, perché aveva fatto il vitello fabbricato da Aronne”.
Non è solo Israele a smarrire la via: ogni popolo che dimentica la compassione, ogni società che costruisce idoli e ignora la voce dei profeti, si allontana dalla Terra Promessa.
La Terra Promessa non è un luogo geografico, ma uno stato dell’anima collettiva. Finché l’umanità non saprà riconoscere l’altro come parte di sé, Mosè resterà lontano e il vitello d’oro continuerà a trionfare.

Prof Umberto Cornelli
Loyola University School of Medicine-Chicago

Da: Umberto Cornelli

Giovedì 18 settembre 2025 23:53:25 Per: Paolo Mieli

Egregio Direttore,

con riferimento alla trasmissione "Piazzapulita" su La7 del 18 settembre scorso, desidero esprimere, pur nel massimo rispetto del dibattito, una profonda perplessità riguardo ad alcune affermazioni ivi circolate.

Innanzitutto, vorrei premettere che apprezzo il confronto delle idee, in quanto frutto dell'intelletto e della libertà di espressione. Tuttavia, quando l'intelletto evade la realtà dei fatti e mistifica la verità storica e giuridica, il messaggio viene distorto e chi ascolta perde la quiete della conoscenza, allontanandosi dalla verità e dalla giustizia, fondamenta di una pace duratura.

Proprio in questa direzione, alcune affermazioni da Lei fatte durante la trasmissione distorcono concetti giuridici fondamentali e rischiano di negare atrocità riconosciute dal diritto internazionale.

La prima affermazione che richiede una chiara correzione è quella che nega lo status di genocidio al caso di Zebrenisca basandosi esclusivamente sul "ridotto numero di morti". Questa posizione è giuridicamente infondata. La definizione di genocidio, sancita dalla Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio del 1948, non è quantitativa, ma qualitativa. Il cuore del genocidio risiede nell'intento di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso, come tale. Questo intento (dolus specialis) può manifestarsi attraverso atti quali l'uccisione di membri del gruppo, la sottoposizione deliberata del gruppo a condizioni di vita intese a provocarne la distruzione fisica, o misure miranti a impedire le nascite all'interno del gruppo.

Come riconosciuto da numerose risoluzioni delle Nazioni Unite, gli atti commessi a Zebrenisca rientrano in queste precise categorie. Contestare questa verità giuridica e storica basandosi su un mero calcolo aritmetico non solo è un errore, ma si avvicina pericolosamente a una forma di negazionismo, poiché nega la specifica intenzione criminosa alla base delle azioni, che è l'elemento costitutivo del crimine.

La seconda affermazione da correggere riguarda la definizione di "esercito". Attribuire questo termine a un Gruppo Armato Non Statale (GANs) come Hamas costituisce un grave fraintendimento dei principi del diritto internazionale. Un esercito è, per definizione giuridica, la forza armata regolare e organica di uno Stato sovrano, caratterizzata da una catena di comando riconosciuta, da uniformi distinguibili e dalla piena soggezione al diritto internazionale umanitario.

Hamas, in quanto GANs, non è un esercito. È un'entità politica e militare che, pur controllando de facto il territorio di Gaza e possedendo una struttura armata organizzata, non rappresenta uno Stato. I suoi membri sono combattenti irregolari. Definirli "esercito" conferisce loro una legittimità e uno status giuridico che non possiedono, equiparandoli ingiustamente alle forze armate di una nazione sovrana.

La precisione terminologica non è un esercizio accademico fine a se stesso. È il fondamento stesso del diritto internazionale e della lotta contro l'impunità. Chiamare le cose con il loro nome corretto – "genocidio" per Zebrenisca e "GANs" per Hamas – è un dovere etico, giuridico e morale per non offuscare la verità storica e non delegittimare le sentenze della comunità internazionale.

Nel concludere, non posso che augurarLe buon lavoro per l'uscita del Suo nuovo libro "Il prezzo della pace", auspicando che questo prezzo non includa mai la perdita dell'onestà nell'uso delle parole, bene troppo prezioso per essere sacrificato sull'altare della narrazione.

Distinti saluti.

Da: Marco Santini

Giovedì 18 settembre 2025 15:14:49 Per: Adriano Celentano

Buon giorno al grandissimo Adriano, vorrei dei riscontri sulla bicicletta da corsa che usava negli anni 50/60 per andare a lavorare a Milano, sarei felice di una risposta, grazie mille buona giornata cordiali saluti Romano Ioris Salvatore

Da: Yoris

Mercoledì 17 settembre 2025 21:09:32 Per: Antonio Padellaro

Gentile Padellaro,

Nell’eventualità che legga questo messaggio, desidero porLe un quesito su Turning Point USA, la “creatura” dell’attivista politico Charlie Kirk, recentemente assassinato.

Prima di tutto desidero puntualizzare che ritengo esecrabile “senza se e senza ma” la tragedia occorsa al succitato attivista, esattamente come ritengo che avrebbe dovuto essere esecrata allo stesso modo anche la violenza omicida operata nei riguardi di esponenti politici della parte avversa, che negli USA hanno perso la vita quest'anno.

Penso che però la tragedia di Charlie Kirk non debba oscurare gli aspetti inquietanti della sua "creatura".

E non mi riferisco alle discutibili convinzioni propagandate dai suoi adepti, come quella relativa alla "accettabilità della morte di qualcuno” pur di dare la possibilità di avere libero accesso alle armi fa fuoco (si tratta di convinzioni che mi vedono agli antipodi, ma ritengo che in virtù della libertà di parola chiunque possa dire quello che vuole).

Mi riferisco alle testimonianze che si trovano in rete attestanti che gli adepti di quell'organizzazione si comportavano non proprio come dei componenti di un ente benefico, ma piuttosto come degli "squadristi", minacciando e aggredendo chi non la pensa come loro.

Le pongo pertanto il seguente quesito: “Perché nei talk show televisivi non si parla mai di questo aspetto dell’organizzazione Turning Point USA? ”.

Da: Paolo

Lunedì 15 settembre 2025 20:20:54 Per: Volodymyr Zelensky

Mr. Zelensky, I don't understand why Ukraine, which lacks the military capabilities to strike beyond a certain distance, doesn't take its drones across the Russian border, very close to Rostov or Volvograd, load them onto trucks or other unidentifiable vehicles, transport them close to sensitive Russian targets, and launch them nearby to weaken Russia's capacity to create donkeys, fuel refineries, communications, trains, and airfields. I don't understand why Ukraine doesn't do this.

Da: Elio