Maria Gaetana Agnesi
Biografia
Maria Gaetana Agnesi nasce a Milano il giorno 16 maggio 1718; la sua è una famiglia benestante, divenuta facoltosa grazie alle ricchezze derivate dalla locale industria della seta. La famiglia è inoltre straordinariamente numerosa: Maria Gaetana è la prima di ventuno tra fratelli e sorelle.
Il contesto storico
Il contesto storico in cui nasce e cresce è quello che segue il trattato di Utrecht (che risale al 1713) a cui seguì l'annessione della sua regione, la Lombardia, all'Impero asburgico.
La giovane Maria Gaetana Agnesi mostra fin dalla tenera età talenti brillanti in particolare modo per lo studio delle lingue. Pietro Agnesi, il padre, per incoraggiare le doti e coltivare adeguatamente l'intelligenza della figlia, decide di provvedere alla sua istruzione affidandola ad illustri insegnanti e precettori.
La passione e l'inclinazione per le lingue
Maria Gaetana si dimostra una brillante allieva tanto da ricevere il soprannome di Oracolo Settilingue: impara velocemente e con grande perizia la lingua italiana così come quelle francese e tedesca, il greco, il latino, la lingua spagnola e quella ebraica.
Per obbedire al padre, nel 1737 passa dallo studio delle lingue ai difficili studi di Filosofia e Matematica: a Milano nel frattempo casa Agnesi diventa uno dei salotti più in vista della città; di lì passano gli intellettuali più importanti d'Italia ma anche provenienti da ogni parte d'Europa.
Le scienze e i primi saggi
Grazie alle varie figure che incontra, Maria Gaetana Agnesi si avvicina agli Elementi di Euclide, alla Logica, alla Metafisica e alla Fisica. Sempre per desiderio del padre, diventa per lei un'abitudine esporre al pubblico casalingo i propri progressi, esponendo varie tesi filosofiche; queste vengono pubblicate nel 1738, in una raccolta dal titolo "Propositiones Philosophicae": il volume contiene 191 tesi tratte dalle sue pubbliche discussioni, e riguardano questioni disparate: logica, botanica, cosmologia, ontologia, meccanica e persino pneumatologia (la scienza degli spiriti).
In molti di questi saggi Maria Gaetana Agnesi esprime la sua convinzione che anche le donne debbano essere istruite.
La vocazione religiosa
Nonostante i successi ottenuti, compiuti i ventun anni, la giovane chiede al padre il permesso di diventare monaca; il padre anziano tuttavia necessita di cure ed ausilio, così Maria Gaetana sacrifica la sua vocazione religiosa pur ottenendo di non prendere più parte alla vita mondana della sua casa e della sua città, ed avere nel contempo la possibilità di frequentare la chiesa con la massima libertà.
Conquistato questo gradino, decide di non abbandonare gli studi che comunque l'appassionano: si dedica così in modo intenso allo studio dell'algebra e della geometria.
A ventidue anni (siamo nel 1740) Maria Gaetana Agnesi inizia un periodo di studi in collaborazione con padre Ramiro Rampinelli, professore di fisica e matematica a Milano nel monastero degli Olivetani di San Vittore e pioniere della matematica analitica.
La fama internazionale di Maria Gaetana Agnesi
Con l'aiuto di padre Rampinelli, Maria Agnesi studia il testo dell'abate Reyneau, "Analisi dimostrata" (del 1708) e scrive un testo di analisi dal titolo "Istituzioni Analitiche ad uso della Gioventù Italiana" (1748); tale opera, dedicata all'imperatrice Maria Teresa, godrà di larga fama in Europa venendo tradotta in francese nel 1775 e in inglese nel 1801.
I professori dell'Accademia Reale di Francia lodano il suo lavoro come un'opera avanzatissima, la migliore mai apparsa nel genere; l'imperatrice Maria Teresa d'Austria le invia un anello di brillanti in un prezioso cofanetto; papa Benedetto XIV le invia benedizioni e doni preziosi. Il testo viene considerato e descritto come "la migliore introduzione ai lavori di Eulero".
Anche al mondo del teatro giunge eco del successo dell'opera di Maria Gaetana Agnesi, tanto che Carlo Goldoni le dedica un sonetto.
L'insegnamento
Nel 1750 sostituisce il padre nell'insegnamento della matematica all'Università di Bologna; Benedetto XIV le consente poi di ricoprire ufficialmente la cattedra, ma lei rifiuta per dedicarsi (dopo la morte del padre) ad opere di carità, agli studi privati e all'istruzione dei fratelli, delle sorelle e dei domestici della casa.
Le opere di carità
Nel 1752, alla morte del padre, si ritira completamente dalla vita pubblica per dedicarsi alla cura dei poveri, dei malati e allo studio delle Sacre Scritture.
Maria Gaetana rende casa Agnesi un rifugio delle inferme e lei stessa diviene serva e infermiera; apre un piccolo ospedale, va a vivere direttamente con le malate e, per far fronte alle spese, dopo aver venduto tutti i suoi averi si rivolge ai conoscenti, alle autorità, alle opere pie.
Grazie ad una donazione del principe Don Antonio Tolomeo Trivulzi, nel 1771 viene istituito a Milano il Pio Albergo Trivulzio, e il cardinale Giuseppe Pozzobonelli invita Maria Gaetana Agnesi a ricoprire la carica di Visitatrice e Direttrice delle Donne, specialmente inferme. Nel 1783 si trasferisce al Pio Albergo, in qualità di direttrice.
La teologia
Nel frattempo non abbandona i suoi studi in materia religiosa, tiene lezioni pubbliche di catechismo: pur senza titoli accademici è oramai una teologa, tanto è vero che il cardinale Pozzobonelli, per decidere sull'ortodossia di uno scritto su politica e religione, è proprio a lei che si rivolge.
Coloro che si rivolgono alla Agnesi per ottenere pareri di carattere scientifico vengono invece cortesemente scoraggiati: l'Accademia di Torino, ad esempio, le chiede di esaminare i lavori di Lagrange intorno al calcolo delle variazioni e lei si sottrae, adducendo le sue serie occupazioni.
La morte
Continua a lavorare al Trivulzio per 26 anni fino al giorno della morte, che la coglie il giorno 9 gennaio 1799 all'età di 80 anni. La sua residenza estiva nella città di Varedo è nota come Villa Agnesi ed è attualmente di proprietà della Curia. Dopo anni di abbandono verrà ristrutturata e ospiterà una scuola di musica e un hospice per anziani.
Frasi di Maria Gaetana Agnesi
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