Ultimi commenti alle biografie - pagina 1224
Giovedì 25 marzo 2021 11:10:51
Per: Bianca Berlinguer
Buongiorno,
sono la figlia di una persona affetta da demenza.
Vi vorrei mettere a conoscenza di una mail che ho inviato al Ministro Speranza per richiedere l'inclusione persone con Alzheimer e demenze tra le categorie estremamente vulnerabili con diritto di priorità al vaccino, ma anche per sensibilizzare istituzioni e comunità verso chi vive questa malattia, direttamente o indirettamente.
Vorrei che tutti unissimo le nostre forze e chiedessimo insieme l'attenzione di cui abbiamo bisogno.
Certa di un vostro positivo riscontro, saluto tutti con viva cordialità.
Elena Fortunato
---------- Forwarded message ---------
Da: Elena [-------]
Date: lun 15 mar 2021 alle ore 10: 27
Subject: Richiesta inclusione persone con Alzheimer e demenze tra le categorie fragili con diritto di priorità al vaccino
To: [-------]
Cc: [-------]
Egregio Ministro Speranza,
mi chiamo Elena Fortunato, abito a Gallarate, in provincia di Varese.
Le scrivo per chiederLe di voler includere le persone affette da demenza e da decadimento cognitivo tra le categorie fragili aventi diritto alla priorità per il vaccino antiCovid, indipendentemente dall'età anagrafica.
Le persone con disturbi cognitivi non sono in grado di tollerare l'uso della mascherina, né della visiera; da ciò deriva un isolamento precauzionale tanto necessario quanto totale: è loro preclusa ogni forma di interazione sociale (persino online, dal momento che lo strumento della videocamera li confonde), viene negato loro l'accesso alle strutture sanitarie e - laddove consentito per emergenze gravi - essendo privi di protezione personale, sono esposti a un rischio elevatissimo di contagio.
Per queste persone è anche difficile comprendere perché i familiari e chi li assiste debbano tenere la mascherina nell'ambiente domestico; generalmente non riconoscono i volti, le figure che hanno accanto vengono percepite come ostili e questo si trasforma in progressiva agitazione. I familiari e gli assistenti si vedono così obbligati – spesso - a rinunciare alla mascherina, esponendo le persone già fragili a un pericolo ancora maggiore.
Senza vaccino i nostri cari non possono nemmeno tornare ad accedere almeno ai centri diurni. L'isolamento è deleterio per chiunque, ma ancora di più per i nostri cari perchè in esso la demenza trova il suo miglior nutrimento: in quest’ultimo anno hanno visto tutti un enorme peggioramento delle proprie condizioni; per i motivi che le ho esposto, per loro non c'è nemmeno mai stato un vero allentamento dei divieti. Le conseguenze ricadono su tutta la comunità: sui caregiver, impotenti nel riuscire a rendere sufficientemente piacevoli le giornate (loro stessi ugualmente isolati per scongiurare le possibilità di diventare veicolo di contagio), sugli operatori che si trovano così a doversi occupare di persone ancora più compromesse, sul servizio sanitario, i cui costi aumentano coll’aggravarsi della malattia.
Lo stato psicofisico dei nostri cari non può che essere il nostro termometro emotivo: ci aiuti Ministro, ci aiuti tutti perché siamo in molti, anche se siamo silenti. Fortunatamente stiamo riscontrando un atteggiamento sempre più accogliente verso le diversità e le fragilità, tuttavia credo che non ci sia ancora consapevolezza collettiva di ciò che una demenza comporti. "Signora, deve tenere la mascherina! ", "Ha ragione, ma è affetta da Alzheimer e non è in grado di tollerarla... ", "Eh, gliela deve far tenere comunque! La obblighi: non è una bambina! ". E' vero, non sono bambini: dopo l'anno di età, imporre una regola non è una "missione impossibile, con le persone adulte, affette da demenza, invece si.
Nei miei quarantacinque anni di vita ho sperimentato la convivenza con più di un familiare affetto da tumore, sono stata dilaniata dalla sofferenza delle cure e dalle perdite; è sicuramente un parere personale, ma mi sento di dire che la demenza è la malattia che in assoluto più mi ha lacerato l'animo, lasciato segni sulla pelle e sul cuore: non c 'è solo la persona che amiamo che si trasforma, c'è anche un mondo attorno incapace, non dico di aiutare, ma anche solo di comprendere.
Da tempo penso di scriverle per sensibilizzarLa sul tema: c'è bisogno di più informazione, di più tolleranza, di più empatia. Le riporto solo un esempio: persone con demenza non hanno diritto alla precedenza in sede di accettazione presso i CUP (è riservato solo ai non deambulanti), ma soggetti con disturbi comportamentali (talvolta anche gravi) possono non avere compromissione motoria. Quando in un CUP, impossibilitata a gestire più a lungo la situazione, ho chiesto di poter accedere allo sportello "saltando due numeri", ho ricevuto come risposta "Signora, non facciamo distinzione tra Alzheimer e non-Alzheimer: faccia la coda come tutti gli altri".
Ministro, auspico vivamente che voglia inserire i disturbi cognitivi tra i fattori di priorità per il vaccino: la gestione di queste persone è già davvero difficile, in questo modo non è sostenibile.
La ringrazio del tempo dedicatomi e di quello che vorrà dedicare alla mia richiesta, ai nostri cari e al loro contorno di affetti.
Certa di una suo positivo riscontro, La saluto con viva cordialità.
Elena Fortunato
Da: Elena Fortunato
Giovedì 25 marzo 2021 11:05:53
Per: Michael Jordan
Sono matteo Lavezzini ho 25anni e abito a sant andrea di torrile parma ------- 10 voglio conoscerti per essere un tuo amico vieni a San polo di torrile parma alla tana di grogh in piazza Pertini e parliamo
Da: Matteo
Giovedì 25 marzo 2021 10:44:19
Per: Mara Venier
Ultimamente la Venier diventò troppo supponente. Meglio quando beveva e sghignazzava in diretta per poi pianfere per un nonnulla.
Da: Ugolotti Luciano
Giovedì 25 marzo 2021 10:19:46
Per: Domenico Arcuri
[Meno male]
Speriamo che il signor Arcuri e il suo compagno di merenda Conte paghino i danni alla popolazione italiana per i danni fatti con 1 anno di prese in giro e promesse vediamo se una volta i morti avranno giustizia
Da: Nik
Giovedì 25 marzo 2021 10:05:48
Per: Corrado Augias
Squisito Dottor Augias,
l'attendo fedelmente ogni venerdì su Rai tre con l'ottimo Zanchini. A tal proposito, sebbene siano molti a censurare il suo atteggiamento nei suoi confronti, da parte mia, le posso assicurare, avrei preferito sostenere un esame con lei, anziché con il Dottor Zanchini. Non credo di sbagliare ad attribuirle una disposizione mentale più assolutoria che non la sua. E' una sensazione.
Desideravo sottoporle una breve domanda riguardo all'affaire Moro che, ormai, non suscita più negli esseri umani come me, indignazione, quando ascolto le ricostruzioni dei "normalizzatori" come Mieli e Purgatori che, per altro verso, mi piacciono pure. Provo soltanto irritazione. Mi accade il contrario quando mi sento dare del dietrologo. Ora ne vado fiero.
Giustamente si chiederà, perché lo dice a me? Ebbene, lei calca meriatamente i palcoscenici più affollati. E' possibile, mi chiedo, ascoltare anche da quelle sedi un pensiero difforme dalle versioni ufficiali, magari proprio da lei, oppure dobbiamo soltanto arrovellarci intorno ai segreti che avvolgono la morte della principessa Diana, che saranno pure tanti, ma francamente... Oppure accontentarci delle assoluzioni brigatiste nelle aule delle scuole pubbliche?
Creda, non ho passato la vita leggendo la narrativa "dietrologica", mi sono spulciato pure tutti gli atti e le audizioni dei tribunali e delle commissioni d'inchiesta. C'è da restarne esterrefatti. Avrò perso tempo?
La saluto fraternamente
Enrico Beretta
Da: Enrico Beretta
Giovedì 25 marzo 2021 09:41:04
Per: Corrado Augias
[Richiesta di contatto con il dott. Augias]
Ho scritto un saggio storico sulla vera origine del cristianesimo cattolico romano, che dovrebbe uscire nelle librerie in autunno.
L'editore mi proibisce di diffondere i contenuti del libro prima della pubblicazione, ad eccezione di un estratto sui soli aspetti metodologici.
Poiché ritengo di aver individuati alcuni spunti veramente innovativi, essendo noto l'interesse e la competenza del dott. Augias per l'argomento, gradirei essere messo in contatto con lui.
Grazie.
Marcello Troisi
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Da: Marcello Troisi
Sabato 13 marzo 2021 12:34:31
Per: Raffaella Carrà
[Mia figlia Agnese è una sua grande fan!]
Salve Raffaella,
Mi chiamo Alberto, ho 43 anni, sono sposato dal 2007 con Francesca ed abbiamo 2 bambine: Irene, nata nel 2008 ed Agnese nel 2011.
La più giovane la adora da tempo e sogna di poterla incontrare prima o poi. Conosce a memoria i testi di moltissime sue canzoni, anche quelle più inedite e di alcune anche in più versioni, tipo quelle in spagnolo. Io ho sempre ascoltato il rock e quando mia figlia ha iniziato a richiedere le sue canzoni, sin dai 6/7 anni, all'inizio mi sembrava strano, ma adesso che ha avuto l'occasione di vedere Ballo Ballo alla TV ho rivisto la gioia nei suoi occhi e l'entusiasmo di ballare e cantare canzoni che nessuno dei suoi coetanei conosce... allora mi è venuto in mente di provare a contattarla: Angese compirà 10 anni il prossimo 12 aprile. Siccome molto probabilmente saremo ancora tutti in casa per la situazione che non migliora, soprattutto qui in Lombardia (siamo di Villa Cortese, un piccolo paesino in provincia di Milano), mi azzardo a chiederLe se fosse possibile contattarla in qualche modo, magari con una videochiamata su Skype, Teams, Zoom, Meet... etc... il giorno del suo compleanno, oppure un videomessaggio di auguri dedicato ad Agnese. La renderebbe davvero felice!
Purtroppo non è possibile allegare foto, altrimenti le farei vedere Agnese che indossa una T-Shirt con la sua immagine, oppure con la sua parrucca, quando al centro estivo del 2019, quando ancora si poteva stare tutti insieme, aveva talmente influenzato tutti con la sua mania per Raffaella Carrà che aveva riscritto il testo di Tanti Auguri per adeguarlo come inno ecologico del centro estivo...
Nell'auspicio di una sua cortese risposta,
Distinti Saluti,
Alberto.
Da: Alberto
Giovedì 25 marzo 2021 09:20:43
Per: Bianca Berlinguer
Gentile Dottoressa, la seguo da sempre, e, ho assistito anche all'ultima puntata. Sono l'amministratore del gruppo pubblico " amici Prof Spagnolo per la vita" 6400 iscritti. Il prof Spagnolo, come potrà verificare è un cardiochirurgo di fama internazionale, il primo al mondo ad aver invertito l'arco coronarico ad un bimbo e per questo ha ricevuto il premio n. 1 dal Presidente Della Repubblica. Da un'annotazione sostiene l'utilizzo di eparina e ne spiega i motivi, ha realizzato decine di interviste in TV private, ha inviato altrettante missive ai comitati scentifici, la sua tesi è stata pubblicata su di un importante giornale americano, il prof Spagnolo è un Calabrese, attualmente opera in un importante istituto di Genova, ma, è inascoltato. Sarebbe utile se Lei lo contattattasse anche in modo privato, sono sicuro che arriverebbe alle nostre convinzioni e cioè che lo stesso non facendo parte di alcun sistema non possa avere voce in capitolo. Lo faccia Gentle Dottoressa, lo faccia per per quanti credono e lo seguono, ma, lo faccia per gli ultimi.
Da: Antonio
Giovedì 25 marzo 2021 09:13:56
Per: Guido Bertolaso
Gentile Dott. Bertolaso
mi permetto di scriverle la presente email - tengo a precisare senza alcun tono né polemico né di critica - per segnalarle che mio papà ultranovantenne (anni 93 tra qualche giorno), residente a Milano città, ad oggi non ha ancora ricevuto la prima dose di vaccino anti Covid, vaccino che - su segnalazione del medico curante - dovrebbe essergli somministrato a domicilio stante la sua difficoltà a muoversi. Oltre ad essere soggetto fragile per età è altresì persona riconosciuta invalida civile al 100%.
Se non erro. voci di stampa dicono che dovrà partire a breve la campagna vaccinale per gli over 70 e di questo ne sono felice perché più gente si vaccina più la luce in fondo al tunnel si avvicina, ma sinceramente trovo assurdo che persone come mio papà (e, come lei ben saprà, ve ne ne sono parecchie) stiano ancora aspettando quello che per loro potrebbe essere non un semplice vaccino ma un salvavita.
E' noto a tutti, purtroppo, come il virus abbia un effetto letale nel 40/50% dei casi sui nostri anziani e come sia disumano per loro morire in solitudine e per noi stare impotenti ad aspettare che squilli il telefono.
Mio papà non esce da casa ma io si. E non certo per andare a fare aperitivi non consentiti o per passeggiare nei parchi assieme a centinaia di persone. Io mi reco al lavoro, io prendo i mezzi pubblici (tra l'altro mio marito li guida), io vado a fare la spesa ed in farmacia e sempre io tutti i giorni assisto mio papà perché, a prescindere dal COVID, non posso non prendermi cura di lui.
Uso tutti gli accorgimenti richiesti. Mascherina (FFP2), che indosso anche durante le 8 ore di mia permanenza in ufficio, lavaggio mani, rispetto della distanza interpersonale. Se qualcuno mi garantisse che tutto ciò bastasse a non far ammalare mio papà (perché la mia paura è trasmettere qualcosa a lui) sarei tranquilla ed aspetterei sicuramente senza ansia la data di somministrazione del suo vaccino. Ma purtroppo so che non è così ed è per questo che mi rivolgo a lei, a nome mio e, mi sento di dire, a quello di tutte le persone che si trovano nella mia situazione, per chiederle di accelerare la campagna vaccinale almeno per tutti i nostri anziani. Abbiamo già perso purtroppo una grande parte della nostra memoria storica. La prego, faccia in modo che questo non si ripeta. Fosse anche solo per una singola persona.
La ringrazio per l'attenzione.
Cordiali saluti.
Ornella Marcolongo
Ornella Marcolongo
Da: Ornella Marcolongo
Vittorio Sgarbi
Saggista, critico d'arte e politico...
Da: Diana Garofani