Ultimi commenti alle biografie - pagina 4643

Venerdì 5 luglio 2019 12:09:25 Per: Mario Giordano

La Cascina Lombarda: uno scrigno di bellezza, arte e sapienza.

La Cascina: un luogo di socialità e cultura, un universo che ancora oggi racconta la nostra Storia, la nostra cultura del lavoro quello vero fatto di immensa fatica e tanto sacrifico.
La cultura e il lavoro che ha generato, specie nel dopo guerra, la Cascina ha creato ciò che siamo oggi e ciò che abbiamo: ricchezza, tecnologia, scienza sono traguardi raggiunti anche dalla cultura contadina, che ha saputo produrre in Lombardia tanta prosperità e benessere economico.
Oggi le cascine cremonesi, bresciane, mantovane, casalasche sono, in molti casi, avvolte da silenzi tombali, sembrano, a mio avviso, mausolei che gridano parole che nessuno oramai vuole sentire: fatica, lavoro, sacrificio, lento scorrere del tempo, socialità, reciprocità solidale.
Le cascine abbandonate ora sono luoghi della separazione forzata tra ieri e oggi e della quiete forzata.
Ma è davvero questo il futuro che vogliamo riservare a questi mirabili spazi di cultura e di vita?
In questi luoghi, veri microcosmi di economia e di sapere, è nato il lavoro, qui si sono svolte vere e proprie trasformazioni tecniche, artistiche, artigianali, siamo certi che il desiderio di noi lombardi e di noi italiani sia vederle crollare del tutto?
Un tempo non esisteva silenzio tra le sue superbe mura, tra i mattoni e i silos che spiccavano come eloquenti esempi di voglia di fare, di spaziosità costruttive e di pura sapienza contadina.
Ancora oggi ci capita, spesso, di ammirarne le mura o i confini che le marcavano come se fossero città, perché le cascine in effetti erano paesi, talvolta capoluoghi come san Sillo a Corte dè Frati, spazi istituzionali dove dominava la legge unica per tutti: il duro lavoro contadino.
Tra i suoi ampi cortili, le aie o èrè… in dialetto cremonese, fluiva la vita sana, fiumi di solidarietà e amicizia. Convinta che la città non è e non sia mai stata uno spazio di vita salutare, oggi ricordo e mi manca, nella Cascina dove ho vissuto la mia infanzia, il grano steso ad asciugare, le pale e i rastrelli che le donne e noi bambini usavamo per creare dei grandi mucchi, che poi le donne coprivano con teli per proteggerli dall' umidità della notte.
E poi le trombe, pompe per acqua che tutti potevano bere, le mucche nelle stalle e il sano latte, tutto questo microcosmo perfetto ruotava intorno ad una sola espressione, oggi annientata: il lavoro contadino.
Chi, come me, pensa di restituire a questo mondo la vitalità perduta non è un sognatore, un visionario, ma il direttore di uno dei più grandi poli commerciali del mondo, un francese, che non riesce a concepire come mai in Italia le cascine, vere e proprie unità produttive, artistiche e culturali della Lombardia siano oggi semi-abbandonate.
In una pregevole pubblicazione di Antonio Barisani -Mino Piccolo e Liliana Ruggeri dal titolo "Cascine Frammenti del ricordo edita nel 2003 in collaborazione con La Provincia di Cremona Settore Territorio"- le cascine cremonesi vennero catalogate e descritte con foto davvero straordinarie che volentieri ho pubblicato nel mio libro Cascina aperta, immagini dal sapore vivo mai cessato del tutto che rappresentano scenari unici e sorprendenti. Guardando quelle immagini mi commuovo, e continuo a vederci un ritratto splendido di attualità, di dettagli umani e storici, come gli angoli delle misere cucine, o le camere da letto, dove nella povertà più assoluta e nel bisogno estremo di speranza e di futuro i figli si facevano, e poi i bidoni del latte oggi rugginosi o chiusi nei musei a riscrivere, e si spera a narrare, i saperi che abbiamo perso in quel mondo di lavoro sano e assoluto.
Altro che miseria! Oggi ce la sogniamo quella miseria, la vera ricchezza era quella e, se tutto va nella direzione sperata, tornerà a rinascere grazie a progetti di valorizzazione economico-produttiva di questi spazi di vita, di salute e di cibo sano, valori che devono costituire un patrimonio universale.
E' ciò che a mio avviso si dovrebbe realizzare, siamo già in ritardo: la Cascina abbandonata va recuperata e fatta tornare in vita, la Cascina come centro di vendita di cibi a km. zero, la cascina come produzione di una filiera di materie prime vendute da chi le produce, guardando negli occhi chi le acquista, e stabilendo con lui relazioni di fiducia sociale, la Cascina come sito da riscoprire e da amare, come universo di arte, di cultura e perché no di libri. Le biblioteche nelle cascine sono un mio sogno da sempre, ma i sogni devono fare i conti con il denaro, con i progetti e i finanziamenti, con idee e con voglia di fare. Queste mirabili scenografie sapienziali potrebbero costituire una architettura identitaria precisa, riconducibile ai valori che la cascina ha espresso nel tempo, un giusto contenitore dove riunire varie tipologie di sport per adulti, spazi di socialità e di incontro, di ristorazione ma con cibi e materie prime a km zero, eventi culturali ed enogastronomici, musica serale per i giovani, oppure la cascina dove lavorare ancora come si faceva una volta tagliando il grano con la falce, potanto la vite insieme agli anziani e ai nonni per educare le future generazioni a rispettare l' ambiente, a zappare la terra per conoscerla e rispettarne i valori e le esigenze, a tagliare l' erba con agricoltori che potranno, in tal modo, insegnare alle future generazioni che il computer è importante ma il lavoro manuale lo è molto di più.
Sarebbe bello tornare in Cascina per riviverla pienamente, perché questo spazio potrebbe diventare, nel caso risulti abbandonato, davvero di tutti.


Prof. ssa Manfredini Carolina
Docente di Filosofia e Scienze Umane.
Ghedi Brescia
Cell. 339-------

autorizzo alla pubblicazione con mio nome.

Da: Manfredini Carolina

Venerdì 5 luglio 2019 12:08:20 Per: Matteo Salvini

Caro Salvini,
NONOSTANTE TUTTO L'INVASIONE CONTINUA!
Se e' cosi', permettimi di suggerire alcune idee o misure, logicamente in Tua/Vostra piena Facolta' di Governo, che ovviamente all'Opposizione sembreranno pazzesche. Ma che rientrano nelle facoltà' e nelle prerogative di ogni Stato Democratico ed Indipendente. Cio' per fermare L'INVASIONE IN ITALIA ED E L'ATTACCO ALL'EUROPA STESSA, gia' sfaldata con confini e filo spinato, proprio a causa dell'invasione incontrollata, in nome della MISERICORDIA E DI POVERI MIGRANTI ECONOMICI. I quali poi, si badi bene, tanto poveri non sono, dal momento che vendono tutto a casa loro e depauperano cosi' l'AFRICA STESSA: per racimolare, secondo notizie ufficiali, minimo 3. 000$ ciascuno da dare agli scafisti per il solo passaggio A RISCHIO VITA (... e lo sanno benissimo) FINO ALLA SICILIA. Questo, dopo aver pagato anche per traversare il deserto libico, pur sapendo delle "condizioni disumane" che li attendono in Libia.

1. FARE DICHIARARE DALLA GUARDIA COSTIERA NELLE 12 MIGLIA DI ACQUE TERRITORIALI ITALIANE UNA ZONA PERMANENTE DI ESERCITAZIONE/ADDESTRAMENTO MILITARE AERO-NAVALE: NEL TRATTO DI COORDINATE NAUTICHE INTERESSATA DALL'INVASIONE. UN ESEMPIO DI CIO' LO TROVATE TUTTI IN INTERNET SOTTO: https://www. guardiacostiera. gov. it/cagliari/Documents/avviso%20di%20pericolosit%C3%A0%2002. 04. 2019. pdf
Sara' poi uguale se l'esercitazione militare italiana viene fatta solo da una o due navi della Marina Militare o dal continuo, permanente, costante pattugliamento della Guardia Costiera: avvertendo del rischio e pericolo di essere sparati addosso NELLE 12 MIGLIA DI ACQUE TERRITORIALI se non si sta alla larga e se si disubbidisce forzando le disposizioni di sicurezza dei militari e della Capitaneria di Porto Italiana.
Con questo sistema, se fosse stato gia' in atto, avrei voluto vedere se l'arrogante tedesca Carola Rakete si sarebbe permessa di trasformarsi IN CORSARA lei e la sua Sea Watch3.

2. FARE PORTARE, OVVIAMENTE DAI TUOI MINISTERIALI COMPETENTI MEGLIO DI ME ED IN NOME DELL'ITALIA, L'OLANDA (ed a quanto pare anche la Germania) DAVANTI ALLO International Tribunal for the Law of the Sea delle Nazioni Unite (ONU) di Seegerichtshof 1, 22609 Hamburg, Germany.
In modo che Carola Rakete possa avere come minimo il ritiro della LICENZA DI CAPITANA, se non 5 anni di carcere possibili secondo la legge tedesca: Sotto l'accusa di avere messo a rischio la navigazione, infischiandosene degli ordini italiani e perfino disprezzando la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo, che lei stessa aveva evocato. Causando infine, da incompetente capitana di mare, una collisione certa in un porto italiano, da lei stessa anche ammessa subito! A parte poi Pirateria (Corsara certamente), che non posso e non sto qui a spiegare, in contravvenzione della United Nations Convention on the Law of the Sea, che certamente i competenti uffici e ministeriali italiani conosceranno meglio di me.

3. FAR LICENZIARE IN TRONCO IL GIP DI AGRIGENTO, dopo tutti gli appelli della sua sentenza fino alla Cassazione ed al Presidente della Repubblica, che in base alle sue attribuzioni dell'art. 87, comma decimo, e l'art. 104, comma secondo, della Costituzione quale Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM). IL GIP DEVE ESSERE SOGGETTO ALLA LEGGE, QUESTO E'IL SUO COMPITO E DOVERE. NON SOLO DI QUELLA ITALIANA. MA ANCHE DI QUELLA DELLE CONVENZIONI INTERNAZIONALI CHE HANNO PERFINO PRIORITÀ' SULLA LEGGE ITALIANA. IL GIP di Agrigento, con tutto il rispetto, ignora questi fatti. E' competenza di STATO osservare e far osservare le Convenzioni Internazionali Il GIP non può' mettere a RISCHIO INFRAZIONE L'ITALIA con la sua sentenza "politica" CONTRO TUTTA LA COMUNITA' MONDIALE. Con tutto il rispetto di salvare vite: UN'EMERGENZA NON PUO' FINIRE IN TRAGEDIA, come quella che stava causando la Sig. ra Carola Rakete. Alla fine, c'è sempre una denuncia al COUNCIL D'EUROPA CHE L'ITALIA COME NAZIONE puo' fare contro la Germania e l'Olanda: Per la mancata osservanza di Carola Rakete, cittadina tedesca sotto bandiera olandese, di un Giudizio della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. Questa, come tutti sanno, ha dichiarato il solo obbligo dell'Italia a vitto ed all'assistenza medica di quelli a bordo della SeaWatch3: Ma non alla nave "corsara", di forzare blocchi navali, porto ed a speronare i militari italiani

PASSO E CHIUDO
Spero di non aver annoiato per aver scritto tanto.. ma ho il dovere di informarVi, senza intento di spacconeria, che l'ho fatto da PATRIOTA ITALIANO (ancora, al momento), pensionato EX GIURISTA BUON CONOSCITORE DEL DIRITTO INTERNAZIONALE, CERTIFICATO NEL MIO CAMPO DI "... ATTI DI GOVERNO", perfino presso le Nazioni Unite dalla U. S. A G. Washington, University of Law.

Ora, in considerazione del mio impegno civile e volontario come Italiano all'Estero anche negli interessi qui della Baviera della Germania, devo per il momento congedarmi con passo e chiudo dal sito Salvini. Certamente, facendo tanti auguri a Salvini ed tutti gli Italiani, ricordando a tutti, che fino a circa un Milione di Italiani sono morti nelle due guerre mondiali, anche nella mia famiglia, al grido di "VIVA L'ITALIA" "NON PASSA LO STRANIERO! " Mentre oggi facciamo passare tutti... delinquenti, clandestini, probabili terroristi, disdegnatori della nostra Costituzione, dei nostri valori, delle nostre Istituzioni ecc. ecc.
Dott. Palma Francesco, Italiano in pensione residente presso Monaco di Baviera.
Tra l'altro Ex Funzionario "giurista" di una Direzione dell'ONU in New York

Da: Francesco Palma

Venerdì 5 luglio 2019 11:51:52 Per: Corrado Augias

Gentile Dr. Augias, ieri ha presentato "La società non esiste" di C. Guyllui, geografo francese che non conoscevo. Strano, perché dopo oltre 40 anni di insegnamento universitario, e Vice Presidente dell'Unione Geografica Internazionale di geografi francesi ne ho conosciuti parecchi. Ho scritto a qualcuno, e le riposte in 24 ore non sono esaltanti: "è uno dei geografi mediatici"; la sua geografia manca di sfumature"; "insomma, non lo considero molto". Dal suo commento mi pare che il libro sia storico-sociologico, ma poco geografico. Per spiegare il mio pensieto, non difendo la Geografia ufficiale: gli ultimi libri veramente geografici li sta scrivendo Federico Rampini. Con cordiale stima, Giuliano Bellezza

Da: Giuliano Bellezza

Venerdì 5 luglio 2019 11:16:30 Per: Matteo Salvini

Buon giorno, mi chiamo Cozzini Tiziana e sono l'Amministratore

di una piccola società che vende legnami ai falegnami. La presente per segnalare quanto sta succedendo in questi ultimi giorni nel decreto semplificazioni già pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale :

il nostro Governo ha avuto la bella pensata di dire ai cittadini privati che stanno effettuando ristrutturazioni e interventi in campo di risparmio energetico che da oggi potranno usufruire anziche' del recupero del 50% delle spese sostenute in sede di dichiarazione dei redditi in 10 anni, di uno sconto immediato richiesto al venditore al momento del pagamento. Cioè se uno fa fare da un falegname una finestra, anziche' pagarla al prezzo concordato al falegname e poi chiedere la detassazione sulla sua denuncia dei redditi, può dire al falegname che gli pagherà solo il 50% della fattura. Il falegname (che sappiamo tutti essere immensamente ricco e pieno di soldi liquidi in banca di cui non sa cosa farsene) del 50% dell'importo che non ha riscosso dal suo cliente, dovrà cheidere allo stato dopo circa un anno che gli venga concesso di scontarlo in rate quinquennali dalle tasse che lui dovrebbe pagare allo stato. Oppure potrà a sua volta cedere il suo credito d'imposta al suo fornitore di materiale, che notoriamente guadagna talmente tanto da poter a sua volta fare da cassa allo Stato per altri cinque anni prima di intascare il credito, ovviamente non dimenticandosi nel frattempo di pagare alle scadenze IMU, TARI, IRES, IRAP, CONTRIB. DIPENDENTI ECC. ECC.

Penso che siamo arrivati alla demenza totale e non e' possibile accettare oltre imposizioni talmente demenziali e ridicole che definitivamente ci costringeranno a chiudere le nostre piccole aziende

Spero che vorrete approfondire questo argomento

distinti saluti

Da: Tiziana Cozzini

Venerdì 5 luglio 2019 11:03:10 Per: Mario Giordano

Buongiorno direttore. Spero che sia Lei personalmente a leggere questo mio messaggio. Se lei, la prego di leggerlo fino in fondo, se non dovesse essere lei, prego la persona che lo legge di farlo avere al direttore Mario Giordano. Il mio nome è Alessandro. La mia età mezzo secolo. I miei 50 anni sono scomodi in questo paese per lavorare, eppure ho ancora una energia da 18'enne. Forse questo non è il modo ne il luogo giusto dove esprimere tutta la mia frustrazione, ma non so più cosa fare e a chi chiedere aiuto. Mi hanno insegnato che chiedere aiuto è da uomini e non me ne vergogno. Le scrivo perché Lei è l'unico che ad oggi denuncia fatti importanti fregandosene di eventuali ritorsioni a suo carico, e questo fa di lei un vero e forse unico giornalista. Sento spesso dire in TV che la crisi è finita, che la disoccupazione cala, che il lavoro aumenta e che gli Italiani stanno bene. Come mai io accompagnato dai mie 50 anni mi trovo ancora in giro a consegnare curriculum che non verranno mai visionati? Dottor Giordano, io ho 50 anni e nessuno mi farà lavorare tanto meno mi darà la possibilità di imparare un altro mestiere. Io non voglio il reddito di cittadinanza, io voglio solo lavorare. Lei adesso si chiederà: Ma io che c'entro? Dottor Giordano Lei c'entra come tutti gli altri uomini e donne di spettacolo e televisione a cui ho scritto e che mai nessuno ha avuto la delicatezza di rispondere. Io so fare solo il video operatore, cameraman, montatore video, fotografo.
Sa cosa mi frena a non salire con una corda su quell'albero che vedo difronte la mia finestra? Mi frenano il viso di mia moglie e dei miei due figli. Mia moglie che si spacca la schiena per 700 euro al mese e campa me e i miei due figli di cui uno universitario con ottimi voti e uno che fa scuola di doppiaggio. Questo paese mi ha tolto la gioia di essere marito e padre. Le chiedo quindi, con umiltà e con tutta la mia frustrazione se Lei o chi per lei, possa aiutarmi a fare quello che so fare per riacquistare quella gioia di essere marito e padre per poter semplicemente continuare a far studiare i miei figli e aiutare mia moglie. Non ho bisogno di altro. Le auguro una buona giornata e continui a sputtanare tutto quello che c'è da sputtanare in questo paese ormai marcio. Complimenti la seguo sempre.

Da: Alessandro Piraneo

Venerdì 5 luglio 2019 10:53:36 Per: Mario Giordano

Buongiorno, sarei interessato a lavorare come giornalista pubblicista. In particolare le propongo di valutare: 1) se in Italia siano stati rispettati oggettivamente i risultati dei referendum a partire dal 1992 - 93 - 94; 2) se in Italia esiste l' accesso alla giustizia, per coloro che non hanno i soldi per pagare un avvocato in particolare nei procedimenti civili; 3) se in Sicilia venga rispettata la legge sull' esenzione del ticket sanità; 4) se in Sicilia venga applicato il decreto assessoriale sullo stato di disoccupato; 5) oggi in Italia vi è un forte problema relativamente all' applicazione delle leggi in vigore...

Da: Matteo

Venerdì 5 luglio 2019 10:49:49 Per: Matteo Salvini

Urgentissimo e prioritario su ogni altro provvedimento

se volete lavorare in pace:

riformate la giustizia e rimettete la magistratura al suo posto!

e' una riforma da iniziare non domani ma ieri!!

Da: Anonimo

Venerdì 5 luglio 2019 10:48:11 Per: Guido Bertolaso

A me risulta che l'ospedale che ha diretto e che fu costruito dalla cooperazione italiana si trovasse in territorio thailandese (e non in Cambogia) in una località chiamata Tapraia (scrivo come pronuncio) a diverse decine di km dal confine cambogiano. È solo una precisazione che non sminuisce il valore della testimonianza della persona in questione.

Da: Maurizio Angeloni

Venerdì 5 luglio 2019 10:20:14 Per: Mario Giordano

Vedo e condivido il suo progetto - di svegliare gli Italiani - che sta realizzando con il programma FUORI DAL CORO. Ieri però a proposito del tema dell'accoglienza e delle vastissime proprietà immobiliari del Vaticano - abbandonate e/o destinate ad altro scopo - penso che Lei sia stato un po' ingiusto nei confronti delle suore: non si possono paragonare le suore (spesso davvero molto molto povere) ai sacerdoti (e in particolare ai vescovi e ai cardinali) che hanno disponibilità economiche completamente diverse.
Grazie per l'attenzione prestata.
Simonetta - Modena

Da: Simonetta

Venerdì 5 luglio 2019 10:07:21 Per: Matteo Salvini

Ministro, vada avanti! Purtroppo la magistratura è politicamente schierata.. non si fermi perché più della metà del Paese è con Lei! Grazie per ciò che sta facendo.

Da: Stefania Lecca