Heinrich von Kleist
Biografia • Inquietudine profonda
Bernd Heinrich Wilhelm von Kleist nasce a Francoforte sull'Oder, in Brandeburgo, il 18 ottobre 1777 da Joachim Fredrick, ufficiale dell'esercito prussiano, e Juliane Ulrike. Rimasto orfano di entrambi all'età di sedici anni, si avvia alla carriera militare nelle Guardie di Potsdam ma, dopo qualche anno, abbandona quella vita sentendosene del tutto negato. Si dedica quindi agli studi universitari della matematica, della filosofia e delle scienze camerali, ma abbandona anche quelli e, dopo aver troncato il complicato rapporto con la fidanzata Wilhelmine von Zenge, inizia a girovagare, a piedi, fermandosi in una piccola isola sul fiume Aar, nelle Alpi bernesi, e conducendo una vita semplice e pressoché solitaria. Qui scrive "La famiglia Schroffenstein", una tragedia che verrà pubblicata nel 1803 in forma anonima.
Dopo questa esperienza riprende il suo viaggio: alla fine del 1802 è a Weimar, quindi a Lipsia e infine a Dresda, dove per la prima volta manifesta intenti suicidi.
Nell'ottobre del 1803 è a Parigi dove scrive la tragedia "Roberto Guiscardo", che lascia incompiuta. La salute precaria lo induce a rientrare in Prussia, dove riprende a dare sfogo alla sua vena letteraria. A Konigsberg, la città nella quale si è stabilito, Heinrich von Kleist scrive la novella "Il terremoto in Cile" e la commedia in un atto "La brocca rotta" (tradotto anche come "L'orciolo spezzato"), ultimata nell'agosto 1806 ma edita nel 1811.
Con la conquista della Prussia da parte di Napoleone, nel gennaio 1807 viene arrestato a Berlino con l'accusa di spionaggio ed internato per cinque mesi. Nella prigione di Fort de Joux riesce a concludere il rifacimento dell' "Anfitrione" di Molière. Nel successivo mese di agosto von Kleist si stabilisce a Dresda; qui, nel 1808, scrive "La marchesa di O.", "Lo sposalizio (o il fidanzamento) a Santo Domingo" e porta a compimento la tragedia "Pentesilea".
Nello stesso anno conosce Adam Muller: insieme avviano alcune iniziative editoriali, prima con la rivista "Phobus" e poi con il giornale "Berliner Abendblätter", ma entrambe si rivelano fallimentari, anche per l'ostruzionismo delle autorità prussiane contrarie alla libertà di stampa.
Mentre imperversano le guerre di indipendenza, scrive il dramma "La battaglia di Arminio", del 1809 ma pubblicata postuma nel 1821, nella quale emerge tutto l'odio verso l'usurpatore francese e con la quale entra nella nutrita schiera di intellettuali che avversano Napoleone, fra cui il kantiano Johann Gottlieb Fichte, capo del movimento, Ernst Moritz Arndt , Friedrich Ruckert, Massimo di Schenkendorf, Theodor Franz Korner.
La disfatta subita dall'arciduca Carlo a Wagram, nel luglio 1809, determina in von Kleist una profonda tristezza che si riversa tutta in malinconiche poesie e nel dramma "Il principe Friedrich di Homburg"(1810, pubblicato postumo nel 1821). Sono dello stesso periodo la novella "Michael Kohlhaas", il dramma cavalleresco "Caterina di Heilbronn"; "Il mendicante di Locarno", "Santa Cecilia", "Il teatro delle marionette", "Il duello", "Il trovatello".
Privo di mezzi, soffrente nel fisico e profondamente amareggiato, il 21 novembre 1811, all'età di 34 anni, Heinrich von Kleist finisce suicida, insieme alla sua donna Henriette Vogel - che, malata terminale, condivide lo stesso desiderio di morte - con due colpi di pistola, prima alla donna e poi a sé stesso, sulle rive del lago Wannsee, a Potsdam.
Dalla matrice romantica del suo stile, Heinrich von Kleist gradualmente declina verso un'angoscia esistenziale, dettata anche dalla sua esigenza frustrata di ordine armonico. Profondo e inquieto idealista, subisce l'influenza di Rousseau e di Kant e riversa soprattutto nel teatro, oltre che nella poesia, nella novella e nel romanzo, il suo intimo patire componendo opere di esaltata drammaticità.
A lui è intitolato il prestigioso premio Kleist per la letteratura tedesca.
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