Francesco I delle Due Sicilie
Biografia • Un regno di sole ombre
Francesco di Borbone nasce a Napoli il 14 agosto 1777 da Ferdinando I, re delle Due Sicilie e Maria Carolina d'Austria, figlia del Sacro Romano Imperatore Francesco I. Nel 1797 sposa Maria Clementina d'Asburgo-Lorena, figlia dell'imperatore Leopoldo II e di Maria Luisa di Spagna, ma è un matrimonio di molto breve durata perché le precarie condizioni di salute della donna la conducono alla morte nel 1801.
L'anno successivo Francesco convola a nuove nozze con l'Infanta Maria Isabella di Spagna, anch'ella sua cugina come la prima moglie, figlia del re di Spagna Carlo IV e di Maria Luisa di Borbone-Parma.
Con il trattato di Casalanza del 1815, che reintegra suo padre nei territori continentali del regno dopo la parentesi francese e che vede la nascita del regno delle Due Sicilie, egli è nominato Luogotenente in Sicilia.
Lascia la luogotenenza il 27 giugno 1820 e ritorna a Napoli dove suo padre gli affida il vicariato del regno in concomitanza con la nascita di un governo liberale: i moti popolari, infatti, hanno indotto il re a concedere la costituzione. Intanto anche in Sicilia è deflagrata la rivolta per una costituzione e per l'autonomia dell'isola. Viene inviata una spedizione di 7.000 uomini al comando del generale Florestano Pepe il quale, repressa la rivolta, il 5 ottobre stipula una convenzione con i rivoltosi nella quale si promette la costituzione di Spagna a patto, però, che la Sicilia accetti di rimanere sotto il re di Napoli. Ma il neonato parlamento napoletano non ratifica la convenzione ed invia nuove truppe, al comando del generale Colletta - il futuro autore della celebre "Storia del Reame di Napoli" - che operano una pesante repressione. Nello stesso mese Ferdinando I parte alla volta dei congressi di Troppau, prima, e di Lubiana, subito dopo, dove chiede l'intervento dell'Austria per piegare i rivoltosi e ripristinare l'autarchia.
Francesco, che nella sua nuova veste di reggente si è mostrato incline al rispetto delle norme costituzionali, riunendo il Parlamento e giurando fedeltà alla costituzione, non può che proseguire su questa linea e dispone, dunque, l'invio di un esercito per fronteggiare la discesa austriaca. Ma nel primo ed unico scontro, avvenuto il 7 marzo 1821 ad Antrodoco, in provincia di Rieti, le truppe napoletane guidate dal generale Guglielmo Pepe, fratello del già citato Florestano, sono sbaragliate ed il 23 marzo gli asburgici entrano in Napoli. Questa di Antrodoco sarà ricordata dai posteri come "La prima battaglia del Risorgimento".
Con il rientro di suo padre, Francesco assume un ruolo molto defilato e in tutta indifferenza lascia che la crudele rappresaglia verso i patrioti segua il suo corso. Intanto è investito del titolo di duca di Calabria. Ritorna sulla scena quando, alla morte di re Ferdinando, ne eredita la corona il 4 gennaio 1825, arroccandosi su posizioni sempre più intransigenti e sanguinarie e lasciando carta bianca a persone corrotte e spregiudicate delle quali si circonda.
Nel 1827 gli austriaci, che non avevano mai abbandonato il regno per mantenere lo stato di polizia, finalmente vanno via, ma per i popoli sottomessi non cambia nulla. Emblematiche rimangono le violente e crudeli repressioni in Calabria, oltre all'Eccidio di Bosco, nel 1828, e dell'intero Cilento, per mano del capo della gendarmeria del regno Francesco Saverio Del Carretto, che Luigi Settembrini ha molto ben stigmatizzato nelle "Ricordanze della mia vita".
Francesco I si spegne a Napoli l'8 novembre 1830, a soli 53 anni, ponendo fine ad un regno che ha conosciuto molte ombre e nessuna luce. Gli succederà suo figlio Ferdinando II.
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