Pierre Reverdy
Biografia
Pierre Reverdy, nato a Narbona l'11 settembre 1889, morto a Solesmes il 17 giugno 1960, è stato un poeta e aforista francese molto vicino all'estetica del cubismo e al movimento surrealista.
Nel 1910 si trasferisce a Parigi stabilendosi nel quartiere di Montmartre. Sono gli anni del cubismo, di un'esperienza che per Pierre Reverdy si traduce soprattutto in una costante ricerca dell'ascetismo, dell'essenza delle cose e della loro purezza. Ed è proprio da questa esperienza che nasce la sua più intima forza poetica, la sua vocazione per la semplicità nonché il suo carattere estremamente riservato.
Per quanto riguarda invece la poesia della naturalezza, quella della coscienza o dell'assoluto, che caratterizzano gran parte della sua produzione letteraria, bisogna invece aspettare la seconda metà della sua vita, dopo che avrà vissuto un lungo periodo di isolamento e riflessione.
Le prime opere
Nel 1915 pubblica la sua prima opera, "Poemi in prosa", alla quale seguirà l'anno successivo "Il lucernaio ovale e qualche poema". Allo stesso tempo comincia a collaborare con "Sic", la rivista di René-Albert Birot.
Nel 1917 pubblica una novella, "Il Ladro Talan", e fonda una delle riviste più distaccate dell'epoca, "Nord-Sud" (sul cui primo numero pubblica un saggio sul cubismo). Successivamente collabora anche allo "Spauracchio", "Il Minotauro", "Verve" ecc., mentre su "Nord-Sud" continua a pubblicare i testi degli scrittori francesi più attivi dell'epoca (tra cui Max Jacob e Apollinaire), sia di quelli appartenenti alla corrente surrealista sia di quelli appartenenti ad altre correnti.
Un autore molto stimato
In seguito alla pubblicazione delle prime opere, nel corso degli anni, Reverdy riesce a guadagnarsi una grande stima e ammirazione da parte dei più grandi artisti dell'epoca, riuscendo a sua volta ad influenzare le future opere di Breton, Aragon, Soupault e molti altri.
Nel 1918 pubblica "Le Ardesie del Tetto", nel 1919 "La chitarra assonnata" e gli "scritti di Estetica". Nel 1921 è invece la volta di "Stelle dipinte", seguita nel 1924 da "Relitti dal Cielo" e nel 1926 da "Schiume del mare" e" Natura grande".
La maggior parte dei poemi scritti da Pierre Reverdy tra il 1915 e il 1922, saranno pubblicati solo nel 1945 nella raccolta "La maggior parte del tempo"; mentre quelli scritti tra il 1923 e il 1949 andranno a costituire il volume "L'opera principale", pubblicato nel 1949.
Gli ultimi anni
Nel 1926, Reverdy si stabilisce definitivamente a Solesmes, dove vive trent'anni di "solitudine e poesia". Questi anni costituiscono senza alcun dubbio quelli di maggior riflessione, grazie ai quali la sua poesia raggiunge i livelli più alti.
Infatti, in questi ultimi scritti, Reverdy viene considerato un poeta anche quando parla del suo lavoro e di sé stesso, fra la critica e la meditazione. Ne sono un chiaro esempio le opere "La Luffa" (1927) e "Il Libro è dalla mia parte" (pubblicato nel 1948, però scritto tra il 1930 e il 1936).
La poetica di Pierre Reverdy
La poesia di Reverdy, lasciando da parte il cubismo, l'amore iniziale per l'essenza delle cose, è sempre di una purezza esemplare. Le sue opere mancano di sostantivi, di forme elementari e non c'è posto per metafore o similitudini.
Quella di Pierre Reverdy è una poesia che nasce da un'esperienza interiore, dal semplice contatto con le cose concrete, che passa attraverso le grandi scoperte innovative e sovversive del secolo senza alterarsi e, allo stesso tempo, senza mai perdere la sua qualità e la sua autenticità.
Frasi di Pierre Reverdy
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