Franco Fortini
Biografia
Nato a Firenze il 10 settembre 1917, Franco Fortini (pseudonimo di Franco Lattes), è autore di poesie e romanzi, critico letterario, traduttore e polemista. Occupa un posto di primissimo piano tra gli intellettuali del secondo dopoguerra. Fortini nasce da padre ebreo e madre cattolica.
Gli studi e il periodo della guerra
Dopo aver terminato gli studi scolastici si iscrive alle facoltà di Lettere e Giurisprudenza a Firenze. Al fine di evitare le conseguenze delle discriminazioni per la razza, a partire dal 1940 assume il cognome della madre, che è appunto Fortini. Ma questo stratagemma non lo aiuta, in quanto l’organizzazione universitaria fascista lo espelle comunque dall’università.
Dopo la guerra in cui presta servizio come soldato dell’esercito italiano, è costretto a riparare in Svizzera. Qui si unisce al gruppo dei partigiani della Valdossola che organizzano la Resistenza. Due anni dopo Franco Fortini si trasferisce a Milano, e qui comincia a lavorare nel campo letterario.
Inoltre, svolge attività di docenza presso l’Università degli Studi di Siena, dove insegna Storia della Critica.
Franco Fortini intellettuale
Fortini è un intellettuale rivoluzionario che, partito con la condivisione degli ideali dell’ermetismo (corrente letteraria del periodo), arriva a “sposare” i principi del marxismo critico propugnato da Marx. Fortini si pone così in una posizione fortemente polemica verso la società del tempo ed anche nei confronti della “nuova guardia” che emerge tra gli intellettuali ed i politici.
Sempre fortemente sostenitore della rivoluzione, Franco Fortini si impegna nelle lotte ideologiche che contraddistinguono l’epoca in cui vive, e lo fa attraverso le sue opere letterarie - in prosa e in versi.
Le opere di Franco Fortini
La sua produzione poetica, molto ricca e variegata, è racchiusa integralmente nel volume intitolato “Una volta per sempre”, pubblicato nel 1978.
Tra i libri di narrativa ricordiamo, in particolare:
- “Agonia di Natale” (1948)
- “Sere in Valdassola” (1963)
Franco Fortini e la concezione della Poesia
Come la maggior parte dei poeti italiani a lui contemporanei, Fortini esprime una profonda crisi dell’intellettuale di fronte alla Storia, e la conseguente negazione di qualsiasi funzione della poesia, ad eccezione della presa di coscienza e della testimonianza.
La poesia resta quindi relegata ad un ruolo privato e marginale. Franco Fortini è piuttosto interessato a mettere in evidenza il “qui ed ora”, ad esaltare i messaggi che la Natura formula. Non manca, comunque, qualche riferimento ad episodi e personaggi del passato.
“La poesia non muta nulla. Nulla è sicuro, ma scrivi”
Questo è un verso famoso del Fortini, in cui è abilmente sintetizzato il suo punto di vista.
Secondo Velio Abati, autore che ha dedicato a Franco Fortini il volume “Franco Fortini. Un dialogo ininterrotto. Interviste 1952-1994”, questo intellettuale ha scelto una linea “corale” di poesia, che non appartiene a quelle dominanti (di Dante o Petrarca). Anzi, non si tratta propriamente di lirica, quanto piuttosto di “passi filosofici”.
Assai fervida è anche l’attività svolta da Fortini come traduttore di testi, così come la sua collaborazione come autore di testi in alcune prestigiose riviste del Novecento. La sua penna è stata particolarmente apprezzata anche nelle pagine di quotidiani famosi come il Sole 24 Ore e il Corriere della Sera.
Franco Fortini si spegna a Milano il 28 novembre 1994 all'età di 77 anni.
Di lui Giulio Einaudi disse:
Era una voce vera, sferzante, anche violenta. L'accoglievo come una boccata d'ossigeno. Gli anni del suo furore rimangono memorabili. Contro gli avanguardismi da vertigine, contro la narrativa di tutto riposo. Era un uomo contro. Mi mancherà.
Frasi di Franco Fortini
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