Romain Rolland

Romain Rolland

Romain Rolland

Biografia L'azione eroica

Scrittore, musicologo e drammaturgo francese, Romain Rolland nasce a Clamecy, in Borgogna, il 29 gennaio 1866, da Emile, notaio, e Marie Courot, musicista. Trasferitasi la famiglia a Parigi nel 1880, prosegue gli studi presso il liceo Saint-Louis e la Scuola Normale Superiore di Parigi. Comincia a scrivere già durante l'adolescenza ed ama moltissimo la musica, passione ereditata dalla madre. Abilitatosi all'insegnamento nel 1889 presso la Normale, gli viene offerta una cattedra nella Scuola francese d'Archeologia di Roma. Nella capitale italiana trascorre circa tre anni, dal 1889 al 1891, entrando in contatto con le opere dei più grandi pittori e rimanendone profondamente impressionato. Approfondisce inoltre i suoi studi di musica e le storie di vita dei grandi artisti, traendo una profonda ammirazione per gli aspetti spesso eroici che ne scaturiscono.

Le numerosissime lettere che in questo periodo Romain Rolland scrive alla madre verranno poi raccolte nei due volumi "Primavera romana" e "Ritorno a Palazzo Farnese". A Roma frequenta il mondo degli intellettuali ed intreccia più di un rapporto sentimentale con nobildonne del posto. Visita Napoli e la Sicilia, e scrive alcuni drammi, tra cui "Empedocle di Agrigento". Dopo il rientro a Parigi, nel 1892 sposa Clotilde Bréal con la quale torna in Italia dove, durante il soggiorno di alcuni mesi, prepara una tesi di dottorato dal titolo "Histoire de l'Opéra en Europe avant Lulli et Scarlatti", pubblicata nel 1895 e considerata ancora oggi un importante riferimento nello studio della storia della lirica in Europa.

Nello stesso anno Romain Rolland ottiene l'insegnamento di Storia dell'Arte alla Normale. Nel 1900 dà vita al primo "Congresso internazionale di studi storico-musicali". Intanto alcune divergenze di vedute con sua moglie Clotilde hanno minato il loro rapporto fino a determinarne la rottura, che avviene nel 1901. Nello stesso anno fonda, insieme a J. Combarieu, la "Rivista di storia e critica musicale". È il periodo delle biografie: pubblica, nel 1903, "Vita di Beethoven" e nel 1905, "Vita di Michelangelo", che saranno seguite da "Vita di Tolstoj" (1911) e "Vita del Mahatma Gandhi" (1926).

Nel 1908 avvia una intensa collaborazione con "La Voce", storica rivista italiana di cultura e politica, e con i suoi due esponenti di punta, Giovanni Papini e Giuseppe Prezzolini. L'ideale che li accomuna è il superamento degli sterili egoismi nazionali, la necessità di un rinnovamento culturale e l'affermazione di un nuovo sentimento europeista. Nello stesso anno dà alle stampe "Musiciens d'aujourd'hui"; prosegue l'anno successivo con "Musiciens d'autrefois" e concluderà questo ciclo con "Voyage musical au pays du passé", nel 1919. Pubblica inoltre una monografia su Haendel, nel 1910. Intanto ha cominciato a pubblicare, già dal 1904, sui "Cahiers de la Quinzaine" di Péguy, la monumentale opera "Jean Christophe" che, ultimata nel 1912, sarà riunita a formare ben 10 volumi.

Il successo consente a Romain Rolland di rinunciare ai vari incarichi di insegnamento, conservando soltanto quello di Storia della Musica alla Sorbona. Il precipitare della situazione internazionale che porta all'inizio del primo conflitto mondiale, nel 1914, lo induce ad assumere posizione contro la guerra con una serie di articoli pubblicati a Ginevra - dove si è trasferito dall'ottobre 1914 - e riuniti in un volume, l'anno successivo, dal titolo "Al di sopra della mischia". Sullo stesso tema pubblica, nel 1919, il romanzo "Colas Breugnon", ambientato nel Seicento e considerato da molti il suo capolavoro, mente rientra a Parigi per assistere sua madre che versa in condizioni di salute precarie.

La cocente delusione ricevuta dall'Europa intera per la carneficina della guerra lo porta a guardare con simpatia alla rivoluzione russa e a promuovere una "Dichiarazione di indipendenza dello spirito", alla quale aderiscono molti intellettuali fra i quali Benedetto Croce, Bertrand Russell, Albert Einstein, Maksim Gor'kij, Henri Barbusse, Stefan Zweig, Hermann Hesse, Selma Lagerlof, Rabindranath Tagore.

Nel 1922 torna a vivere in Svizzera, a Villeneuve. Nel 1929 avvia una convivenza con una ragazza che sposerà nel 1934. In questi anni Rolland, attenuato il suo europeismo, si proclama cittadino del mondo e si riavvicina all'Unione Sovietica instaurando rapporti cordiali con lo stesso Stalin ignorando, verosimilmente, le atrocità che il dittatore andava commettendo. L'impegno contro nazismo e fascismo e la difesa degli ebrei lo portano alla presidenza del Comitato Internazionale Antifascista. Nel corso degli ultimi anni stringe una grande amicizia col poeta cattolico Claudel, pur conservando il suo ateismo.

Quando Romain Rolland, settantottenne, giunge alla fine dei suoi giorni, il 30 dicembre 1944, a Vézelay, nel testamento fa trovare il consenso al funerale religioso ma, spiega, solo per fare contenti i molti amici di fede cattolica, e non per conversione.

Di animo nobile, Rolland fa discendere il suo pensiero da una concezione eroica della vita. È l'"azione eroica" che accende in lui quel fermento, quell'entusiasmo che gli guidano la mano mentre crea i suoi capolavori. Le sue opere sono l'esaltazione dei valori della dignità degli uomini, la condanna della guerra e di ogni forma di oppressione e l'incoraggiamento a saper gettare lo sguardo oltre ogni confine. Nel corso della carriera ha ricevuto molte gratificazioni, fra le quali il premio "Vie heureuse" nel 1905; l'ordinazione a Cavaliere della Legion d'Onore nel 1908; il "Gran Prix de l'Académie Francaise" nel 1913 e infine, nel 1915, il premio Nobel per la Letteratura con la seguente motivazione: "un tributo all'elevato idealismo della sua produzione letteraria, alla comprensione ed all'amore per la verità con le quali ha descritto i diversi tipi di esistenza umana".

Ta le altre sue opere si segnalano: "Il trionfo della ragione" (1899); "Danton" (1900); "Il quattordici luglio" (1902); "Le theatre de la Revolution" (1909); "Ai popoli assassinati" (1917); "Saluto alla Rivoluzione russa" (1917); "Liluli" (1919); "L'ame enchanteé (1925-1933); "Beethoven" (1927); "Goethe e Beethoven" (1927); "Saggio sulla mistica e l'azione dell'India vivente" (1929-1930); "Robespierre" (1939); "Il viaggio interiore" (1943).

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