Ultimi commenti alle biografie - pagina 114
Martedì 8 novembre 2022 18:30:14
Per: Donato Carrisi
Come s'inquadra l'avventura di Mila in L'UOMO DEL LABIRINTO con le altre sue esperienze: prima o dopo di cosa?
Da: Marco
Martedì 8 novembre 2022 08:41:14
Per: Paolo Crepet
Nostro figlio frequenta la terza media, ha sempre mostrato potenzialità scolastiche/capacità di ottimo livello e risultati soddisfacenti, che farebbero propendere per la scelta di una scuola superiore quale il liceo. La voglia di studiare del ragazzo non è però molto elevata (ragazzo entusiasta ed energico che coltiva con impegno sport, atletica, e frequenta amici) e lui propenderebbe per una scuola che richieda minor impegno quotidiano. Il dilemma come genitori è se spingerlo o meno a puntare in alto con la scuola, consapevoli che applicandosi ce la farebbe senz'altro e confidando in una maturazione del ragazzo. A nostro parere, laddove esistano delle potenzialità/capacità evidenti... sfruttarle non è una scelta, ma un dovere.
Grazie di cuore se vorrà darci un suo autorevole parere in merito.
Da: Laura Quetti
Martedì 8 novembre 2022 07:38:22
Per: Massimiliano Allegri
Buongiorno sono Alberto, le volevo chiedere se nella partita contro il Verona potesse mettere Perin al posto di Scezney.
Grazie.
Da: Alberto
Lunedì 7 novembre 2022 16:57:46
Per: Giorgia Meloni
Possibile che nessuno dei partecipanti ai dibattiti televisivi sull'argomento riesca a capire che il problema esiste, che è importante e pure urgente. E' tutto, tranne che propaganda. Quando si fa dello spirito di patata anche su questo, argomento, si dovrebbe capire e sottolineare che le ONG sono un sovrappiu' che si aggiunge alla già pesante portata degli arrivi quotidiani indipendenti SEMPRE ACCOLTI E ASSISTITI. I nostri centri sono al collasso, gli immigrati fuggono e si ritrovano a dormire sotto i ponti, a spacciare o ad essere sfruttati come bestie. E' questa l' "accoglienza"?
Da: Anna
Lunedì 7 novembre 2022 11:41:05
Per: Giorgia Meloni
Fa pena vedere giovani che non hanno ancora perso la buona fede dell’infanzia venire chiaramente manipolati da vecchi lupi preoccupati solo di riconquistare il potere e giovani, apparentemente meno fortunati che, per le circostanze della vita, scelgono lo sballo, la trasgressione e l’illegalità per esprimere la loro rabbia e dimenticare la sofferenza inconsapevole che viene dalla loro condizione non sempre disagiata, quasi sempre priva delle attenzioni amorevoli di una famiglia. Nel primo e nel secondo caso questa gioventu’ va tutelata con l’aiuto e l’esempio costruttivo dell’azione di uno stato amico e non patrigno che dia regole e che le faccia rispettare. Fatte le debite eccezioni, l’immaturità psicologica
di molti vent’anni riduce la loro capacità di individuare l’ipocrisia subdola di chi, fingendo di guidarli, li addottrina, proprio come la loro scarsa esperienza di vita rende difficile optare con cognizione di causa se non per il meglio, per il meno nocivo. Ne sono un esempio i ragazzi de La Sapienza che
hanno reclamato il sacrosanto diritto di palesare e difendere le loro idee mentre si contraddicevano palesemente manifestando per impedire ai loro coetanei lo stesso diritto ripetendo pedissequamente gli slogan-ritornello messi in campo ossessivamente da un sinistra meschina e arrivista che non digerisce la sconfitta elettorale. Nelle stesse ore, in un fetido capannone abbandonato, un gran numero di loro coetanei, all’apparenza meno fortunati, buttava alle ortiche la salute e metteva a rischio la vita viscidamente manipolato da sordidi affaristi senza scrupoli, venditori di degrado e di morte. Gli uni e gli altri non sono colpevoli e non vanno giudicati né condannati. Eventi come questi dovrebbero indurre tutti noi ad una seria riflessione sulla trasformazione della società italiana. Per anni abbiamo tenuto un comportamento passivo che ci ha reso complici abulici dell’ignavia dei nostri politici che, per loro comodo, ci consentivano di ignorare il rispetto delle leggi da loro lasciate nel dimenticatoio dei codici. Il conseguente, progressivo deterioramento materiale e morale del paese ha generato un malinteso senso della libertà e dei diritti secondo il quale tutto è consentito, tutti hanno diritti, nessuno ha doveri. Ne è seguita un’anarchia permissiva tipicizzata dall’assoluta mancanza di rispetto dell’autorità, della cosa pubblica e privata, delle persone e delle istituzioni che dovrebbero regolare la vita e le azioni dei cittadini. Anni di lassismo hanno portato l’Italia alla fama di Paese di Bengodi nel quale tutto è consentito. E’ questa la ragione preminente per la quale si viene in Italia da ogni parte del mondo per fare facilmente cio’ che altrove leggi che si fanno rispettare impediscono o rendono pericoloso. Si resta semplicemente allibiti quando si vedono in TV sedicenti, “emeriti” rappresentanti della cosiddetta intelligentia di sinistra, appoggiati da altrettanto sedicenti giornalisti palesemente di parte, attaccare o addirittura deridere le decisioni dell’attuale governo con il sorrisetto idiota di sempre mentre, distorcendo spudoratamente i fatti, obiettano: « il bere e il drogarsi sono consentiti dalla legge”, “ radunarsi per manifestare o festeggiare un evento non è vietato». Si osa perfino definire “ festa della musica” un’adunata di 5000 persone passibili di trasformarsi in poche ore in 5000 mine vaganti grazie all’uso smodato di alcool e droga messi a libera disposizione da affaristi senza etica che vengono anche invitati ad esprimersi in TV. La logica sembra sfuggire a queste persone quando tentano di avvalorare teorie assurde che nulla hanno a che vedere con la realtà degli eventi dei quali si sta parlando. Lo scopo è sempre lo stesso: tutelare le proprie posizioni sociali servilmente raggiunte e conservate, talora abbozzando. La pseudo sinistra sta sconsideratamente sollevando le folle, sta mettendo l’Italia a soqquadro per impedire che il governo Meloni riesca eventualmente a dimostrare che sa davvero lavorare per il bene del paese. Si mira allo sfascio dell’Italia pur di reimpadronirsi della redditizia barra di comando. Non si riesce a capire che il popolo italiano è esasperato al limite della sopportazione e che il veder crollare anche l’ultima speranza puo’ provocare una vera catastrofe. Si ignora totalmente l’evidenza di una situazione tale da poter portare in un battibaleno il paese dal semplice rischio di una degenerazione incontrollabile alla materializzazione della stessa. QUESTO modo di difendere “la libertà di espressione e i diritti”, oltre che incongruente, è pericoloso proprio come lo sono l’inqualificabile incoscienza civica e l’egoismo di questi signori. Ci si chiede: se un governo mostra di voler tentare di ridurre il caos che ha demolito il paese e cerca di riconquistare la stima e il rispetto degli altri è un governo “fascista”?
Da: Anna
Domenica 6 novembre 2022 15:03:01
Per: Paolo Bonolis
Povera Italia! Povera di idee, di novità, di iniziative ma ricca, ricchissima di gente insignificante, arrogante e presuntuosa, il cui prototipo sei tu: Bonolis Paolo. Indicato dai media come persona intelligente (sic!). Non è così: e lo si capisce dai programmi che fa e da come li conduce…Si fa grande con l’ignoranza di Luca (personaggio che li finché già) che in un altro paese farebbe la fame … un consiglio: non approdare alla tv di stato, male sopporterei che il canone che siamo obbligati a pagare dovesse contribuire al pagamento del suo emolumento. Vada, per cortesia, fuori dalle tv e dalle scatole: nessuno piangerà per la sua assenza… Emilio
Da: Emilio
Domenica 6 novembre 2022 10:46:01
Per: Maurizio Landini
[Riforma pensioni]
Buongiorno mi piacerebbe che fosse portata all’attenzione del sig. Landini la mia mail.
Sono una donna di 59 con 40 anni di contributi. A giugno 2024 dovrei andare in pensione con 42 di contributi e 61 di età con la legge Fornero, scardinando la riforma Fornero mi costringete a lavorare un anno in più, visto le proposte che vedo in internet di 62 anni minimi. Perché deve essere penalizzata una persona che ha cominciato a lavorare da giovane? Sinceramente sono stanca e ho cominciato a lavorare a 19 anni e i primi 16 li ho lavorato in un asilo nido che poi ho lasciato per problemi di dolori alla schiena.
Non si può fare una riforma che prenda in mezzo tutto senza fare i distinguo 41 anni e 60 di età sono più che sufficienti.
Per favore almeno non modificate la possibilità di andare in pensione con i 42 anni e 1 mese.
Grazie
Da: Daniela
Sabato 5 novembre 2022 22:25:14
Per: Gad Lerner
Gentile Gad Lerner, lo scorso 30 ottobre inviai, sempre su questo sito il seguente messaggio a Giovanni Floris, non sapendo – come non so tutt’ora scrivendo a Lei – se mai li leggerete.
E, visto che questo testo parla anche di Lei, mi fa piacere renderLa partecipe.
Con molte cordialità
Luciana Vasile
Gentile Giovanni Floris, ho letto IL GIOCO, veramente in parte, perché, dopo aver tentato di resistere, a pag. 144 la noia ha avuto la meglio. Mi sono dovuta interrompere per le ossessionanti citazioni e una storia che si trascina troppo lentamente. Essendo un giallo, però, non potevo perdermi il finale e così sono saltata direttamente alle ultime quaranta pagine.
Delle continue citazioni, contenute in ben quattrocento pagine, e che possono, in parte (senza contare un certo compiacimento culturale da parte dell’autore), avere un loro senso nel contesto, a testimonianza della preparazione letteraria dei due professori protagonisti chiave, a volte resta fumoso il legame con il concetto al quale fanno riferimento. Risulta quasi una forzatura, crea confusione e costringe ad una lettura faticosa che, per avvenimenti intersecati fra loro e complicati, non si giova neanche di una narrazione chiara.
Purtroppo, altro motivo di distanza dal testo, è che non mi sono affezionata a nessuno dei personaggi del libro, ne sono rimasta distante, nulla è riuscito a coinvolgermi.
Caro Giovanni, a dispetto della mia, forse eccessiva?, sincerità (mi dirà: ma chi gliel’ha chiesta! ?) nel commentare il Suo testo, Lei, invece, come giornalista mi piace molto. Molto La condivido. Ha una conduzione dei dibattiti intelligente veloce incisiva, mai offensiva ma che sa esprimere autorevolmente e senza riserve il Suo punto di vista. La spengo solo quando compare con le sue ‘faccette’, ospite fisso, l’eterno arrogante e supponente Alessandro Di Battista. Perché, montato dai genitori che lo trattavano da ‘genio’, era così anche all’età di cinque anni, quando, nella loro casa al mare, papà Vittorio mostrava orgoglioso, ad amici e conoscenti, il mezzo busto di marmo di Mussolini che accoglieva all’ingresso gli ospiti, un vero biglietto da visita.
Caro Giovanni, Lei come persona è simpatica, gradevole in tutto: nell’aspetto, nel timbro della voce. E poi ha alle spalle una bella famiglia. Ho conosciuto i Suoi meravigliosi genitori, con i quali ho avuto un interessante colloquio, di cui ho ancora memoria dopo anni, alla presentazione di un libro di Bachisio, all’Associazione Culturale Il Gremio nella quale il Presidente Antonio Maria Masia mi avrebbe voluto coinvolgere come consigliere (non sono sarda, ma pur sempre vicina di isola: metà del mio sangue è siculo normanno). E’ stata l’unica occasione nella quale ho intravisto Lei di persona, invece che sul piccolo schermo.
Per finire, il contrario di quanto mi è successo leggendoLa, mi è capitato con un altro giornalista: Gad Lerner.
Non condivido nulla di quello che pensa dice fa come giornalista. Non è affabile come persona a cominciare dal timbro della voce.
Ho letto il suo “Scintille” tutto d’un fiato, mi sono arricchita culturalmente, ho imparato conoscendo storie di un mondo a me ignoto, mi sono commossa (cum-movere). Gli ho voluto bene. E’ un testo di emozioni e sentimenti scritto dallo spazio e dal tempo dell’IO.
E’ proprio strana la vita, singolari le sensazioni che ciascuno di noi si crea con personalità note e con le quali non ha frequentazioni. Rapporti i più vari, silenziosi, che il più delle volte rimangono inevitabilmente nascosti, a volte imperscrutabili.
Questa un’occasione per renderli palesi e della quale, personalmente, La ringrazio.
Luciana Vasile
Da: Luciana Vasile
Sabato 5 novembre 2022 19:37:52
Per: Flavio Insinna
Adoro l’Eredità… ma smetterò di vederlo per colpa di Flavio Insinna: è troppo logorroico, troppo, ti stona da quanto parla, senza pause, come fanno quei poveri partecipanti a pensare? Io da casa non riesco!
Almeno si operasse al naso, adenoidi… quella voce nasale è davvero insopportabile! Peccato, peccato, peccato!
Da: Quirina
Maurizio Landini
Sindacalista italiano
Da: Daniela