Ultimi commenti alle biografie - pagina 1770
Venerdì 25 dicembre 2020 23:56:20
Per: Massimo Ranieri
Ho 74 anni, un aore er te lungo più di 50 anni. Ho un desiderio: prima di " andarmene " vorrei cenare 1 sola volta con con te. Rimarrà un pio desiderio, ma la speranza è l'ultima a morire. Che Dio ti benedica per tutti i momenti belli che ci hai regalato, le parole che hanno accarezzato e dato un po' di pace a questo cuore. Nessuno però dovrà saperlo. Grazie. Marisa
Hai appena espresso il tuo desiderio da esprimere a Babbo Natale e alla Befana. Ti chiedo umilmente di poterlo fare mio: il prossimo anno un abbraccio, un abbraccio solo con tanta tenerezza. Babbo Natà, signora Befà, ascoltaci. Che ve costa! Marisa
Da: Maria Teresa
Venerdì 25 dicembre 2020 23:25:06
Per: Ermal Meta
Buonasera Ermal. Mi chiamo Laura di Roma e volevo ringraziarla. 6 anni fa mio zio è morto, da allora mia zia è stata sempre molto male fino a quando non ha sentito "vietato morire". Da allora sta meglio quando sente le sue canzoni e segue i suoi concerti. Le ha salvato la vita. Quindi grazie mille. Mi farebbe molto piacere se dopo aver letto questo messaggio mi mandasse una mail, e farebbe molto contenta anche mia zia
Da: Laura Di Roma
Venerdì 25 dicembre 2020 21:32:56
Per: Blake Lively
Estasiato guardo Adaline l’eterna giovinezza solo per ammirarti! Buon Natale 💫
Da: Carlo
Venerdì 25 dicembre 2020 21:03:09
Per: Roberto Giacobbo
Gentilissimo Roberto,
desideravo segnalarti l'articolo che ho pubblicato sul sito www. tropeaedintorni. it che riguarda NARDODIPACE, LA STONEHENGE ITALIANA visto che ti sei spesso interessato alle curiosità e alle bellezze della mia Calabria.
https: //www. tropeaedintorni. it/nard odipace-la-sto nehenge-italiana. html
Salvatore Libertino
Da: Salvatore Libertino
Venerdì 25 dicembre 2020 21:01:54
Per: Alex Zanardi
Buon Natale Alex!
Sei sempre stato per me un esempio di forza e sensibilità incredibili e lo sei anche per i miei figli di 11 e 10 anni. Non mollare, siamo tutti con te.
Grazie, un abbraccio.
Silvia, Matteo ed Elena
Da: Silvia Scabello
Venerdì 25 dicembre 2020 19:34:31
Per: Lorena Bianchetti
Perché continuate a non farmi sapere il motivo per il quale la lettera N nel Logo a Sua Immagine é capovolta? Rimango in attesa e porgo ossequi. Filippo Tarantino.
Da: Filippo Tarantino
Venerdì 25 dicembre 2020 17:36:42
Per: Zlatan Ibrahimovic
Ciao Zlatan, sono il padre di Mattia un ragazzo con Distrofia muscolare, abbiamo seguito con entusiasmo il fatto che tu hai regalato x Natale a tutti i tuoi colleghi calciatori una PS5. Mio figlio l'ha cercata ovunque... ed è praticamente introvabile, ma x uno come mio figlio, che la vede come una compagna di giochi e di relazione con gli altri, è qualcosa di più che una semplice Play Station! Non ti chiedo regali, ma intercedere con qualcuno in modo da poterla comperare.
Cazzz... non si riesce a trovarla!!!
Saluti Mattia e Giorgio.
Da: Giorgio
Venerdì 25 dicembre 2020 16:55:53
Per: Lorena Bianchetti
Gentile conduttrice, seguo quasi sempre e con interesse la bella trasmissione della domenica. Questa volta, però, (g. 25 dicembre), sono stata colpita da una frase espressa da un sacerdote vostro ospite che recitava pressappoco così: "Parlando di ecumenismo possiamo dire che ci si può inginocchiare davanti ad ogni bambino". Sono scandalizzata e anche molto preoccupata! Non so proprio dove andremo a finire con questo falso ecumenismo! A questo proposito vorrei citare il Primo Comandamento: " Non avrai altro Dio al di fuori di me". Il resto penso sia pura idolatria. Il Secondo Comandamento non ci dice di amare il prossimo come Dio, ma come noi stessi: c'è una gran bella differenza! Davanti a Dio ci si inginocchia, per le creature solo rispetto e servizio. Che confusione! Fare ecumenismo non significa fare un miscuglio di tutte le religioni! A volte ho l'impressione che pur di accaparrarci la simpatia dei non cattolici o dei non cristiani in genere, siamo disposti a rinnegare il nostro Cristo che è vero Dio e vero Uomo, il nostro Bambino! Di fronte a Lui soltanto ci si deve inginocchiare! Dovreste stare più attenti agli ospiti da invitare in uno studio televisivo! Altro che evangelizzazione! Si tratta di testimonianza ingannevole e anticristica! La saluto cordialmente.
Da: Enza Fiorino
Venerdì 25 dicembre 2020 12:00:05
Per: Carlo Calenda
Caro Carlo,
Sono un medico ospedaliero appena andato in pensione. La mia famiglia è sempre stata socialista. Io, invece, mi considero un liberale. Potrei quindi definirmi un liberal-socialista. Ahimè, questi due partiti non esistono più. E’ per questo che nutro simpatia nei suoi confronti. Ho letto il suo CV e spero che alla base del suo pensiero politico ci siano queste idee fondamentali. La politica è cambiata. Se non c’è ideologia non c’è appartenenza. Oggi, c’è chi vota come un partito come comprasse un detersivo. Le uniche forme di appartenenza sono quelle regionalistiche (almeno dalle mie parti). Tutti parlano di “territorio” che è una bella e valorizzante parola. Nessuno però parla più di Patria. Sono convinto che siamo dentro a uno squilibrio democratico tra l’amministrazione regionale e quella nazionale. La sanità è il più classico degli esempi. Le manderei una cartolina che fotografa questo sistema di “eccellenza” e, direi, di potere. Mi sono limitato a semplici “dati di fatto” o, se si vuole, ad “ovvietà”.
La struttura simbolica del sistema sanitario: il totem dell’azienda:
1. Azienda è un termine che implica un profitto. La salute è un bene primario e applicare questo termine alla salute non ha alcun senso;
2. Se la sanità è gestita come un’azienda, allora i cittadini sono dei “clienti” e, a loro, non è dato di vedere il retrobottega ma solo la vetrina;
3. L’azienda presuppone manager; in una cultura dove è scontata la superiorità etica e morale di ciò che è privato rispetto a ciò che è pubblico, ci sono frequenti atteggiamenti padronali;
4. Il risparmio non può essere considerato alla stregua dell’efficienza.
La gerarchia che sta alla base della governance della sanità
1. La legge stabilisce la separazione tra il ruolo di indirizzo e controllo della politica da quello esecutivo dell’amministrazione. Quando vedi un governatore con la tuta della protezione civile capisci che il limite è già stato passato;
2. Il Governatore sceglie i DG da una lista di idonei. Stabilisce un rapporto fiduciario che implica appartenenza. Ne deriva che i DG non sono indipendenti.
3. In una situazione di stabilità e di continuità da parte della stessa compagine politica all’interno di una regione, il rapporto fiduciario diventa fidelizzazione. I DG sono sempre i soliti noti e, finita la musica, cambiano solo la sedia;
4. La partecipazione dei cittadini avviene solo per mezzo delle rappresentanze sindacali o gli organi politici (Collegio dei sindaci) ovvero non avviene per nulla;
5. I primari sono selezionati sulla base dell’opportunità (politica o personale). Di fatto, con il contratto che scade ogni 5 anni, sono sotto ricatto;
6. I medici sono imbavagliati da un contratto di natura privata che prevede il licenziamento nel caso denuncino malfunzionamenti e disorganizzazione;
7. Vi è spesso una macchina del consenso attuata per mezzo di un’informazione compiacente, da qualche giornalista pennivendolo o di giornali di parte.
8. I sindacati dei medici ospedalieri sono accucciati ai piedi dei politici.
Il sistema di potere dei Vassalli, dei Valvassini e dei Valvassori
1. Il presenza del leader politico, con i suoi valori, il suo paternalismo, i confini del suo ego è palpabile. La catena del comando è corta. Ad esempio, un sindaco chiama il governatore (per favori o lamentele) ; costui chiama il DG che chiama il primario che, a sua volta, chiama il medico. Costui deve giustificarsi a priori nel caso di lamentele o prestarsi come un utile servo nel caso vi sia la richiesta di favori;
2. I giornalisti intervistano sempre i DG o i DS. Il merito di qualsiasi cosa, fosse anche un intervento chirurgico rivoluzionario, è sempre dei politici;
3. Nulla deve andare sui giornali. Quando un fatto finisce sui giornali comincia la caccia al capro espiatorio e la sua testa è esibita ai cittadini. La responsabilità organizzativa non esiste. Esiste solo la responsabilità del medico.
4. Il clima nelle aziende è rappresentabili per mezzo di due compagini: da una parte i primari che esprimono compiacimento e reticenza; tutti gli altri subiscono con passività. Nel tempo, si è affermata un’attitudine all’adattamento e all’obbedienza. Si vive come in fabbrica: si timbra, si lavora, si stimbra, si va a casa.
Conclusione:
C’è un’oligarchia che gestisce risorse e ha un potere feudale sulle aziende sanitarie. C’è un diffuso consociativismo e una rete di clientele. Passata la tempesta del COVID, ci s’interrogherà se vale la pena di fare, non dico una riforma, ma un piccolo tagliando al SSN. Già il punto è il seguente: che cosa dovrebbe cambiare? Ci sarà come contentino un aumento degli organici, un allargamento dell’imbuto formativo. Di sicuro il sistema di comando/controllo sull’assistenza ospedaliera rimarrà uguale. La sanità regionale è nelle mani e nella disponibilità dei politici regionali. Ci sono pure medici che lavorano più tempo di quello per cui sono pagati (prima per effetto dei tagli, poi per l’emergenza COVID). A nessuno passerà certo per la testa di cambiare una virgola. Anzi, semmai si tenterà di estendere il contratto di dipendenza anche ai medici del territorio. Se costoro non sono ammattiti, tuttavia, ciò non avverrà mai.
Da: Andrea Tramarin
Carlo Calenda
Dirigente d'azienda e politico italiano
Da: Ivano Maggiolo