Ultimi commenti alle biografie - pagina 2330
Sabato 22 agosto 2020 17:52:50
Per: Niccolò Moriconi
Ciao ultimo! Spero leggerai questo messaggio! Una mia cara amica tua fan si sposa a settembre, e vorrei organizzarle una sorpresa... un video con i tuoi auguri per il matrimonio! Ci faresti un enorme regalo! Gli sposi si chiamano federica e daniele! Grazieee
Da: Cristina
Sabato 22 agosto 2020 17:45:57
Per: Giuseppe Conte
Caro Presidente,
La ringrazio del coraggio e la risolutezza dei suoi propositi. Certo e' che, la sua posizione, non e' delle piu' facili, nonostante, ho. notato, con quanta tenacia e buone intenzioni porti avanti. Il suo amato e meditato senso di giustizia. Gliene so o grata.
Il re, il governante di un popolo. nei tempi. che furono, quando. veniva scelto, era. considerato il rappresentante di Dio sulla Terra, come Suo ambasciatore, poiche' era anche Suo devoto, e come tale riceveva da Lui il potere, attraverso l' ispirazione interiore la saggezza. Nessuno allora, poteva superare il potere del re, poiche', come devoto sincero, era protetto dall' Onnipotente Persona divina e chi si affida a Lui, fose il piu' sprovvisto abitante della Terra, non sara' mai perdente.
Le pandemie nascono originate dall' insicurezza, dal senso di instabilita' delle persone che, in massa, vivono la paura interna di non poter riempire le prime necessita' di vita e diventano soggetti alla malattia. Oggi l'insicurezza del domani ci fa ammalare. L'urgenza di vivere la speranza di non rischiare di. morire in mare, o sotto le bombe o represso da regimi violenti e totalitari o deviati da uomini avidi e mentitori, sta morendo.
I popoli attendono da molto tempo! I responsabili e' ora che comprendano, che nessuno, continuando in questa maniera cosi' sandata, puo' trarne beneficio. E' necessaria piu' che mai la religione. Non necessariamente un credo, ma la comprensione di come ogni cosa nel creato compartecipa la sua vita, in simbiosi con un'altra, in modo che, la particolarita' di una sia utile ad un'altra. Madre Terra e' una grande maestra, se non siamo distatti da cose futili e temporanee. La saggezza del meraviglioso popolo italiano, non ci trama da da sempre la massima: "L'unione faa forza! "?
Coraggio presidente non ascolti le parole scoraggianti. Le auguro buona fortuna con tutto il mio cuore.
Signora Matilde detta Nandi
Da: Matilde Conti
Sabato 22 agosto 2020 17:21:17
Per: Milena Gabanelli
Cara Milena Gabanelli,
Vorrei che si parlasse di Genio in 21 Giorni, un gruppo i cui metodi ricordano da vicino quelli del marketing piramidale e delle psicosette, che vende corsi di memoria e di crescita personale a ragazzi del liceo e dell’Università.
Questo gruppo è ora partner del CNR e se ne è parlato anche alla Rai (tgr Leonardo).
Sono molto preoccupata: la maggioranza del pubblico è all’oscuro dei metodi di Genio in 21 Giorni.
Uno dei miei cari è stato allontanato dalla sua famiglia e ha abbandonato l’università per colpa di questo gruppo.
Grazie per l’attenzione.
Da: Melissa
Sabato 22 agosto 2020 17:13:12
Per: Nicola Zingaretti
PER ROBERTO
Hai l'impressione che la manipolatrice sia io? Allora devi adorarmi perchè tu e tutti quelli che come te sono adepti inamovibili di certe idee, da bravi masochisti adorate essere manipolati, le bevete tutte... e si vede! Per altro basta leggere con la testa e non solo con gli occhi le mails che indirizzate a Zingaretti per capire quanto siete contenti ma, restate ciechi e unidirezionali essendo incapaci di vedere la realtà dei fatti con un minimo di obiettività. Vedi, qui non si tratta piu' di vestire etichette di destra o di sinistra, il problema REALE E GRAVE è quello di cercare il meno peggio nel tentativo di fermare la discesa libera della nostra ormai sportivissima Italia degna della medaglia d'oro nella specialità.
PS: ERO di sinistra, NON sono di destra. SONO semplicemente DISGUSTATA.
Da: Anna
Sabato 22 agosto 2020 15:51:43
Per: Paolo Mieli
Gentile Dott. Mieli
Ho seguito con estremo interesse la sua trasmissione PASSATO/PRESENTE, quando ha trattato l’argomento dell’Università di massa. Penso che tale azione si configuri in un più vasto proposito di permettere l’accesso all’istruzione di studi superiori a quel tempo preclusi a gran parte delle classi meno abbienti. A tal proposito Le presento il mio caso in estrema sintesi. Sono figlio di una vedova di guerra, operaia di estrazione contadina, che peraltro aveva fatto la sua brava esperienza di emigrata nella grande Milano come donna di servizio (come gran parte delle venete/friulane). Correvano anni in cui le donne, a parità di mansioni, percepivano redditi inferiori degli uomini. Non senza qualche difficoltà economica, conseguii il diploma di terza media inferiore, in quegli anni non obbligatoria. Entrai al lavoro in una fabbrica di produzione elettrodomestici con la qualifica di MANOVALE (non operaio). Allestirono in quel tempo corsi serali negli istituti tecnici, cosi frequentai la scuola di Perito Industriale. In seguito a tali studi, gradualmente arrivai a svolgere mansioni di progettazione impianti. In base all’allargamento delle università, che dicevamo all’inizio, mi iscrissi all’istituto Ca’ Foscari di Venezia alla facoltà di Economia Aziendale in cui vi organizzavano corsi serali per lavoratori (mi ricordo che si studiava con il Proff. CODA, quello che sostituì Ambrosoli quando fu massacrato dalla mafia). In base a questi studi svolsi mansioni di Controllo di Gestione in vari settori dell’azienda.
Ora mi permetta di cambiare argomento. La sua trasmissione ha presentato personaggi che hanno segnato l’ottocento, Metternik e Cavour. Ma ce n’è un' altro che anche noi italiani in qualche maniera abbiamo avuto a che fare. Infatti abbiamo vinto la terza guerra di indipendenza nonostante abbiamo perso le battaglie; questo perché eravamo alleati con la Germania del Bismark.. Ho letto, non ricordo dove, che questo personaggio disse più o meno che “per soffocare i conati socialdemocratici del popolo non basta usare la repressione, ma bisogna anche aumentarne il tenore di vita”.
Cordiali saluti Aldo Modolo
Da: Aldo Modolo,
Sabato 22 agosto 2020 15:38:39
Per: Luigi De Magistris
Caro Sindaco, sono Giuliano Nugnes vivo a Correggio Reggio Emilia, e ogni volta che vengo in ferie devo venire a Napoli, non posso mancare mi attrae tantissimo è una città spettacolare, però devo fare una piccola osservazione, non è una critica.
Tutta via Toledo, Piazza del Plebiscito la Galleria sono invase da turisti, la sera specialmente noto che i cestini per la spazzatura sono sempre colmi, non è una bella cosa, anche la galleria con quelle cartacce per terra perde tantissimo sembra in uno stato di abbandono. Ci vorrebbe un presidio da parte degli operatori anche nelle ore notturne nel tenere sempre pulito e di non dare sempre questa immagine di una Napoli bella ma sporca. Ho visitato altre città italiane mi creda non hanno niente a che vedere con Napoli.
Distinti saluti.
Da: Giuliano Nugnes
Sabato 22 agosto 2020 15:04:04
Per: Mario Giordano
Buon pomeriggio signor Giordano, sono una signora di 68 anni e da ben 50 anni sono nel settore turismo, ho un piccolo tour operator che ho lasciato ai miei due figli, io sono amministratore unico in questa piccola azienda fatturato 3. 200. 000 anno 2019 tour operator out going, bene dal 7 marzo 2020 abbiamo terminato di lavorare abbiamo accettato tutto, ma ora la cosa penso che si stia esagenrando, si trasmette solo terrore, senza dire esattamente come stanno le cose ogni giorno ci dicono tutto ed il contratio di tutto, mi spiega lei come si potra rilanciare l'italia se ci continuano a trasmettere terrore a chiudere tutto ad impedire la nostra liberta a poter ripartire, penso che molti di noi sappiamo che dobbiamo convivere con questo virus dobbiamo prestare attenzione ma arrivare al punto di chiudere tutto mi dice lei come puo la mia attività come tante come la mia possano continuare ad andare avanti ??? io ho sempre lavorato pagato le tasse, ora io sono pensionata ma i miei figli che hanno famiglia copme potranno continuare in questo modo, ma questi signori si rendono conto, che si sono sistemati bene con fior di stipendi, che ci stanno portando alla morte mentale ??? ma io ho vissuto sempre in questo settore il periodo Sars ma dove erano tutti i virologi che sono venuti fuori da febbraio 2020 ? ? erano a scuola stavano studiando ? ? e adesso sono venuti fuori come funghi l'anno Sars non uno parlo non un governo chiuse le proprie frontiere e di morti questa malattia ne fece, ma vi fu un silenzio tombale ci lasciarono dicendoci che avrebbero trovato il vaccino, che fine ha fatto il vaccino contro la Sars ???, la cosa mi fa impazzire ci stanno manipolando come marionette ed io non ci sto, mi ribellero con tutte le mie forze, ma non mi sta per nulla bene essere covernata da un ministro degli esteri che non sa nemmeno dove sta Matera, va tutto bene spazio ai giovani ma ai giovani che hanno studiato, non davanti ad una manica di ignoranti, non hanno mai lavorato 1 giorno in vita loro e si permettono di dettare leggi a noi che abbiamo lavorato lavorato sotto padrone ed abbiamo imparato e poi ci ha avuto coraggio ha intrapreso come me un'attività in proprio, assumendomi tutti i pro e contro che il mio lavoro comportava e questo mi ha dato immensa gioia e voglia di continuare sempre sempre con immensi sacrifici, fatti con tanta buona volontà, ora sono arrivati questi signori a governarci e ci hanno tolto tutto sono disgustata di come siamo gestiti, lei non immagina quanto sono disgustata, lei pensa che cambieranno le cose ? ? lo spero ma ogni giorno che passa in me muore questa speranza.
ho scritto questo per capire se qualcuno come lei reagisce a questo periodo e se ci sara un futuro
grazie cordialmente
antonietta bozza
Da: Antonietta Bozza
Sabato 22 agosto 2020 14:44:17
Per: Luca Zaia
Buon giorno Presidente
Mi permetto di scriverLe perché avendo gestito la situazione Covid 19 in modo ineccepibile chiedo di considerare la situazione delle persone anziane che purtroppo devono essere ricoverate in ospedale e non possono essere assistite dai parenti
Le chiedo se è corretto avere informazioni sui pazienti ospedalieri tramite telefono e dopo estenuanti e continue telefonate di richiesta
Le chiedo se è giusto perdere la dignità di persona per la burocrazia che avete creato
Se vedesse suo padre in un letto di ospedale spaventato solo con le lacrime agli occhi e tu impotente perché non puoi fare nulla e gli infermieri, perché i medici si eclissano, ti rispondono che è tutto normale... se suo padre fosse ricoverato per una patologica in chirurgia e poi lo ritrovasse intubato in rianimazione come si sentirebbe?
Ognuno di noi ha diritto ad una dignità
A mio padre è stata tolta ed ora per errori umani un respiratore lo tiene in vita
Chi devo ringraziare per questo? Medici indifferenti perché i pazienti sono numeri?
Mio padre probabilmente non ternerà a casa... non so se suo padre sia ancora in vita... ma se tutto questo capitasse a suo padre Presidente come si sentirebbe?
Io sono delusa amareggiata e incazzata
Le persone intelligenti che seguono le regole che avete giustamente previsto non muoiono di Covid e neppure della patologia di cui soffrono... muoiono di burocrazia di protocolli di regole errate
Mio padre non tornerà a casa, mio padre ha perso la sua dignità
Le chiedo: chi devo ringraziare ?
Cristina Lisato
Da: Cristina
Sabato 22 agosto 2020 14:28:58
Per: Corrado Augias
LETTERA DI UN GIOVANE NAPOLETANO A CORRADO AUGIAS DOPO LA TRISTE AFFERMAZIONE A "QUANTE STORIE"
Gentile dott. Augias,
mi chiamo Emilio Caserta e sono un giovane napoletano orgoglioso delle sue radici e del glorioso passato della sua gente, quel passato che non dimenticherò facilmente.
Ho avuto modo di conoscerla qualche anno fa al mio caro e vecchio liceo Antonio Genovesi in occasione della riapertura al pubblico della biblioteca scolastica chiusa per anni e tenuta in stato di abbandono. Con alcuni dei miei compagni di classe e di scuola lavorammo per mesi alla riapertura di questo luogo così importante per tutti coloro che hanno sete di sapere e di “memoria”, ritrovammo testi antichissimi, molti dei quali furono presentati anche il giorno dell’innaugurazione in sua presenza e nell’atrio della scuola (non so oggi) sono presenti delle foto di quando le mostrammo anche i registri dei voti di un altro personaggio (ex studente del liceo) che dovrebbe tornare sui tavoli di discussione storica: Benedetto Croce.
Fu un bell’evento e ricordo molto bene le sue parole sull’importanza della memoria, della storia, dei documenti e delle tracce storiche. In quel periodo conobbi l’importanza degli archivi più che delle biblioteche, infatti il mio intervento fu incentrato particolarmente sulla loro efficiacia e sul ritrovamento di quei documenti passati che ci aiutano a raccontare la storia per come veramente è andata. Grazie a quell’esperienza ho avuto nel corso degli anni la fortuna di incontrare parecchi archivisti, storici esperti che mi hanno insegnato a conoscere la storia partendo dai documenti e da tutto ciò che di storico mi circonda (tra strade e palazzi e fortunatamente a Napoli ed al Sud c’è tanta storia da raccontare), quelli che tocchiamo con mano, quelli che ci fanno capire il passato veramente come è andato, piuttosto che prendere per oro colato solo quello che leggiamo sui libri.
Devo confessarle, però, che ho ascoltato con molto dispiacere le sue parole nel programma che ha condotto per molto tempo “Quante storie”, riproposto e andato in onda il 19 agosto scorso: “in Italia abbiamo una secolare questione meridionale rinfocolata da una risorgente pubblicistica Neoborbonica, secondo la quale il Piemonte ha compiuto un'invasione e lo sfruttamento del Sud. Non voglio entrare nel merito ma dico solo che siccome questa questione non è stata mai risolta neanche dal punto di vista concettuale fino ad oggi, forse sarebbe bene che venisse accantonata come memoria per guardare solo all'avvenire. L'elogio della memoria va bene ma in qualche caso va bene anche l'elogio dell'oblio".
In quanto esponente delle nuove generazioni, devo sottolineare che quelle parole mi hanno lasciato molto perplesso, ed ascoltando successivamente quelle a supporto della sua tesi, precisamente da parte del filosofo Cimatti e dallo storico Alessandro Barbero, mi sento ancora più spaesato ed evidentemente anche contento nell’aver cambiato ormai già da tempo i miei punti di riferimento per la storia, per la filosofia ma anche per l’informazione.
Come può dire di non voler entrare nel merito, se per anni ha condotto trasmissioni del genere?
Come possono un filosofo (ossia studioso della storia della filosofia in primis) ed uno storico accademico supportare l’elogio dell’oblio “in certi casi”? Il loro mestiere, il loro lavoro, la loro missione di una vita, raccontare la storia per non dimenticarla e per imparare da essa. Conoscevo bene il pensiero del professor Barbero, che in più occasioni ha sminuito, evidentemente senza rendersene conto, il suo stesso lavoro di ricercatore storico e di divulgatore, "accantonando" infatti la storia stessa. Il prof afferma: “Dimenticare è possibile ed è sacrosanto nel senso che diceva Cimatti - e quindi Augias (supportato dallo stesso filosofo) - la memoria non è la storia, bisogna salvare la storia ma non la memoria”. Come può uno storico dividere la storia dalla memoria? In questo caso la mia ingenua ed inesperta età non riesce proprio ad arrivare al motivo di tale affermazione: io penso che tutto sia memoria e che la storia non esiste senza memoria, come qualsiasi disciplina a livello mondiale, tutto è memoria, e quella memoria va tramandata, altrimenti ci ritroveremmo ancora all’età della pietra e forse prima.
Come può una persona che ha dedicato tutta la sua vita alla ricerca della storia ed alla sua divulgazione dire in poche parole che la storia (quella direttamente interconnessa col presente) deve rimanere tale, deve morire e non va ricordata, andando contro quello che per un medico può essere il giuramento di Ippocrate, ossia la tesi di Cicerone "Historia magistra vitae?
Non dovrei essere io a dirle che, avendo 25 anni di vita, questi 25 anni sono la mia storia, le mie esperienze, la mia crescita, i miei errori e le mie vittorie, e sono figlio, nipote e pronipote di quelli che prima di me hanno fatto la storia della mia famiglia, e tra di loro la storia dei nostri popoli.
Se io sono senza un braccio devo sapere se è stato per un incidente o per una malformazione congenita: come posso non domandarmi il motivo per cui sono senza un braccio facendo finta di nulla? E chiaro che quell’incidente o quella malformazione sono la mia storia, il mio passato, causa spesso del mio presente.
Come posso non domandarmi il motivo “dell’arretratezza meridionale”? Quando è iniziata, come e quali sono le cause?
Non c’è malattia più brutta dell’Alzheimer, quell’orrendo male che ti fa perdere la memoria, e quindi la tua identità. Come si può dire ad un popolo di dimenticare il suo passato solo perché non riesce a risolvere i suoi problemi o che se dimentico il mio passato, risolvo i miei problemi attuali?
Non dimentichiamoci che la questione meridionale esiste ancora, ed altro che tesi dei neoborbonici, è sempre più presente (almeno a parole) nelle agende politiche, giornalistiche, con le discriminazioni nei diritti, tra Nord e Sud. Da giornalista con esperienza, dovrebbe informare lei me sulla pubblicazione degli ultimi dati Eurispes in cui si parla di quei famosi 840 miliardi di euro che dal 2000 al 2017 sono stati sottratti al Sud e distribuiti al Centro- Nord (non 160 anni fa, ma oggi). Sfido chiunque a parlare di questione meridionale se non viene dato a Cesare quel che è di Cesare. Non sono io a doverle dire che negli ultimi 160 anni sono emigrati oltre 20 milioni di meridionali (mentre prima non partiva nessuno) e negli ultimi 20 oltre 2 milioni, giovani in testa. Altro che dimenticare la questione meridionale che è quanto mai presente e sempre più preoccupante! Come posso pensare di curare un cancro, se voglio curare solo le metastasi senza andare alla radice ed eventualmente anche alle cause? La questione meridionale ormai non è più solo meridionale, perché è interconnessa al rallentamento della crescita del Nord, questo non secondo Emilio Caserta, ma secondo il governo, Svimez, Istat etc. etc.
Ci terrei però a supportare la tesi di Cimatti, ossia che “l’Italia è un Paese fintamente costruito sulla memoria”, come posso non dare ragione al professore, considerando che in un Paese con una salda memoria mai avremmo udito in Tv tali espressioni, un tale “elogio dell’oblio” sul proprio passato? Come si può solo pensare che l’Italia, che tanto acclamiamo, festeggiamo, debba dimenticare come sia nata? Ecco perché l'Italia non è un popolo unito, perché non ha una sua vera memoria. Allora secondo la sua tesi, non dobbiamo più festeggiare "la nascita" del Paese il 17 marzo? Allora dobbiamo rimuovere i nomi e le statue di quegli “eroi” che tanto acclamiamo nelle strade e nelle piazze di tutta Italia? Se dobbiamo dimenticare quella parte di storia, dobbiamo farlo con ogni singolo pezzo di quel lontano 1861, gli anni del brigantaggio, gli anni di quelle centinaia di migliaia di meridionali che hanno versato il proprio sangue per difendere la propria terra dall’invasore straniero che voleva "fare l’Italia". Magari nei libri di storia dagli anni che vanno dal risorgimento alla fine del brigantaggio, mettiamo un bel divieto con su scritto "elogio dell'oblio", o il suo invito era rivolto solo ai neoborbonici? Se sono passati 160 anni e la questione meridionale ancora non l’abbiamo risolta, forse è arrivato il momento di risolverla e finalmente di fare l’Italia, o magari ufficializzare la divisione delle "due Italie".
Altro che "tesi neoborboniche", mi sembra che proprio lei abbia intervistato svariati mesi fa il procuratore antimafia Nicola Gratteri (che non è un neoborbonico) quando parlò di mafie (dramma ancora attuale e non ancora risolto) e di questione meridionale, partendo dalla favola di Garibaldi e costringendola a dire: “quello che sta dicendo sono cose terribili, lei con quello che ha detto, contrasta quello che ingenuamente e retoricamente abbiamo appreso a scuola e raccontiamo, ne prendiamo atto e cambiamo argomento”. Lo stesso procuratore ha poi affermato: “la storia viene scritta dai vincitori”. Questa frase so che non è molto simpatica al professor Barbero (mi piacerebbe un confronto tra i due). Non solo Gratteri ha accettato questa tesi ma anche studiosi come il filosofo Fusaro, Daniele, Malanima, Fenoaltea, Ciccarelli, Collet, John Davis.
Per anni è stata raccontata quella parte della storia che offendeva il Sud e che tanto faceva comodo a certi sistemi “per garantire l’unità del paese almeno sui libri”, e oggi che sempre più persone ed accademici stanno scoprendo le vere cause della questione meridionale, sarebbe meglio “dimenticare”? Sarebbe troppo comodo. E quindi dovremmo cancellare anche dagli archivi Rai quelle ore immense, passate anche per le sue trasmissioni, in cui si parlava di come è nata la questione meridionale (anche se con altre vedute), dell’unità d’Italia, sminuendo a questo punto anche il suo stesso lavoro? L'elogio dell'oblio è anche questo.
Su Wikipedia ho letto che sua madre era ebrea: come si sentirebbe un ebreo se preferissimo dimenticare il dramma del popolo ebraico?
Concludo dicendo che fin quando non si partirà da pari diritti, opportunità, strutture, infrastrutture, fondi tra Nord e Sud e finchè non recupereremo gli ultimi 160 anni di disuguaglianze tra una parte e l’altra del Paese, finchè il Sud non avrà la stessa potenza mediatica, bancaria, politica, giornalistica, imprenditoriale del Nord, per me l’Italia non sarà mai stata veramente unificata e per quanto mi riguarda continuerò a difendere la mia storia, i miei simboli e la mia gente da tutte queste disuguaglianze, e lo farò con i neoborbonici, con i “non” borbonici, con i meridionalisti, con gli italianisti, e con tutti coloro che vorranno un’Italia più equa anche sui libri di storia e questa questione prima o poi andrà risolta, che ci piaccia o no.
Se non sai da dove vieni, non puoi sapere dove vai, ed al momento la conferma della potenza della rivoluzione culturale neoborbonica e meridionale, sta nel fatto che siete costretti ancora a parlarne e che siete costretti a dire “meglio dimenticare”.
Tutto qui. Ricordandole che le sue parole hanno un enorme peso mediatico soprattutto per i nostri giovani, le mando i miei più distinti saluti.
Emilio Caserta, un giovane napoletano orgoglioso di esserlo.
Da: Emilio Caserta
Renzo Arbore
Conduttore e autore tv, musicista,...
Da: Oronzo Sticchi - Lecce