Ultimi commenti alle biografie - pagina 3149

Giovedì 9 aprile 2020 20:55:52 Per: Diego Della Valle

Gent. mo Dott. Della Valle la prego, qualora lo ritenesse valido, di voler dare voce a questo mio appello.

Vorrei affrontare il tema del debito pubblico con una proposta. L'idea è quella di realizzare un libro, il libro dei PATRIOTI. Mi spiego, si tratta di attivare una sottoscrizione facendo uno o più versamenti, in base alle proprie capacità ergonomiche. Non sarebbero un obbligo per nessuno.
Non voglio polemizzare.
Ma poiché il debito pubblico è un macigno che sta diventando troppo pesante, ci costringe all'angolo, ci soffoca nella morsa degli speculatori e ci fa sentire irrisi e bastonati dalle altre nazioni.
Credo che sia arrivato il momento di dire basta. Rialziamo la testa.
Penso che se lei, nostro presidente della repubblica, che stimo e rispetto, desse il via ad una tale iniziativa facendo il primo passo, sono sicuro che l'intera Italia, con orgoglio, si stringerebbe al suo fianco presidente Mattarella.
Una tale iniziativa ci renderebbe più uniti e solidari.
Perciò il libro dei PATRIOTI, reso aperto e visibile a tutti, dove sia chiaramente scritto il nome del Patriota, della sua attività e la somma versata.
La prego di voler prendere in considerazione tale iniziativa. Facciamolo per noi, per i nostri figli, per i nostri nipoti e per l'orgoglio di essere ITALIANI.
Ci dobbiamo scuotere.
Nessuno ci salva se non decidiamo di farlo da soli.
Viva la nostra stupenda ITALIA

Grazie Raffaele Mucilli

Da: Raffaele Mucilli

Giovedì 9 aprile 2020 20:52:57 Per: Lilli Gruber

Salve Lilli Gruber, ti adoro perché sei rossa come mia sorella e perché ti chiami come lei, non. È che sono un intellettuale, ma perché dai spazio ad un certo galli, che al posto di lavorare sta sempre in tv

Da: Pierfrancesco Liberati

Giovedì 9 aprile 2020 20:43:18 Per: Vittorio Feltri

Dott. Feltri perché non fanno intervenire i militari sempre affiancando le forze dell'ordine, comunque io sono dell'idea che la metà dei militari era meglio assumerli nelle forze dell'ordine così aumentano l'organico è non spendono soldi in più.

Da: Salvatore

Giovedì 9 aprile 2020 20:39:18 Per: Maria De Filippi

Gemma non ti merita nessuno...
Uno sdolcinato...
Uno militare...
Tina mandala a quel paese perché recita la sua parte o magari vorrebbe essere al tuo posto Gianni la appoggia, quindi rimani nel tuo io...
MAGARI ALLA FINE QUALCUNO SCEGLI😋

Da: Andrea

Giovedì 9 aprile 2020 20:27:03 Per: Lilli Gruber

Per la prima volta negli ultimi 120 gg la Lilly NON HA FATTO NESSUN RIFERIMENTO A SALVINI, Ma la cosa piu' strana è chenon lo abbia fatto neanche FACCIAVERDEDIBILE Travaglio- quello che ancora non ci ha spiegato come vari GIP dei tribunali italiani abbiano prosciolto un PM che avendo ricevuto la modica somma di 100 milioni in... PRESTITO!!!, piu' autovettura Mercedes, piu' mansarda gratuita per il figlio, dichiaro' di averli restituiti avvolti in un giornale., senza neanche ricordare di quale giornale si trattava-leggera ironia- Nonostante cio' sono deluso. Se Salvini avesse detto che gli ebrei furono schiavi degli egiziani, e che la Pasqua rappresenta proprio la loro liberazione, ne avremmo sentite di pernacchie per mesi. Lo dice Il PREMIER, un Professore universitario, vincitore di concorso con Commissario esaminatore un suo socio nello Studio Legale, ed allora tutti vivono felici e contenti, come i mariti traditi

Da: Simona Tribuzio

Giovedì 9 aprile 2020 20:16:50 Per: Enrico Mentana

Tema emergenza Covid19:
Nonostante 4 settimane di “arresti domiciliari” continuano ad esserci nuovi contagi, nuovi positivi. Perché non viene detto come si suppone che queste persone abbiano contratto il virus? Si potrebbero stabilire in senso ampio una decina di modalità e poi dare delle percentuali. (Incontri con amici, con familiari, uscite per la spesa, sul posto di lavoro, coabitazione con persone con il virus, ecc...) Potrebbe essere molto utile per noi cittadini al fine di modificare magari qualche nostra azione a rischio.
Grazie dell’attenzione e cordiali saluti

Da: Marina Giulia Cavalli

Giovedì 9 aprile 2020 20:14:37 Per: Enrico Mentana

Caro Direttore è più di un mese che siamo chiusi in casa e non se ne esce, se stiamo a seguire i Professori di Roma Moriremo tutti asfisiati. Ci vogliono interventi rigidi sui movimenti e accertamenti adeguati per consentire ai sani di muoversi altrimenti il paese, come forse sperano alcuni paesi europei andremo a morire: i professori sono vecchi come i libri che hanno letto a suo tempo ci vuole carne fresca. Alberto Pasini

Da: Alberto Pasini

Giovedì 9 aprile 2020 20:08:41 Per: Luca Zaia

Egregio Dott. Zaia, ci tengo a esprimere la mia gratitudine e rispetto per il suo ruolo nonché per l'impegno profuso a favore dei cittadini.
Tuttavia la prego, contrariamente a come la pensa il folle e mentecatto che ci governa abusivamente da Roma, di farci tornare a lavorare ed eliminare l'assurdo disegno che impedisce a chi sta bene di lavorare, pur mantenendo i dovuti accorgimenti per evitare di contagiare ed essere contagiati. Pertanto la prego di emettere un'ordinanza regionale che ci permetta di riprendere a vivere, altrimenti anziché morire di coronavirus moriremo di fame

Da: Marco

Giovedì 9 aprile 2020 20:06:08 Per: Antonello Piroso

Ciao ti seguo molto volentieri ogni mattina su Virgin Radio, se hai tempo (e voglia) guardati sto servizio di FOX NEWS CHANNEL... è agghiacciante anche solo nel suo primo minuto. Ciao
https://www. youtube. com/watch? v=ZCyqcoC747o

Da: Pasquale

Giovedì 9 aprile 2020 20:01:25 Per: Massimo Gramellini

Forse lassù qualche olandese ci ama - un racconto

Un anticipo di primavera, quasi di estate, accompagnava Eric nella sua uscita mattutina.
Con l'immancabile Pinarello Fp4 regalatagli dal padre lo scorso anno. Per la brillante promozione in quarta liceo classico.
Eric stava percorrendo le strette stradine che collegano Edam ad Harlem, dove viveva con i genitori e la sorella tredicenne.
Alle dieci un sole caldo si rifletteva nella laguna e il cielo azzurro e trasparente completava il quadro.
Aveva salutato i suoi genitori, mamma Eloise, francese di nascita, e suo padre Vincent, nativo di Amsterdam, alle 7, 30, al termine di una ricca colazione a base di zuccheri e proteine.
Si sarebbero poi rivisti alla sera. Vincent aveva un incontro nel suo ufficio di Amsterdam con un importante investitore estero; stava trattando con un fondo pensionistico italiano un investimento finanziario composto da quote assicurative, valute asiatiche, coreane e cinesi, e diamanti. Un bouquet di proposte che necessitavano di una spiegazione rassicurante, per essere accettate. L'alto rendimento, da solo, non bastava.
La madre Eloise aveva un appuntamento con le amiche alla spiaggia di Zandvoort.
La temperatura calda le aveva invogliate a ritrovarsi all'aperto per una prima esposizione solare. Le avvolgenti poltrone di vimini le avrebbero protette dalla brezza che soffiava dal Mare del Nord.
Ginger, la sorellina, sarebbe rimasta a casa per assistere alle regolari lezioni scolastiche.
Da alcuni giorni, come tutti gli studenti olandesi, si era dovuta adattare al sistema di connessione Zoom Call per collegarsi ai propri insegnanti per proseguire il corso scolastico.
La novità presentava qualche disagio, ma anche qualche vantaggio. Dormire, le piaceva tantissimo, un'ora in più stringendosi tra mamma e papà nel lettone, come quando era piccola.
Eric, questa mattina, non aveva lezione. Per lui la videoconferenza scolastica iniziava alle 14.
Gonfiate le gomme della Pinarello aveva programmato un'uscita di una sessantina di chilometri, un comodo rientro per pranzo, dopo l'immancabile doccia.
Le strade che stava percorrendo erano le solite.
La domenica e durante le vacanze era solito seguirle; per comodità, in attesa del conseguimento della patente automobilistica, che gli avrebbe permesso di spostarsi in zone più distanti da casa.
Il padre, per questo un olandese anomalo, non amava la bicicletta e di conseguenza non assecondava la passione del figlio.
Eric pedalava spingendo con la forza delle sue lunghe leve, sostenuto da cuore e polmoni da atleta.
Anche in questo uno dei primi della sua classe dell'Istituto Van Gogh di Amsterdam.
Per quanto appassionato delle due ruote, il vero amore di Eric era l'arte, la pittura in particolare.
Il Rinascimento il periodo storico.
Era rimasto folgorato dai dipinti dei pittori rinascimentali italiani durante la sua prima vacanza in Italia, a quattordici anni.
In Toscana, nel castello di San Giovanni d'Asso, al centro delle Crete Senesi e poi a Roma.
La Toscana aveva rappresentato per Eric il rito di iniziazione che porta alla elevazione dello spirito.
La "porta" che, attraverso l'arte e la bellezza, ti apre alla comprensione umana e al senso della vita.
Un concentrato di bellezza architettonica ed artistica, immersa in una natura armonica sublime, rapirono l'attenzione di Eric al punto da concepire la sua vacanza estiva esclusivamente in quei luoghi.
Fortunatamente per lui, i genitori, dotati di una buona cultura di base, accolsero le richieste del figlio.
Dal secondo anno di vacanza in Italia, Eric portò al seguito la propria bicicletta. Cosa che fece anche il resto della famiglia.
Le strade che dalle Terre Senesi portano in Val D'Orcia sono saliscendi dolci, con qualche piccolo strappo. Con panorami mozzafiato.
Dio sembra si sia dedicato maggiormente a questa terra, come sentisse il bisogno di rappresentare proprio lì lo showroom del Paradiso.
A settembre, con la ripresa della scuola, Eric scelse l'italiano come seconda lingua straniera.
Ma per lui era la prima, tanto era il suo amore per quei luoghi estivi.
Firenze, Siena.
Roma!
Michelangelo, Raffaello, Caravaggio.
Con l'aiuto della lingua di cui si stava impratichendo aveva cominciato a fare amicizie.
I suoi capelli ondulati di un rosso rame abbagliante non passavano inosservati nelle serate paesane delle colline senesi.
Una bella famiglia, la sua, dal punto di vista estetico. Sempre disponibili a parlare con la gente, curiosa, del luogo.
Eric sognava l'Italia tutto l'anno assieme al ricordo del suo primo bacio.
Era stato invitato da Francesca, una ragazzina di quindici anni di Pienza.
Si erano visti la prima volta nella Basilica del paese.
Lei assisteva alla messa, Eric ammirava i dipinti e gli affreschi.
Davanti alla Madonna con Bambino dipinta da Pier della Francesca si erano scambiati un sorriso e qualche parola.
Il caso si presentò loro il giorno dopo, in un bar del centro.
E ancora il giorno dopo; forse non era più un caso.
Da lì l'invito alla festa di compleanno di Francesca.
Compiva sedici anni!
Un momento importante della vita di un adolescente, spesso immortalato dalla mitologia musicale.
"Sixteen candles".
Il cascinale dove viveva Francesca coi suoi genitori era un misto di storia e di bellezza.
Un contorno che rese il primo bacio di tutti e due unico e indimenticabile.
Si scrissero e chattarono per alcuni mesi, fino a quando Francesca, al termine del terzo anno del liceo scientifico, si trasferì a Londra in un college.
Le telefonate si diradarono fino ad esaurirsi, assieme alla speranza di Eric di rivederla.
Eric stava pedalando con gli occhi puntati alla strada, in una giornata che qualunque appassionato ciclista avrebbe definita perfetta.
Per il clima, i colori della primavera, l'odore salmastro del mare, il caldo sole.
Eppure il pensiero di Eric era da un'altra parte.
L'Olanda, più volte ne aveva parlato e discusso col padre, rappresentava per lui un trampolino di lancio.
Gli dispiaceva passare per un irriconoscente, come gli ripeteva il padre Vincent, ma l'attrazione che provava per l'Italia era irresistibile.
Anzi, non si poneva minimamente il dubbio.
Ringraziava L'Olanda per avergli dato i natali, permesso di istruirsi e crescere in un ambiente confortevole e rassicurante.
Ma il suo desiderio era quello di essere italiano.
Sì, italiano. Per vivere in Italia.
Nel centro della Bellezza.
Per potersi nutrire dei frutti del genio artistico umano, sicuramente con la benedizione di Dio, che ha scelto quel luogo e quel popolo quale "Mostra permanente".
Il suo desiderio era dirigere un museo o una pinacoteca.
Eric pedalava e pensava che il suo progetto di vita, in quei giorni, subiva un arresto, causa un evento drammatico, catastrofico, non previsto.
Che metteva in discussione tutto.
Tutto, compreso il suo futuro.
Non era più il padre Vincent ad ostacolarlo, bensì un meno dialogante coronavirus.
Eric era abbastanza maturo e intelligente da comprendere la portata delle conseguenze. In termini di vite umane, affetti distrutti, sistemi economici rasi al suolo come una bomba atomica.
Eric pedalava contro il vento che gli scompigliava i capelli color rame e pensava che in quel preciso istante, a Bruxelles, durante una fondamentale riunione fra i Capi di stato europei, il suo Paese, L'Olanda, si stava opponendo strenuamente al salvataggio economico dell'Italia.
Il Paese dove immaginava, sperava di vivere.
Quello che lui, e tanti prima di lui, riteneva perfetto per gli occhi e lo spirito di chi cerca l'elevazione.
Eric pedalava con gli occhi gonfi di pianto. Immaginava la disperazione di una popolazione intera, la più ricca, secondo i suoi parametri, al Mondo. Culla della civiltà messa in ginocchio, non dal coronavirus, ma da un piccolo popolo.
Il suo.

Eric pedalava disperato, quel giorno.
Un giorno di calda primavera.
Quel giorno, in Olanda, solo in Olanda, c'era il sole.

Vittorio
9 aprile 2020

Da: Vittorio Finessi