Mario Tozzi
Biografia
Mario Tozzi nasce il 13 dicembre del 1959 a Roma. Dopo aver conseguito la maturità classica nel 1978 al liceo ginnasio statale "Augusto" di Roma ed essersi laureato nel 1984 con 110 e lode all'Università "La Sapienza" in scienze geologiche grazie a una tesi di laurea sperimentale, nel 1985 viene abilitato alla professione di geologo dopo aver superato l'esame di Stato.
Nel 1986 è professore a contratto di geologia strutturale presso l'Università di Calabria di Arcavacata, in provincia di Cosenza. Un paio di anni più tardi vince il concorso nazionale per ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche presso il Centro di Studio per la Geologia Tecnica del Cnr di Roma. Nel 1989 Mario Tozzi ottiene il titolo di dottore di ricerca all'Università "La Sapienza" con una tesi dal titolo "Il contributo del paleomagnetismo e dell'analisi strutturale alla comprensione dell'evoluzione geodinamica terziaria dell'avampaese apulo".
Mario Tozzi negli anni '90
Nel 1994 è vincitore del concorso nazionale per ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche presso il Centro di Studio per il Quaternario e l'Evoluzione Ambientale del Cnr di Roma. Dal 1996 Tozzi partecipa alla trasmissione televisiva della Rai "Geo&Geo".
L'anno successivo pubblica il volume "La dinamica della terra", che precede "Annus horribilis". Nel 1999 è inviato speciale per "King-Kong". L'anno successivo inizia a collaborare con National Geographic. Su Raitre presenta "Gaia - Il pianeta che vive".
Per ragioni ambientaliste, etiche e salutistiche, in questo periodo sceglie di essere vegetariano.
Si arriva al paradosso per cui in certe parti dell'Africa non si può mangiare il granturco perché si usa come foraggio. La gente muore di fame pur avendo la possibilità di mangiare. Non è tollerabile togliere di bocca il mais agli uomini per darlo agli animali da allevamento, ecco perché ho scelto di non far parte di questo sistema.
Gli anni 2000
Nel 2002 riceve il Premio Capo d'Orlando e nel 2004 scrive "Gaia. Viaggio nel cuore d'Italia". Inoltre si vede assegnare il premio letterario scientifico Castello di Lerici. In più nello stesso periodo Mario Tozzi è ideatore, autore e protagonista sul palcoscenico dello spettacolo "Del Buio e della Luce, racconti attorno all'energia che verrà".
L'anno successivo dà alle stampe "Catastrofi. Dal terremoto di Lisbona allo tsunami del sudest asiatico: 250 anni di lotta tra l'uomo e la natura". Poi scrive "I tre regni", realizzato con Alessandro Minelli e Cinzia Bonci.
Tra il 2006 e il 2007 pubblica "L'Italia a secco. La fine del petrolio e la nuova era dell'energia naturale" e "Le magie della natura". A partire dal 2006 è presidente dell'Ente Parco nazionale Arcipelago Toscano. Nel 2007 presenta "Terzo pianeta", evoluzione di "Gaia", e l'anno seguente scrive "Il grande libro della terra".
Dal 2009 passa a La7 per condurre "La gaia scienza", programma di divulgazione scientifica che vede la partecipazione anche del Trio Medusa. Nello stesso periodo Tozzi scrive "Viaggio in Italia. 100 + 9 emozioni da provare almeno una volta. Prima che finisca il mondo".
Gli anni 2010
Nel 2010 pubblica "Italia segreta. Viaggio nel sottosuolo da Torino a Palermo" e "Nel nome del parco. Un anno sull'arcipelago", prima di completare "Pianeta Terra: Ultimo atto", "Perché i vulcani si svegliano?" e "Il futuro dell'energia". Nel 2011 lascia la presidenza dell'Ente Parco nazionale Arcipelago Toscano. Nello stesso anno su Radio2 è alla guida di "Tellus", trasmissione in cui affronta tematiche ambientali.
Per tacitare la propria coscienza, a un certo punto gli uomini cominciarono a prodigarsi per salvare dall'estinzione i pochi esemplari rimasti di specie che loro stessi avevano messo in pericolo. Successe per esempio con il panda gigante, che in Cina era stato ridotto a poche decine di esemplari perché l'agricoltura aveva distrutto il suo habitat. E successe alla tigre siberiana. Ma che cos'altro erano, i panda e le tigri, se non autentici morti viventi, visto che non si provvedeva al ripristino e alla tutela dei loro habitat naturali?
In televisione presenta su La7 "Allarme Italia", prima di condurre gli speciali di "Atlantide - Storie di uomini e di mondi", insieme a Greta Mauro. Nel 2013 diventa commissario regionale dell'Appia antica. L'anno successivo torna a Raiuno per presentare "Fuori luogo", trasmissione di due puntate a cui se ne aggiungono altre sei nel 2015. Nello stesso anno Mario Tozzi pubblica "Tecnobarocco. Tecnologie inutili e altri disastri".
Dal 2015 abbandona il mondo dei social, scrivendo su Facebook questo messaggio:
Buongiorno a tutti. L'articolo di ieri è stato il mio ultimo post su questa pagina Mario Tozzi Official di FB. Da oggi intendo chiudere la pagina e uscire da questa esperienza (e anche da quella di twitter). È stato istruttivo e divertente, ma non ho più voglia di seguire né di essere eventualmente seguito. Ringrazio tutti quelli che mi hanno scritto e coloro che mi hanno aiutato. Ci vedremo in altre piazze e strade, se capiterà. Quelle vere, però. Buona fortuna a tutti.
Nel 2017 dà alle stampe "Paure fuori luogo. Perché temiamo le catastrofi sbagliate". Televisivamente torna su Raitre, a "Kilimangiaro", come ospite fisso della trasmissione condotta da Camila Raznovich.
Frasi di Mario Tozzi
Foto e immagini di Mario Tozzi
Video Mario Tozzi
Commenti
Nota bene
Biografieonline non ha contatti diretti con Mario Tozzi. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Mario Tozzi.
Quanto sarebbe meraviglioso averla nella nostra scuola
Sarà tutto inutile, lo so... sto tentando ogni sistema
A parte mia figlia Margherita, al momento pare... futura vulcanologa, che sogna di stringerle la mano, ed avere una firma sul primo libro regalatole sui vulcani circa 3 anni fa, "PERCHÉ I VULCANI SI SVEGLUANO? "ho pensato... ma quanto sarebbe meraviglioso averla nella nostra scuola (Istituto comprensivo De André-Pomezia) dove i ragazzi lavorano e discutono moltissimo su l'agenda 2030... ? Un incontro degno di questo tema... il sogno di una mamma..
Ma chissà... a volte i sogni...
Con immensa ammirazione.
Dott. ssa Milena Pisano
Vincolo paesaggistico su impianto fotovoltaico
Buongiorno, se possibile gradirei sapere la sua opinione, o del suo staff, in merito a quanto mi sta accadendo.
E' mia intenzione installare un impianto fotovoltaico sul tetto di casa mia ma poiche' abito in una zona coperta da vincolo galassino (per precisione il comune ritiene io ne faccia parte anche se le mappe regionali piemontesi dicono diversamente, ma non e' questo il punto che volevo porre all'attenzione) e il tetto e' di colore rosso mi impongono pannelli di colore rosso. Questa imposizione mi impedisce di installare pannelli di una nota marca statunitense che mi garantirebbe una resa energetica nel tempo che nessun pannello rosso puo' dare, oltre al fatto di poter installare un 30% di pannelli in meno e avere una garanzia, ora, di 50 anni sul prodotto.
Aggiungo che in tutta la zona limitrofa, coperta anch'essa da vincolo galassino, vi sono gia' numerosi tetti rossi che presentano pannelli neri in quanto negli anni precedenti non vi era questa imposizione comunale.
Ritenete che cio' sia corretto o posso in qualche modo far valere le mie ragioni?
Concentratore solare termodinamico
Buongiorno Professore,
le chiedo un grande favore, non riesco avere un giudizio su di un nuovo concentratore solare termodinamico, dalle mie conoscenze non esiste niente di simile e mi piacerebbe avere una discussione su tale idea, ho già provato a scrivere alle istituzioni e a piccole industrie ma nessuno mi risponde
Questa idea intende migliorare il solare parabolico lineare migliorandolo e rendendolo meno impattante per l’ambiente, permettendo anche una messa in sicurezza del territorio dove fosse installato. Se è interessato vi potrei inviare una relazione sul sistema e di come intenderei applicarlo nella produzione di energia elettrica. Le sarei molto grato se potesse darmi questa possibilità. L’idea non ha fini di lucro, se fosse valida vorrei regalarla alla comunità.
La ringrazio e cordialmente la saluto.
Antonio Saccarola.
Abbassare di alcuni gradi i nostri termostati
Salve la seguo con attenzione nelle spiegazioni così minuziose sulla natura sulla scienza... volevo suggerire... vista la riduzione di gas a cui andiamo incontro dovuta alla guerra in Ucraina... di abbassare di alcuni gradi i nostri termostati con legge dello stato... non sono in grado di quantificare il risparmio in termini di gas... ma vista la situazione penso che sarebbe un piccolissimo sacrificio a cui tutti dovremmo rispondere positivamente... non è accettabile che in molte case d inverno si vada a maniche corte... la ringrazio per l attenzione e spero si faccia qualcosa di serio per il nostro futuro... e non solo bla bla bla.
La Lecciona di Viareggio
Lettera per il Prof. Mario Tozzi
Gentilissimo Prof. Tozzi,
Vengo a disturbarla per informarla su uno scempio ambientale che, purtroppo, si verificherà a breve a Viareggio, la mia città.
Faccio parte del Comitato per la Salvezza delle Pinete di Viareggio, un' associazione ambientalista costituitasi nel 2017.
Riguarda il Sito di Interesse Comunitario "La Lecciona", nel Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli, il cui Presidente è Lorenzo Bani.
La Lecciona è una fascia litoranea incontaminata, lunga 5 chilometri, da Viareggio a Torre del Lago, rimasta intatta nei secoli.
Un sentiero sterrato contornato da ginepro coccolone, pinacchiotti, cespugli di cisto, ginestre, un lembo di Paradiso.
Il Comune di Viareggio ha progettato di costruirci la Ciclovia Tirrenica, che originariamente era prevista lungo il Viale dei Tigli, da Viareggio a Torre del Lago, dove una pista ciclabile esiste già da anni
Lo scopo del Comune di realizzarla alla Lecciona è puramente speculativo, senza alcun rispetto per un habitat fragile, delicato, che sarebbe spazzato via sia dalla costruzione della pista ciclabile sia dall'antropizzazione.
In diverse Associazioni ci siamo uniti nel corso dell'anno: Italia Nostra, Legambiente, il Comitato per la Salvezze delle Pinete di Viareggio, La Lecciona non si tocca, privati cittadini, con manifestazioni con oltre 2. 000 persone, ma non è servito a niente. In più, il Sindaco ha anche chiesto, mesi fa, di uscire dal Parco Regionale, per non essere più sottoposto a vincoli ambientali.
Siamo disperati, e Le chiediamo se potesse interessarsi a questo nostro gravisimo problema, che non riguarda solo noi del territorio, ma una delle meraviglie d'Italia.
Grazie in anticipo per la sua attenzione e per ciò che potrà fare per evitare questo ennesimo scempio ambientale italiano.
Le auguro Buon Natale,
Marielisa Beconi
cell.: 328 -------
Facebook: Marielisa
Salve!
Abito in un piccolo paese della provincia di Cuneo, Santo Stefano Roero, e mi piacerebbe contattare il sig. Mario Tozzi x sapere se è a conoscenza di un sito chiamato Rocche del Roero dove da tempo vengono rinvenuti reperti fossili.
Sarei molto interessata ad avere informazioni a riguardo xché purtroppo non sono riuscita a sapere molto. In un' escursione ho visto conchiglie di varie misure.. chissà cosa potrebbe raccontare il mitico Mario? non So se è il canale giusto x contattare il sig. Tozzi ma attendo notizie. grazie.
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Torniamo alla natura
Mestre Ve non c'è solo il Museo M9 dove ho avuto modo di ascoltarla e apprezzarla. ma si trova una vasta area verde il parco san Giuliano con vasta varietà di alberi e percorsi didattici degli alberi. Fermarsi in silenzio ascoltare e osservare la natura. gli alberi ci parlano... Abbracciamo l'albero sono la nostra salvezza. saluti Anna De stefani
Vaccino COVID 19
Buonsera, la considero una persona intelligente e' molto brava nel suo lavoro di geologo.
Per cortesia non si metta anche Lei a parlare di vaccino come ha fatto l'altra sera in tv... si perde tutta la poesia.
Il male di questo paese, e sara' sempre cosi', e di non avere le persone preparate nel settore specifico (abbiamo un laureato in scienze politiche ministro della Sanita'. detto tutto). L'unico che avrebbe potuto sistemarla era Veronesi padre, che, quando ha capito con chi aveva a che fare (quell'accozaglia di politici Italiani che non valgono niente, ha dato le dimissioni).
Discovery of Atlantis location and it's capital, the Sulcis in Sardinia
Nel gennaio 2021 Luigi Usai, ricercatore indipendente, ha diffuso una dimostrazione secondo la quale Atlantide è il blocco geologico Sardo Corso sommerso sotto il Mediterraneo, e la capitale di Atlantide è il Sulcis nell'attuale Sardegna: con una mappa satellitare è possibile notare che il Sulcis è realizzato per solchi concentrici, proprio come affermato nel mito di Atlantide. L'affondamento di Atlantide è da addebitare al repentino scioglimento dei ghiacci a seguito della glaciazione chiamata Würm e a varie scosse tettoniche causate da una faglia che passa proprio sotto il Sulcis, sotto il fondo del Mediterraneo. Gli scienziati stanno prendendo in considerazione solo ora questa ipotesi, dopo la segnalazione di Luigi Usai. Ai geologi è noto infatti che il livello del mar Mediterraneo ha raggiunto -120 metri sotto il livello attuale circa 14 000 anni fa. È altrettanto nota la cosiddetta "crisi della salinità del Messiniano", durante la quale Sardegna e Corsica erano congiunte a causa dell'abbassamento di oltre cento metri del livello del mare, e le si poteva percorrere a piedi. In quel periodo, secondo Usai, Sardegna e Corsica e una grande parte delle coste attualmente sommerse formavano quella che appariva come una grossa isola, che era chiamata nel terzo capitolo del Timeo e nel Crizia, da Platone, col nome di Atlantide. Al centro della pianura Atlantidea e dell'attuale Pianura del Campidano, ci sarebbe quella che era la capitale di Atlantide, nota anch'essa col nome di Atlantide, e che partiva da una collina nei pressi del piccolo paesino di Santadi, formando cerchi concentrici di terra e di mare. E' tuttora possibile notare come, a partire da Santadi, tutto il piano urbanistico si sviluppi per cerchi concentrici, persino porzioni di montagne. E' inoltre presente una vasta toponomastica relazionata al mito di Atlantide. Infatti, come fa notare Usai, accanto a Santadi esistono molte località il cui nome richiama le fonti d'acqua calda e fredda create da Poseidone, che secondo Usai era un semplice uomo, probabilmente un Re, e non un Dio. Poseidone, mise nella Capitale di Atlantide una sorgente d'acqua calda e una d'acqua fredda. Infatti ancora oggi esistono delle frazioni di paesi chiamate "Acquacadda" (Acqua Calda, in lingua sarda campidanese), S'acqua callenti de basciu (L'Acqua calda di sotto, in sardo campidanese) e S'Acqua Callenti de Susu (L'Acqua calda di sopra, anche questo in dialetto sardo campidanese, la variante dialettale della lingua sarda parlata nel meridione della Sardegna), mentre nel vicino paese di Siliqua è presente ancora oggi la fonte d'acqua fredda di Zinnigas. Sempre a Siliqua, piccolo paese anch'esso situato in provincia di Cagliari, esiste tuttora il "Castello d'Acquafredda", attualmente noto per la celebre storia raccontata da Dante Alighieri relativa al Conte Ugolino, che ivi abitava. Inoltre, segnala Usai, sono stati trovati i tridenti di Poseidone scolpiti nelle rocce neolitiche e paleolitiche trovate presso il paese di Laconi, in Sardegna. Accanto a Santadi c'è un paese chiamato Narcao, che ha due frazioni, dette "Is Sais Superiore" e "Is Sais Inferiore"; ciò è un chiaro riferimento secondo Usai, alla città di Sais in Egitto, nella quale il sommo sacerdote Sonchis rivelò la storia di Atlantide a Solone, il celebre politico greco. Inoltre, i sacerdoti che secondo la tradizione insegnarono questi fatti storici a Solone furono Sonchis di Sais ed un altro sacerdote di Heliopolis: infatti Heliopolis in greco significa "città del sole" e accanto ad Acquacadda esiste una frazione chiamata "Terresoli", che significa in sardo campidanese "Terra del Sole" ("Terr'è Soli"), chiaro riferimento ad Heliopolis. La toponomastica è incredibilmente più vasta: infatti ad una analisi emerge che il termine toponomastico Sulcis è un ablativo locativo del latino "Sulcus, Sulci", che significa "Il luogo dei solchi", ossia il luogo nel quale Poseidone realizzò i solchi concentrici della capitale di Atlantide a partire dalla collina nella quale abitava la moglie Clito, da cui ebbe cinque coppie di gemelli, il cui primogenito, Atlas, darà il nome all'Isola di Atlantide. Il termine Sulcis quindi, implicitamente, ci fa capiire che i Romani erano al corrente che il Sulcis era la capitale di Atlantide: altrimenti perché dargli questo nome?
E' stato dimostrato scientificamente dal Professore Carlo Lugliè dell'Università di Cagliari che almeno la grotta Su Carroppu era abitata nel 9000 avanti Cristo circa, ossia proprio nel periodo citato da Platone secondo il quale esisteva Atlantide; non è ancora chiaro se questo Dna studiato possa essere Dna atlantideo. Lo sprofondamento del Sulcis è stato già dimostrato dagli scienziati in un famoso paper scientifico, intitolato: "Submarine Geomorphology of the Southwestern Sardinian Continental Shelf (Mediterranean Sea): Insights into the Last Glacial Maximum Sea-Level Changes and Related Environments".
La Sardo Corso Atlantide con capitale Sulcis, dopo l'affondamento, ha intorbidito tutte le acque del Mediterraneo, per questo motivo Platone dice che era impossibile la navigazione. Ma dopo centinaia di anni, quando le acque si calmarono, divennero limpidissime, quali sono ora le acque della Sardegna.
Corsica e Sardegna sono quindi degli altopiani di Atlantide, ora affondata sotto il Mediterraneo e visibile usando una cartina satellitare.
Il Governo Italiano non ha ancora risposto ufficialmente alla segnalazione della scoperta di Atlantide da parte di Luigi Usai.
Scoperta della esatta posizione di Atlantide e della sua capitale, il Sulcis
Cercate un'immagine satellitare del Sulcis per verificare la veridicità di queste affermazioni. Nel 9600 a. C. il blocco Sardo Corso era terra emersa. Sotto il Sulcis, nell'attuale Sardegna, passa una faglia di subduzione tettonica a causa del fatto che l'Africa spinge per entrare sotto l'Europa. Fu un disastro: i cerchi concentrici che costituivano il Sulcis si spezzarono affondando, lasciando solo alcune parti ad oggi, che sembrano isole: Carloforte e S. Antioco. Il blocco Sardo Corso sprofondò, e rimasero fuori dall'acqua due altopiani di Atlantide, che a noi appaiono come due isole separate: la Corsica e la Sardegna.
Il Sulcis è ancora ricco di toponomastica atlantidea: i paesi e le frazioni abitate di Acquacadda, S'acqua callenti de susu, S'acqua callenti de Basciu, la fonte d'acqua fredda di Zinnigas, il Castello Di Acquafredda di Siliqua... ma i Sardi non riescono più a capire il senso di questa toponomastica. Aiutiamoli noi.
Sabaudia
Nel programma ha suggerito di eliminare la strada perché divide in due la duna. Faccio presente che per le persone è già difficile raggiungere il mare perch6 a Sabaudia non è molto vicino alle abitazioni e i posteggi sono pochi. Senza la strada Sabaudia potrebbe essere utilizzata solo per passeggiate nel parco. Sono un ecologista ma penso non si debba esagerare e fare affermazioni conoscendo a fondo la zona e le esigenze della popolazione.
Grazie per un suo commento
Marco Evangelisti
Taranto: Mar Piccolo, un oasi di biodiversità sconosciuta
Noi siamo un associazione dal nome “Mare per Sempre “Taranto, L ammiro tanto come biologo ricercatore e vorrei un suo riscontro sui nostri documentari subacquei girati nel nostro Mar Piccoloun oasi di biodiversità, tutti fatti in apnea. Nella speranza di una risposta, le mando i miei saluti.
Buonasera,
premetto e mi scuso, la sto contattando con la speranza di riuscire a dare visibilità a un progetto seppur piccolo a cui credo molto. Le scrivo perchè sono mesi che cerco di capire come contattare qualcuno che possa dedicarmi 5 min all'interno del programma Kilimangiaro.
Non sono io la diretta interessata ma ho preso a cuore dopo averlo conosciuto ed ascoltato il percorso di un fotografo che si chiama Alessandro Bergamini. Alessandro è un fotografo di viaggi, le sue immagini parlano da sole e lo scorso inverno ha pubblicato un libro fotografico intitolato Humanity. Il progetto di cui questo libro va a far parte è quello di creare una sorta di atlante dei popoli, che attraverso la dimostrazione fotografica della bellezza delle diversità etniche e multiculturali, racchiuda quante più etnie possibili con particolare attenzione alle minoranze che il mondo moderno sta facendo tramontare. Usi e costumi di popoli di paesi lontani espressi attraverso la fotografia volta a stimolare la sensibilità e la curiosità dell'osservatore.
I paesi su cui sviluppa i suoi viaggi sono la Cina, l'India, la Siberia, il Myanmar e l'Afghanistan. Per ogni paese vi è una ricerca e una storia delle culture che li popolano.
Guardo spesso il vostro programma, e ci sono sempre ospiti interessantissimi da ascoltare. Ed è stato proprio guardando il vostro programma e conoscendo Alessandro di persona che mi è venuta l'idea prendendomene carico di spingerlo nel tentativo di contattarvi. Mi piacerebbe davvero che fosse possibile, perchè il tema del viaggio legato al concetto di essere umano e di bellezza della diversità trovo che oggi possa essere un piccolo passo per un mondo con degli orizzonti un po' più lontani.
Spero davvero possiate aiutarmi, nel frattempo vi ringrazio per la vostra attenzione!
Giorgia
ps vi lascio eventualmente i link x vedere il suo lavoro:
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GW e incendi
Salve, ti scrivo perché è assurdo che quando si fa riferimento al Gw, la quasi totalità dei mass media, fa disinformazione, adducendo al riscaldamento globale, la principale causa degli incendi... Invece sappiamo benissimo che non esiste l'autocombustione e che in realtà gli incendi sono prevalentemente appiccati dall'uomo per speculazioni di varia natura... In primis il business dello spegnimento degli incendi... Del resto se non ci fossero più incendi, di certo fallirebbero le industrie dei mezzi antincendio (canadair, elicotteri ecc). .. I mass media inoltre continuano a mettere sullo stesso piano i fenomeni atmosferici estremi e gli incendi... La siccità è il caldo possono favorire gli incendi, ma di certo non provocarli... ormai la gente comune è convinta che il caldo alimenti gli incendi... Del resto lo si sente ripetere in continuazione durante i servizi sul GW, lo dicono persino al TG 1... "il caldo alimenta gli incendi ecc"... Così facendo non solo si genera disinformazione, ma in oltre si crea l'alibi per tutti quelli che lucrano sugli incendi... Siccome ti stimo, mi auguro che almeno tu, in una delle tue trasmissioni, possa illuminare la mente della gente comune, facendo capire che il vero responsabile della continua devastazione della natura è proprio l'uomo e che di certo non è il GW a incenerire sempre di più la nostra bellissima Terra... Con stima Fabio Romano (insegnante di scienze in un liceo classico di Palermo, nonché tuo collega, in quanto geologo). Grazie! Eventualmente questo è il mio n di cellulare: 347-------
Tecno baroco
Grazie per la divulgazione seria che fai...
Con i miei figli ti seguiamo sempre. Continua così.
Tecnobarocco
Gent. Mario Tozzi, grazie per la puntata di ieri, Sapiens, "Tecnobarocco"... ci fa piacere sapere che ci sia qualcuno che la pensi così!!! Grazie ancora! Saluti e complimenti.
Lucia M.,
Docente di "Tecnologia" (Secondaria di primo grado)
Stanno distruggendo la costa di Nardò (LE)
Dott. Tozzi, ho visto un suo articolo su Porto Selvaggio, in Salento. Amo tantissimo la mia terra ed è per questo che le scrivo. Su quella meravigliosa costa, che come giustamente affermava lei, dovrebbe rimanere, è stato approvato un progetto per la costruzione di un eliporto, che dovrebbe collegare Corfù alle coste del Salento. Sono fermamente convinta, che la realizzazione di quest'opera, perfettamente inutile, arrecherebbe solo danni a questo ecosistema. Purtroppo personaggi senza scrupolo, stanno mettendo in atto un vero scempio e quello che mi dispiace è che nessun giornale o trasmissione televisiva ne stia parlando. Forse sarebbe utile sensibilizzare l'opinione pubblica e le sarei grata, a lei che è un bravissimo divulgatore, se potesse interessarsi di questa incresciosa questione. La ringrazio per l'attenzione. Gabriella Migliaccio
Inquinamento da TMB
Ciao, Mario. Ho tentato di contattarti un paio di mesi fa via email, ma evidentemente non era esatto l'indirizzo. Vorrei chiederti consigli su una campagna di monitoraggio delle emissioni odorigene. Se puoi, chiamami. Un abbraccio. Rosalba. 347-------
Ciao tozzi
È superfluo esprimere il mio apprezzamento per la tua immensa cultura e della scioltezza con cui ci rendi partecipi
Per ciò meriti un dono: un anello semplice bellissimo e... unico
Mi faccia sapere dove spedirtelo
Antonio 335-------
Dott. Mario Tozzi sarebbe bello il prossimo anno scolastico inaugurare l anno con una sua lezione agli studenti dell istituto professionale in cui io insegno il diritto... sarebbe bello, sarebbe pure possibile se lei mi dicesse di "si". Io seguo tutti i suoi programmi. Il mio numero di cell 339-------
Ponte sullo stretto di Messina
Gent/mo Dott. Mario Tozzi
sono un suo grande fan e seguo con grande ammirazione i suoi interventi nei vari programmi televisivi tra cui "Sapiens ". Le chiedo con umiltà una sua considerazione su cosa pensa di una soluzione alternativa e che avrei messo a punto sul ponte dello stretto di Messina. Nel tempo ho rafforzato la mia convinzione nel rispetto per la tutela del nostro patrimonio nazionale sia culturale che geo-ambientale, che spesso viene violentato da scelte sconsiderate pur di ricavare profitti e immagini autoreferenziali. Imbattendomi da comune cittadino nel visionare gli attuali disegni progettuali tradizionali per la realizzazione del ponte sullo stretto (dalle altissime campate ai tunnel) ho avuto un sussulto per l'impatto a cui si esporrebbe una tale impresa, ma che mi è stato mitigato e rinfrancato da sue fondate perplessità. La enorme struttura faraonica comporterebbe costi e rischi altissimi che pur in termini di convenienza non sembrano sostenibili per l'unica finalità limitata alla percorribilità-trasporto.. Pertanto per una tale occasione, credo sarebbe più utile concentrare gli sforzi progettuali su costi più contenuti, senza necessariamente realizzare campate così alte, limitando sensibilmente l' impatto ambientale ed esponendo a meno rischi dei fenomeni eolici e tellurici. La struttura verrebbe associata anche a scopi produttivi, quale lo sfruttamento del moto ondoso per la produzione di energia e altro. Quanto ipotizzato è da me messo a punto in un mio progetto ideale comunque ambizioso ma molto meno dispendioso e dispersivo. Se non le dessi l'impressione di uno svanito e visionario sarei lieto di illustrarle l'elaborato progettuale in separata sede. In attesa la saluto ossequioso
Richiesta di aiuto
Egregio dottore, le chiedo scusa se la importuno, avrei necessità di inviarle una mia personale richiesta come devo fare? La mia ha un carattere esclusivamente personale, la prego di farmi sapere qualcosa. Grazie
Coronavirus e Whan
Buongiorno, vorrei chiedere delucidazioni riguardo il covid 19. Considerando che non si può andare in Cina per indagare a fondo le pongo alcune domande: Quanti erano i macelli all'aperto in Cina al momento del contagio a Whan. Come mai il contagio è partito da Whan dove c'era un laboratorio che stava facendo esperimenti sul virus e in nessun altra parte della Cina. Se gli esperimenti si stavano facendo sui mustelidi non è possibile una contaminazione nel laboratorio che poi si è propagato? Dare la colpa al povero cinesino che lavora al mercato mi sembra la soluzione più semplice è più facile da far bere alla gente. Sono un complottista.
Ipotesi edificazione diga in comune di Bagno di Romagna
Le ho inviato già un messaggio questa mattina ma ho paura che non le sia arrivato intero: Riassumo: Nel nostro comune (Bagno di Romagna-FC) esite da qualche decennio una diga della portata di 30 milioni di mc di acqua che fa bere tutta la Romagna (Diga di Ridracoli). La Società Romagna Acque, che la gestisce e ha fatto miliardi con la prima, vorrebbe farne un'altra simile (Il nostro Comune ha circa 6. 000 abitanti) con un impatto ambientale che sarebbe devastante. Bagno è un paese termale molto frequentato con acqua calda che sgorga a 45° (circa 50 litri/secondo). La diga verrebbe edificata nei boschi dei MANDRIOLI nei quali tutti gli studi geologici ritengono siano le falde dell'acqua termale. Inoltre è zona sismica e franosa. Vorremmo un consiglio su chi contattare per evitare lo scempio (NO politici in quanto sono tutti d'accordo: Può contattare me alla mia mail o al 335 ------- per ogni chiarimento. Grazie Walter Bignami
Discarica vicina al parco nazionale del Circeo e laghi costieri
Salve le scrivo perché ho bisogno del suo aiuto e della sua competenza per dare risonanza mediatica ad una questione troppo importante per essere taciuta. Da pochi giorni nel Lazio e precisamente a latina il sindaco ha dato notizia di aver individuato come sito per la prossima discarica dei terreni che si trovano di fronte ad una nota azienda che produce prodotti per neonati e linfanzia (diciamo che già questo è un primo danno di immagine ed economico per un'azienda del genere). La cosa più grave è comunque che questi terreni si trovano in prossimità di corsi d'acqua (Rio Martino a 300 m) che sfocia dopo poco in zone a protezione speciale e siti di importanza comunitaria come i laghi costieri di Fogliano e Monaci facenti parte del parco nazionale del Circeo. Questi posti oltre ad essere realmente stupendi rischiano con questa manovra di essere perduti ed inquinati per sempre in un territorio soggetto alla bonifica dove la falda è a piano campagna.
Lei sicuramente da buon geologo e scienziato può capire la gravità di questa situazione e la prego pertanto di aiutarci in qualche modo a mettere fine a questa follia e a preservare questo piccolo angolo di paradiso.
Sotto il link della notizia ove sono riportati i riferimenti di ciò che ho raccontato.
[...]
Grazie mille
Vorrei inviare una foto a Mario Tozzi per un suo commento. Grazi Geremia
Un modo x salvare il mondo
Salve Signor Tozzi, è piacevole notare come studia particolarmente il pianeta terra ed evidenzia il fatto che abbiamo poco tempo x salvare il mondo, da ciò si capisce che lei non si ferma solo per sentito dire ma studia i fatti con molta attenzione. Io sono un testimone di Geova e posso assicurarla con assoluta certezza che c’è chi salverà la terra, consulti personalmente i fatti per trarne lei stesso le conclusioni, le mando un link https: //ww w. jw. org/finder? wtlocale=I&d ocid=501100 014&srcid=sha re Cordiali saluti Franciamore Riccardo
Egregio dr. Mario Tozzi sono stato professore presso il Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali dell'Università di Bari e tra i miei studenti ci sono stati Antonello Fiore (attuale Presidente della Sigea) e Salvatore Valletta (attuale Presidente dell' ORG Puglia) che tu sicuramente conosci. Sono un tuo fan ed ogni anno in luglio sono ad ascoltarti a Polignano a Mare in occasione del Libro Possibile. Seguo Sapiens il sabato sera e i tuoi interventi nella trasmissione Kilimangiaro della domenica pomeriggio.. Da dieci anni in pensione mi interesso di problematiche geoambientali e continuo a scrivere pubblicando su riviste on-line. Desidererei sapere se posso sottoporti un mio ultimo lavoro, basato su ricerche bibliografiche, che ho intenzione di inviare alla stampa. Il titolo di questo mio lavoro che ha avuto una gestazione molto lunga è il seguente: L'eziologia dei cambiamenti climatici, degli interventi antropici sui sistemi naturali e delle pandemie: interazioni tra fenomeni globali. Una tua lettura critica potrebbe essere di stimolo ele tue indicazioni molto utili e gradite. Desidererei sapere se posso inviartelo e in caso positivo a quale indirizzo. In attesa di una tua risposta ti saluto cordialmente e caramente. geolo prof, Antonio Paglionico
Buongiorno Gentilissimo ed Illustre Dottore Mario Tozzi. Mi permetta di presentarmi, sono Sandro De Santo. Ho seguito in più occasioni le trasmissioni, che lei dirige, che sono molto istruttive, importanti ed utili, e la ringrazio vivamente per quanta sicurezza trasmette a chi come me la segue. Quest'anno purtroppo, tutta la popolazione mondiale è stata gravemente colpita dalla pandemia, causata dal covid 19. Nella sua trasmissione, di poco più di un mese fa, ho seguito che Lei ha spiegato, che il virus, per crescere, per proliferare, ha bisogno di assorbire le proteine, che sono contenute nelle nostre cellule. Ma a questo punto, ho un quesito, che mi pongo; la mia ipotesi è questa: Immaginiamo che fosse possibile tagliare i rifornimenti nutritivi al virus. Il che potrebbe dire che il virus morirebbe di fame? Non so se a questa mia supposizione, si potrebbe paragonare, tipo un grande predatore degli oceani, che se non trova più le prede, morirebbe di fame. Mi sono fatto l'idea di scriverle questa semplice lettera, perchè non si vede l'ora di superare questa grave emergenza sanitaria. Colgo l'occasione per rinnovare i miei migliori Auguri di buon lavoro e ringraziarla per la sua Enorme Professionalità, che valorizza notevolmente lo sviluppo dell'evoluzione della Ricerca Scientifica Mondiale. Cordiali e Distinti saluti.
Gent. mo dottor Mario Tozzi,
in data 26 settembre 2020 Le ho mandato un messaggio da questo stesso modulo, nei riguardi del Bosco Sacro nel Parco della Caffarella.
Avrei piacere di avere una sua risposta ai quesiti formulati nel messaggio stesso.
Se vuole, mi può rispondere via mail all'account -------
Sono il Presidente dell'Associazione "Lorenzo Cuneo" Onlus, molto nota ed attiva nella zona della Caffarella.
Grazie e distinti saluti.
Roma, 24 novembre 2020. Claudio Cuneo
tel: 06-------- cell: 338-------
Salve. Nel suo libro "un'ora e mezzo per salvare il mondo" lei afferma che l'agricoltutra e l'allevamento intensivo sarebbero tra le principali cause dell'effetto serra. Mi sono permesso di fare alcuni calcoli. Quanta capacità di assorbimento di biossido di carbonio ha una foresta nei confronti della specie agricole coltivate? Va subito chiarito che non è facile stabilire con certezza questi parametri che dipendono da tantissimi fattori come la quantità e la distribuzione delle piogge (senza acqua le piante non crescono), dalla temperatura (la foresta amazzonica e la taiga siberiana hanno ritmi di crescita diversissimi) dalla composizione del terreno e via dicendo. Comunque ho cercato nei migliori siti internet paragonando i risultati di molte ricerche e facendo medie. Questi sono i risultati:
In un anno, un ettaro di foresta delle medie latitudini assorbe dalle 2 alle 3 tonnellate di CO2. Poche. Sono dati ufficiali La biomassa per ettaro di una foresta è molto grande ma la parte che attua la fotosintesi è ridotta alle foglie più alte che svettano all'apice dell'albero. I tronchi e le grandi radici non sono verdi e non partecipano all'assorbimento della CO2. Inoltre la grande quantità di materiali in decomposizione nel sottobosco da parte di funghi e batteri produce CO2 in quantità. Quindi 1 ettaro di nuova foresta potrebbe compensare le emissioni annuali di 1 italiano.
Io abito in una zona votata quasi interamente alla cultura del mais. Le foreste ormai nella pianura Padana sono solo un ricordo. Così ho voluto calcolare la capacità di assorbimento della CO2 di un ettaro di terreno coltivato a mais. Il calcolo non è difficile. La reazione della fotosintesi è la seguente:
6 CO2 + 6 H2O danno 6 O2 + C6H12O6 (GLUCOSIO)
Prendendo i dati da "L'informatore Agrario" risulta che un ettaro coltivato a mais produce dalle 18 alle 24 tonnellate di sostanza secca. Utilizziamo il dato medio, al netto di tutto, di 21 tonnellate. Con la fotosintesi dunque si producono 21 tonnellate di biomassa ovvero 21. 000. 000 di grammi di glucosio poi trasformato in amido e cellulosa dalla pianta. La massa molare del Glucosio è 180 g/mole quindi dividendo 21. 000. 000 di grammi per 180 g/mole otteniamo il numero delle moli di glucosio prodotte:
21. 000. 000 gr diviso 180 gr/mole = 116. 666 moli di glucosio
Come si vede nella reazione della fotosintesi, per ogni mole di glucosio prodotta vengono assorbite 6 moli di CO2. Quindi 166. 666 moli di glucosio richiedono 166. 666 X 6 = 700. 000 moli di CO2
La massa totale della CO2 assorbita sarà quindi 700. 000 moli X la massa molare della CO2 (PM 44) ovvero 44 gr/ mole
700. 000 moli X 44 gr/mole = 30. 800. 000 gr. ovvero più di 30 tonnellate!!! Non c'e da stupirsi le piantine di mais sono seminate fittissime e la pianta è quasi totalmente verde quindi fa fotosintesi in ogni sua parte o quasi. Questo calcolo l'ho fatto esclusivamente per far capire a tutti che le nostre opinioni stanno a zero. Nelle questioni scientifiche contano i numeri anche se non ci piacciono.
Ma attenzione, tutto questo ragionamento per capire quanto biossido di carbonio riusciamo ad immagazzinare nelle piante non ha senso e vi dico il perchè.
Iniziamo col dire che un nuovo fronte di polemiche riguarda gli allevamenti intensivi (ovini e vacche da latte e da carne) e l'alimentazione umana con carni rosse che è risaputo non fanno bene alla salute (se consumate in grandi quantità). Ebbene queste bestie, allevate in quantità enormi a causa della grande richiesta di consumatori prevalentemente carnivori, con il loro catabolismo emettono una incredibile quantità di CO2. Questo è perfettamente vero ma da dove arriva questo gas? Semplicemente dalla digestione e successiva demolizione del glucosio nel processo della respirazione:
6 O2 + C6H12O6 (GLUCOSIO) a dare 6 CO2 + 6 H2O
dunque la CO2 prodotta non è niente altro che quella assorbita dalle piante di cui si nutrono. Il ciclo del carbonio così si chiude e il saldo è zero. Esattamente come usare la legna nella stufa. Si rimette nell'atmosfera il biossido di carbonio che la pianta aveva immagazzinato nel tronco che andiamo a bruciare.
grazie
Riccardo (biologo)
Buongiorno. Mi permetto di segnalarle un argomento pertinente il riscaldamento globale ma di cui ancora non si parla e che per questo potrebbe essere oggetto di un suo approfondimento. Già a fine di questo secolo è previsto un innalzamento dei mari di almeno 50 cm, ma credo saranno molti di più. Ciò comporterà problemi enormi per tutte le città di mare e i presagi per il secolo 22° saranno nerissimi. Potrebbe avere un profondo significato che la comunità internazionale cominciasse a prendere in considerazione la possibilità di preservare la civiltà che si affaccia sul Mediterraneo intraprendendo la chiusura dello stretto di Gibilterra quale misura di non difficile realizzazione, anche se richiederebbe diverse decine di anni di lavori e un costo certamente alto ma sicuramente inferiore a quello che richiederebbe la salvaguardia di ogni singola città marinara. Nella prima parte del '900 il progetto Atlantropa dell' arch. Hermann Soergel ne aveva ipotizzato l' esecuzione ma per lo scopo di parziale prosciugamento del Mediterraneo. Ora si tratterebbe invece di mantenere l' attuale livello del "lago Mediterraneo-Mar Nero" difendendoci per secoli dall' innalzamento dell' oceano Atlantico. Poichè il flusso d' acqua è notoriamente prevalente da Atlantico a Mediterraneo, potrebbe essere prodotta anche una ingentissima quantità di energia idroelettrica che nel tempo contribuirebbe a ridurre gli immani costi sostenuti. Cordiali saluti. Aldo Zevi
Caro Tozzi
sono Carlo Lombardi, professore in quiescenza del Politecnico di Milano. Insegnavo Impianti Nucleari e mi sono sempre interessato di problemi energetici. Ho delle perplessità sull'effetto serra antropico. Ho apprezzato la sua trasmissione su Atlante. Le faccio i complimenti più sinceri e sentiti; sono proprio queste le trasmissioni che elevano il livello della TV. Volevo osservare che sono un po' scettico sul fatto che Platone abbia confuso i mesi con gli anni: era solo il 400 a. C e Platone era Platone. Io credo che ci siano molti segnali, anche se contrastanti, che grosso modo 10000 anni a. C. ci possa essere stata un civiltà superiore, poi sparita per
eventi traumatici meteorologici o vulcanici. Quello che più mi turba in particolare è la piramide di Cheope, che nessuno sa a che cosa servisse, non certo come tomba del faraone, né soprattutto come sia stata costruita, comunque certamente molto prima di tremila anni a. C..
Ringrazio dell'attenzione e le invio i miei migliori saluti.
Buongiorno Sig. Tozzi,
Mi chiamo Meneghello Giorgia e sono una sua sfegatata fan.
Al momento, ho letto solo il suo libro "Come è nata l'Italia" e devo dire che è stato formativo e costruttivo dal punto di vista del nostro territorio.
La stimo tantissimo e, non mi perdo mai una sua intervista da "Kilimangiaro" la domenica pomeriggio.
In conclusione, non mi è mail capitata l'opportunità e spero che Lei possa essere il primo, avrei piacere di ricevere una sua copia autografata del libro "Come è nata l'Italia" ovviamente, pagando il dovuto della richiesta.
RingraziandoLa, spero che possa cogliere la mia richiesta.
Saluti
Meneghello Giorgia
Egregio Dottor Tozzi voglio congratularmi con lei per il modo con cui spiega i vari problemi che illustra nelle sue trasmissioni. A mio modesto parere ho trovato un piccolo grande neo in una spiegazione che ha dato al pubblico presente e ai telespettatori a proposito di un quesito che lei ha posto verso la fine della puntata intitolata “La grande storia di (quasi) tutto”. Lei, in studio si poneva la domanda seguente. Perché siamo stati noi eurasiatici a invadere, anzi a scoprire le Americhe, e non una popolazione del continente americano, ad esempio i messicani a scoprire noi? Lei dà delle spiegazioni validissime di quanto è avvenuto in passato, ma, secondo appunto il mio modesto parere, omette di dire il vero motivo di ciò che poi è quello originario. Mi permetto di aggiungere, a quello che ha spiegato lei, il vero e primitivo motivo per cui la storia si è svolta in questa maniera. Lei saprà, come mi sembra oggi sia di pubblico dominio, che l’uomo è nato in Africa, come trasformazione di alcuni Primati e, una volta acquisita la stazione eretta, ha preso a dilagare inconsapevolmente, per l’Africa e poi in Europa e in Asia, come cacciatore raccoglitore. Quella era ed è la geografia. A piedi non poteva andare altrove. Solo successivamente si è portato nelle Americhe, chi dice da Nord 30 mila fa e chi dice da Sud 12 mila anni fa. Quindi seguendo questo naturale percorso obbligato, il primo sito dove l’uomo ritenne di potersi trasformare da cacciatore raccoglitore in agricoltore, sempre inconsapevolmente, ed essendoci le condizioni adatte, acqua a volontà, fu quella che noi oggi chiamiamo mezzaluna fertile. A parte quelli che si fermarono qui altri uomini proseguirono verso l’India e la Cina. Ma è nella mezzaluna fertile che nella storia dell’uomo sapiens c’è stata quella che lei definisce partenza anticipata, per ovvi motivi temporali e non per merito o demerito di altri. Le prime civiltà sono partite ottomila anni fa, proprio lì quando nel resto del mondo e soprattutto nelle Americhe, l’uomo non era ancora arrivato. E’ dalla mezzaluna fertile che è partito tutto, con i Sumeri, gli Assiri e via dicendo fino ai Greci e i Romani. In America c’era già il cavallo, poi estintosi e poi riportato dagli spagnoli, insieme alla civiltà, la dominazione e le malattie. E’ così che è andata la Storia. Tutto il resto è storia successiva. Ed era logico che fosse così. Finita la preistoria, la storia è cominciata ottomila anni fa o anche prima quando del futuro nuovo mondo nessuno sapeva ancora nulla. Mi sembra chiaro quindi, e mi corregga se sbaglio, che gli europei sono partiti prima perché l’uomo essendo nato in Africa ha avuto modo di passare da queste parti e cominciare qui vicino la sua storia fatta di civiltà con tutti i suoi lati positivi e negativi. La ringrazio per l’attenzione e la saluto.
Buonasera prof. Tozzi.
Questa mattina ero a casa, mi sono sintonizzato su radio radio e proprio in quel mentre c’era un dibattito piuttosto acceso tra lei e in altra persona che non ho capito bene che fosse, in merito a COVID, misure ultimo DPCM, proteste, ecc...
Sostengo in pieno la sua linea, il suo interlocutore semplicemente farneticava.
Sono in medico radiologo, lavoro h24 in un piccolo ospedale della provincia di Roma.
LA SITUAZIONE È DRAMMATICA!!!
Polmoniti bilaterali da Covid tutti i giorni, anche in giovani. PS strapieno, pazienti intubati da giorni che non trovano posto letto in reparto idoneo. Reparti di degenza e terapia intensiva già saturi.
SIAMO Al COLLASSO!!!
Infezione virale molto subdola, pericolosa, altro che influenza!!!
Lo faccia presente in radio, dove purtroppo intervengono e conducono molte persone con posizioni insostenibili, minimizzando e negando la gravità della situazione, ormai estesa in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale.
Le misure gradualmente più restrittive dei vari DPCM che si susseguono purtroppo non sono sufficienti, la diffusione del virus è troppo veloce. Non si riesce più a tracciare i contatti, troppi positivi asintomatici o paucisintomatici riconosciuti tardi.
Stiamo andando incontro alla catastrofe sanitaria, molto rapidamente, come suggeriscono i dati.
Purtroppo penso che bisognerà ricorrere a misure sempre più dure, omogenee in tutta Italia, se vogliamo salvarci.
La saluto cordialmente,
Pietro Marziale
Buongiorno dott. Tozzi,
Le volevo chiedere come mai, visto il suo punto di vista scientifico, lei chiami sapiens l’essere umano quando l’evoluzione è una teoria ancora tale e mai scientificamente dimostrata (manca tutta la dimostrazione, fra cui i fossili stessi, dei passaggi intermedi fra le varie specie) ?
Poi riguardo al covid, come mai lei propone il vaccino come soluzione, quando, come l’HIV, essendo un virus RNA è praticamente impossibile trovarne uno efficace?
Grazie per la disponibilità.
Buona sera tozzi mi scuso per il disturbo ma ho un immensa fiducia nei suoi ragionamenti e essendo con alcuni amici consapevoli che l'argomento ambiente e tutte le sue sfaccettature e di importanza vitale per le prossime generazioni ci piacerebbe, visto che frequentare nostre zone, Orbetello e dintorni, organizzare un iniziativa, anche capendo la situazione di sicurezza, siamo a sua disposizione grazie mille
Gent. mo dottor Mario Tozzi,
io sottoscritto Claudio Cuneo, domiciliato a Roma, via ------- 73, sono il Presidente dell’Associazione “Lorenzo Cuneo” Onlus, sorta nel 1998 per mantenere desta la memoria e l’opera di questo giovane, che ha dedicato la sua vita all’ambiente e non solo. Lorenzo, dopo un lungo periodo fra gli scout, è stato per 12 anni componente autorevole del Comitato per il Parco della Caffarella: è morto sull’autostrada mentre soccorreva un automobilista in difficoltà. Le scrivo per proporle alcuni problemi.
Premetto, come Lei ben saprà, che su di un piccolo colle all’interno del Parco esiste da qualche secolo il cosiddetto “Bosco Sacro alla Ninfa Egeria”, piantato a lecci, i quali però sono stati completamente abbattuti nel corso dell’ultima guerra.
Negli ultimi 22 anni, nel mese di ottobre, per commemorare la dipartita di Lorenzo (23 ottobre 1998) ed al fine di ottenere il rimboschimento di tale bosco (a cui lui teneva moltissimo), abbiamo messo a dimora nello stesso sito, a nostra cura e spese, più di 250 giovani lecci, sughere e roverelle, uno per ogni bambino nato nell’anno, figlio/a di nostri soci e/o amici: su ogni alberello è posto un cartellino con le generalità. I genitori e i familiari sono molto contenti, contribuiscono alla piantumazione, si fanno fotografare presso l’albero e promettono di curarlo (anche se poi non lo fanno frequentemente).
Gli alberi da noi piantati tuttora viventi (circa un centinaio si sono seccati) in gran parte crescono poco e male, sia per noncuranza, sia per mancanza di attenzioni, ma soprattutto di acqua, cosa ormai abituale in questi ultimi anni di siccità.
Il problema, a nostro giudizio, riveste carattere economico, ambientale e psicologico:
- economico: la perdita di circa 100 alberi, messi a dimora dalla ns Associazione, che non gode di proventi pubblici, ma soltanto del contributo annuale dei soci, si può calcolare dell’ordine di € 5000
- ambientale: la perdita di alberi significa perdita di bellezza, di ombra, di ossigeno, ecc., cioè di tutti i benefici apportati dalla vegetazione, in un momento di crisi ecologica
- psicologico: sia noi soci che i genitori dei bambini ci demoralizziamo alla constatazione della scomparsa di tanti giovani alberi così fortemente voluti
Nella zona c’è una cisterna di acqua piovana per l’irrigazione, con regolari bocchette di adduzione, situate proprio nei pressi del Bosco Sacro, le quali purtroppo vengono messe in funzione raramente; così pure lo sfalciamento delle erbacce viene effettuato saltuariamente e soltanto nelle aree libere da alberi, cosicchè gli alberi più giovani vengono “affogati” dalle erbe stesse, in quanto l’Ente Parco è mancante di mezzi adeguati alle superficie più piccole. La nostra Associazione è disposta a contribuire alle operazioni di sfalcio presso gli alberi da noi messi a dimora.
Pertanto le domande che Le pongo a nome dell’Associazione sono queste:
- far funzionare più spesso il citato impianto di innaffiamento, specie d’estate
- far effettuare con una maggiore frequenza e su ogni tipo di terreno lo sfalciamento delle erbe
- poter rafforzare più proficuamente i contatti tra la ns Associazione e l’Ente Parco.
Gradirei conoscerLa di persona per poter allacciare un più frequente dialogo con Lei.
Tengo molto alle sue risposte, per comprendere meglio come difendere gli alberi che sono stati da noi piantati, i quali sono ormai un patrimonio del Parco.
Cordiali saluti.
Roma, 26 settembre 2020. Claudio Cuneo
(Presidente dell’Ass. ”Lorenzo Cuneo”)
Buonasera Dott. Tozzi,
Vorrei ancora segnalarle la mancanza di lavoro e considerazione della laurea in geologia a Cagliari e in Sardegna, una totale mancanza da parte delle istituzioni sarde e dell'attuale Governo ed una totale indifferenza dei geologi sardi nel protestare per una giusta causa per la categoria dei geologi. A questo si aggiunge una totale indifferenza dell'Ordine dei Geologi della Sardegna, del Consiglio Nazionale dei Geologi e del sindacato Singeop nell'occuparsi alla difesa della categoria dei geologi in Sardegna. Vorrei segnalarle che sono quindici anni che non riesco ad utilizzare la mia laurea in geologia vecchio ordinamento (5 anni) nessuno fa nulla per migliorare la situazione dei geologi in Sardegna. Spero che lei possa fare qualcosa. La ringrazio e la saluto cordialmente.
Patrizio Indoni
Cagliari
Buongiorno
Desidero segnalare la continua negligenza delle amministrazioni comunali nella cura del verde pubblico.
Infatti da un po' di tempo si verifichino improvvise e rovinose devastazioni di alberi ad alto fusto da parte dei comuni senza alcun avviso e senza alcun piano di risistemazione delle aree danneggiate. Il verde pubblico non viene più tutelato. Vi descrivo brevemente quanto è accaduto nel piccolo e (una volta) verde comune di Sagrado in provincia di Gorizia.
Cogliendo occasione dell'ultimo temporale il Comune ha provveduto a distruggere diversi alberi ad alto fusto lungo il viale della stazione. Gli alberi, che forse erano stati lievemente danneggiati dal mal tempo in quanto mai curati, come del resto oggi è abitudine fare, sono stati abbattuti anziché potati o eventualmente tagliati nelle parti più alte. I lavori, svoltisi in pochi giorni hanno devastato la zona nella parte più vicina al paese.
Manutenzione per molti vuol dire estirpare alla radice il problema... anzi, le radici sono rimaste sul posto, perché costa troppo rimuoverle.
Senza motivazione è stato anche l'abbattimento di un pino in altra zona del paese che non dava assolutamente fastidio ad alcuno.
Il Comune continua ripetutamente a procedere in 'manutenzioni aggressive' senza valutare l'impatto ecologico, estetico e la qualità di vita dei cittadini rispetto ai benefici delle zone verdi e alla limitazione del rumore proveniente dalla ferrovia e dal traffico della statale.
Negli anni precedenti già erano stati tagliati decine di pini marittimi lungo una strada del paese con la promessa di una ripiantumazione che non è mai avvenuta.
A nulla è valsa una richiesta di chiarimento da me inviata più volte e alla quale non è stata mai data una risposta, anzi la risposta è stata proprio il proseguimento dell'abbattimento del verde.
Mi piacerebbe contrastare in qualche modo questo fenomeno e questa moda anti ecologica che ormai è comune un po' ovunque. Per questo mi piacerebbe avere un aiuto e un consiglio su come agire.
Grazie per la sua attenzione. Cordiali saluti.
Gianpiero Tocigl
Ho sentito Mario Tozzi durante la trasmissione Sapiens del 13 settembre
"Il ghiacciaio del calderone e virtualmente scomparso in quanto è presente solo nei mesi invernali"
Mi permetto di suggerire di informarvi magari presso le guide del posto...
Il ghiacciaio sebbene piccolissimo c'è anche nei mesi estivi, io l 'ho visto il 4 settembre u. s
Grazie con simpatia ed ammirazione
Sapiens-Un solo pianeta... é tutto qui; cosa c'é da aggiungere?
Niente... per chi é 'connesso' con la Natura (io mi sento cosí).
E invece: una laurea, anni di partecipazione politica e di ruoli istituzionali comunali, non riescono a governare la sensibilità e le emozioni che mi assalgono quando ho bisogno di parole... per parlare di questo con i ragazzi (11-14) ; 'prestata' all'insegnamento da tre anni, in un ruolo di Educatrice (Sostegno Classe) per i piú marginale, per me al contrario, di grandissima Responsabilità.
Comunità Educata = Comunità Educante.
Cosa posso fare, con poco tempo, che incida davvero, nel tempo, nella Formazione dei nuovi cittadini?
Grazie 😷
Cinzia Salvini
Gent. mo Dott. Tozzi,
mi chiamo Stefania e le scrivo dalla provincia di Pistoia. La stimo enormemente per la sua professionalità e per tutto quello che fa in campo ambientale e culturale. Sento la necessità di fare qualcosa per la cura e la salvaguardia del territorio e spesso mi presto volontariamente in semplici servizi di cura e pulizia delle strade del mio paese. Sebbene nel mio territorio ci siano anche valide associazioni di volontariato impegnate nella tutela dell'ambiente, l'inciviltà sembra non passare mai di moda. Ma la realtà del mio territorio, si sa, è comune a tutta Italia. Plastica, lattine e sporcizia di ogni tipo, adesso anche mascherine chirurgiche, "colorano" i bordi delle nostre strade, amplificando il degrado già in essere di molte aree periferiche e non. In aggiunta, l'inefficienza delle istituzioni territoriali preposte e l'inadeguata gestione dei rifiuti fanno del nostro "Bel Paese" un paese "Bello sporco". Gli sporadici progetti ambientali a livello locale e scolastico non danno la risposta attesa in termini di comportamento. Il degrado ha origine nella nostra mente e nella nostra cultura poco attenta a questo delicato tema. Urge un cambiamento di mentalità, capace di farci automatizzare determinate azioni. Gettare una bottiglia di plastica per strada significa non avere la minima consapevolezza delle conseguenze, nonché una minima concezione del "bello", dell' "aver cura". Sarebbe opportuno, a mio avviso, alfabetizzare ecologicamente il cittadino sin da piccolo. I progetti educativi e didattici in tal senso non sono sufficienti. Da molti anni le scuole partecipano a percorsi di educazione ambientale che riscuotono interesse e partecipazione ma con ricadute effimere. Ci vuole un'educazione perenne e quotidiana che sappia insegnare ai piccoli cittadini, un giorno adulti, la cultura ecologica, il rispetto per l'ambiente. Se l'ecologia associata alla cittadinanza e all'educazione civica, fosse una materia curricolare come le altre, con tanto di valutazione formativa e sommativa, sono certa, il futuro del nostro territorio sarà diverso. Come impariamo a leggere e scrivere e far di conto impareremo anche a salvaguardare l'ambiente, a prenderci cura di esso, con la stessa semplicità con cui facciamo una semplice operazione di calcolo. E' possibile che a nessun parlamentare sia mai venuto in mente una proposta di questo tipo? Lei che ne pensa? Sarei molto felice di ricevere una sua opinione in merito.
Grazie per la sua gentile attenzione.
Stefania Pellegrini
Egr. Dottore, sono l'avv. Luigi di Ruggiero e sono in contatto con il dottor Gustavo Guillerme, che riveste il ruolo di consigliere nel Consiglio Direttivo del Gran Chaco Americano. Come le sarà certamente noto il prestigioso progetto ecologico da realizzare in questa immensa area del Sud America di circa 15milioni di ettari e il dottor Gustave Guillerme, che sarà a Roma, Covit 19 permettendo, la prima settimana del prossimo mese di novembre, rimarrà in Italia per discutere questo programma e inserire e far partecipare all'ambizioso progetto anche eccellenze italiane. A tal proposito gradirei stabilire un incontro con Lei, perchè, se aderisce, potrà rappresentare il meglio della scienza ecologica ed applicare la straordinaria cultura geolocica che Le appartiene. In attesa di riscontro, porgo cordiali saluti.
Avv. Luigi di Ruggiero
Gentile Mario Tozzi
ci rivolgiamo a Lei, così autorevole e noto a molti italiani per il suo costante impegno scientifico nell’ambito della divulgazione ecologista ed ambientalista, per chiederLe collaborazione e sostegno:
siamo preoccupati, ed occupati a richiamare l’attenzione della collettività e dei Sindaci dei nostri Comuni, sulla fase sperimentale di installazione di antenne e ripetitori 5G, che prevede nei territori nuovi ripetitori e un notevole numero di nuove “small cells” a frequenza molto alta, in aggiunta alle numerose antenne già esistenti.
Ci risulta, a questo proposito, anche l’opposizione intrapresa in molti altri territori nazionali da Associazioni, Comitati e gruppi di cittadini, che fanno appello alla responsabilità del Sindaco in qualità di Autorità Sanitaria locale ed ufficiale del Governo, su cui incombe l’onere di prevenire ed eliminare invisibili ma gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana; vengono richiamati l’art. 32 della Costituzione e il Principio di Precauzione sancito dal diritto comunitario, l’ex art. 38 della Legge 8 Giugno 1990, n. 142 sull’Ordinamento delle autonomie locali, che investe il primo cittadino, il quale come “Ufficiale del Governo, adotta, con atto motivato e nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico, provvedimenti contingibili e urgenti in materia di sanità ed igiene, edilizia e polizia locale, al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità dei cittadini”, nonché l’art. 3 ter del D. L. vo n. 152/2006.
Anche noi, che facciamo parte del Comitato Noli per la difesa di Salute e Ambiente, dell’Associazione ”Uniti per la salute“, del “Forum Beni comuni Legalità Diritti“ e altri gruppi nel ponente della provincia di Savona, abbiamo richiesto ai Sindaci dei nostri Comuni la moratoria 5G, al fine di valutare con cura ogni richiesta di potenziamento delle attuali infrastrutture, di minimizzare l'esposizione della collettività ai campi elettromagnetici e il potenziale rischio sanitario.
Infatti non è stato effettuato alcun test preliminare riguardo agli effetti biologici e termici a lungo termine sulla salute umana e l’ambiente dovuti all’aggiunta, rispetto alle esistenti, della nuova tecnologia 5G, e lo Stato non risulta in grado di garantirne l’innocuità: l’asta delle frequenze 5G è stata effettuata senza avere ottenuto dagli Enti preposti il necessario preventivo parere sanitario ai sensi della L. 833-1978.
A tutt’oggi, nonostante le proteste e le petizioni attivate e il diffondersi dei disturbi da elettro-sensibilità, constatiamo una fortissima spinta alla digitalizzazione e il 5G viene presentato come indispensabile e urgente; persino certi ambientalisti che si battono contro le emissioni di CO2 e il riscaldamento globale, a favore della sostenibilità ambientale, sembrano ignorare l'inquinamento elettromagnetico e la grave situazione di pericolo per la sanità e la salute pubblica, taciuta dal Governo e dal Piano Colao, dai mezzi d'informazione allineati sulle posizioni governative e di conseguenza sottostimata da molta opinione pubblica.
Ci appelliamo quindi alla Sua autorevolezza, per portare alla luce questo problema di salute inspiegabilmente dimenticato e scongiurare il ripetersi di storie che continuano a causare malattie e mortalità in eccesso (un solo esempio per tutti, l’amianto) ; non possiamo ignorare gli studi indipendenti sugli effetti biologici a lungo termine delle onde elettromagnetiche esistenti, la cosa più saggia è aspettare prima di trasformare cittadini in cavie.
Siamo cittadini consapevoli e non rassegnati, che desiderano contribuire alla costruzione di un
mondo più sano e per far questo contiamo sul suo sostegno. Grazie
Firmato
FORUM CIVICO SAVONESE (cui aderiscono vari gruppi, con l’appoggio, tra gli altri, di Gianfranco Porcile, referente di ISDE Liguria - Medici per l’Ambiente http: //www. applelettrosmog. it/file/news/ ISDE_ANCI_18. 05. 20. pdf)
5 luglio 2020
I'll. mo dottore sono il segretario di un associazione del terzo settore dedita alla salvaguardia dell'ambiente e allo sviluppo sostenibile. Le ho già inviato email di invito di partecipazione come relatore ad importante convegno in Puglia alla sua posta elettronica... cnr. it. La prego di risponderci al più presto.. Grazie
Buongiorno signor Tozzi,
Mi chiamo Fabio Murru e Le scrivo dalla Sardegna, precisamente dalla provincia Ogliastra, un territorio ricco di storia, tradizioni e cultura.
Sono un appassionato di storia e archeologia, e mi capita spesso di visitare siti archeologici nei territori circostanti.
In particolare, sono rimasto affascinato da una pietra che presenta un'incisione molto interessante, che è situata nel comune di Baunei. Ho dato un significato a quel disegno, che già era stato oggetto di precedenti studi. Se possibile vorrei inviarLe delle foto e farLe presente la mia idea che trovo dimostrabile, a differenza di altri significati che le erano stati attribuiti.
Spero in un suo riscontro.
Cordiali saluti, Fabio Murru.
Egr. Professore, Le ho inviato un messaggio circa una settimana fà, riguardante ipotesi per affrontare e dare risposta a migliorare la situazione grave dell'inquinamento della pianura padana e del disagio del trasporto aereo che si và creando e che via via sarà sempre più problematico. Non ho visto nessuna risposta da parte Sua. Comprendo i suoi impegni e la difficoltà a rispondere a messaggi con argomenti squinternati come quelli da me inoltrati, a dire il vero, quello che più mi stà a cuore riguarderebbe una proposta per limitare gli effetti delle improvvise bombe di acqua e relativi disastri. Posso capire che quanto proposto possa apparire ridicolo. Attenderò una settimana per una eventuale Sua risposta, poi farò come la maggior parte degli italiani che per trovare una qualche controparte rivolgono le loro proposte a siti esteri. Cordialmente Livio Zamperin
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