Ultimi commenti alle biografie - pagina 3200
Martedì 7 aprile 2020 10:03:55
Per: Mario Giordano
PER MAURO COZZI
BRAVO, BRAVO, BRAVO, ce ne fossero di Italiani con la maiuscola come te!
Da: Anna
Martedì 7 aprile 2020 10:02:45
Per: Massimo Giannini
Buongiorno Massimo, ma perché ospitate sempre i soliti noti come Sileri che dicono enormi stupidaggini sul vaccino per il coronavirus come se fosse la panacea, ? Anche i bambini hanno capito che non esiste un vaccino efficace per i virus influenzali del ceppo Rna. Perché non invitate il dottor Stefano Montanari ? O lo mettete a confronto con Sileri ? Sempreché Sileri accetti il confronto. Vogliamo deciderci a fare informazione vera e finirla di fare lo spot ai ministri che non sanno di cosa parlano ? Ti seguo sempre con attenzione ma la stessa minestra prima o poi stanca. Ciao e buon lavoro, Domenico.
Da: Domenico Consoli
Martedì 7 aprile 2020 10:02:45
Per: Lilli Gruber
Buongiorno dott. ssa Gruber, vorrei poter vedere ospite da lei il prof. Ernesto Burgio e il prof. Andrea Crisanti esperti illuminati di questa pandemia, lavorano all'ospedale di Padova. Sono certa che apprezzerà la mia richiesta.
Olivia Pollini
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40069 Zola Predosa Bologna
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Da: Olivia Pollini
Martedì 7 aprile 2020 09:59:46
Per: Giuseppe Conte
Buongiorno Presidente.
Ho sentito il bisogno di scriverle per esprimere un pensiero che a parer mio è molto condiviso ultimamente.
Ho 34 anni, è per la prima volta sono orgoglioso della persona che ci rappresenta nel mondo, quella persona che si emozione in diretta TV, quella persone che per la prima volta è interessata alla nazione che dirige.
Le chiedo una cosa a cuore aperto.
Non tradisca chi crede in lei in questo momento, me compreso, continui cosi.
PRIMA NOI, POI L'EUROPA.
Grazie mille per l'attenzione e grazie per esserci in questo momento difficilissimi per tutti noi.
Forza italia forza Presidente.
Cordiali Saluti
Procchio Fabio.
Da: Fabio Procchio
Martedì 7 aprile 2020 09:59:12
Per: Silvio Berlusconi
Credre in Forza Italia mi ha rovinato la vita, silvio non legge nulla ed è inutile scrivere
Da: Salvatore Calì
Martedì 7 aprile 2020 09:39:22
Per: Gianni Morandi
Buongiorno Signor Gianni. Mi chiamo Francesco Petraro e vivo a Lecco. In questi giorni in cui si resta a casa ho approfittato per dedicarmi alla musica.. ho composto una canzone come augurio di ritorno alla nostra vita. Mi piacerebbe farla ascoltare anche a lei sperando che possa interessarle ma non so a quale recapito mandarle il brano in mp3
Un caro saluto Francesco
Da: Francesco Petraro
Martedì 7 aprile 2020 09:38:48
Per: Massimo Giannini
Salve. Credo che le misure economiche adottate possano essere apprezzabili, fermo restando, e non è poco, le difficoltà che possono presentarsi con la nostra elefantiaca burocrazia.. ma volevo presentarle ben altri problemi. Siamo una piccola azienda di manutenzione, abbiamo le nostre brave e sudate qualifiche che ci portano a fare lavori con enti pubblici, tramite gare, e non. Condizione indispensabile per l'avvio della procedura£ Cura Italia" era che si saldassero le spettanze maturate alle imprese. Siamo in arrtrati di 4 mesi. Chi ha cambiato sistema informatico, chi, ritenendo smart working, ferie pagate non è in condizioni, da casa, di fare ciò che dovrebbe fare in ufficio. Ci accontenteremmo di avere ciò che è nostro, prima di passare ad eventuali adesioni al"Cura Italia ".
Da: Micheke Nocerino
Martedì 7 aprile 2020 09:28:57
Per: Antonello Piroso
Buongiorno Piroso,
ho appena ascoltato il suo intervento odierno su Virgin Radio e la contatto per mail, non essendo riuscito ad intervenire in trasmissione.
La sua reprimenda alla gente che dopo due mesi pensa a quando potrà uscire, come quelli dei sindaci di Genova e di Piacenza dei giorni scorsi, si scontra con la realtà della vita.
Lavorativamente, ho contatti assidui con clienti di paesi in guerra da anni, a Baghdad come a Tripoli e Damasco: anche sotto i bombardamenti e nelle situazioni peggiori, comunque, la vita ricomincia.
Invece di trattare tutti i cittadini come idioti irresponsabili, bisognerebbe molto più realisticamente ammettere che in democrazia, il contagio non si ferma.
Con drastiche misure restrittive si può rallentare, come giustamente è stato fatto per evitare il collasso degli ospedali, ma questa strategia non può essere impiegata a tempo ed intervalli indefiniti (tanto quanto gli inutili e demagogici blocchi al traffico non funzionano a contenere le polveri sottili, come dimostrato dai dati di questi giorni).
Bisogna nel frattempo produrre delle strategie alternative, con investimenti maggiori in personale e attrezzature, con restrizioni differenziate per categorie di rischio (sopra una certa età, malati individuati dai medici di base e relativi conviventi, per esempio), con decisioni emergenziali che evitino soluzioni regionali diverse fra Lodi e Piacenza, con poche regole definite e non interpretabili a sentimento, con relative sanzioni commisurate all’infrazione (non si può usare lo stesso stigma per chi è uscito a 101 metri da casa e per chi, infetto, ha attentato alla salute pubblica) e con una comunicazione istituzionale chiara.
Il bollettino quotidiano, con numeri incompleti, inesatti e raffazzonati (perché raccolti in tempi e su periodi diversi), va eventualmente usato cum grano salis per cercare di individuare strategie epidemiologiche, ma non va solennemente divulgato nella messa delle 18, perché rischia di generare panico o false speranze, entrambi nemici della razionalità.
Si deve evitare che chi solleva legittime critiche, sia esclusivamente tacciato di fare sterili polemiche e bisogna chiaramente e onestamente ammettere determinate responsabilità (che sono tutte politiche e amministrative), senza cercare stupidi capri espiatori (chi va a correre da solo in un prato, per esempio) o usare patetiche minacce: la situazione negli ospedali è tragicamente terribile e nessuno lo nega.
Ma non è ragionevole pensare di tenere tutti chiusi in casa, compresi bambini e ragazzi (che sono le categorie meno a rischio, evitando di generalizzare su eccezionali casi singoli, sempre possibili ma che non fanno statistica), vietando a tempo indeterminato qualsiasi forma di socializzazione e sfogo.
Miei contatti in Cina mi riferiscono incrementi enormi di violenze domestiche e separazioni familiari: non si può pensare che il vip del #iorestoacasa (congiardino), provi lo stesso sconforto di chi vive in cinque con figli adolescenti in un appartamento in centro, o con rapporti problematici, o delle persone sole, acuito dalle preoccupazioni soffocanti sul lavoro perso, e sul conto in banca che si assottiglia.
Non si può dire prima la salute e poi l’economia, perché le due sono inscindibili: senza una, l’altra non regge.
Se non si fanno le cose elencate sopra, e non si smette di dare l’evidente impressione che ci stiamo unicamente affidando al cielo, nell’attesa che si scopra una cura o un vaccino, ma nel timore di una certezza, ossia della recrudescenza dei contagi quando si ricomincerà ad uscire (come sta già succedendo ovunque, in Asia), la gente farà quel che fa da sempre, in qualsiasi situazione: ricomincerà a vivere infrangendo le regole, pur rischiando di morire.
Se i nostri governanti, a tutti i livelli, non si rendono conto che stanno manovrando una pentola a pressione e non si decidono a programmare e gestire già adesso la fase due, togliendo le incertezze sulle tempistiche, sarà ben peggio di quel che si teme.
In qualche paese del Sudamerica stanno provando a far uscire uomini e donne a giorni alterni: funzionerà, per un ragionevole distanziamento sociale? Non lo so, ma è la dimostrazione che altrove si prova a ragionare, su delle soluzioni: l’Italia non è pervenuta.
Cordiali saluti.
Da: Filippo Bertozzi
Martedì 7 aprile 2020 09:24:10
Per: Carlo Calenda
Buongiorno On. Calenda, vedo interviste e leggo sui giornali che il settore dell'agricoltura è in forte difficoltà perchè non si trova più la manodopera per i raccolti, che in questa condizione sono a rischio di andare distrutti. Mancano i lavoratori stranieri che sono tornati nei paesi di origine e non possono rientrare. Ma visto che abbiamo migliaia di italiani a casa senza lavoro e che da tempo percepiscono il reddito di cittadinanza non si potrebbero utilizzare? I famigerati Navigator che dovevano trovare lavoro cosa stanno facendo? Perchè non si pensa anche di utilizzare i profughi attualmente in attesa di definizione della loro posizione, accolti nei vari centri?
Non pensa che si potrebbero varare dei provvedimenti temporanei ad hoc, per l'utilizzo di queste categorie, legati all'emergenza virus?
Grazie e buon lavoro.
Alberto
Da: Alberto
Giuseppe Conte
Professore, giurista e politico...
Da: Ranieri