Ultimi commenti alle biografie - pagina 3349

Mercoledì 25 marzo 2020 19:46:27 Per: Luca Zaia

Gentile presidente Zaia, sono mamma di un ragazzo di 18 anni affetto da una malattia genetica rara.. la sindrome x fragile che comporta disturbo psichico con tratti simili all 'autismo. Per questo motivo avremmo il bisogno di poterlo muovere con una passeggiata per poterlgli dare almeno in parte la sua quotidianità ' che con questo virus per lui ha creato un disagio ancora più grande rispetto ad altre persone senza questi problemi. Le chiedo di darci la possibilita' di poterlo muovere, conoscendo la sua grande umanità credo che lei terrà presente la mia richiesta. grazie presidente Zaia. Caterina

Da: Caterina

Mercoledì 25 marzo 2020 19:39:23 Per: Luca Zaia

Buonasera, io ho i genitori anziani, il papà con problemi respiratori da anni, la mamma con una gravissima Demenza e Alzalmer con bisogno di assistenza H24, siamo 3 fratelli però io solo nello stesso comune (Villorba) mia sorella che sabato e domenica mi dava il cambio gli è stato risposto dai carabinieri che non può più venire a darmi il cambio perché devo farlo io perché sono la più vicino... lei presidente ha idea di cosa vuol dire assistere e aiutare 2 genitori così da sola, !!! solo perché mia sorella abita Arcade ? ? Grazie mille di tutto quello che ha fatto e sta facendo.
Graziella Marchetti

Da: Graziella Marchetti

Mercoledì 25 marzo 2020 18:56:45 Per: Myrta Merlino

Le recenti vicissitudini del principle Alberto di Monaco e del principe Carlo, entrambi contagiati dal coronavirus (?) e che, stante le ipotesi fatte da piu' parti (se non fosse per la tragicita' del momento, il fatto costituirebbe elemento di grossa ilarita'), sembra si siano "scambiati" il virus da buoni amici.
A questo episodio, ho collegato la poesia a' livella del nostro grande Antonio De Curtis.
Un saluto affettuoso e... che Dio ce la mandi buona
Tommaso da Napoli

Da: Tommaso

Mercoledì 25 marzo 2020 18:56:32 Per: Myrta Merlino

Tfr Leonardo del 15 11 2015 è soprattutto sul coronavirus ti prego è importante io ho il file ma non so come i iarteli

Da: Fabio Sansone

Mercoledì 25 marzo 2020 18:44:01 Per: Myrta Merlino

Ho ricevuto su whatsapp un breve video tratto dal programma di RAI3 TGR LEONARDO del 16-11-2015 e dato il tipo di contenuto e l'importanza che potrebbe avere vorrei segnalarvelo per utilizzarlo, se lo riterrete opportuno, nel corso del programma "L'aria che tira" o di altri programmi della rete.
Il video è presente su Youtube all'indirizzo https://www. youtube. com/watch? v=r_vGG_1xMuA
Spero che il contenuto sia di vostro interesse e mi piacerebbe sapere in anticipo se e quando ne parlerete. Preciso che non vorrei essere coinvolto personalmente nel seguito che vorrete dare alla cosa, trattandosi oltretutto di un video che nel 2015 è andato in onda su un canale RAI,
Spero di ricevere un cenno di riscontro a questo messaggio
Con stima e simpatia
Alfredo

Da: Alfredo Bacchelli

Mercoledì 25 marzo 2020 18:38:22 Per: Bianca Berlinguer

Gentilissima Dott. ssa Berlinguer; In rif. alla sua trasmissione di ieri 24/3/2020 la invito a rivedere l’intervento del fisico, ricercatore del CNR! La prossima volta inviti un CHIMICO, La Varechina, in Italia non è considerata un PMC, quindi non è annoverata tra i disinfettanti! Non è neanche un detergente ed è commercializzato al mero uso di sbiancante ottico! In questo momento di grave pandemia, la invito di evitare di far dare cattive informazioni da sedicenti professori personaggi che “inquinano” tanto quanto il virus! ! Diamo notizie attraverso buoni professionisti; quel signore di ieri lo lasci giocare da solo al piccolo chimico! !
Le auguro buon lavoro!
Mario Cucchiara

Da: Mario Cucchiara

Mercoledì 25 marzo 2020 18:34:28 Per: Lilli Gruber

Credo sia inutile scrivere, tanto la signora Gruber, o chi per lei, non risponde mai alle osservazioni, chiusa come è nel suo autismo prefessionale che le impedisce di fare un salto di qualità dal suo (alto) gradino di professionalità.

Da: Ettore Napoli

Mercoledì 25 marzo 2020 18:17:20 Per: Enrico Mentana

Gentile Dott. Mentana,

La informo di aver scritto a diverse autorità competenti invitandole ad inserire fra le misure preventive anti-infezione da coronavirus il divieto di fumo nei luoghi pubblici all’aperto, specie davanti ai negozi, alle fermate dei bus e sulle banchine di attesa dei treni.
Intossicare gli altri mediante le sigarette è dannoso sempre, ma in tempi di emergenza sanitaria può addirittura favorire il contagio. Gas, polveri e calore della combustione irritano infatti vie aeree ed occhi dei fumatori sia attivi che passivi e possono quindi causare ad entrambi tosse, catarro, espettorazioni, starnuti e/o lacrimazioni. Insieme alle sostanze nocive combuste, il fumatore passivo rischia di inalare (ben oltre il metro canonico di sicurezza!) anche un po’ di saliva e/o di muco nasale del fumatore attivo, che sono potenziali veicoli infettivi.
Se un cittadino in coda all’aperto osa chiedere a un fumatore che gli sta vicino di spegnere la sigaretta ma ne riceve un rifiuto, deve continuare a sorbirsi la nuvola ammorbante e rischiare il contagio o allontanarsi, perché la legge tutela l’inquinatore.
Non si può intervenire subito con un decreto, in attesa che il Parlamento legiferi in materia? Cosa si aspetta?

Cordiali saluti,
Paolo Radivo
Trieste

Da: Paolo Radivo

Mercoledì 25 marzo 2020 18:14:47 Per: Myrta Merlino

Mi scuso per non aver fatto in tempo ad inviarvi questa mia mail in tempo reale, Mi scuso anche di prevaricare, forse, i vostri suggerimenti prima di scrivervi, però credo che le mie osservazioni siano ancora valide e con la richiesta di trovare il coraggio..
È stato avvilente il 23 marzo sentire Claudio Amendola, che non credo nasconda la sua anima di sinistra, parlare dei soliti pochi noti (nel vostro video alcuni napoletani) che non obbediscono (e non sono poi così pochi!) alle nuove ordinanze sul distanziamento sociale e soprattutto far riferimento alla loro ignoranza.
Peccato che lui non ricordi che, storicamente, solo poche avanguardie sono riuscite a mobilitare masse di ignoranti e cambiare lo stato presente delle cose: ovvero, organizzando i cafoni russi contro la pazzia nazista e la superbia e vanagloria zarista, o quegli altri zotici, peones del campo ni siquiera campesinos contro il pupazzo yanquee Batista.
In Italia la mia generazione e la precedente erano riuscite a delineare l’assistenza sanitaria universale e l’educazione di massa.
Oggi non solo non si lavora per correggere gli errori della mia generazione, ma al contrario, in nome dell’economia, si sono restaurati concetti medioevali che ri-stratificano ancora più nettamente la società: dai soliti pochi noti superprivilegiati fino ai tanti ignoranti (oggi anche immigrati) cafoni del sud o delle vaste periferie metropolitane che, magari non cavano più la terra, ma sicuramente non possono neanche più affidarsi a quella cultura di classe che gli è stata alienata e manipolata.
Dispiace proprio che gente di sinistra si ponga all’esterno delle mille difficoltà delle classi subalterne del mondo occidentale.
Dispiace ancora di più che persone come Amendola non fanno pesare fino in fondo che fino a ieri l’educazione, impartita nelle scuole o riscontrata nella società in generale, non può certo essere invocata come un buon esempio di senso civico: a cominciare dai talk show: a cominciare dai rappresentanti della politica fino al colto Sgarbi aggressivo e, soprattutto incivile ed irrispettoso delle supposte capre a cui anche voi lo propina (va) te in tv.
Con quale autorevolezza, allora, you dare far appello al senso civico denigrando chi ha difficoltà materiali?

Come corollario di questa osservazione, credo sarebbe utile puntualizzare la differenza tra comunicare ed insegnare: ad esempio c’è un gran battage in difesa soprattutto di Conte, e del governo in generale, che non ha comunicato nella maniera giusta questo o quel provvedimento, trascurando oltretutto il braccio di ferro del ricatto del potere delle regioni oltre che di chi continua a speculare per fare campagna elettorale ipocritamente declamando di non voler polemizzare.
È vero che sono ormai anni che i politici propinano con esito panem et circenses, (ed in questi ultimi anni anche paura e razzismo) però non credo che la gente, incluso il volgo, che ha difficoltà ad aderire alla limitazione delle libertà personali non aderisca perché il problema del contagio viene comunicato più o meno bene. A supporto dell’accettazione della limitazione della libertà non può esserci solo la comunicazione (oltretutto dopo decenni di scarsissima fiducia nei politici) ma forse sarebbe più valida la comprensione del contagio della propria persona, degli altri e della salvaguardia dei propri cari.
La differenza tra comunicare e far capire credo sia sostanziale per richiedere autorevolmente ai cafoni di accettare ad essere aiutati per educarsi a quel senso civico che fino a ieri non veniva richiesto se non con la repressione delle leggi o nascondendolo sotto il tappeto dell'emarginazione delle grandi e violente periferie metropolitane.
Che dire poi –ma questa è solo una mia curiosità- della supposta incondizionata fiducia nei maestri che limitano le nostre libertà con suggerimenti che neanche loro sono in grado di osservare o di garantirne l’efficacia: è mai possibile che a distanza di oltre un mese sia Bertolaso che Borrelli vengano contagiati? Non hanno osservato completamente quelle regole che i cafoni hanno difficoltà ad osservare? Il distanziamento sociale non è così sicuro al 100%? …e poi, tutte le persone –immagino moltissime- che sono entrate in contatto con Bertolaso o Borrelli andranno tutte in quarantena più o meno volontaria?
Ringrazio se vorrete tener conto di queste mie osservazioni, non polemiche ma di analisi critica per una solidarietà collettiva più equa.
Cordialmente
Tavani Raul

Da: Raul

Mercoledì 25 marzo 2020 18:00:18 Per: Milena Gabanelli

Credo che questo particolare momento che ci vede l'obbligo i rimanere tutti a casa possa essere propedeutico a scovare con una certa facilità tutti quei furbetti che hanno evaso Iva e continuano ad evadere Imu dichiarando acquisti di prima casa che in realtà si dimostrano essere seconde case intestate a familiari o parenti. Fenomeno che io ritengo sia largamente diffuso in tutti i comuni turistici.
I sindaci hanno concesso la residenza chiudendo spesso un occhio e successivamente li chiudono tutti e due anche se ci vuol poco a capire se un appartamento è prima o seconda casa. Veda se ritiene di sensibilizzare l'opinione pubblica. Ringrazio anticipatamente.

Da: Fausto Zanoni