Ultimi commenti alle biografie - pagina 3473
Venerdì 20 marzo 2020 09:52:32
Per: Luca Zaia
Credo sia un errore chiudere i supermercati di domenica. Il numero persone che devono mangiare sono sempre le stesse, se volete diminuire il rischio di assemblamenti dovete fare in modo di distribuirle il più possibile nel tempo e non ridurre il tempo di approvigionamento. Io farei l'opposto, Dilatare i tempi di apertura significa anche diminuire il personale presente in supermercato nelle stesso momento e quindi diminuire le possibilità di contatto.
Buon lavoro,
Simone
Da: Simone
Venerdì 20 marzo 2020 09:51:07
Per: Giuseppe Conte
Sono una salernitana che vive a Milano e non si è mossa per amore dei suoi cari al Sud.
Ma per favore, per favore, non so se ci sia qualcosa di territoriale in pianura padana che ci penalizza e rende il virus più aggressivo (la pista del fieno è vera o una bufala?), ma vivo con terrore le notizie dei tg... CHIUDA TUTTI I MEZZI PUBBLICI QUI.
O si vanifica ogni tipo di esortazione a stare a casa.
Chi vuole può muoversi in auto per urgenze, anche l'area C ci ha agevolati ormai.
La Cina e il suo successo contro il Covid sono sotto gli occhi di tutti.
Prima eliminiamo ogni chance di incontri umani, prima ci salviamo.
Io HO PAURA, ed è la cosa più atroce che si possa provare svegliarsi e addormentarsi con quella che ci attraversa.
Grazie. Per tutto.
Da: Alessandra
Venerdì 20 marzo 2020 09:40:15
Per: Luca Zaia
Buon giorno,
prima di tutto volevo ringraziarla per quello che sta facendo e dirle che la considero una persona molto capace. Detto questo volevo farle presente una visione completamente diversa della situazione, premettendo che non sono medico, non sono virologo ma lavoro nel settore edilizio. Siamo sicuri che rimanere chiusi dentro casa sia davvero efficace? Non è meglio rimanere fuori all'aria aperta visto anche le giornate particolarmente favorevoli? Ovviamente il tutto rispettando le direttive, le distanze di sicurezza tra le persone, ma soprattutto il buon senso, evitando assembramenti.
Per quale motivo dite di arieggiare spesso le abitazioni? Teoricamente perché con la circolazione dell'aria naturale si ripulisce tutto, l'aria fa uscire i germi, i virus tutto quello che può rimanere bloccato all'interno dell'abitazione.
La maggior parte dei contagi, da quanto ho capito, avviene all'interno degli ospedali e mi è sorta una domanda spontanea. La diffusione, può essere causata dal riciclo d'aria forzato di cui sono forniti gli ospedali? (mi sembra di aver sentito girare questa ipotesi anche in tv, in uno dei tanti speciali che trattano questo argomento da un'esperta virologa italiana ma che lavora negli Stati Unti d'America).
Per mia conoscenza, il riciclo d'aria forzato è un circuito chiuso con filtri in ingresso ed uscita della fonte base (dall'interno dello stabile verso l'esterno e viceversa) ma all'interno delle tubazioni cosa si forma? Cosa viaggia?
Pongo questa ipotesi perché nel settore del bassissimo consumo energetico delle abitazioni, dove il riciclo di aria forzato è obbligatorio, è già da un paio d'anni che girano queste informazioni e questi dubbi, e si stanno studiando sistemi di riciclo diretto stanza per stanza in modo da evitare lunghi tratti di tubazioni e di difficile pulizia.
Ringraziandolo di nuovo per il suo operato, spero di aver fatto cosa gradita di una visione completamente fuori dagli schemi canonici e che ha trovato in parte conferma anche da un articolo di Richard Hobday.
Grazie e buon lavoro
Enrico
Da: Enrico
Venerdì 20 marzo 2020 09:36:34
Per: Luca Zaia
Buon giorno sono un dipendente artigiano elettricista, non possiamo lavorare dentro le case da privati in queste condizioni, dovete bloccare tutto altrimenti sarà sempre peggio.
Distinti saluti Athos
Da: Athos Dalla Libera
Venerdì 20 marzo 2020 09:33:07
Per: Luca Zaia
C è troppa gente che va in banca gentilmente si valuti la chiusura. Grazie
Da: Alessandra
Venerdì 20 marzo 2020 09:30:29
Per: Mario Giordano
H o tentato invano di inviare questo messaggio al tg4 dove ringraziandoli per la meritoria azione sul jogging segnalavo un più preoccupante problema sui supermercati.
ieri mattina mia moglie si è recata alla esselunga di via washington in milano alle 7, 20 (l'orario di apertura è alle 7. 30) e ha trovato una fila di più di 50 metri peraltro disciplinata con le dovute distanze di sicurezza anche perchè controllata da addetti del supermercato.
Il problema serio si è verificato dopo perchè pur essendo l'ingesso contingentato all'interno non essendoci più alcun controllo la gente si è ammassata accalcandosi l'un l'altro non mantenendo la prescritta distanza di sicurezza sopratutto nei reparti di frutta e verdura, pasta, carne imbustata.. non so come si possa risolvere il problema dato che non si può confidare sul senso di responsabilità di ciascuno ma certo non sarà quello che ha in mente il governo cioè di restringere gli orari d'apertura che in mancanza di altre misure peggiorerebbero solo la situazione.. In ogni caso penso che chi di dovere faccia pressione sui gestori dei supermercati perchè forse opportunamente aiutati
mettano in atto tutto quanto necessario per prevenire questa sìtuazione di grave rischio di contagio sicuramente non paragonabile allo jogging. anzi a proposito di quest'ultimo rischio non vorrei che il governo che agisce sempre in ritardo e non sempre con le dovute misure vietasse anche a noi poveri ottantenni una passeggiata nei pressi dell'abitazione di una ventina di minuti, passeggiata che è indispensabile prima che ci colga il virus per il mantenimento di un minimo di salute.
grazie per l'attenzione
non è necessario citare il nome del supermercato e si può generalizzare anche perchè penso che ciò che ho riscontrato valga se non per tutti almeno per la maggioranza dei supermercati di milano
Da: Paolo Nicolini
Venerdì 20 marzo 2020 09:28:32
Per: Milena Gabanelli
Buongiorno Milena,
Scrivo a lei in questa situazione di emergenza sanitaria e umana dove stiamo piangendo insieme a tanti italiani, che perdono i loro cari a causa del Coronavirus. Ci accorgiamo solo in questi momenti delle criticità del nostro SSS. Si grida a più voci che mancano i medici, ma nessuno dice che mancano in realtà gli specializzandi. Ogni anno abbiamo giovani medici che si laureano e non possono specializzarsi perché abbiamo un “tappo” di Sistema e da noi creato.. Basterebbe contare quanti medici abbiamo in questo stato e quanti medici lavorano in cliniche private o RSA da più anni senza aver potuto accedere alle scuole di specializzazione. Invece che cercare medici all’estero o eliminare l’esame di abilitazione (vedi il recente decreto), perché non immettere tutti questi giovani, motivati e competenti medici direttamente nelle corsie e farli specializzare “in campo”. Tutti sarebbe meglio o per anzianità di laurea o per servizio prestato nelle strutture private come medico. Se non ora quando ? Mi sono rivolto a lei perché, anche con una semplice indagine numerica, aiuti far capire a tutti che abbiamo tanti giovani medici che possiamo impegnare per aiutare l’Italia e gli italiani, e vincere questa triste guerra. Possono dare anche respiro agli attuali medici specializzati che dichiarano di non farcela o peggio sono contagiati. Grazie e complimenti per le sue inchieste che ci tengono “svegli” e “curiosi”.
Da: Ernesto Bianchi
Venerdì 20 marzo 2020 09:23:47
Per: Giuseppe Conte
Illustrissimo Presidente,
sono un ex dipendente di una società di riscossione tributi che ha operato nella Regione Molise fino a Settembre 2014, data in cui ho perso il lavoro. Ad oggi la mia unica fonte di reddito sono dei contratti di collaborazione non continuativa per una società di servizi, in virtù dei quali avrei dovuto svolgere in questo periodo attività di notifica (Messo notificatore atti tributari) e rilevazione consumi idrici. Lo stato di emergenza in cui versiamo ha sospeso questo tipo di attività ma il decreto cura Italia non ha previsto misure economiche a tutela di questa categoria di lavoratori. Considerata la sua sensibilità e democraticità, confido in un suo intervento in merito.
Cordiali saluti
Lorenzo Straccialano
Da: Lorenzo Straccialano
Venerdì 20 marzo 2020 09:05:21
Per: Giuseppe Conte
Buongiorno Signor Presidente del Consiglio,
Le scrivo mentre sono a casa forzatamente a causa di decreti ministeriali conseguenti all’emergenza.
Sento il dovere, di difendere me e le persone che si trovano nella mia stessa situazione, tra le tante cose che l’affliggono in questo momento spero che vorrà fare una riflessione: Io sono una artigiana, con l’invalidità e percepisco una piccola pensione di 297, 00 € ma ho uno studio grafico e fotografico. Lei nel decreto ha escluso dal bonus di 600 euro a chi è titolare di pensione e non ha escluso chi ha reddito più alto, avvocati, ingegneri tutte persone che comunque guadagnano molto più...
Come potrò affrontare i pagamenti, bollette, tasse, Iva, finanziamenti, ed interessi bancari relativi all’attività di impresa con incassi a zero?
Ho dovuto aprire l’attività per lavorare, per non sentirmi esclusa nel mondo del lavoro che nessuno mi dava la possibilità di lavorare perché sono invalida. Nel mio piccolo, e non senza fatica contribuisco con il lavoro della mia attività e come contribuente che paga sempre le tasse, con rinunce e tanti sacrifici.
Credo nella sua persona e nel suo operato come politico e Presidente del Consiglio, ma dalle poche e incerte informazioni che leggo, sembrerebbe che la politica abbia completamente dimenticato la mia categoria.
La prego Presidente, trovi il modo dì aiutarci o non ci riprenderemo più e finirà tutto.
Io voglio avere ancora fiducia in lei... faccia presto... buon lavoro.
Da: Tiziana
Giuseppe Conte
Professore, giurista e politico...
Da: Clementina Masone