Ultimi commenti alle biografie - pagina 3470

Venerdì 20 marzo 2020 16:56:55 Per: Paolo Del Debbio

Salve dott. Paolo Del Debbio sono un tuo affezionato ascoltatore e visto che sei un uomo giusto vorrei che denunciassi l'abuso che l'Inps sta facendo nei miei confronti. Ho 59 anni e sono disoccupato con figlia a carico e senza più ammortizzatori sociali, scaricato in un limbo di fronte a solo il deserto per me.  Sono un macchinista litografo offset disoccupato dal 30 settembre 2018, mi è stata accolta la domanda Naspi per la fruizione di 704 giorni 23 mesi circa, ma dopo 9 mesi di erogazione mi è stata bloccata per accertamento ispettivo nei confronti dell'azienda in cui lavoravo.       Sono passati 9 mesi e nonostante solleciti, diffida, incarico dell'avvocato a risolvere l'abuso da parte Dell'Inps nei miei confronti, a tutt'oggi mi ritrovo senza lavoro e senza l'unico diritto acquisito (ammortizzatori sociali) creandomi gravi difficoltà economiche.      Sono un padre singolo con una  figlia che vive con me ed è universitaria, ero in regola con l'azienda LINEA OFFSET sono in regola con l'Inps, che non mi ha mai detto quale fosse il problema, spiegandomi solo che con un'ispezzione amministrativa anno bloccato il cod. fiscale della suddetta, e che solo quando finirà l'ispezzione in corso verbalizzando l'azienda potrà essere erogata la Naspi. Ma io con tutto ciò non centro niente dicendomelo anche loro. Quindi cortesemente non so più a chi rivolgermi, e se solo voi potete tutelarmi a farmi usufruire degli ammortizzatori sociali rimanenti, riuscirei a sopravvivere io e mia figlia fino alla scadenza della Naspi,   vi sarei molto grato.                        
 Distinti Saluti                                             
Agostini Paolo

Da: Paolo Agostini - Macchinista Offset Litografo

Venerdì 20 marzo 2020 16:53:39 Per: Massimo Gramellini

Scenario apocalittico (ma non troppo)

La pelle è di carta. Il sole la brucia, per difendermi una sciarpa di seta quando esco per le solite cose, la spesa, il cane. Gli occhi protetti da lenti sempre più buie. Sono passati due anni da quella maledetta infezione. Siamo in attesa, i giorni se ne vengono, i giorni se ne vanno, uguali, le stagioni immobili scogli da circoscrivere. Nelle strade radi passanti, con maschere e cappelli. Un'aria di latte dolce, una luce che dà sonno. L'asfalto più sporco. La pioggia, quando scende, non lava. Siamo noi la Nuova Zona, quella di Cernobyl, quella di Fukushima. Saremo anche noi, come là, meta dei turisti della morte, sopravvissuti al disastro.

Che succede, la morte si è portata via all'ingrosso, subito, decine di migliaia di vite, poi tutto si è fermato, solo il virus è rimasto, è padrone delle città, delle campagne. E di noi. Un padrone indifferente, un padrone abituato a regnare su un popolo rassegnato, informe.

Siamo in guerra, una guerra silenziosa. Da due anni. Le guerre, quelle di una volta, si combattevano sul campo, ch'era sempre lontano, e riguardavano sempre gli altri, popoli lontani, soldati stranieri, scopi che non condividevamo. Simmetriche o asimmetriche, pensavamo che non si poteva andare oltre un limite già abbondantemente valicato. Non potevamo – non volevamo – pensare a un'altra guerra, una guerra che avrebbe preso la strada di casa, la nostra.

Passeggio nell'ora del tramonto, il disco si appiattisce rosso all'orizzonte, domani sarà un altro giorno di sole. Sono col mio cane, che è felice per il muro e la palina da insozzare, qualche sagoma lontana, le auto lente, altre parcheggiate da tempo, carcasse di animali preistorici. E la vita va. Ma come darle un senso? Attendere e basta? E che cosa e fino a quando?

Mi accorgo, intanto, di perdere a poco a poco la capacità di riconoscere gli altri, o forse sono gli altri che sono cambiati. E con loro anch'io. Li guardo attraverso la paura di due anni di terrore, e la fortuna di sopravvissuto. I miei occhi e i loro, sopra la mascherina, sono fili che si aprono per scrutare la strada, attenti a impedire che qualcun altro si avvicini. Uno slalom nel nulla. Vedo il naso appiattito, la bocca sigillata, le guance imperlate come muschi, quelle delle donne più tirate e fragili. Il tronco tutt'uno con le gambe, il corpo una lamiera che si muove. La grazia non è per questi tempi. Siamo ancora uomini? Che cosa fare, che cosa fare dell'indifferenza, della paura, che cosa fare per riconoscerci umani?

Franco Berton Giachetti, Milano

Da: Franco Berton Giachetti

Venerdì 20 marzo 2020 16:52:31 Per: Giuseppe Conte

Buonasera Sig. Presidente,
Innanzitutto volevo ringraziarLa per tutto quello che Ella e tutti i rappresentanti della Repubblica Italiana state facendo in questo periodo così triste per l'Italia e per il mondo intero. In questo momento così delicato sotto molteplici aspetti, mi permetto di suggerirLe un mio modestissimo pensiero circa l'allestimento di un tempo televisivo quotidiano dedicato ai piccoli studenti della Scuola Primaria al fine di mantenere alta a livello nazionale l'attenzione per l'educazione e l'istruzione per tutti e percio' anche a favore di quanti non possono fruire dei sussidi elettronici di ultimissima generazione. Nel ringraziarLa per la cortese collaborazione, porgo deferenti ossequi. VIVA LA REPUBBLICA ITALIANA.

Da: Donato

Venerdì 20 marzo 2020 16:51:11 Per: Giuseppe Conte

Sig. Presidente, vengo subito al dunque: temo che da questa situazione coronavirus non ne usciremo mai, per colpa di comportamenti scellerati dei miei concittadini. Abito in una via dell'Eur di solito deserta! 2 secondi affacciata al balcone e osservo: 2 fidanzatini che si incontrano e si baciano, 2 signore in bicicletta (mai vista una bicicletta da queste parti), senza casco, dai giardini condominiali (compreso il mio) urla di bambini che giocano, varie persone che passeggiano, ripeto, in una frazione di secondo! A Lei l'ultima parola... La saluto e le auguro buon lavoro
Elena Poli da via Quasimodo, Roma

Da: Elena Poli

Venerdì 20 marzo 2020 16:51:01 Per: Vittorio Feltri

Egregio Direttore, Lei che ha conosciuto molto bene Oriana Fallaci, come pensa che avrebbe intitolato un articolo su questa pandemia ? La ringrazio e La saluto con cordialità Daniella Paris

Da: Daniella Paris

Venerdì 20 marzo 2020 16:49:40 Per: Giuseppe Conte

Buongiorno, sono un' ambulante di somministrazione alle fiere. Noi ambulanti siamo stati i primi ad essere fermati e sicuramente saremo gli ultimi a ripartire. Gli ambulanti sono stati dimenticati. Ora mi ritrovo a non sapere quando percepiremo l'indennità (perché ci dicono che l'INPS non ha ancora dato le direttive in merito) e l'iter sarà come al solito molto complesso senza nessun aiuto da parte delle istituzioni (Provi a chiamare) Rilevo inoltre come nessuna misura sia stata ad oggi adottata a sostegno dei finanziamenti personali, in quanto sono un lavoratore autonomo. Pertanto, oggi sono anche costretto, senza alcun diritto ad una moratoria,. a pagare le rate del finanziamento.. Noi ambulanti siamo pronti come sempre a fare i sacrifici necessari al bene collettivo, ma abbiamo anche la responsabilità di mettere un piatto a tavola per i nostri figli, e come tutti i mesi a pagare finanziamento, affitto senza nessun introito. La prego ci aiuti a velocizzare e semplificare quei pochi passaggi necessari che possiamo aderire.
Con fiducia, La ringrazio ancora.
Crobu Francesco

Da: Crobu Francesco

Venerdì 20 marzo 2020 16:43:33 Per: Matteo Salvini

Buongiorno Matteo, sono una tesserata della Calabria. Sono il legale rappresentante di una società che ha messo in cassa integrazione parecchi dipendenti in questi giorni a causa della Crisi dovuta al Covid-19. Scrivo perchè sono veramente indignata per le continue prese in giro del governo. Lo scorso anno abbiamo messo in atto un piano di investimenti pubblicitari per oltre € 70. 000 contando su un bonus pubblicità del 75% in credito di imposta. Abbiamo atteso mesi e mesi per utilizzare il credito a noi spettante ed adesso che siamo con le spalle al muro, apprendiamo dal nuovo decreto sul Bonus emesso il 18 marzo, che il FAMOSO DL “Cura Italia” ha ridotto la percentuale al 30%. Ma allora i soldi del decreto li stiamo METTENDO NOI DI TASCA?
Vi prego fate qualcosa.

Da: Maria Cristina Impellizzeri

Venerdì 20 marzo 2020 16:39:27 Per: Bruno Vespa

Caro Bruno,
sono un commercialista di Modena che da oltre 30 anni ha l'onore di lavorare in una delle province più industrializzate d'Europa, industria che dà lavoro a tantissima gente e contribuisce in misura importante al PIL del Paese; già, il famoso PIL, (e le conseguenti entrate tributarie che garantiscono il Welfare) chi lo genera ? LE IMPRESE
In questa drammatica situazione l'80% delle IMPRESE falliscono e il Paese, di colpo non è più in grado di sostenere il Welfare (qualunque esso sia, dalla sanità fino alle pensioni),
Se non vogliamo arrivare lì è necessario che il Governo abbia una visione industriale e cinica (che non credo abbia) ; come ? accollandosi il 50% delle perdite sofferte dalle imprese nel 2020 (sotto forma di credito d'imposta da utilizzare in compensazione con ritenute e contributi previdenziali dei dipendenti) a condizione che l'altro 50% lo mettono gli imprenditori di tasca propria; in questo modo si fa una sana scrematura fra gli imprenditori che credono o non credono nella loro azienda; di conseguenza le imprese che hanno futuro rimangono vive (Ti garantisco che se un imprenditore non mette soldi in azienda è perchè è il primo a non credere che l'azienda abbia un futuro).
E' molto semplice sia per lo stato (che non si obbliga a fare micro-interventi a pioggia che non portano mai a nulla) che per le imprese (che rimangono sul mercato solamente se l'imprenditore ci scommette con denaro proprio).
Scrivo a Te perchè spero che Tu possa fare avere questo "suggerimento" a chi di dovere; in questo momento servono idee, non solo parole.
Grazie per quello che potrai fare
Franco Rossi

Da: Franco Rossi

Venerdì 20 marzo 2020 16:37:17 Per: Bianca Berlinguer

Gentilissima signora Berlinguer
Sono consapevole che in questi giorni in cui ci sono decessi, decreti governativi che si susseguono. Sono consapevole che l'attenzione di tutti dei media, del Governo e delle istituzioni tutte sia rivolta a questioni molto più urgenti.
Tuttavia, nonostante questa consapevolezza, mi vedo costretta a fare questo ultimo disperato tentativo per porre alla attenzione di questo Paese anche la nostra situazione ovvero la situazione di numerosissime coppie adottive abbandonate dagli enti, dalla Commissione Adozioni Internazionali che ha lasciato una pec per emergenza Covid ma che allo stato non apre nemmeno la posta certificata e dal Governo che grazie alla inerzia di chi dovrebbe rappresentarci ovvero Enti, Coordinamento Care, e Commissioni Adozioni Internazionali, non conosce, forse, questa problematica.
Ci sono molte coppie, come me, che hanno ricevuto abbibamento in adozione internazionale.
Per quanto mi riguarda proprio in Cina dove attualmente si trova il mio bambino.
Abbiamo vissuto e stiamo vivendo una doppia emergenza quella nel Paese dei Nostri figli adottivi, quella nella nostra meravigliosa terra.
Abbiamo affrontato tutto questo senza avere voce, senza che nessuno pensasse a noi.
Non chiediamo molto.
Ma vorremo solo sapere se i nostri bambini stanno bene, se possiamo sperare di abbracciarli un giorno.
Sono anche loro Italiani per metà. Hanno genitori adottivi italiani. Occupatevi di noi.
Soprattutto pensiamo a loro.
Grazie se avete letto tutto.
Grazie per avermi dedicato almeno la vostra attenzione.

Saluti
Avv. LOREDANA Di Pizio

N. B.
lascio il miei recapito cell. 349. -------

Da: Loredana Di Pizio

Venerdì 20 marzo 2020 16:35:20 Per: Paolo Del Debbio

Buongiorno Dottor Del Debbio,
volevo dire non sarebbe meglio. segnalare. a chi ha potere che i Supermercati dovrebbero fare orario continuato H24. aperti cioè sia di notte che di giorno, visto le lunghissime attese di fila che già facciamo che poi non tutti tengono la distanza di sicurezza di stare 1 metro distante con doppio rischio), piuttosto che ridurre gli orari e chiudere i Sabati e Domenica ? che aumentano ancor di più le code e l'afflusso di gente tutti ammassati?
La ringrazio dell'attenzione e ringrazio per l'aiuto che da a noi cittadini

Da: Marisa