Ultimi commenti alle biografie - pagina 3941

Domenica 12 gennaio 2020 20:08:15 Per: Alberto Angela

Gentile Alberto Angela,
seguo da sempre con attento interesse le sue trasmissioni, in particolare quelle che illustrano le bellezze del dolce paese dove il sì suona. Nella sua più recente puntata, nel complesso avvincente e ben documentata, lei ha parlato degli antichi acquedotti romani a servizio dell'Urbe e delle "mostre" ovvero delle testate terminali monumentali di alcuni di questi acquedotti, realizzate in forma di spettacolari fontane, quale quella dell'Acqua Paola e quella dell'Acqua Vergine, più nota come Fontana di Trevi. Lei ha come sempre fornito una ricca messe di notizie, curiosità, aneddoti e dettagli storici più o meno sconosciuti, che rendono la trasmissione godibile ed educativa. Proprio per questo mi piacerebbe che, in casi come questi appena ricordati, di interventi di grande qualità progettuale, si potessero aggiungere anche alcune riflessioni in merito alla "logica" dell'articolazione architettonica e alla straordinaria qualità espressiva delle soluzioni costruttive adottate.
Vorrei proporle, nel merito, alcune riflessioni sparse, così come mi vengono in mente, dopo l'utile "stimolo" della sua trasmissione.
Per quanto riguarda la Fontana di Trevi, mi sarebbe piaciuto poter osservare una immagine della situazione antecedente ai lavori di Nicola Salvi, in quanto particolarmente efficace a far comprendere al grande pubblico lo sforzo di immaginazione necessario a progettare, ovvero a "proiettare" ciò che ancora non c'è ma è solo nella mente dell'architetto.
Rimanendo comunque sul parallelo tra le due fontane citate, sarebbe stato a mio avviso interessante aggiungere al pur ricco commento anche alcune considerazioni più specificamente architettoniche. Come, ad esempio:
- entrambe le due fontane presentano un fronte con una zona centrale aggettante su due ali laterali arretrate: che è un modo per movimentare una scena altrimenti piatta e per mettersi in qualche modo "in mostra", come quando, a dei soldati disposti in linea, si chiedono dei volontari per una rischiosa missione di guerra e i più coraggiosi fanno un passo avanti, catturando la nostra attenzione. E non a caso è anche uno dei principi della composizione architettonica "classica", che caratterizza, ad esempio, la facciata palladiana di Palazzo Chiericati a Vicenza, ma che era già presente sul portico colonnato del lato occidentale della grande palestra di Ercolano, guardando dalla piscina a croce verso la sala absidata in cui probabilmente si premiavano gli atleti vincitori. Ma qui cominciano le differenze.
- Nel caso della Fontana dell'Acqua Paola, infatti, c'era la possibilità di sviluppare in profondità l'edificio di testata, anche se per una sola campata: le tre aperture ad arco del corpo centrale aggettante hanno tutte una discreta profondità; ma, mentre quelle laterali sono "tamponate" da pareti cieche, anche se intonacate e dunque idealmente inconsistenti dal punto di vista statico rispetto alle solide strutture in marmo (e per di più alleggerite da due ampie finestre), quella centrale è "reale" e consente di leggere lo spazio e le quinte costruite al di là di esse. Inoltre tutto il piazzale antistante è praticamente libero e pianeggiante.
- Nel caso della Fontana di Trevi, invece, lo spazio della piazzetta è piuttosto angusto. Non v'era possibilità di sviluppare la struttura in profondità: ecco perché la fontana è letteralmente incollata alla testata del palazzo di cui costituisce il fronte. La regolarità delle finestre aperte sul prospetto è assicurata da una finestra finta, in tutto simile alle altre, dipinta in alto all'estrema destra del secondo ordine: come già aveva fatto Giulio Romano nell'atrio colonnato di Palazzo Te a Mantova, costruito su commissione di Federico II Gonzaga. Tutta la fontana altro non è che un Arco di Trionfo (a metà strada tra quelli di Costantino, di Tito e di Settimio Severo) "schiacciato" contro la facciata di un palazzo retrostante, come nelle riprese con teleobiettivo, che tendono, da lontano, ad appiattire l'immagine, annullando l'effettiva profondità. La volontà di "sfondamento" percettivo sull'asse centrale viene comunque garantita, all'arcone principale, dalla chiusura con abside colonnata e calotta emisferica, chiusura ideale, all'infinito, di ogni corridoio virtuale in fuga prospettica. Ma, questa condizione di forzato "appiattimento" si portava subito dietro una difficoltà ancor maggiore: come girare gli angoli del fabbricato e come interrompere, sull'angolo, il rivestimento marmoreo? Il tema del rivestimento in marmo chiaro di un edificio medievale preesistente in mattoni scuri è, come noto, un tema ricorrente nell'architettura italiana, dal Rinascimento in avanti, dal Tempio Malatestiano di Rimini di Leon Battista Alberti alla stessa Basilica palladiana di Vicenza.
- Come sarebbe sembrato un arco di trionfo in marmo bianco o Travertino chiaro contro una facciata scura in mattoni? Senza dubbio, incongruo e troppo brutalmente accostato: era dunque necessario che anche le ali laterali fossero rivestite. Ma, girato l'angolo, a quale profondità fermarsi? Nel nostro caso, tutto è stato brillantemente risolto con una robusta parasta angolare. Ma la piazza non era in piano: il terreno saliva ripidamente lungo via della Stamperia, fin quasi a raggiungere il livello delle bocche da cui fuoriesce l'acqua in facciata. L'arretramento della grande vasca rispetto alla dimensione della parete retrostante ha intanto consentito di creare un passaggio anulare esterno tutto in quota, mantenendo orizzontale il bordo esterno della fontana stessa. Poi le finte rocce sono state disposte sul muro di contenimento di Via della Stamperia, culminando nel "vaso di coppe", che toglieva la visuale al famoso barbiere, impedendogli di metter naso nel cantiere. Ma che era anche indispensabile per ribadire quella intricata fusione tra architettura e scultura che caratterizza l'intera creazione artistica della monumentale facciata. Il culmine della difficile operazione di adattamento al contesto, si raggiunge proprio alla base dell'angolo tra la fontana e Via della Stamperia: la paraste è come tagliata con il rasoio (di un barbiere, per rimanere in argomento) e le rocce sembrano sgorgare dalla ferita inferta alla struttura architettonica, come lava appena solidificata. Qual era il precedente più famoso di palazzo nato quasi da una scogliera naturale, da un possente basamento a grandi blocchi capace di resistere ai marosi più spaventosi? Il progetto per il Louvre, elaborato proprio dal cavalier Bernini per il Re di Francia, Luigi XIV, nell'ambito di quel processo di "naturalizzazione" dell'architettura che ha caratterizzato tante sue opere. Pare, del resto, che ci fosse il suo zampino anche nella "scogliera" della facciata verso Porta San Pancrazio della villa detta "Il Vascello". Il "lascito" di Gian Lorenzo è dunque idealmente ben più profondo di quanto si possa generalmente immaginare …
Con stima
Saverio Ciarcia
Già Professore Aggregato presso la Facoltà di Architettura di Napoli Federico II
di Progettazione Architettonica e di Allestimento e Museografia
Via --- (AV)
0825/--- - ---
339/--------

P. S. Ho messo da parte 9 immagini che accompagnano e rendono più chiaro il mio discorso, ma non saprei come allegarle al testo...

Da: Saverio Ciarcia

Domenica 12 gennaio 2020 19:30:09 Per: Mario Giordano

Egregio dr. Giordano
Fatto a dir poco scandaloso. Ma come fa un Ente Pubblico come l'INPS che vanta una struttura megagalattica costituita da :
1 Ufficio di Presidenza - 1 Consiglio di Indirizzo e Vigilanza composta da 22 membri - 1^ Direzione Generale - 1 Collegio dei Sindaci composto da 9 membri - 1 Ufficio del Magistrato della Corte dei Conti delegato all'esercizio del controllo - 19 Comitati Centrali con rispettivi Presidenti - 6 Comitati di Vigilanza con rispettivi Presidenti - 18 Direzioni Centrali - 3 Uffici Centrali - 3 Strutture al Servizio del Territorio - 1 Comitato di Garanzia composto da 29 membri - 4 Coordinamenti Professionali - 512 Dirigenti - 539 Medici - 324 Legali - n° 28. 435 impiegati, PER UN COSTO COMPLESSIVO ANNUO DEL PERSONALE DI € 1. 962. 158. 36 (dati di bilancio 2018), a sbagliare il conteggio del CONGUAGLIO PENSIONE DA RINNOVO (così viene descritta la voce nel cedolino di Gennaio 2020), riducendo di fatto l'importo netto della pensione di un importo che varia dai 40 ai 100 euro per 100 mila pensionati su tutto il territorio italiano?
Le pensioni coinvolte nell'errore sono quelle di importo compreso tra le tre e le sei volte la pensione minima, come quella del sottoscritto che si trovato una riduzione netta di € 63, 05
Sarebbe necessario capire la responsabilità di questo grave errore e procedere al licenziamento dei tanti incompetenti ed incapaci dirigenti responsabili che certamente ledono l'immagine dell ' INPS.
Lavorarci sopra a questi fatti forse aiuterebbe l'opinione pubblica a comprendere dove tagliare il costo della macchina pubblica e indirizzare il risparmio ottenuto su investimenti realmente produttivi. Quando ero dirigente industriale se avessi commesso un errore del genere coinvolgendo, inoltre, la credibilità dell'azienda, mi sarei trovato a fare lo steward la domenica allo stadio (con tutto il rispetto per chi fa quel lavoro). .. e forse, tutto sommato e con un pò di fortuna, avrei avuto anche l'opportunità di presiedere alla Farnesina.
Grazie, buon lavoro e complimenti i per la trasmissione Fuori dal coro.

Da: Nicola Vitullo

Domenica 12 gennaio 2020 19:24:48 Per: Paolo Bonolis

Ciao Paolo. ti seguo sempre qualsiasi programma che fai... Come Avanti un altro... spettacolare programma...
Vorrei... così... consigliarti... tra virgolette... perché Non organizzate un programma per chi nella vita era arrivato ad un passo per farcela per diventare famoso chi nel calcio... pugilato atletica... e purtroppo a dovuto rinunciare per svariati motivi... solo tu puoi fare un programma così...
Grazie... umilmente ti saluto Antonino Tocco 338-------
Ex campione italiano di boxe

Da: Antonino Tocvo

Domenica 12 gennaio 2020 19:12:45 Per: Lilli Gruber

Le siamo grati per la passione civile spesa per migliorare questo mondo. Fulvio Rossi

Da: Fulvio Rossi   nonpiuindifesa.com

Domenica 12 gennaio 2020 17:33:37 Per: Mario Giordano

Egr. sig. Mario Giordano sono un semplice pensionato italiano. Complimenti per le tue trasmissioni che seguo sempre. Oggi ho pensato di scriverla e raccontare un ulteriore spreco di danaro pubblico. Si. Ti racconto. Io vivo a crotone in Calabria e qui ce una situazione che non va bene. Si tratta di militari dell'esercito che sono sistemati in alberghi privati da parecchi anni. Quando era meglio che andassero in strutture pubbliche che ce ne sono tante come per esempio caserma dei pompieri vuota da anni. Caserma della manina militare. Caserma dell'aviazione e tante altre. Se prende a cuore questa mia notizia è vuole conoscere meglio il problema può chiamarmi al mio cellulare 389-------. Spero in una sua chiamata. Saluti. Donato.

Da: Donato Carabotti

Domenica 12 gennaio 2020 17:24:20 Per: Giuseppe Conte

Egregio Presidente, le scrivo questa lettera spinto dalla delusione e dal rammarico, dovute alle difficoltà nel trovare un lavoro, che possa consentire di guardare al futuro con serenità e soddisfazione. E a 43 anni è davvero duro e difficile considerarsi ormai carne da macello senza alcuna speranza.
Esuli da un meridione con 50% di disoccupazione giovanile, passano gli anni tra contratti a termine e collaborazioni coordinate e continuative e soprattutto dopo quasi 20 anni di concorsi.
Quella appena iniziata anche per i provvedimenti riguardo alla famigerata quota 100 è una stagione dove nei vari enti vi è una corsa costante a cercare di sopperire alla mancanza di personale. Ma vengo al dunque e le chiedo, e mi chiedo costantemente, giorno e notte, tra un libro e l'altro. Ma piuttosto che varare migliaia e migliaia di singoli bandi concorsuali con i medesimi profili (il sottoscritto si è laureato in Economia e Commercio nel lontano 2003), anzichè spingere centinaia di migliaia di persona a spendere 10 euro a concorso (come è accaduto a quelli RIPAM in corsi in questi mesi) non si può lavorare finalmente per una graduatoria e una prova concorsuali UNICA sulla base dei profili richiesti? ? Poi l'eventuale idoneo o vincitore potrà esser spedito su tutto il territorio nazionale, ma almeno si fa una volta all'anno o periodicamente UNA e UNA sola prova, almeno per quelle figure GENERALI. E' davvero desolante viaggiare di Comune in Comune e ripetere i medesimi quiz alla ricerca di quel biglietto della Lotteria che conduca a un'esistenza dignitosa. Non si chiede niente di più che il DIRITTO AL LAVORO!!! SERGIO IACOBONI

Da: Sergio Iacoboni

Domenica 12 gennaio 2020 15:51:39 Per: Silvio Berlusconi

Carissimo presidente Berlusconi nella nostra città di Cerveteri.
C'è una famiglia, la mamma Silvia Sette e il papà genitori di Marco Francesco, affetti dal morbo di batten. devono affrontare delle terapie molto costose negli stati uniti. fino adesso sono stati raccolti 200. 000 euro ma nè occorrono minimo 400. 000. la onlus che si occupa della raccolta fondi (A- Ncl) gestita dalla dott. Mara Piccinato se volesse darle un aiuto, ne saremmo felici.

Da: Da Pozzo Dionisio

Domenica 12 gennaio 2020 13:03:07 Per: Paolo Fox

In che giorno dovrebbe iniziare "l'anno " del capricorno?
Perché dal 6 gennaio a oggi, solo disastri

Da: Massimo

Domenica 12 gennaio 2020 12:40:37 Per: Vittorio Sgarbi

Salve, mi presento mi chiamo Francesco, sono amante, dell arte, dipingo, ritraggo persone alla prima, ho fatto molta esperienza a Piazza Navona, io amo specialmente ritratte persone dal vivo olio su tela, cosa che mi è molto difficile attuare per via di permessi, suolo pubblico ecc...
Nel maggio 2018 il comune di Roma istituisce un bando per pittori attraverso una prova pittorica in via Aldrovandi.
Nella prova non hanno messo una persona dal vivo ma una fotocopia in bianco e nero di Marco Aurelio, ho cercato di gestire al meglio la prova e ho dipinto il soggetto con creatività, ho preso un punteggio 6, 15 su sette.
Ora il 14 gennaio alle ore 12:00 sceglierò una delle piazze messe a disposizione del comune.
Sono andato a vedere di persona le piazze per vedere se effettivamente valesse la pena aprire una partita Iva, contributi da versare, costi di gestione da non sottovalutare.
Hanno dato Torbellamonaca, via dei castani, ponte della scienza, cioè posti dove non passa una persona.
L unico posto dove queste arti figurative possono essere apprezzate e dove gli artisti possono operare pagando onestamente le tasse è il centro storico. Ora chiedo il suo intervento a sensibilizzare l argomento penso sia l unica persona a essere veramente interessato.
Grazie distinti saluti Francesco.

Da: Francesco

Domenica 12 gennaio 2020 11:09:02 Per: Mario Giordano

Buongiorno Dr. Giordano. L'utilizzo obbligatorio all'uso del bancomat anche per le spese spicciole, inclusi i pensionati poveri come me, che campano con un reddito modesto e MERITANO 20 CENTESIMI D'AUMENTO al mese per il carovita, francamente non mi va giù. M sa di ennesima "porcata" dell'ennesimo manipolo di furbi che salgono le rampe per accedere ai seggi del parlamento, che mantengono intatti i propri privilegi, pur rivelandosi inutili e dannosi per una nazione che ormai affoga, e che vivono lautamente senza, tra l'altro, che il fisco, come dovrebbe, vada a sficcanasare su come spendono e spandono i soldi dei contribuenti. L'tilizzo forzosoel bancomat, ci danno ad intendere, serve a stanare chi la franca, ma io non sono di quest'opinione. Illavoro cosiddetto sommerso esiste e continuerà ad esistere, il piccolo commercio, con l'introduzione del POS, è costretto certamente a rilasciare lo scontrino fiscale ai consumatori, ma ha già trovato il modo per difendersi. Al bar, cornetto e cappuccino che prima costavano 1euro e 70 circa, costano ora dagli 1, 90 ai 2, 00 euro. Dunque, l'utilizzo forzato del POS va a cadere direttamente sul piccolo consumatore. Il pane, nel momento in cui viene pesato, anziché costare 1, 20 ci costa mezza pagnotta in meno nel momento in cui, tornati a casa per riporlo, ci accorgiamo che il commerciante furbo ci ha fatto pagare 4 ciabattine ma poi in busta ne ha messe 3 approfittando magari del nostro attimo di disattenzione mentre cerchiamo la carta per pagare. Carta di cui intravedo solo gli svantaggi, a meno che non corrisponda a mia libera scelta se devo pagare un importo di gran lunga maggiore dei 5, 10, 15 euro di spesa. E non solo per l'incremento delle file alle casse, ma soprattutto perché, se rubata, clonata o fotografata, getta chiunque in mare di guai, soprattutto la vecchietta poco adusa ai sistemi elettronici, che magari non fa in tempo a chiamare, o non se lo ricorda proprio, il numero verde per bloccarla. Chi sono i grandi evasori fiscali, in Italia? Lei lo sa molto bene, avendo scritto e parlato di costoro: sono le grandi multinazionali, Amazon, Google, Facebook che evadono ben 16 volte di più di ciò che può evadere il libero professionista, escluso il primario con tanto di clinica privata che fattura mille euro al giorno per ogni paziente, anche con la grana, ricoverato. Non ci vengano a raccontare che queste cose nessuno le sa, che il fisco non sa PROPRIO DOVE ANDARLI A CERCARE, i soldi che grandi multinazionali e banche, che utilizzano i nostri miseri risparmi e che mancano alla spesa pubblica riducendo gli italiani in ginocchio. Eh, no, non possono abbindolarci così! Questo sistema IMPROPRIO E COERCITIVO dell'uso del bancomat, mi sa di polizia di regime, che magari mi arresta perché ieri ho speso 7, 00 euro per acquistare un paio di calze che mi servono o perché ho introdotto una tantum a tavola i funghi porcini. Che questi signori che hanno in pugno la nostra economia vengano finalmente chiamati in causa e obbligati a restituire il bottino con cui fanno la bella vita là dove i soldi languono. Io, per quanto mi riguarda, da tempo chiedo lo scontrino a chi fa il distratto oppure la ricevuta per i 700 euro dal dentista. Ergo: i piccoli consumatori sanno benissimo come difendersi dai furbi. Ma favorire le banche e le imprese multimilionarie con tutta una serie di "paletti" quali il pagamento della commissione alla banca perché prelevo meno di 100 euro MIEI, o il rischio di rapina perché i rapinatori sanno benissimo che per la strada giriamo col bancomat o la carte di credito appresso, NO, NON MI VA. Ho già subìto una rapina a Roma in pieno centro ed in pieno giorno. Fatico ancora a riprendermi dallo shock se sento dei passi alle mie spalle. A dover vivere così io NON CI STO.
Grazie e cordiali saluti

Da: Roberta