Ultimi commenti alle biografie - pagina 4116
Lunedì 4 novembre 2019 15:44:07
Per: Maria De Filippi
Cara Maria, il programma "uomini e donne" piace a me e tante mie amiche per la leggerezza e relax che ci regala ogni giorno però in questi ultimi anni Tina ha appesantito e imbruttito in modo esagerato la trasmissione e andrebbe moderata, grazie.
Da: Lucia Pavoni
Lunedì 4 novembre 2019 15:39:36
Per: Maria De Filippi
Vorrei dire due parole su Gemma.
Ci fa o c'e'?
persona che si fa troppi film, poi finisce per crederci.
Ora e' diventata anche arrogante e bugiarda, penso non faccia più bene alla trasmissione.
Mi scuso se sono stato troppo pesante.
Da: Lamberto Rocchi
Lunedì 4 novembre 2019 15:37:06
Per: Maria De Filippi
Tina, sembri una bula con Gemma. Stai ruvinando il programma
Da: Carla
Lunedì 4 novembre 2019 15:22:20
Per: Maria De Filippi
Sono costretta a scrivervi dopo aver visto oggi per l ennesima volta gli sketch tra Tina Cipollari e Gemma Galgani che trovo veramente inverosimili, privi di buon senso ed educazione soprattutto per noi che da casa vediamo la trasmissione di uomini e donne. Non lo so se è tutto reale oppure seguono un copione ma sicuramente è tutto di cattivo gusto. Tina in queste vesti è davvero antipatica e cafona è Gemma ma perché continui a farti insultare da tutti in questa maniera
Da: Paola
Lunedì 4 novembre 2019 15:15:49
Per: Mario Giordano
Egregio. Dott. Giordano.
Sono Otello Galante, un chirurgo in pensione, di 73 anni. Seguo con interesse e con molta soddisfazione personale, il suo programma "Fuori dal Coro", apprezzando il suo stile provocatorio e un po' scherzoso, che fa conoscere al grande pubblico, gli innumerevoli e incredibili paradossi della nostra bella Italia.
Per dirla con il suo stile… "la cosa che mi fa impazzire" è la pretesa che debbano essere gli Italiani a comportarsi in un modo più onesto, con una maggiore responsabilità sociale, scusando i numerosi disservizi e facendoli in qualche modo, sentire in parte responsabili degli stessi.
Se tutto ciò contiene una parte di verità, è altrettanto vero che se la gente avesse la sensazione che la classe politica, di qualunque colore, dimostrasse concretamente la volontà di eliminare gli innumerevoli sprechi esistenti, come le migliaia di Partecipate inutili e onerose, i molti Enti assurdi, con finalità che solo la più sfrenata fantasia, può generare, a cui si aggiungono le centinaia di opere stanziate e bloccate, oltre a quelle terminate, con costi gonfiati e poi inutilizzate, ebbene, se si vedesse concretamente l'eliminazione di tanto spreco, allora sì, che la politica potrebbe pretendere di più dal cittadino, sia in senso economico che sociale, con una migliorata onestà fiscale.
Gli Italiani dovrebbero unirsi, non più fuori dal coro, bensì in un coro comune, che non giustifica più una politica impegnata unicamente nella critica dell'avversario, nella presuntuosa dimostrazione di essere migliore, più umano, più onesto, perdendo di vista l'obiettivo, finalizzato al benessere di tutti.
La politica, che influenza la vita di tutti, si è emarginata in uno sterile personalismo, sempre più lontana dalla realtà, partorendo decisioni di facile effetto, ma trascurando le vere problematiche.
Si arriva a tagliare i parlamentari (dalla prossima legislatura… forse?) e si assumono in Parlamento, altrettanti impiegati strapagati, fregiandosi di un falso risparmio per la comunità. Impossibile toccare privilegi ormai acquisiti, con la scusa che tanto il risparmio sarebbe esiguo, ma si bloccano stipendi e pensioni, si spremono i contribuenti onesti con balzelli più o meno palesi, perché essendo molti, il maltolto è grande.
La gente ha bisogno, non solo di esempi gratificanti, ma di avere una burocrazia meno farraginosa, di non vedere i propri soldi sperperati da incompetenza e corruzione, sentendo il solito ritornello sulle colpe date al precedente governo, eliminandone anche il poco di buono, per ritornare sempre al punto di partenza, in modo di lasciar spazio a ulteriori errori, che saranno inevitabilmente colpevolizzati dai prossimi. Non so se sia mancanza di coraggio, paura di perdere voti, incompetenza o l'insieme di tutte queste cause.
Il risultato è un Paese fermo, ormai ultimo in Europa, che continua ad aumentare il debito pubblico, senza eliminare gli innumerevoli sprechi, che invece lo diminuirebbe. Un Paese che allontana investimenti esteri e fa scappare imprenditori Italiani. Un paese che soffoca la ricerca, svuota di qualità l'istruzione, mortifica la meritocrazia, stronca l'intraprendenza costruttiva.
Un Paese con una giustizia forte con i deboli e debole con i forti. Una giustizia macchinosa, quanto o più della burocrazia, che allunga i processi all'infinito, impedendo di confidare in una giustizia che risolve invece di complicare. Tutto questo genera sfiducia, ostacola l'economia, crea iniquità.
Si parla tanto di poteri forti che condizionerebbero la politica Italiana, con più o meno oscuri personaggi, che lasciano spazio a fantasie assolutorie, che giustificano la già scarsa credibilità dei nostri politici, divenuti marionette impotenti difronte ad un immobilismo, non più colpa della loro reale incapacità.
Quando, occasionalmente, si sente un opinionista, esporre la realtà con onestà e concretezza, sembra ascoltare un illuminato, meritevole del Nobel per il buon senso. Possibile che al governo sia precluso lo stesso buon senso e la stessa concretezza, ma abbia carta bianca solo l'incompetenza e il personalismo? Il complesso della "prima donna", sembra l'unica caratteristica che identifica la politica governativa. Con questo obiettivo, sperare in una ripartenza, è pura utopia.
Fortunatamente il popolo italiano non ha i geni del rivoluzionario, ma insistendo su questa strada, forse il limite di sopportazione, può essere superato anche dal pigro e mite Italiano medio. Mi auguro naturalmente che questo non avvenga, ma è la storia, che dovrebbe allarmare una classe politica, che sembra mirare più all'interesse personale che a quello generale.
Mi scuso per questo mio sfogo, che capisco banale, perché non dice nulla di nuovo, ma dovrebbe far riflettere, che la situazione politica attuale, abbia spinto una persona comune, tendenzialmente accomodante e sicuramente mite, a scriverle.
A proposito della visibilità per la gente comune, non rivoluzionaria, mi permetto di suggerire di aggiungere nella sua trasmissione o in una futura, uno spazio che permetta al cittadino comune, non tesserato, e spesso appartenete al popolo del non voto, di esprimere una sua riflessione sul malessere che prova nel vedere come i politici siano impegnati unicamente a raggiungere una propria leadership, valutando il sondaggio giornaliero a fini elettorali e lasciando che la nostra Italia vada in malora. Tutti parlano di responsabilità, di cui forse non si conosce il vero significato della parola, così come sembra che il buon senso sia una qualità ormai scomparsa.
Personalmente sono stanco di una politica da asilo infantile, di una politica da gossip, egocentrica, personalistica e incompetente. Le acrobazie costituzionali, anche se garantiscono delle regole, forse obsolete, spesso non garantiscono una guida capace, se non di risolvere, ma neanche di ridurre le innumerevoli assurdità, ormai purtroppo avvertite come inevitabili, in un'Italia assuefatta e sconfortata.
Sperando che Lei abbia avuto il tempo e la voglia di leggere questo mio scritto, la ringrazio per la sua sincerità, nel tentativo di aprire gli occhi agli Italiani e la incoraggio a proseguire su questa strada.
Cordiali saluti Otello Galante
Da: Otello Galante
Lunedì 4 novembre 2019 14:40:07
Per: Giuseppe Conte
Buongiorno sig. Presidente. La preghiamo di resistere. Non ci lasci ! Il tempo ci darà ragione. Grazie
Da: Adelina
Lunedì 4 novembre 2019 14:31:51
Per: Lilli Gruber
Buongiorno per caso vuole discutere a Setteemezzo del seguente problema: come ridurre le tasse senza ridurre le entrate per lo Stato trasformando IniqItalia in Italia Equa? Vuole approfondire? Mi dica come, dove e quando (abito a Milano).
Giuseppe Martino Guglielmetti
Da: Giuseppe
Lunedì 4 novembre 2019 13:58:01
Per: Mario Giordano
Auchan Retail Italia è il gruppo della grande distribuzione italiana che opera in 19 regioni con circa 19. 000 collaboratori e una rete multiformat di circa 1. 500 punti vendita (di cui oltre 300 diretti), tra ipermercati Auchan, supermercati a insegna Auchan, Simply, IperSimply, negozi di prossimità ad insegna MyAuchan e PuntoSimply e oltre 50 drugstore Lillapois. Sugli scaffali di ipermercati e supermercati sono presenti oltre 5. 000 prodotti a marchio, circa 17. 000 prodotti locali e un terzo dei fornitori è composto da Pmi. La valorizzazione del Made in Italy si concretizza anche con l'attività Export: 1350 prodotti alimentari di 150 PMI sono esportati in 29 Paesi, di cui 14 in cui è presente la propria insegna.
I PASSAGI DELL'OPERAZIONE AUCHAN CONAD FINO AL 30 OTTOBRE
Il 13 maggio c'è stato l'annuncio da parte di Auchan Holding della cessione del 100% delle quote di Auchan spa (proprietaria anche di SMA spa) a BDC spa, società partecipata al 49% da di Mincione con WRM Groupe e al 51% da Conad nazionale. A detta di Conad, scopo dell'operazione era il rilancio delle attività di Auchan in Italia attraverso l'integrazione al mondo Conad, con grande enfasi sul tema del rilancio societario e dell'italianità.
Il 20 giugno c'è stato un primo incontro al MISE chiesto dai sindacati. Il Vice Capo di Gabinetto Giorgio Sorial ha evidenziato che questa operazione dovrebbe garantire, sia nel breve che nel lungo periodo, la solidità e la sostenibilità economica e gestionale del piano di integrazione tra Auchan e Conad, sia riguardo la valorizzazione degli asset che la salvaguardia dei lavoratori.
Il 23 luglio c'è stato un secondo incontro al MISE, che ha stabilito in vista del closing il proseguimento delle interlocuzioni tra BDC e sindacati in sede aziendale, al fine di verificare tutte le opportunità e le criticità derivanti dall'acquisizione della rete commerciale di Auchan da parte di Conad. Dopo 4 incontri, tuttavia, il tavolo sindacale non ha avuto esito positivo e l'accordo tra BDC e sindacati non è stato firmato.
Il 31 luglio è stato fatto il closing e la società Auchan SPA è stata consegnata a BDC senza debiti (eccetto quelli ordinari legati alla merce) e con un capitale sociale di 1 miliardo di euro, di cui 500 milioni di liquidità versato da Auchan Holding per coprire in anticipo oltre 2 anni e mezzo di perdite.
A settembre sono state attivate da parte di BDC le comunicazioni di legge per il passaggio di 109 negozi alle cooperative Conad in tutta Italia, senza che venisse presentato un piano industriale e prima che l'antistrust si esprimesse sull'operazione.
I sindacati hanno pertanto chiesto un nuovo incontro al MISE, che si è tenuto il 30 ottobre. In quella giornata i sindacati hanno proclamato lo sciopero nazionale per tutti i dipendenti Auchan e SMA di tutti i 270 punti vendita diretti, di tutte le sedi (quella nazionale e le 4 regionali), dei 5 depositi. In occasione dello sciopero sono stati organizzati molti presidi: il principale davanti al MISE e quelli regionali davanti a molte Prefetture dove Auchan è presente con i propri negozi (Milano, Torino, ecc) e davanti a molti ipermercati Auchan.
In occasione dell'incontro al MISE e dello sciopero generale del 30 ottobre, i sindacati e i collaboratori di Auchan e SMA hanno voluto sollecitare il MISE a fare chiarezza:
· sul trattamento dei collaboratori dei 109 punti vendita che sono passati o comunque passeranno entro marzo alla rete Conad
· sul destino dei collaboratori dei restanti punti vendita della rete
· sul destino dei collaboratori della sede centrale di Rozzano e delle altre sedi regionali
CONSIDERAZIONI DOPO L'INCONTRO DEL 30 OTTOBRE AL MISE
Dopo l'incontro al MISE del 30 ottobre è continuatala campagna martellante di Conad - BDC, ripresa acriticamente dalla maggior parte dei media salvo rare e stimabili eccezioni, che in assenza di contraddittorio continua a raccontare qualcosa di molto distante dalla realtà dei fatti.
Occorrere rimettere a fuoco i temi fondamentali.
1) Auchan Conad: chi ha pagato e a chi? Ancora non è chiaro. Sembra che Auchan pur di liberarsi delle attività retail in Italia, da alcuni anni in perdita (attenzione, solo alcuni anni, non è sempre stato così anzi), abbia consegnato l'azienda a Conad pagando una cifra importante (1 md di euro) perché Conad gestisse la dismissione delle attività. Cioè, non ritenendosi in grado di ristrutturare la società magari riducendo il perimetro Auchan (grandissimo) ha preferito che fosse Conad a gestire l'operazione soprattutto per il coinvolgimento di moltissime persone (oltre 16. 000 al closing), impiegate da anni. Auchan quindi consegna a Conad BDC al 31 luglio una società che presenta un conto economico in perdita, ma dispone anche di un capitale sociale di 1 miliardo di euro, di un patrimonio netto di 800 milioni, non ha debiti oltre quelli della gestione ordinaria e ha una liquidità per oltre 500 milioni. Le perdite sul bilancio 2018 di Auchan spa, che comprende anche le perdite di Sma spa, sono di 88 milioni di euro. Ci sarebbero poi svalutazioni fatte dalla capogruppo francese e dismissioni straordinarie, forse proprio per consentire quella cessione a BDC Conad, una cessione molto particolare. Conad nel suo comunicato dopo il MISE parla di perdite 2018 di Auchan spa per 534 milioni di euro e di perdite di 1, 1 milioni di euro al giorno, senza motivare da dove nascono questi numeri. Nessuno spiega, nessuno fa domande, tutto OK?
2) I 109 negozi migliori. Da subito Conad cosa fa? Neanche il tempo di dire buongiorno e di raccontare di un meraviglioso futuro alle squadre di direzione, inizia a cedere alla cooperative Conad che subaffittano a piccoli imprenditori i negozi migliori che già danno un cash flow positivo per oltre 100 milioni di euro. Qualcuno sa a che valori sono dati in affitto i negozi? A quali valori saranno poi ceduti? Nessuno lo dice, nessuno lo chiede. I sindacati non firmano l'accordo sindacale di trasferimento dei negozi per carenza di informazioni, ma il trasferimento è valido egualmente e così "l'argenteria di famiglia" prende un'altra strada.
Il personale dei negozi? Passerà a piccoli imprenditori che comunque non hanno preso alcun impegno scritto né in tema occupazionale né in tema di diritti sindacali. Si dice "messa in sicurezza" di tutti questi lavoratori, è cosi? Sono state date le garanzie che si prevedono in situazioni di crisi simili? Gli imprenditori affittuari si sono impegnati per iscritto sul tema occupazionale? Tutta la trattativa sarà parcellizzata a livello territoriale e quindi diventerà irrilevante? Qualcuno (istituzioni, sindacati, politica, ecc) controllerà cosa accadrà?
3) Gli altri 161 negozi? Al MISE è stato ufficializzato che altri 45 negozi passeranno a Conad con le stesse modalità dei primi 109. Quindi Conad assorbirà un totale di 154 negozi. I restanti negozi della rete (116), saranno ceduti a "spezzatino" ad altri imprenditori/retailer, al momento non precisati da BDC-Conad.
E la Sede di Rozzano con oltre 800 dipendenti? E le sedi regionali? E i depositi della logistica? Non si sa. Ci si aspetta la chiusura, dato che senza negozi da gestire non ha senso avere sedi e depositi.
Si precisa che in occasione del closing, Conad aveva annunciato di aver bloccato le assunzioni per almeno 100 posti all'interno delle proprie sedi/cooperative. In realtà non risulta che sia stato attivato alcun processo strutturato di ricollocazione. Sono stati effettuati solo alcuni trasferimenti di alcune persone al di fuori di un percorso organizzato.
4) In conclusione: rilancio o estinzione? Così facendo, BDC svuota in maniera definitiva la società dalla sua parte migliore. Questo significa che Conad non ha scelto una strada di risanamento e rilancio della società (come sempre annuncato ai media da Conad) attraverso la dismissione delle società in perdita, la ristrutturazione della sede e il rilancio delle attività che già andavano bene. Ma al contrario ha scelto la strada del depauperamento progressivo della società, condannandola così alla sua estinzione. C'è una differenza sostanziale tra quanto viene annunciato da Conad sui media in termini di rilancio della società e quello che in effetti è uno smembramento totale delle attività, per cederle alle cooperative Conad o ad altri retailer a prezzi e condizioni non chiari.
Dietro le parole magiche di rilancio e vittoria dell'italianità si nasconde l'amara realtà: la dismissione della storica società, per passare (come e con quali valori economici?) i migliori negozi (ricordiamolo con chiarezza: che già andavano bene!) a Conad e la vendita degli altri a terzi. Il ruolo dell'avv. Mincione e di WRM Group in tutto questo? Mistero! Comunque non è stato chiarito in maniera comprensibile. Certo è che la realtà di Conad si è rivelata molto distante dal fortunato slogan "persone oltre le cose", che fa pensare a una elevata responsabilità sociale finora sbandierata solo a parole ma sconosciuta nei fatti!
5) Il ruolo di Auchan Holding. La Holding non ha spiegato pubblicamente le sue scelte su questa operazione di rilevanza nazionale. E, d'altra parte, nessuno ha chiesto una esplicita dichiarazione o intervento della Holding di Auchan per chiarire le proprie posizioni.
E' importante sapere che la AFM, l'Associazione Familiare Mulliez, è ancora molto presente in Italia ed è proprietaria di aziende del calibro di Decathlon, Pimkie, Kiabi, Leroy Merlin, Bricocenter, Bricoman, Castorama, Lillapois, Ceetrus, Zodio, Fluch, Norauto, OBI, Oney, Midas. Occorre evidenziare la responsabilità morale delle altre aziende della AFM in Italia, aziende che puntano sulla Responsabilità Sociale come fattore differenziante. Le aziende della AFM potrebbero farsi carico di ricollocare almeno parte dei collaboratori in esubero di Auchan Retail Italia. Tanto più che nei mesi precedenti al closing nessuno di Auchan ha messo seriamente al corrente i collaboratori della situazione, che sono venuti a sapere di fatto le cose dai giornali!
RICHIESTA DI INTERVENTO
In considerazione della rilevanza nazionale della vertenza Auchan CONAD, chiediamo la massima attenzione da parte dei sindacati nazionali, delle istituzioni, della politica e dei media.
In particolare chiediamo:
1) in attesa di chiarimenti sull'operazione nel suo complesso, la sospensione temporanea dei trasferimenti dei negozi da Auchan verso Conad/società terze, in particolare dei negozi già in condizioni di sostenibilità economica per non depauperare la società
2) attivare un serio processo di ricollocazione che coinvolga la AFM e Conad, dando la precedenza nelle assunzioni delle cooperative Conad al personale proveniente da Auchan
3) rendere settimanale il tavolo al MISE, con successivi report dell'andamento della situazione, nella massima trasparenza
4) attivare tavoli permanenti di crisi anche a livello locale con le Regioni coinvolte, le Città Metropolitane e le Prefetture, in particolare Regione Lombardia in considerazione della particolare presenza storica del gruppo Auchan con anche la sede di Rozzano che occupa oltre 800 addetti.
C'è ancora molto da chiarire e approfondire. Chiediamo che qualcuno finalmente racconti la verità o almeno la cerchi con sincerità e indipendenza. Ci appelliamo alle persone libere e di buona volontà perché siano fatti tutti i necessari approfondimenti e soprattutto sia effettivamente salvaguardata il più possibile l'occupazione anche con processi di ricollocazione.
Collaboratori Auchan & Sma
Rozzano, 4 novembre 2019
Da: Collaboratori Auchan&Sma
Lunedì 4 novembre 2019 13:11:00
Per: Matteo Renzi
Buongiorno Matteo, sono solo un dipendente di un'azienda, che produce contenitori in plastica. siamo in 70. Perche' nessuno parla mai del CONAI che esiste gia' per riciclare la plastica e per cui una azienda che al 30 ottobre fattura 11. 000. 000 di euro ha gia' pagato 350. 000 euro ??? (ah, per l'anno prossimo sono gia' previsti rincari intorno al 70%). .. Perche' nessuno dice che il PET, con cui si fabbricano le bottiglie dell'acqua minerale, costa 0, 85 euro al chilogrammo rischia di vedersi una tassa di 1 euro al kg ??? Grazie e buona giornata.
Maurizio Rezzonico
Da: Maurizio
Bruno Vespa
Giornalista italiano
Da: Valerio