Ultimi commenti alle biografie - pagina 4293

Lunedì 23 settembre 2019 23:22:38 Per: Bruno Vespa

Egr. Dott. Vespa,
Le scrivo per esternarle la mia piena solidarietà in relazione al vergognoso attacco mediatico a cui è stato ingiustamente sottoposto in seguito alla Sua intervista a Lucia Panigalli.
A mio parere Lei nell'occasione ha soltanto svolto con professionalità e coerenza il suo ruolo di intervistatore e di Giornalista (con la G maiuscola in questo caso). La professione che Lei svolge credo che debba essere esercitata con il dovuto distacco emotivo dalla vicenda in trattazione, poiché è Suo compito, in veste di Giornalista televisivo appunto, permettere ai suoi intervistati di riferire la loro storia, esporre opinioni e pareri che il più delle volte possono essere naturalmente soggettivi. E' pero altrettanto Suo compito, con domande mirate, e perché no, a volte anche non gradite, ritenute scomode, per intenderci quelle giudicate improponibili da ipocriti perbenisti e radical chic fautori del tanto in voga "politically correct", far emergere la realtà o comunque una criticità non ben evidenziata. Se così non fosse un Giornalista non può più essere considerato tale, ne degno di esercitare siffatta professione, poiché, sempre a mio parere, od è palesemente incapace o peggio ha scelto di ridursi a insignificante "burattino" manovrato dal potere o dagli interessi di turno. Uno "yes men" insomma, un opportunista, un "lecchino", che è cosa ben diversa, credo, dal considerarsi Giornalista.
Tornando alla vicenda in argomento, in definitiva Lei ha fatto semplicemente il suo lavoro, ha evitato di metterla sul tragico, sarebbe stato più semplice e comodo, gli avrebbe senz'altro permesso di ottenere i consensi generali di un'opinione pubblica sempre più frequentemente pilotata a senso unico. D'altronde, la storia già da sola appariva di una drammaticità unica, semmai Lei con le sue domande, chissà perché giudicate inappropriate, ha soltanto cercato di delinearla senza incertezze per quello che è stata nella realtà, permettendo così di mettere in evidenza le falle di un sistema che spesso interviene con ritardo ed a danno già compiuto. Se si fosse limitato a porre soltanto le domande di rito, magari quelle conformi alla versione già nota, seppur credibilissima fino a prova contraria, della Signora Panigalli, non era da considerarsi un'intervista nel senso letterale del termine, semmai un racconto, un monologo, proprio per evitare questo vanno accettate, in un simile contesto, le domande pungenti, quelle non in linea con la narrazione, anche se potevano apparire irriverenti rispetto alla storia ed al sentire della protagonista. Credo anche, in senso più ampio, che se si è disposti a farsi intervistare si debba essere anche coscienti di questo, quindi preparati a che ciò possa accadere.
Nei Suoi confronti, come purtroppo accade sempre con maggiore frequenza in questo nostro Paese, si è tentato d'imporre le regole del potere in auge, ovvero, imporLe quali argomenti trattare e soprattutto come trattarli. Qualora, come nel caso di specie, non ci si adegui a tali diktat, si verrà messi sotto pressione, alla pubblica gogna, sia nello specifico come singolo, sia su scala più ampia, a largo spettro, su tutti i fronti, non per mettere in discussione i contenuti, ma piuttosto annientare totalmente chi non si allinea al pensiero comune imposto. Si ritiene pertanto legittimo criticare ferocemente anche l'operato delle emittenti che mandano in onda l'evento o addirittura si chiama in causa all'Ordine dei Giornalisti. Come definire tutto ciò, non mi sovvengono altri termini se non censura, negazione della libertà di espressione propria dei regimi totalitari, fondamentalismo ideologico, ecc. ecc.. Condotte queste ultime tanto care agli odierni gruppi femministi che dettano legge nell'agenda politica attuale, non a caso va sempre più diffondendosi per denominare i citati gruppi, la terminologia comune di "nazifemminismo" o "Rosa No$tra", per similitudine delle loro modalità d'azione a quelle dei regimi e delle associazione che i termini richiamati scimmiottano. Modalità, e questo è grave a mio giudizio, che vengono permesse e ammesse dalle Istituzioni che dovrebbero invece vietarle e sanzionarle, in un regime che si voglia ancora considerare Democratico, ove vengano tutelati diritti inalienabili, come la libertà di pensiero, di opinione, di espressione, se esercitati, ovviamente, nel rispetto dell'altrui dignità.
La verità purtroppo è che da alcuni anni vi sono argomenti tabù, i quali non è permesso trattare se non nei modi, nelle forme e nei termini, imposti dal pensiero che si vorrebbe unico e dominante. Fra questi si annovera la sempre presente violenza sulle donne, amplificata all'ennesima potenza, per trasformare in emergenza quel che emergenza non è in un Paese ove il fenomeno è ampiamente al disotto dei limiti fisiologici. Dicasi lo stesso per il tanto paventato odio razziale e per le tanto propagandate teorie gender. Tutto in nome di equità di trattamento, di pari opportunità, di lotta alle discriminazioni, di rispetto dell'individuo e delle diversità, propositi ammantati di grande sentimento umanitario, di senso civico, pertanto, in linea di principio, pienamente condivisibili se non fosse per il fatto che perseguono in realtà finalità ben più materiali e remunerative. Sorprende piuttosto che un uomo, un professionista navigato ed esperto come Lei non abbia adeguatamente considerato quest'aspetto che sono certo non può ignorare.
In sostanza, contrariamente al mio attuale giudizio, si poteva essere d'accordo o meno, su come Lei abbia condotto l'intervista, si potevano di conseguenza muovere giuste critiche, ovviamente alle idee, ai contenuti ed ai concetti esternati, non all'uomo ed al giornalista. Per la verità anche io, spesso, non mi sono trovato perfettamente in linea o in accordo con la Sua opinione, con il Suo modo trattare un argomento, di condurre un'intervista, ma un simile ed ingiustificato attacco specialmente sul piano personale, in un paese che si vuol considerare civile, non può essere né ammesso, né tollerato.
Concludendo, Dott. Vespa, la esorto pertanto nel perdurare ha manifestare la sua dignità morale e professionale, come ha fatto sinora, a non scusarsi con nessuno, semplicemente perché non ha motivo per doverlo fare. Non ceda alle pressioni di chi, come la femminista Lorella Zanardo, le consiglia pubblicamente di farlo, citandogli l'esempio del politico Canadese Justin Trudeau, il quale, accusato di uno sconveniente comportamento razzista in gioventù, si è pubblicamente scusato (altissimo ed imitabile esempio, forse un pò ruffiano, di "politically correct, alla massima declinazione). Come ribadisco invece, nel suo caso, a mio modo d'intendere la democrazia, le scuse non hanno motivo per essere presentate perché non dovute, a meno che, anche Lei Dott. Vespa, come il politico Canadese, in gioventù non abbia avuto l'imperdonabile, inqualificabile ed oltremodo razzista idea di partecipare ad una festa in costume, mascherato da Aladino con tanto di turbante in testa e quel che è più grave, addirittura con il volto e le mani dipinte di nero (presumo quindi, come è già stato messo in evidenza da altri, che la Signora Zanardo attenda anche pubbliche scuse da tutti i cantanti lirici che hanno, nel corso dei secoli, interpretato Otello nell'opera di Giuseppe Verdi), quindi, se nei Suoi trascorsi giovanili dovesse rammentare episodi similari, non tardi a presentare pubbliche scuse e cospargersi la testa di genere, se non vorrà essere nuovamente passato al tritacarne mediatico. Voglio infine sperare che la Signora Zanardo non se ne abbia a male, nel caso potrà sempre sottoporre anche me ad adeguato e doveroso linciaggio mediatico, però se lei è libera, come è giusto che sia, di esporre le sue opinioni, in linea di principio io sono altrettanto libero di esporre le mie, trovarmi in disaccordo con le sue ed anche di criticarle con un pizzico di umorismo, proprio nel rispetto degli inalienabili principi democratici sopra richiamati.
Cordiali saluti.

Da: Giovanbattista

Lunedì 23 settembre 2019 23:00:21 Per: Massimo Cacciari

Gent. mo dr. Cacciari
Ho avuto l'occasione di ascoltarla a Ottoemezzo il 23 c. m. e pur condividendo spesso le sue opinioni, sono infastidito (me lo consenta) da un forma di ipocrisia che aleggia da parte di moltissimi, sull'argomento delle migrazioni clandestine. Vorrei perciò condividere con Lei alcune brevi considerazioni. 1) L'ho sentita dire a gran voce e più di una volta, che l'Italia ha bisogno degli immigrati, affermazione poi nel dibattito mitigata. Credo Lei sia a conoscenza che i circa seicentomila clandestini che gironzolano a vuoto in Italia non hanno opportunità di lavoro (eccetto per pochi in funzioni vicine allo schiavismo) sia perché questo manca per tutti, sia perché il 90% di loro non ha alcuna professionalità. 2) L'ho sentita parlare dei campi libici come se non si sapesse che i migranti la raggiungono consapevolmente, conoscendo cosa la succede e quali rischi andranno ad incontrare, pur di entrare in Europa (con l'aiuto dei trafficanti e delle organizzazioni "no borders") senza limiti e controlli. Per carità, tutti abbiamo diritto a sognare una vita migliore, e loro più di tutti, ma la cosa dovrebbe avvenire nel rispetto delle leggi. Poi, da esperto in materia, non crede che un'elevata percentuale di questi migranti non comporti una rottura dei già fragili equilibri sociali presenti nelle nostre città ? Chiudo assicurandole che sono per una società multietnica, se veramente tale. Grazie

Da: Giovanni

Lunedì 23 settembre 2019 21:50:33 Per: Elsa Fornero

Nell'anno 1984 ho iniziato a lavorare nell'offshore con rimorchiatori d'altura appoggio piattaforme petrolifere. Li chiamo in questo modo così anche chi non è un marittimo può capire di cosa si tratta. Sapevo che all'età di 60 anni sarei andato in pensione. A 58 anni arriva la fornero e combriccola e mettono la legge che devo andare in pensione a 65 anni. Senza che io sono d'accordo devo accettare. Purtroppo e' la legge. Adesso a 60 anni mettono STOP alle trivellazioni. Dopo tanti anni di lavoro, gli ultimi anni sto' rimanendo senza lavoro. È una cosa giusta ? Lavoravamo in italia e per colpa del stop trivellazioni adesso sono a lavorare  in egitto  e voi con stop alle trivellazioni mi chiedete di  pagare  le tasse all'utalia. Voi mi togliete il lavoro, io devo andare all'esteto ma vi devo pagare ugualmente le tasse. Bel governo. Bei politici. Bei simpatizzanti di politici.

Da: Giovanni

Lunedì 23 settembre 2019 21:25:03 Per: Corrado Augias

Rispettabile signor Augias,
quella trasmissione aveva un peso nella sua leggerezza quotidianamente espressa. Una trasmissione che favoriva appaganti riflessioni e profonde considerazioni che spesso si riproponevano durante l'arco della giornata.
Credo che sia giusto e intelligente farsi da parte quando è il momento.
Ma non era il momento.

Da: Alessandro Rossi

Lunedì 23 settembre 2019 21:18:47 Per: Barbara D'Urso

Ciao sono ex marito dell'Angelo di ieri di live 120. ti porgo la mia stima vorrei tanto essere contatto da lei x schiacciare persone come panzironi. L'angelo di ieri Elisabetta petricca. Il mio numero 366-------

Da: Biasini Mirko

Lunedì 23 settembre 2019 20:05:09 Per: Bruce Springsteen

Ciao Bruce, ti scrivo da Lugano SvIzzera ma sono italianissima! Sei il mio mito da sempre! Vorrei un uomo come te al mio fianco dove la bellezza della sua anima e' pari al suo talento. So che sara' impossibile, ma fammi sognare! Auguri tu che hai sconfitto il tempo con la tua energia, fai che sia sempre cosi'. BEATRICE

Da: Beatrice Miglio

Lunedì 23 settembre 2019 18:28:57 Per: Luigi Di Maio

Sono commoventi queste espressioni di angoscia esistenziale che leggiamo nei commenti pubblicati.
L'intera classe politica deve ritenersi responsabile del disagio diffuso e del fallimento di tutte le iniziative messe in atto.
Chissà poi se queste richieste verranno valutate dai responsabili chiamati in causa.

A fronte delle continue richieste di lavoro e non di elemosine, abbiamo ipotizzato lavoro per giovani laureati, in funzione dello sfruttamento in forma industriale del patrimonio pubblico artistico, esposto ed archiviato, opportunità da diffondere con tecniche disponibili alla maggioranza dei turisti che ogni anno visitano il nostro paese.
I turisti sono circa 70 milioni e gran parte visitano 1200 luoghi di interesse culturale.
Abbiamo a disposizione un patrimonio culturale artistico immenso, potremmo ricavarne un valore economico incalcolabile, ma nell'Italia del "Mose" non c'è spazio per iniziative virtuose.

Nel progetto pilota "Basilica di San Marco nel mondo" si fa specifico riferimento ad attività gestite anche da persone particolarmente svantaggiate.

Da: Pietro Del Maschio

Lunedì 23 settembre 2019 16:53:42 Per: Mario Tozzi

Ciao sono un ragazzo di terza media e ho avuto la seguente idea per provare ad eliminare la plastica nel mondo. Secondo lei sarebbe possibile compattarla e accumularla in grandissimi recipiente di acciaio spesso avvolto in cemento armato e calare questi grossi involucri all'interno dei crateri dei vulcani che provvederebbero con il magma a fondere e "riciclare" la plastica inglobandola nelle rocce fuse, senza causare inquinamento alla terra?
Aspetto paziente e curioso una sua riposta. La ringrazio e la saluto
Federico Centasso di Venezia

Da: Federico

Lunedì 23 settembre 2019 16:52:30 Per: Lilli Gruber

Cara Eleonora Scarfó,
più che laureata in Sociologia (è la mia stessa materia) tu sei laureata in Sociografia e, infatti, ti accingi ad acquisire tutte le informazioni che puoi sulle donne musulmane. in internet ne trovi moltissime e, se parli con loro che sono ovunque con il carrozzino, ne avrai altre, ma fallo con molto tatto e attenzione per non trovarti alle prese con un coltello. La tua ricerca risulta un po' pericolosa.
Fai come la Lilli che nel suo lavoro non arrischia nulla.
Io sono un ricercatore del ramo e le acquisizioni sono state talmente eclatanti che mi hanno chiamato il "padre" della nuova Sociologia BioNaturale che, a differenza di quella studiata da te 8e, a suo tempo, da me) è di tipo galileiano, cioè sperimentale, e non quasi solo filosofica.
Per raggiungere questi obiettivi, ho dovuto, come dice André Malraux, avere il coraggio di rigettare i miei vecchi maestri, buttare il cuore oltre l'ostacolo, accettare la teoria dei paradigmi di Thomas Kuhn (il quale dice, al contrario di Karl Popper, che, trovato il nuovo insieme di tesi, ipotesi, prove, fatti, si getti il vecchio paradigma, quasi mai ottimizzabile - sembra di sentire ancora Malraux - e lo si proponga al mondo della scienza). Io, che ai miei anni non conoscevo Wilson e le sue teorie purtroppo limitate allo studio dei raggruppamenti degli insetti sociali (formiche, mosche, api, vespe, termiti), sono andato oltre anche a questi, scoprendo l'unità della natura vivente e ne ho tratto la possibilità di rendere sperimentabile la Sociologià, cioè, una scienza.
Tutto questo per dirti che una volta trovate le informazioni sulle donne musulmane, per non sentirti dire:" Embéh?, questo già lo sapevamo! ", dovrai arrivare alle tue conclusioni, che dovranno essere innovative per impressionare chi legge. Altrimenti il tuo lavoro potrà non avere successo.
Per questa meta ti potrebbe essere utile il mio libro, Natura e Cultura - La Teoria dei Quattro Istinti Primari, per renderti conto attivamente di quale sia la genesi del comportamento di quelle donne, ma anche di quelli uomini, che vorresti raccontare e, forse, analizzare.
Comunque, auguri, e se ti interessa il mio libro e non lo trovi, vai al sito www. fidaitalia. com oppure telefonami al ---. Ciao, Flavio A. Formelli

Da: Flavio Adriano Formelli   www.fidaitalia.com

Lunedì 23 settembre 2019 16:35:33 Per: Renato Zero

Ciao Renato ti scrivo per chiederti se fosse possibile avere un tuo breve video o registrazione in cui auguri buon compleanno alla mia adorata moglie, che compirà 40 anni il 25 settembre prossimo. Anche se arriverà in ritardo la farai felice ! Mia moglie Valeria ti adora. Grazie

Da: Francesco