Ultimi commenti alle biografie - pagina 4682

Venerdì 28 giugno 2019 09:10:00 Per: Lilli Gruber

Sono d'accordo su una cosa con la 52enne che non si riconosce in questa sinistra centrista…. Continuando in questo modo la Gruber e tutte le trasmissioni similari non fanno altro che pubblicità a Salvini e non solo a lui ma anche a questo governo A me va bene, a novembre ci sono le elezioni in Emilia…. ci manca questo tassello…. !! ! Quindi magari se trovano anche un altro Carofiglio….
Per quanto riguarda la nave è una nave pirata in quanto non ha rispettato le leggi. Quindi i migranti vanno sbarcati e rispediti al mittente, l'equipaggio arrestato la nave sequestrata e affondata. Lo dicono le norme internazionali del diritto alla navigazione. Qui ci sarebbe da chiedersi come mai la magistratura veloce nell'indagare (per niente come poi si è visto) Salvini non sia altrettanto veloce in questa occasione.
POi facciamo un giochino: metti per caso che lo stato del vaticano fosse a Lampedusa giusto così per giocare... secondo voi sbarcavano i migranti? Magari chiedetelo al prete rosso (di barba…) che dorme fuori della chiesa (con 30 gradi sai che fatica…) con pure dei turisti. Chiedete magari se sono turisti olandesi o tedeschi…. L'Olanda, di cui la nave batte bandiera, ha detto che non è obbligata a prendere migranti… In Sardegna (presa anche quella) dicono: cappitto mi hai? Fabrizio

Da: Fabrizio Presot

Venerdì 28 giugno 2019 09:09:14 Per: Mario Giordano

Tonino dalla sardegna invalido al 100% essendo publico impiego vengo mandato in pensione da una commisione medica del ministtero che ti tiene li a non far nulla io o 58 anni 24 contributi in reggione 5 privati voglio andare a 62 anni ed avro 35 contributi, se ne faccia carico lo statto dei 5 contributivi che mancano lavoro da picolino in sardegna chi ti assicurava io a quota 100 non arrivero mai un privato con le mie patologgie era a casa io non sono malato. inoltre chi asiste me due anni congedo pagato prepensionamento a me due mesi figurativi per cinque anni e tre giorni la commissione medica INPS e publica vale quanto il ministero se poi allo statto servono invalidi assuma da categorie prottette e ci sono invalidi che prendono 280'00 e una vergogna aiutatte gli invalidi. io da privato 72 anni e 20 contributti vado a casa dammi la possibilita di una meil che ti spiego meglio, infarto miocardico doppio stent mi porta via metta cuore. disturbo bipolare 2 diabette insulinico2 discopatie bilaterali colonna, urcera ginocchia atritte ecc ecc --- rispondimi ciao mario

Da: Tonino Buioni

Venerdì 28 giugno 2019 08:54:00 Per: Mario Giordano

Dovrebbero bombardare casa tua, con te dentro però. Sarebbe un giorno da ricordare con gioia per molti.

Da: Fabio

Venerdì 28 giugno 2019 08:53:21 Per: Mario Giordano

La prego, sono tanti anni che cerco di contattarla senza riuscirci, ho una storia da raccontarle e vorrei che mi ascoltasse.
Senza nessun inpegno da parte sua però la prego mi ascolti ormani sono allo stremo delle mie forze.
Le faccio un piccolo riassunto per i particolari me li può chiedere direttamente.
Naturalmente la storia è molto più complessa da scriverci un libro.
ROMA 19/10/2018 Adamo Giuseppe

In Breve la mia storia

Sono stato assunto in SIP ora Telecom Italia TIM, il 25 luglio 1986 in qualità di Tecnico Specialista 3° liv. Occupandomi di Prodotti e Sistemi i. In breve tempo dopo aver acquisito diverse specializzazioni su diversi apparati di trasmissione dati e fonia, mi è stato dato il compito principale di manutenere ed installare apparati tecnologici innovativi. Nei compiti assegnati cerano anche quelle di dare direttive organizzative e di supporto alle aziende collaboratrici con l'azienda. Da lì a poco presi il 4° e 5° livello come previsto dal contratto e in seguito partecipando a un bando di concorso interno, con data al 01/04/1994 riuscii a pieni voti a conseguire il 6° Livello tecnico specialista.
Ovviamente quest'ascesa aveva dato modo alla mia persona di aver raggiunto forti obiettivi sia di gratificazioni personali che lavorativi e nello stesso tempo economici. La vita procedeva tranquillamente e a questi benefit partecipava anche la mia famiglia, che naturalmente faceva affidamento al mio lavoro. I responsabili dell'epoca erano molto soddisfatti del mio impegno e del mio lavoro prova ne sono numerose lettere di ringraziamenti, gran parte di clienti molto soddisfatti. Nel 1995 ho l'occasione di essere inserito in un gruppo di lavoro presso l'aeroporto di fiumicino a gestire grandi impianti di trasmissione dati e fonia di tutto il comprensorio aeroportuale. Dopo circa cinque anni, e precisamente a maggio del 2001 l'azienda decide di chiudere alcuni settori tra cui quelli specialistici, almeno questo è quello che ha dichiarato, invece per motivi socio economici, abbattendo il personale non fa altro che cambiare nome agli stessi settori, avendo la scusa di trasferire il personale su altre mansioni dequalificandolo. Per circa un anno sono stato trasferito senza alcun avviso in un sito detto centrale Tor di Valle via Fiume Bianco, dove la sporcizia e il decoro potevano essere messe a confronto con campi rom della peggior specie, anche qui ne è documentazione fotografica.
Un bel giorno, si fa per dire, circa dopo un anno senza fare nulla, fui chiamato a presentarmi presso la centrale Trullo, dove si presentò un certo F. M. il quale disse testuali parole:
IO SONO IL NUOVO RESPONSABILE E SONO DIO, UNICO MIO COMPITO E QUELLO DI LICENZIARVI. (Vedi memoriale contestazione ufficio del lavoro).
A queste parole non ho reagito ma sono rimasto sconvolto, pensando che forse non dicesse sul serio, in brevissimo tempo mi tolse tutte le strumentazioni in dotazioni, consegnandomi pochissimi attrezzi da lavoro, qualche giravite, una cuffia e niente di più, mi chiamò nel suo ufficio e mi disse di dimenticare tutto quello che avevo imparato, e che dovevo solo riparare telefoni.
In primo momento mi adattai poiché pensavo a mantenere il posto di lavoro ma il demansionamento si trasformò in breve senza alcuna ragione, in vessazioni, minacce e offese di vario titolo. Nel periodo della sua gestione ho subito diversi infortuni e periodi di malattia dovuti ad attacchi di ansia, apprensione e panico, tutto naturalmente documentato. Quando ad un certo punto ormai lo stress era arrivato al culmine, e durante un ricovero ospedaliero per attacchi fortissimi di ansia e panico, decisi su consiglio del primario dell'ospedale Grassi di Ostia, di effettuare il percorso tramite ASL per il riconoscimento del MOBBING, Stress correlato, che naturalmente mi fu riconosciuto con esito a pieno titolo dal centro MOBBING DI CASAL BERNNOCCHI.
Negli anni a seguire la situazione psicofisica peggiorò tanto da perdere la famiglia, subendo un divorzio con un forte danno morale, psicologico e patrimoniale. Dopo un periodo molto breve di calma aiutato da farmaci, forse dovuto alle numerose udienze in corso l'azienda iniziò il così detto MOBBING contrario e cioè isolamento completo da qualsiasi iniziativa aziendale sia di crescita professionale che economica, più volte richiedevo strumentazione per lavorare in produzione, ma niente da fare la scusa era mancanza di fondi, di fatto sono sempre stato rimproverato di essere improduttivo proprio perché non mi venivano affidati lavori di alto profilo, inerenti alla mia figura professionale. A maggio del 2017 puntualmente mi trovai in una altra sconvolgente situazione.
Il comportamento aziendale e soprattutto di alcuni responsabili provocò un ulteriore abbassamento della mia produttività e competitività. Ho cercato invano di spiegare quali fossero le migliorie da apportare per entrare in competizione con gli altri colleghi, senza essere ascoltato anzi le mie idee venivano e vengono tutt'ora prese con superficialità ed indifferenza.
Dopo qualche anno il sig. F. M., venne sostituito dal sig. B. W., attualmente responsabile tecnico, guarda caso suo amico intimo e confidente, pensavo comunque che per me fosse un vantaggio visto che in quattro anni di coordinatore assistente di cui io ne ero parte integrante, mi fece delle ottime pagelle. Come al solito mi sbagliavo pensando che sotto le sue direttive le rotture con l'azienda potessero migliorare. Invece un giorno a mia insaputa vengo a sapere tramite i miei legali che il sig. B. W. era intervenuto come teste contro di me nella causa aziendale in corso. Tutto andava in contraddizione con ciò che scriveva su di me, facendomi ricadere in uno stato di apprensione e confusione totale, i suoi comportamenti subdoli non facevano sospettare niente di anomalo. Mi sbagliavo sul suo conto, poiché appena ebbe l'occasione fece il mio nome per trasferirmi ad altro settore non produttivo come portiere (site Specialist), cosi viene definito dall'azienda. Dovevo forse immaginarlo poiché il 25 gennaio del 2017 accadde un fatto increscioso, mi senti male durante un intervento, presso una centralina in strada, avevo bisogno urgentemente di un bagno, così mi recai in quello della centrale più vicina, trovandolo però fuori servizio, mi recai in un'altra centrale, ma anche quest'ultima la trovai con cinque bagni fuori servizio pur segnalandole spesso al mio responsabile. Nello stesso periodo i bagni di molte centrali erano e sono indecenti oppure guasti, così feci una email chiedendo spiegazioni e sollecitare la riparazione degli stessi, con l'occasione ricordavo di essere messo nelle stesse condizioni degli altri tecnici chiedendo strumentazione mancante per affrontare attività produttive, dato che mi si contestava sempre una improduttività non dovuta alle mie carenze ma bensì a scelte aziendali. Si scatenò l'inferno in ultimo il sig. B. W. mi convocò senza preavviso nel suo ufficio, subì un forte rimprovero solo perché volevo delle dotazioni e i bagni puliti, purtroppo ci fu una discussione che non nascondo anche da parte mia molto accesa, ma il fatto è che sono stato minacciato di trasferimento in più di una occasione nella stessa discussione, a tal prova ho la registrazione della conversazione per poter dimostrare come alcuni responsabili non debbano essere messi in condizioni di gestire il personale, vuoi per la loro arroganza, vuoi per la loro disonestà.
Il giorno 15 maggio sono stato chiamato dalla signora T. M. senza preavviso, tramite il mio assistente, sig. C. E. il quale mi riferiva di non saper nulla, invece nella sala dell'incontro mi trovai avanti a me lo stesso C. E, il sig. B. W, il sig. G. responsabile dell'area Roma sud e la stessa sig. ra T. capo del personale e risorse umane.
In mia rappresentanza non avevo nessuno, quindi mi trovai solo contro quattro avvoltoi.
La sig. ra T. mi comunicava che dal 1° Luglio 2017 sarei stato trasferito ad altro settore non produttivo, con mansione di usciere e che la decisione aziendale è irrevocabile, ho chiesto delucidazioni in merito alla mia dequalificazione, ma purtroppo nessuno di loro e stato in grado di esaudirmi, anzi sono entrati in contraddizione anche tra loro, poiché verbalmente mi accollano colpe di non produttività mentre la motivazione ufficiale documentata è ben diversa e parla di internalizzazione dei lavori aziendali.
Quando ho replicato costruttivamente che i dati da loro in possesso non corrispondevano con quello che io giornalmente appunto sull'agenda di lavoro, l'ing. G. cambiava le carte in tavola dando una volta la colpa alla quantità di lavoro da me effettuato, ed un'altra alla qualità non sapendo lui stesso come gestire le sue giustificazioni irreali e poco dignitose.
Facevo presente più volte che le attività datomi dal Delivery o Fom guarda caso gestite o manovrate dal sig. F. M. erano logisticamente lontane tra loro o di una complessità tale da dover far intervenire le ditte appaltatrici. In quella occasione mettevo in evidenza che molte attività non potevano essere portate a termine per mancanza strumenti, problemi strutturali e organizzativi, logistici, clienti con infrastrutture inadeguate, contratti strappati con inganno dai col center, mi si rispondeva sempre in modo diverso e alla fine giustificandosi con il fatto che dovevano togliere personale in quei siti dove loro lo ritenevano più opportuno. Ho cercato di mediare e limitare i danni senza ottenere comprensione alcuna, trovandomi avanti a me una forza discorsiva mafiosa e disonesta.
Nella convocazione venivo informato che da luglio 2017 il mio nuovo posto di lavoro era Via di Macchia Palocco 223. Durante il periodo di attesa e circa 2 settimane sono stato tenuto all'interno di un'auto aziendale per 8 ore al giorno senza fare nulla, la mia giornata passava all'interno dell'abitacolo nella speranza che mi venissero date delle attività.
Dopo di che mi mandarono a frequentare un corso di riconversione come portiere e infine arrivai ad Acilia. Li trovai un ambiente ostile, addirittura mi fecero stare fuori dalla portineria per circa un mese insieme ad altre colleghe, perché la società appaltatrice di portineria KSM allora e Security Italia adesso, non volle assolutamente la nostra presenza. Scoprimmo in seguito che ricevettero una email dove gli si ordinava di non darci assistenza, e che ci avrebbe pensato Telecom. Naturalmente chiamammo diversi responsabili per riferire il problema ma senza alcun risultato, facendo pena ad un collega che ci mise a disposizione il suo ufficio come appoggio per non stare sotto il sole, ed in piedi tutto il giorno. Comunque dopo vari mesi riuscimmo a posizionarci dentro la portineria, trovandomi come postazione una cassettiera recuperata da me personalmente in un magazzino. La ditta appaltatrice oltretutto confermata con nuovo contratto al posto nostro, ha continuato sulla sua strada nel non effettuare nessuna attività per poterci mettere in condizioni di lavorare, naturalmente avvallata dai nostri responsabili. Il 17/07/2018 tramite email mi è arrivata una nuova comunicazione come segue:

(Gentile collega, a seguito della cessazione dell'attività di reception presso la sede di Roma Via di Macchia Palocco, 233 Acilia, Le comunichiamo che, con effetto dal 23 luglio 2018, la sua sede di lavoro sarà quella di) Roma Via Cina, 5/7

Per l'ennesima volta trattato come uno scatolone da mettere in magazzino.
In via Cina trovai un ambiente sporco ed in ristrutturazione, vero è che, per quasi tre settimane mi sono trovato da solo tra sporcizia e quant'altro con addirittura i servizi igienici senza pulizia.
Ancora ad oggi mi trovo senza alcuna comunicazione adeguata, a ricoprire un ruolo di puro demansionamento e non inerente alla mia professionalità acquisita negli anni.
Naturalmente mi sono attivato nelle varie procedure giurisprudenziali che ho sempre cercato di evitare, ne è prova le numerose richieste di appuntamento ai massimi vertici ma senza riscontri positivi, per cercare di avere giustizia. Purtroppo in tutti questi anni ho riscontrato che ogni qual volta si parla di Telecom, si sbatte contro un muro di gomma, e neppure tutte le richieste di aiuto a politici, giornalisti ecc. non hanno avuto riscontri.
Il giorno 10 ottobre 2018 notai che erano state pubblicate attraverso i sistemi web aziendali le schede di valutazione 2017, trovandole a dir poco assurde.
Il nuovo responsabile C. M. senza neppure interpellarmi, mi giudicava inefficace al lavoro di portineria, ecco un'altra brutale aggressione psicologica.
Sapeva benissimo che era più di un anno e mezzo che è stata la stessa azienda a non farci lavorare inserendoci in siti dove ditte appaltatrici effettuavano il lavoro che avrei dovuto svolgere. In merito a ciò non sono mai stato inserito in un programma di affiancamento e di formazione pratico.
Altro fatto grave, lo stesso giorno feci una richiesta per email chiedendo copia della mia cartella personale legge 196/2003 ad HR settore del personale sig. ra C. R.. Nella risposta del giorno 26 ottobre 2018 con mia sorpresa trovai delle anomalie, non solo mancavano delle documentazioni, ma addirittura risultava nell'elenco una lettera di contestazione disciplinare.
Non quadrando con i miei ricordi, chiesi spiegazioni: (vedi copia scambio email con HR).

Da ulteriori verifiche abbiamo accertato che la lettera in questione (in allegato alla presente mail) non è relativa a una contestazione bensì ad una sua precedente richiesta di tentativo di conciliazione erroneamente archiviata.

Per quanto riguarda le valutazioni delle prestazioni queste sono visibili, come per tutti i dipendenti, sul sistema dedicato:
https://sistemaintegratohr. telecomitalia. it/ASPX/LOGIN. ASPX? IWFTS=.

Saluti, R. C.

Da: Adamo Giuseppe
Inviato: venerdì 26 ottobre 2018 10:51
A: C. R.
Oggetto: R: Richiesta dati personali

Buongiorno
In merito alla doc. da lei inviata, vorrei accedere alla documentazione completa anche sulle valutazioni delle precedenti mansioni.
In ogni caso non ho riscontri sulla lettera disciplinare che a voi risulta, ne vorrei una copia.
Mancano dall'elenco numerose informazioni, cortesemente vorrei delle informazioni più dettagliate.
Grazie.

Da: C. R.
Inviato: venerdì 26 ottobre 2018 09:56
A: Adamo Giuseppe
Cc: Muccini Massimo
Oggetto: Richiesta dati personali

Buongiorno Sig. Adamo,
inoltro lettera di riscontro alla richiesta di visione del fascicolo personale integrata con l'elenco dei documenti in esso contenuti.
Allego anche, come da Lei richiesto, il comporto di malattia riferito agli ultimi tre anni e l'ultima scheda di valutazione.
Rimango a disposizione per qualsiasi ulteriore necessità.

Saluti, R. C.


Da: Adamo Giuseppe
Data: 10 ottobre 2018 18:19:23 CEST
A: C. R.
Oggetto: Richiesta dati personali
In allegato le invio richiesta dati personali Legge 196/2003.


Ancora oggi


Cordiali saluti

Si evince che non so se in buona fede o no, che nella cartella contestazioni aziendali era stata inserita la lettera di contestazione presentata dai miei legali scambiandola per una lettera disciplinare nei miei confronti, screditando la mia persona mettendo in dubbio la mia onestà.
Ancora ad oggi la questione si trova in tribunale insieme a tanti altri lavoratori rimandata per l'ennesima volta, poiché l'azienda continua nel suo screditare verità addirittura documentate e testimoniali.




DOPO TUTTI QUESTI ANNI DI SOPPRUSI E INCOMPRENSIONI, SAREBBE IL CASO CHE L'AZIENDA SI ASSUMESSE LE PROPRIE RESPONSABILITA CHIUDENDO DEFINITIVAMENTE QUESTA INUTILE E VERGOGNOSA GUERRA SU ME E DI LAVORATORI CHE HANNO SEMPRE FATTO IL SUO DOVERE, ANCHE IN CONDIZIONI ESTREME.

La prima causa che si protrae dal 2008 vergognosamente rimandata sei mesi in sei mesi, non ha ancorato portato risultati, poiché l'11 febbraio c'è stato secondo appello rinviato per la terza volta al 19 marzo 2019.
Per la seconda causa attendo il 20 marzo, terza udienza, sperando in qualcosa di positivo.
La domanda che mi pongo è molto semplice: possibile che in tutti questi anni, avendo interessato media, giornali, scrittori, giornalisti, conduttori televisivi e radiofonici, politici vecchi e nuovi di ogni colore, nessuno, si è mai fatto vivo anche solo per informarsi sulla vicenda. Naturalmente non prima di tentare qualsiasi strada per parlare ai vertici della azienda. Nel 2017 ormai dopo l'ennesimo comportamento a dir poco mafioso e mobbizzante da parte dell'azienda, avallata dal mio responsabile, ho tentato di togliermi la vita, e solo grazie all'intervento di un collega che la tragedia non ha avuto seguito. Forse era meglio che la mia vita terminasse e può darsi che qualcuno si sarebbe svegliato.
Tutto questo è solo un sunto della mia storia, a tutt'oggi ancora sono qui in disparte messo all'angolo di una cassettiera senza nemmeno una postazione di lavoro. Denigrato da tutti i colleghi che passano e quando un conoscente mi chiede che lavoro faccio, sono costretto a raccontare bugie, poiché non è facile spiegare che dopo 33 anni mi trovo in una pattumiera.
Non so per quanto io possa resistere, e non credo nemmeno che i responsabili di questa triste storia glie ne freghi qualcosa.
A volte mi vengono dei pensieri un po' da romanzo, e mi chiedo: possibile che ci possa essere un qualche comportamento verticale che possa essere vicino a quello mafioso?
Oppure, quale ragione spinge questa società ad avere un tale accanimento nei miei confronti?
Non risulta a mio carico in 33 anni di onorato servizio, nessun atto di richiamo nei miei confronti. Certo è che avendo denunciato più volte ai vari responsabili di HRS, (vedi atti sig. ra T. sig. ra G. sig. ra B. sig. ra C. tutto registrato) anomalie che mettevano in evidenza la falsificazione di risultati per raggiungere gli obbiettivi e furti nei magazzini, sicuramente sono entrato in una rete di muri di gomma dove l'unico modo per togliermi di mezzo è quello di screditarmi con false testimonianze e false pagelle, effettuate senza che io ne venissi a conoscenza.
Spero che qualcuno con un po' di sentimenti onesti prenda atto di questa situazione e comunque resta inteso che questo memoriale ancora non è finito, e proseguirà con gli aggiornamenti necessari di questa storia infinita.



Nota 22/03/2019 Ancora un rinvio al 29 maggio poiché stranamente il giorno prima è stato cambiato il giudice.
Il giorno 29 maggio 2019 cè stata l'ennesima farsa e l'ennesimo rinvio al 11 dicembre 2019,
il giudice vuole sentire altri testimoni. Non capisco a cosa servono visto che M. C. teste di parte Telecom, ha praticamente detto il falso pur sapendo che quello riferito da lui, è smentito da documentazione scritta dalla stessa controparte, forse l'arroganza ed il senso di onnipotenza di questa società ne fanno una assoluta distorsione della verità a loro favorevole, uccidendo le brave persone e chi lavora onestamente.

La prego ancora non mi abbandoni.

Da: Giuseppe Adamo

Venerdì 28 giugno 2019 08:52:08 Per: Mario Giordano

Gent. mo dott Mario Giordano sarebbe interessante lei facesse un servizio su cio che sta succedendo nella reggio emilia del comunista DEL RIO che anzichè andare sulla Sea Watch farebbe meglio ad interessarsi degli abusi perpetrati nella sua città.
33 indagti nel comune di Reggio Emilia tra assessori e dirigenti per reati vari.
sindaco PD di BIbbiano adiacente a reggio emilia arrestato per reati a dir poco abominevoli insieme a dirigenti PD facenti parte a vario titolo al establishment PD
mi faccia sapere e avanti con la barra dritta
non ne possiamo più
con stima
Luca

Da: Luca

Venerdì 28 giugno 2019 07:38:25 Per: Lilli Gruber

PER FLAVIO FORMELLI
Ai palloni irrimediabilmente gonfiati non si replica: li si ignora.

Da: Anna

Venerdì 28 giugno 2019 07:35:34 Per: Lilli Gruber

PER IL « GRANDE » (CREDE LUI) FLAVIO FORMELLI
Nulla da spartire con la Gruber: il suo non è giornalismo, è SOLO palese propaganda di sinistra. Non ho mai fatto propaganda nè per un partito, nè per le mie stesse idee che mi limito a suggerire
1. Non sono « sedicente », SONO Anna, traduttrice, interprete e ex docente universitaria di Filologia, felice di far parte del « popolino » che stimo e rispetto molto piu' dei « papaveri alti, alti ». Lietissima anche di essere « piccolina, piccolina »… Non è nelle damigiane che si conservano i migliori profumi 😉.
2. « Perdi tempo » a discutere con me… se approfondissi probabilmente avresti qualcosa da imparare
3. Non tengo a far parte della « élite » che, nelle tue intenzioni DOVREBBE leggere il tuo libro
4. Oggi TUTTI scrivono libri, anche le starlettes di infima categoria
5. Il « Picccole Donne » di Louisa May Alcott (1832-1888) è uno dei capolavori della letteratura americana. La scrittrice è nella « National Women's Hall of Fame», il Working Group for Planetary System Nomenclature ha dato il suo nome ad uno dei crateri di Venere e Google le ha dedicato un DOODLE (logo celebrativo in sostituzione del proprio) in occasione dei 184 anni dalla sua nascita. Nulla a che vedere con Liala.
6. Difficile leggere un libro PRIMA di comprarlo. Di solito io leggo gli estratti, le diverse recensioni e compro solo
se lo giudico all'altezza delle mie aspettative.

Da: Anna

Venerdì 28 giugno 2019 00:28:52 Per: Mario Giordano

Sono un insegnante di Roma con un progetto di inclusione chiamato OAIA -scuole italiane gestione dell'OA all'IRC e scandali italiani con discriminazione, pregiudizi(quelli religiosi ancor piu' gravi).
Tutto nelle scuole italiane. Vorrei parlarne in TV.

Info su
oaiaubam. blogspot. it
OAIAUBAM. COM
Prof. Bielli Umberto
wixsite. com Umberto Bielli
Youtube ora alternativa Umberto Bielli

CONTATTI
---

Grazie

Da: Umberto Bielli

Giovedì 27 giugno 2019 23:06:56 Per: Matteo Salvini

Caro Matteo mi permetto di darti un consiglio sulla collocazione dei 42 migranti della Sea Watch: invece di cercare inutilmente la collaborazione dagli altri paesi UE, affida ai deputati della varia sinistra che sono corsi a Lampedusa, i naufraghi suddetti. Ognuno di loro se ne potrà occupare senza problemi visto gli ingiusticati stipendi che riscuotono. Potranno così concretamente dimostrare la loro grande umanità oltre che fare propaganda. Potrebbero anche devolvere qualche euro alle ONG che così continueranno le loro"meritorie" e disinteressate attività.
Quanta ipocrisia e malafede attorno a questi poveri migranti!! !
Con la massima stima Giorgio

Da: Legnani Giorgio

Giovedì 27 giugno 2019 22:28:03 Per: Marco Travaglio

Anche questa sera su La 7 - Otto e Mezzo si parla d'immigrazione !
Accanto al pacato e saggio Massimo Franco, troviamo un Marco Travaglio lucidamente concentrato a trovare il bandolo della matassa.
Finalmente si mostra la convinzione per sfatare alcuni luoghi comuni che quotidianamente fanno stringere il cuore a tante persone perbene in Italia.
Il primo, è che si tratti di un problema volutamente non risolto per gli interessi elettorali di Salvini.
Nella realtà è un problema recente e planetario, così dirompente da costringere un paese come gli USA, storicamente incentrato sull'immigrazione, a prendere i provvedimenti drastici che conosciamo.
La mobilità dai paesi sottosviluppati è aumentata in modo esponenziale e ci sono potenti organizzazioni e intere comunità che spingono in questa direzione.
Non c'è dubbio che il fenomeno non sia più gestibile e che debba semplicemente essere contrastato.
Il secondo è che l'immigrazione, incontrollata, in Italia non sia tra i problemi principali.
Anche ieri il simpaticone-utopico-opportunista Cacciari, lontano anni luce dal senso pratico che contraddistingue la laboriosità dei veneti, ha sostenuto questo parere.
Si tratta dei ritornelli inconcludenti di chi non ha la più pallida idea di come si gestisce il bilancio di una nazione (o di una famiglia normale).
Tutti bravi a parlare di doveri umanitari e a osannare chi si occupa d'imporli agli Stati.
Poi, da una parte abbiamo giornalisti e attivisti che si prendono i meriti (oltre ad un lauto compenso) e dall'altra, il ceto medio dei "veri lavoratori" che deve pagare il conto e prendersi anche del razzista.
Gli oltre 5 milioni di immigrati stranieri rappresentano un numero esorbitante: più del 10% della popolazione, giunti negli ultimi 10 anni, senza contare tutti quelli che hanno già ottenuto la cittadinanza.
Circa il 30-35% vive sotto la soglia di povertà e gran parte degli altri non figura nella statistica, grazie al welfare di Stato.
Tutti insieme generano un gettito IRPEF non superiore agli 8 miliardi, pari a meno di 1600 euro pro-capite annuo.
Significa che in media non si pagano (e non si pagheranno) neppure l'assistenza sanitaria.
Per la cronaca, la spesa pubblica pro-capite supera i 13. 000 euro, per cui qualcun altro dovrà sobbarcarsi il deficit prospettico sui conti pubblici generato da "questa immigrazione" pari a oltre 50 miliardi annui (500 miliardi di nei prossimi 10 anni; oltre il 25% del PIL !).
I lavoratori attivi in Italia (stranieri compresi), non superano i 22 milioni e un terzo degli occupati (6-7 milioni) ha redditi troppo bassi e di tasse ne paga già poche e non ne potrà pagare di più.
Tolto il settore pubblico che somma circa 3-4 milioni di occupati (e che vive delle tasse altrui), per i restanti 11-12 milioni di contribuenti della "classe media del privato" il "carico fiscale da immigrazione" (o il taglio del rispettivo welfare, per pensioni, ecc.) supererà i 4. 100 euro pro-capite, all'anno !
Tale "esproprio" sarà addirittura il doppio se per questo motivo lo spread aumenterà del 2%, portandosi oltre gli 8. 000 euro su base annua per contribuente medio.
L'immigrazione è quindi il primo problema da risolvere (e lo si deve fare subito, bloccando le frontiere) per non pregiudicare la risoluzione di tutti gli altri !
Il terzo luogo comune riguarda il convincimento che la questione si risolva con i ricollocamenti.
Nessuna normativa o trattato regolamenta i ricollocamenti dei "pretesi" richiedenti asilo.
Si tratta di un'invenzione totalmente italiana, quando si pensava addirittura che l'immigrazione fosse un "business" positivo per la nostra Nazione.
Invece, ciascun Stato comunitario deve difendere i confini periferici all'Unione; punto.
L'Italia per anni si è disinteressata al problema, affermando candidamente che gli immigrati erano solo di passaggio.
Facile immaginare cosa hanno pensato di noi gli altri paesi europei, tant'è che hanno subito preso le contromisure facendo valere il trattato di Dublino; punto.
L'Italia ha quindi l'obbligo di regolamentare la propria immigrazione, di effettuare i controlli e di prendere delle contromisure repressive ove necessario.
Il buon senso porterebbe a dire che in questo momento l'immigrazione va bloccata in toto, fino a quando l'enorme numero degli attuali immigrati (oltre il 10-15% della popolazione con marcati tassi di natalità) non si sarà integrata e non sarà in grado di pagarsi le spese.
Mi sembra molto di buon senso concentraci sugli stranieri già presenti in Italia per testare la nostra capacità di gestire fenomeni complessi come questi, senza superare le pericolose soglie dell'insostenibilità !

Da: Lorenzo Giovanastri