Ultimi commenti alle biografie - pagina 5043

Giovedì 22 novembre 2018 14:29:06 Per: Lilli Gruber

Buongiorno Lilli, seguo spesso e volentieri la Sua trasmissione 8 e mezzo.
Avrei due domande da porre a personaggi politici che occasionalmente vedo impegnati nella trasmissione.
Prima domanda per la dottoressa Enza Fornero:
Quando il parlamento ha approvato l' aumento dell'età pensionabile da 66 anni e 7 mesi a 67 anni per tutti i lavoratori è stato deciso che per i parlamentari detto aumento non sarebbe stato applicato ma continuerà ad essere valido il termine di 65 anni per accedere alla pensione. Volevo sapere se ha versato anche in questo occasione lacrime di dolore?
Seconda domanda per il Dottor Eugenio Scalfari:
Quando il Dottor Scalfari ha detto che tra Berlusconi e Di Maio è meno peggio il primo è perché tra due nemici il migliore è quello che si può battere più facilmente?
Se crede che queste due domande e le eventuali risposte possano interessare gli ascoltatori le chiedo gentilmente se può porle agli interessati.
La ringrazio per l'attenzione e Le porgo i migliori saluti.
Alessandro Bertone - Pisa

Da: Alessandro Bertone

Giovedì 22 novembre 2018 09:31:54 Per: Maria De Filippi

Ciao Maria segue il programma da diversi anni.. In tv parlate sempre di combattere qualsiasi tipo di violenza sulle donne... E molto spiacevole che proprio in un programma televisivo si usa tutta questa violenza verbale e altro... Mi riferisco a Tina Cipollari una maleducata e molto arrogante... Vista da casa ti posso assicurare che non passa un bel messaggio. Penso non è per nulla costruttivo e rispettoso nel primo pomeriggio... Grazie e spero che tu Maria leggi questo messaggio

Da: Giovanna Sicudieri

Giovedì 22 novembre 2018 01:34:40 Per: Mario Giordano

Illustre dottor Mario Giordano, seguo sempre (e sempre apprezzo) i suoi interventi profondi e cortesi. Ella è uno dei pochi scrittori in rete che attirano i lettori refrattari al pensiero debole. Mi permette di suggerirle di sfidare la censura costituita dai maestri del luogo comune (ossia dagli eredi del defunto progressismo) e continuare il viaggio nella vivente tradizione italiana.

Distinti ossequi, piero vassallo

Da: Piero Vasallo   nessun sito ersonale

Mercoledì 21 novembre 2018 21:21:52 Per: Lilli Gruber

Complimenti! Bel monologo quello riservato al Senatore Monti, mai visto riservare un trattamento similare ad esponenti di parti diverse dal PD, un monologo ininterrotto... emerge chiaro il messaggio-Gruber: questa è la Verità Assoluta.
Trasmissione tendenziosa

Da: Monica

Mercoledì 21 novembre 2018 21:14:01 Per: Lilli Gruber

Perché non ribadisci che nel 2008 il debito pubblico era al 101 x 100 del pil con berlusconi al governo dal 2008 al 2011 è arrivato ad aumentare di oltre 600 mil. Di euro lo faccia notare ai suoi ospiti saluti luigi pangia rotello campobasso

Da: Luigi Pangia

Mercoledì 21 novembre 2018 16:04:35 Per: Maria De Filippi

Io vivo in Brasile da molto tempo. Io ho molta paura che Pamela sia una donna che ha eseguito su di se qualcosa, probabilmente un intervento. Alla fine capiremo se ho ragione. Molto brava la signora Maria, che si presenta ovunque molto seria e capace.

Da: Pierangelo

Mercoledì 21 novembre 2018 13:29:53 Per: Lilli Gruber

Gentile dottoressa Gruber,
Mi sembra che i toni che molti commentatori economici e politici usano non tengono conto della gravita' della situazione. Spiegate bene cosa significa x i cittadini italiani, la procedura d'infrazione dell'Europa. E'arrivato il momento che la stampa si mobiliti e che faccia capire agli italiani che è giunto il momento di dire basta a questi incompetenti, capaci solo di fare battute sui social. Mi pare evidente l'obiettivo sia di Lega e 5s:uscire dall'Europa.: un disastro!!!
Mirco Possenti

Da: Mirco

Mercoledì 21 novembre 2018 02:36:07 Per: Mario Giordano

In data 29 ottobre avevo spedito un mio commento alla sceneggiata, tutto sommato divertente, dello scontro televisivo tra Mario Giordano e Vittorio Sgarbi sulla scottante questione della "sacralità" o meno della legge. Siccome non mi sono pervenuti riscontri da Vittorio Sgarbi ritengo che non abbia avuto modo di esprimere il suo parere circa la mia tesi che, peraltro, era a favore della sua tesi: "La legge NON è sacra".
Inoltro a lei le mie considerazioni del 29 ottobre perchè ritengo che la questione sia tutt'altro che peregrina e che meriti anzi un ampliamento del dibattito in sede di opinione pubblica.
Ripensandoci mi sono convinto che, in realtà, l'apparente contrapposizione radicale tra le due posizioni, è assolutamente inesistente.
L'elemento dialettico che chiarisce in modo, a mio parere, inequivocabile l'amichevole disputa è la sua affermazione che "La legge è sacra" - poi però [Mario Giordano] aggiunge una specificazione qualificativa: "Se la si vuol cambiare basta cambiarla".
Il mio nuovo rilievo che rimette tutto in discussione sta in questa specificazione che io trovo contradditoria. La legge - per essere "sacra" dev'essere "indiscussa e indiscutibile"; se la legge può essere criticata - e cambiata - non può essere proclamata come assoluta, e quindi "sacra".
Se fossimo in grado di concordare il significato - giuridico-filosofico - della terminologia utilizzata, a mio parere, l'apparente scontro sarebbe belle che risolto, con buona pace sua, quanto di Vittorio Sgarbi.
Ringrazio entrambi per avere comunque posto un problema che, in ogni caso, richiede ben altre analisi e sviluppi culturali, giuridici e socio-organizzativi, alias, politici, di "alta" politica.
Cordiali saluti.
Francesco Introzzi
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Qui sotto riporto il mio abbozzo di messaggio a Vittorio Sgarbi del 29 ottobre.

Francesco Introzzi


Destinatario:
Vittorio Sgarbi
Ferrara

DESACRALIZZAZIONE DELLA LEGGE

Ieri sera, casualmente, ho assistito al replay del suo scontro con Mario Giordano a “Carta Bianca” dove sembrava che l’insistenza di Bianca Berlinguer fosse diretta ad interrompere la sua “eretica” desacralizzazione della legge, piuttosto che a ribadire la “sacralità della legge” affermata - e reiterata invece, con pari veemenza, e all’infinito - da Giordano.

Devo dire che, a mio parere, quello che era sacrosanto, in quella circostanza, non era tanto la contestata positività di una piuttosto che dell’altra affermazione, ma avrebbe dovuto essere la centralità culturale del vostro scontro. Temo che la lealtà professionale della conduttrice, che pure ha tutta la mia stima e simpatia, non abbia colto la portata massima dello scontro che, di per sé, avrebbe invece dovuto essere evidenziato, apprezzato, analizzato e sviluppato al massimo grado.

Ci sarebbe dovuto essere a darle una mano il non mai abbastanza rimpianto Stefano Rodotà, dobbiamo cercare di supplire alla sua mancanza.

Anzitutto dobbiamo prendere atto del fatto che la cultura accademica consolidata è ancora esattamente quella sostenuta da Mario Giordano che io, personalmente giudico, non solo culturalmente superato ma anche socialmente deleterio, e questo ad un livello di gravità inaccettabile. Ne va della possibilità di liberare l’Italia - e l’Europa che cresce da sempre al nostro seguito, come dimostrato che è stato il fascismo a fare da scuola al nazional-socialismo hitleriano e non viceversa, come noi italiani invece vorremmo che la storia fosse raccontata ai giovani europei!

Il sistema giuridico euro-romanistico - fondato su “principi giuridici sacralizzati” - si muove con una pesantezza anti-sociale che ha del “pachidermico”, del “soffocante” e del “mortale” col risultato pratico di obbligare la società laica a “scantonare” dalla legge proprio perché la nostra legislazione si propone, proprio nel suo concepirsi come “sacra e (in quanto tale) indiscutibile”. Le tanto decantate “norme scritte” fanno del testo scritto, invece di un supporto, una guida, alla soluzione dei casi pratici, un impedimento ad aiutare i soggetti confliggenti a creare quell’accordo tra “persone civili” che dovrebbe esprimere il clima generale, per l’appunto, di una “società civile”.
Se le “pandette” romano-bizantine, fanno da remore alla gestione di una giustizia che fatica a rispondere alle esigenze di una società dinamica è l’economia a soffrirne e, insieme all’economia, di riflesso, anche gli stessi rapporti umani, a tutti i livelli fini ad arrivare alla politica e ai rapporti sempre più stringenti fra i popoli del pianeta Terra.

Il dogmatismo religioso esaspera i rapporti umani chiudendoli in trappole maledette che fomentano le incomprensioni interpersonali, inter-gruppi sociali e inter-nazionali. Le contrapposte appartenenze, le diverse fedeltà creano intolleranza per gli “infedeli” e le verità unilaterali” diventano ragione di scontro, di violenza, fanno scuola di scontro armato e di morte seriale (dal “femminicidio domestico al nazionalismo, quello autarchico e quello, contestuale, imperialistico.

Alla “sacralità della legge” dobbiamo contrapporre la “sacralità” di una “libertà assunta in termini civili” liberamente coltivata e responsabilmente assunta da “persone civili”. Soggetto etico devono essere (forse sarebbe più corretto dire “diventare”) appunto le “persone fisiche” in quanto membri costituenti di un’umanità civilizzata, pacificata in relazioni umane fondate sul rispetto dei diritti civili, in seno ad una società in cui il soggetto relazionato viene aiutato a realizzarsi secondo modalità sue proprie e non imposte, né dal più forte, né dalla forza della legge: fatta salva, naturalmente, la reciprocità generale della “solidarietà morale”.
Ma quando il soggetto etico socialmente responsabile diventa la persona umana, nella sua qualificazione civile, in qual momento le strutture sociali - le istituzioni pubbliche - cessano di essere “sacre” - vengono sottoposte ad un vero processo di de-sacralizzazione (che non deve confondersi beninteso con un processo di “dissacrazione” che non avrebbe senso e tanto meno giustificherebbe, da parte di individui responsabili, gesti di intolleranza, di offesa, di violenza verso i titolari di responsabilità pubbliche).
Semplicemente le funzioni pubbliche devono essere assunte non in funzione di “poteri istituzionali” ma in funzione - non sacralizzante - ma in una funzione sociale pratica, rispondente alle esigenze della comunità.

In conclusione credo che la superiorità della “common law” - come sistema giuridico, affidando ai giudici l’applicazione concreta dei termini legali (della legge scritta) si avvicini alla gestione diretta da parte dei soggetti interessati ai contrasti fattuali (alle fattispecie) superando l’incoerenza di termini giuridici “aprioristici e generali” aprendosi (il più possibile) alla “logica pragmatica” aposterioristica” dei fatti sociali nella loro fattuale concretezza (umana, morale, economica, alla ricerca di equilibri - dinamici - sempre problematici e - soprattutto ed è questo l’importante - discutibili (mai “dogmatici).

Forse possiamo, a questo punto, richiamare alcune prospettive filosofiche che non devono sembrare estranei ad un confronto che pare squisitamente giuridico (anche con profonde implicazioni religiose, o almeno storico-religiose).
Nel sistema filosofico greco - anche in presenza di un ordinamento politico democratico - non esiste ancora l’idea di un diritto delle persone fisiche ad essere titolari di “diritti civili”. Basti pensare al rifiuto di Socrate d sottrarsi all’applicazione della legge - della sentenza popolare - che lo voleva morto, tramite l’ingestione della famosa cicuta. Socrate si considerava “anche lui” - non soggetto etico - ma oggetto - vittima giudiziaria - della “sacralità della legge”. In questo senso Mario Giuliano è un seguace di Socrate e diventa, proprio per questo, un moderno anti-volterriano, nonostante sia un post-illuminista (direi “fuori tempo massimo”).
Ma lo stesso giudizio, a mio parere, andrebbe espresso nei confronti di Jean-Jacques Rousseau, questo per via della sua “volontà generale”: volontà generale incorporata, all’atto pratico, nelle istituzioni sociali e nei suoi “sacerdoti”, che poi sono, ancora oggi, definiti dalla nostra stampa “servitori dello Stato”. Servitori dello Stato proprio in quanto soggetti al servizio - non della “società civile” - ma di una “istituzione sacralizzata” - e questo in un solco filosofico che corrisponde ancora all’idea hegeliana di “Stato nazionale”. Noi, invece - convinti desacralizzatori delle istituzioni sociali - i nostri funzionari pubblici li avvicineremmo all’idea britannica dei “civil servants”. Ossia a soggetti che - all'interno di strutture pubbliche o all'esterno di esse - pongono le loro competenze professionali e il loro senso civico al servizio della collettività. [Analogamente a quanto trovo scritto su internet nel dizionario italiano de “La Repubblica”.] Francesco Introzzi
A monte di Stefano Rodotà dobbiamo risalire a Voltaire per trovare un padre all’Europa della libertà e dei diritti civili.
Non meravigliamoci allora se il maggior sito internet dedicato a Voltaire non si trova in Francia ma in Inghilterra.
http://www.voltaire.ox.ac.uk/
https://www.whitman.edu/VSA/websites.html

Da: Anonimo

Martedì 20 novembre 2018 21:24:35 Per: Diego Della Valle

Egregio Dott. Diego Della Valle, sono Venditti Pasquale che le scrivo, ho moltissima stima di Voi è sapendo che forse la disturberò un pò ma voglio ugualmente portarVi a conoscenza di quanto sta succedendo solo per lavorare onestamente.Mio figlio Massimo dopo il diploma e dopo un periodo di lavoro nel campo elettrico decide di mettersi in proprio, facciamo un'attenta analisi in famiglia e decidiamo in accordo con l'altro figlio che occorrevano sia attrezzature e qualche automezzo, io con la mia liquidazione faccio da riferimento alle spese, assumiamo 4 ragazzi specializzati paghiamo regolarmente a loro il mensile, paghiamo regolarmente le tasse e per circa 9 anni abbiamo garantito il proseguo della attività. Ma da circa un'anno il lavoro è diminuito tantissimo, abbiamo dovuto sospendere 2 dipendenti facciamo fatica a pagare il dovuto allo Stato perchè sono più le uscite che l'entrate però lo Stato ti chiede ugualmente di pagare è purtroppo mese dopo mese siamo andati in perdita di circa 75 mila € ma mi sono chiesto il motivo è chiedendo nei vari ambienti la sorpresa è stata che tutto gira attorno alla politica, all'uomo della politica e ti viene detto che così funziona devi obblicatoriamente serviti di loro è possibile? ho circa 72 anni ho dato tantissima educazione, rispetto degli altri, onestà, ho dato tutto ai miei figli è in questo momento che le scrivo sto piangendo e mi rammarico per il danno che ho fatto a loro, mi trovo mortificato ho paura per mio figlio la banca ci ha dato un pò di tempo per rientrare con il debito contratto ma pensavamo di riprenderci ma cosi non è stato perchè non abbiamo conoscenze politiche è possibile tutto questo? è possibile che in questo paese le cose funzionano così? Vi chiedo scusa ma la sintesi e la conclusione vi fa capire che stato d'animo ha un genitore.Egregio Dott. non ho minimamente vergogna di chiederVi un aiuto è magari se Volete interpellarmi è sapendo abbastanza di Voi in quanto ho letto la Vostra biografia son sicuro che i sforzi fatti non vorrei che fossero stati inutili è perdere per mio figlio e le altre 4 persone il lavoro dalle nostre parti è importante per sopravvivere. Mi permetto di lasciarVi il mio indirizzo : VENDITTI PASQUALE ALFONSO --- GRAZIE INFINITE PER L'ATTENZIONE DATAMI.

Da: Pasquale Alfonso

Martedì 20 novembre 2018 21:11:03 Per: Angela Finocchiaro

Io non so come non ti vergogni nello spot che hai fatto in rai 3 in tv delle ragazze, dire per televisione che gli uomini sono tutti dei pezzi di merda e come dire che tutte le donne compresa te sono troie, devi solo vergognarti e se fossi io il responsabile della rai ti revoco il contratto e ti faccio pagare una penale, una donna della tua età così sboccata non merita compassione devi solo vergognarti ogni volta che vedi un uomo e un bambino e pensa che sei una troia Sandro

Da: Sandro