Ultimi commenti alle biografie - pagina 624
Mercoledì 27 ottobre 2021 18:51:57
Per: Massimo Gramellini
Ringrazio di cuore l'anonimo estensore della precisazione sulla mia erronea definizione di ministero degli interni e, prendendone doverosamente atto atto, ricordo con Gianni Rodari che "gli errori sono necessari, utili come il pane e spesso anche belli; per esempio la torre di Pisa", ricambio i più cordiali saliti.
Da: Giuseppe Costarella
Mercoledì 27 ottobre 2021 17:34:20
Per: Massimo Gramellini
Signor Giuseppe Costarella, con la presente vorrei solo evidenziare che il MINISTERO DEGLI INTERNI non esiste più da tantissimi decenni. Sempre da tanti decenni è Ministero dell'Interno in quanto l'Italia, fortunatamente, ha un solo interno. La dicitura da lei usata risale a quando l'Italia, invadendo altri stati, aveva le colonie e quindi tanti interni.
Cordialità
Da: Vito Domenico Didonna
Mercoledì 27 ottobre 2021 17:01:44
Per: Enrico Letta
Egregio Segretario,
in via preliminare voglio congratularmi con gli artefici del progetto agoràdemocratiche, il cui nome riporta a qualcosa di realmente democratico; è bello avere la possibilità di esprimere i propri pensieri e forse, me lo auguro, di essere ascoltati, cosa ormai rara.
Domenica scorza, al programma di Fazio, ho ascoltato la Sua intervista, con la quale ha toccato lo spinoso argomento delle pensioni, oggi oggetto di discussione, citando anche la famigerata “Opzione Donna”, ed è proprio su questo che vorrei pronunciarmi.
Come correttamente affermato, la donna è stata sempre penalizzata, ma io mi sento di aggiungere, non solo nell’ambito lavorativo; la donna è penalizzata dalla società intera, sin da quando diventa madre, e poi nonna, e poi badante.
Oggi una donna, se decide di uscire dal mondo lavorativo, nel 90% dei casi lo fa per aiutare i figli nella gestione dei loro figli o, cosa ancor più probabile, ad occuparsi dei propri genitori, ormai anziani; questo perché la società non offre quei servizi essenziali a far fronte a tali realtà.
Sarebbe ipocrita dire che tali incombenze siano equamente distribuite tra uomo e donna, non è così e lo sappiamo bene tutti; e allora cosa si fa? Concediamo alle donne di andare in pensione prima, è giusto! Peccato però che ci sia una penalizzazione del 30%! ! E quindi? Cosa cambia, quante sono le donne che possono permettersi di aderire a tale “opportunità”? Dopo trentotto, quarant’anni di lavoro, ritrovarsi con una pensione che supera di poco il noto reddito di cittadinanza, e che non consente certo di vivere serenamente e dignitosamente.
Concludendo, vorrei che chi dovrà decidere per noi, pensi realmente alle donne, e non si riempia la bocca solo di belle parole; vorrei che qualcosa cambiasse realmente, tangibilmente.
La ringrazio per l'attenzione che vorrà prestare a tale argomento.
Da: Anna Martufi
Mercoledì 27 ottobre 2021 16:54:42
Per: Giuseppe Conte
Egregio Presidente,
la chiamo così perché per me rimane sempre il nostro Presidente, vorrei rappresentarLe il mio pensiero sullo spinoso argomento delle pensioni, e nello specifico “Opzione Donna”.
La donna è stata sempre penalizzata, ma io mi sento di aggiungere, non solo nell’ambito lavorativo; la donna è penalizzata dalla società intera, sin da quando diventa madre, e poi nonna, e poi badante.
Oggi una donna, se decide di uscire dal mondo lavorativo, nel 90% dei casi lo fa per aiutare i figli nella gestione dei loro figli o, cosa ancor più probabile, ad occuparsi dei propri genitori, ormai anziani; questo perché la società non offre quei servizi essenziali a far fronte a tali realtà.
Sarebbe ipocrita dire che tali incombenze siano equamente distribuite tra uomo e donna, non è così e lo sappiamo bene tutti; e allora cosa si fa? Concediamo alle donne di andare in pensione prima, è giusto! Peccato però che ci sia una penalizzazione del 30%! ! E quindi? Cosa cambia, quante sono le donne che possono permettersi di aderire a tale “opportunità”? Dopo trentotto, quarant’anni di lavoro, ritrovarsi con una pensione che supera di poco il noto reddito di cittadinanza, e che non consente certo di vivere serenamente e dignitosamente.
Mi dispiace constatare che mai nessun politico, ad oggi, abbia mai pensato alla reale condizione di una donna in pensione.
Vorrei che chi dovrà decidere per noi, non si riempia la bocca solo di belle parole, vorrei che qualcosa cambiasse realmente, tangibilmente..
La ringrazio per l'attenzione che vorrà prestare a tale argomento.
Da: Anna Martufi
Mercoledì 27 ottobre 2021 16:24:47
Per: Maria De Filippi
[Uomini e Donne]
Cara Maria, ho sempre stimato il tuo incessante lavoro nelle tue trasmissioni, che ho seguito e seguo, ma ultimamante in "Uomini e Donne" ho visto crescere l'arroganza e la spavalderia di Armando che, certamente, non fa onore a noi napoletani che non siamo tutti cosi'... Allora non capisco perche' e' ancora seduto li' e cosa ci fa nella trasmissione, che cosi' perde di leggerezza e signorilita', come tu l'hai impostata dall'inizio... Grazie e saluti affettuosi.. Mariella
Da: Mariella
Mercoledì 27 ottobre 2021 15:46:23
Per: Massimo Cacciari
A Roma c' é il monte dei cocci. Cocci accumulati dagli antichi Romani. Cocci di costruzioni diroccate, di manufatti invecchiati. Cocci.
Anche nello Stivale c' é una montagna di cocci. Cocci accumulati dagli Italiani, nei decenni, con leggerezza. Una buona parte é stata buttata alla fine del secolo XX. Cocci di tutti i tipi e colori.
Cocci da occasioni perdute, da promesse non mantenute, da fatue illusioni poi smontate, da programmi iniziati ma poi falliti, o dimenticati, da successi mancati. Cocci. Per incapacità, per incoscienza, per insipienza, per incoerenza o leggerezza. Cocci generati da panzane, chiacchiere fatue, vendute al pubblico da pacchiani oratori. E accettate spesso da una cultura mediocre, la quale privilegia il football di serie A e le soubrettes svestite di serie B. E ammanta talvolta la furberia di un aspetto intelligente.
Molti cocci sono dovuti ai cinque spettri che aleggiano sul Bel Paese: superficialità, rassegnazione, irresponsabilità, confusione, allegra gestione. Altri cocci dovuti alle distruzioni di un sistema, che non sa sciegliere le persone giuste al posto giusto, ma sceglie invece le persone più spinte al posto meglio remunerato. In Europa si chiamerebbe la "selezione negativa", in Italia si chiama "il sistema".
Cocci incoscienti, gettati da chi ha creduto, ideologie complici, a programmi politici. I quali si sono poi rivelati mezzucci per andare al potere, poi dimenticati nella confusione creata dal sistema Italia di fine secolo XX. Confusione di proposte non studiate, di problemi non chiariti, di trovate non ragionate.
Ma sempre cocci. Cocci che si son trovati sul percorso del treno Italia. Treno programmato negli anni '60 come treno ad alta velocità. Con gli anni divenuto un accelerato, che si ferma a tutte le stazioni, anche quelle impreviste. I ferrovieri non sono stati formati infatti all' organizzazione, alle segnalazioni ed alla manutenzione. Per cui sono essi stessi sorpresi di tante fermate. E chiedono lumi al capotreno.
Ma che puo' fare un capotreno, che non ha gli strumenti per l' alta velocità ? Che non sa neanche quali leghe, olii e motori sono necessari per permettere al treno gli attesi 300 km/h ?
La quantità di cocci sembra aumentare. Rischia di espandersi in ogni regione, in ogni fabbrica, in ogni impresa. Mentre che associazioni di imprenditori, di lavoratori, di professionisti, di categorie, discutono e si beccano. Senza capirsi talvolta, senza grandi risultati talaltra. Non pensano che forse non li vedranno mai, i risultati. Per mancanza di realismo, di capacità, di metodo, di formazione seria, di apertura, di VALORI. E per la diffusione di due elementi negativi: le CHIACCHIERE VAGHE, le OPINIONI EQUIVOCHE.
Ma restano i cocci. Oltre i cocci, si notano anche le sciabolate nell' acqua. Soprattutto quelli fatti in Italia da tante persone, dotate di ingegno e capacità. Fra i quali molti sono poi andati in Europa, in USA, in Australia, ove si rivelano spesso più brillanti e capaci dei colleghi locali.
Cocci e cervelli. I primi restano, i secondi se ne vanno. Speranze perdute, futuri negati, in Italia.
E' lo Stivale oggi.
Apriamo gli occhi... guardiamo la situazione reale: non c' é ne la cultura, ne la stoffa, ne la chiarezza mentale per fare la competizione nel villaggio globale. Le abbiamo perse, con leggerezza, e con un po' di incoscienza.
Ulrico Reali (disponibile a presentare le CAUSE del degrado socio-economico e la CURA NECESSARIA.
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Disponibile, in base a lunga esperienza europea, per testimonianza al prof Cacciari volta a rivelare rovinosi handicaps italiani
Da: Ulrico Reali
Mercoledì 27 ottobre 2021 14:52:26
Per: Corrado Augias
Gentile dottor Augias,
io e mio marito la seguiamo sempre nelle sue trasmissioni in TV con profondi e sinceri sentimenti di simpatia ed ammirazione.
A proposito di linguaggio adoperato in TV ci sono diverse espressioni di dubbia origine ma c'è n'è una che mi provoca repulsione se non disgusto.
La frase *incriminata* è "la CABINA DI REGIA" che troverebbe maggiore gradevolezza e soprattutto comprensione se fosse sostituita con RIUNIONE o con TRATTATIVA o cose simili...
Ma chi è che "conia" certe assurdità linguistiche?
Non si potrebbe adoperare un linguaggio più comprensibile e rintracciabile nel vocabolario di lingua ITALIANA?
La ringrazio per l'attenzione e spero di ricevere una sua sagace e sarcastica risposta.
Vincenza Montanaro
Da: Vincenza Montanaro
Mercoledì 27 ottobre 2021 14:28:49
Per: Elsa Fornero
Buongiorno signora Fornero,
Questa mattino l'ho risentita attraverso la radio dire ancora che la fuoriuscita dei lavoratori con quota 100 non ha prodotto nuovi ingressi come ci si auspicava.
Lei omette di dire che la quota 100 è attiva da soli 3 anni e che in questi 2 anni di COVID le aziende non hanno assunto quasi nessuno.
lei sta facendo una statistica falsata dal COVID. Non sarebbe andata cosi senza la pandemia, dunque ci rifletta prima di denigrare tutte le misure di uscita anticipate dal lavoro. Noi Sessantenni facciamo da TAPPO ai giovani e nessuno mi convincerà del contrario, nemmeno le sue dichiarazioni in riferimento ai paesi più virtuosi dove lavorano sia i giovani che gli ultra sessantenni e non c'è disoccupazione. Peccato che noi siamo in ITALIA... e il PIL non è mai stato virtuoso.
Da: Daniele
Mercoledì 27 ottobre 2021 14:01:37
Per: Massimo Cacciari
Caro Prof. Cacciari,
semplificado, senza motivazioni ideologfiche ecc.
se accettiamo che, come è stato dichiarato. il green pass per LAVORARE è solo uno strumento per "sollecitare" la vaccinazione, ci dica il governo dal 15/10/2021 ad oggi, quante sono state le nuove vaccinazioni.
Se il risultato, come sembra di capire, fosse mediocre, prenda atto il governo che "LO STRUMENTO" non ha funzionato e, di consegueza lo ritiri e consenta ai LAVORATORI sospesi di rientrare al lavoro.
SEMPLICE!
Se fosse d'accordo le chiedo di sostenere questa tesi quando ne avesse l'occasione.
Saluti,
PT
Da: Pierfrancesco Terranova
Flavio Insinna
Attore e conduttore tv italiano
Da: Anna