Jean Rostand
Biografia • Eredità d'autore, eredità per l'umanità
Jean Rostand nasce a Parigi il 30 ottobre del 1894. È stato un biologo e un insigne pensatore francese, versato sia nel campo filosofico che in quello scientifico. Figlio del più celebre poeta e drammaturgo Edmond Rostand, autore del capolavoro romantico dal titolo "Cyrano de Bergerac", tradotto e rappresentato in tutto il mondo, deve al padre senza dubbio l'amore per lo studio e per la scienza, verso cui dedica tutta la propria attività intellettuale.
È noto per essere stato un importante divulgatore scientifico, tanto in ambito accademico che mediante riviste e pubblicazioni specializzate. Secondo alcuni il suo pensiero è da accludere all'ambito morale ed etico, tanto che alcuni detrattori lo hanno descritto, in termini sfavorevoli, come un vero e proprio moralista. Ha compiuto anche alcuni studi di criogenia, uno dei primi in Europa.
Oltre che figlio di Edmond, Jean è anche il figlio di Rosemonde Gerard: sua madre, sebbene non della medesima levatura del marito, è anch'ella una poetessa, amata dall'autore del Cyrano fino al 1915, quando l'abbandona per la sua ultima fiamma, Marie Marquet. Il futuro biologo invece, ha un fratello maggiore, Maurice Rostand, più grande di lui di tre anni.
A differenza di Maurice, che diventerà anche lui uno scrittore e un poeta, personaggio eclettico e omosessuale dichiarato, il secondogenito dei Rostand apprezza, sin dalla gioventù, più i libri di scienza che quelli di letteratura. Da ragazzo si entusiasma sulle pagine scritte dal naturalista Jean-Henri Fabre, considerato il padre della moderna entomologia, apprezzato anche da Darwin, sebbene non ricambiato dal punto di vista scientifico.
Sulle orme dei più importanti pensatori scientifici non solo francesi, Jean Rostand completa la propria formazione alla facoltà di Scienze dell'Università di Parigi. Nel 1920 sposa Andrée Mante e l'anno dopo ha da lei il primo e unico figlio, Francois.
Dal 1922, dopo la morte di suo padre Edmond Rostand, si stabilisce definitivamente a Ville-d'Avray. Qui, nella quiete del paesaggio, si dedica anima e corpo ai suoi studi scientifici, dando vita ad un piccolo laboratorio vicino alla propri abitazione, dove esegue gli esperimenti e le proprie ricerche scientifiche.
Tuttavia durante questi anni e per oltre un decennio, le sue principali pubblicazioni sono di carattere morale e filosofico. "La legge dei ricchi", del 1920, o "Sulla vanità e altri soggetti", del 1925, oppure ancora, sempre sulla medesima falsariga, le opere successive del 1927 e del 1928, intitolate "Il matrimonio" e "Julien o una coscienza": sono tutte pubblicazioni che esprimono il carattere di Jean Rostand, pensatore impegnato sui temi più concreti della vicenda umana, tanto dal punto di vista universale che particolare.
Bisogna aspettare il 1929 per leggere la sua prima ricerca scientifica, di tipo genetico e particolarmente apprezzata, dal titolo "I cromosomi, artigiani dell'eredità e del sesso".
Nel 1936, dopo alcuni anni trascorsi a studiare la natura, in particolare gli insetti, come testimoniano le opere del 1930 e del 1935, intitolate rispettivamente "Dalla mosca all'uomo" e "La vita delle libellule", lo scienziato Rostand viene invitato a prendere parte alla creazione della sezione di biologia del Palazzo Discovery di Parigi.
Tuttavia l'ambito accademico e istituzionale non lo convince e decide, da questo momento in poi, di compiere una vita privata e professionale sempre più ritirata, nel suo piccolo laboratorio di campagna. Qui studia in modo particolare gli anfibi e i fenomeni della partenogenesi e della teratogenesi, che riguardano alcune specifiche modalità riproduttive di certe specie animali e vegetali.
Durante questo arco di tempo, pubblica lavori di indiscussa levatura, come "Scienze e generazione" del 1940, "La vita dei bachi da seta", del 1944, e "Partenogenesi" e "Partenogenesi animale", entrambi del 1949.
Parallelamente il suo lavoro si rivolge anche alla divulgazione più semplice, non solo agli scienziati. L'idea di Jean Rostand è quella di sensibilizzare anche l'opinione pubblica verso i problemi legati all'ereditarietà genetica dell'umanità, oltre che ai temi più semplici di settore biologico. Eccellenti in tal senso sono i testi "The Man", del 1940, "La biologia e il futuro dell'uomo", del 1950, "Un biologo", del 1954, e "Quaderni di un biologo", del 1959.
Grazie a quest'ultima parte della sua vita di scienziato e pensatore, oltre che di divulgatore apprezzato, nel 1954 viene nominato all'Accademia di Francia. Passano sei anni e nel 1960 riceve anche l'importante Premio Kalinga per la ricerca e la divulgazione in ambito scientifico.
Pacifista convinto, ferreo oppositore contro l'uso delle armi atomiche, ateo e libero pensatore, Jean Rostand può essere considerato uno scienziato moderno, ancora attualissimo, come confermano le sue ultime opere di importanza non solo nazionale: "Le ansie di un biologo", del 1967, e il testo, di taglio differente, "Dio esiste?" del 1973.
Jean Rostand muore nella sua residenza di Ville-d'Avray, il 3 settembre del 1977, all'età di 82 anni.
Frasi di Jean Rostand
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