Nino Bixio
Biografia • Risorgimento combattivo
Nino Bixio (nato Gerolamo) nasce il 2 ottobre 1821 a Genova. Suo padre è il direttore della Zecca di Genova, mentre la madre è Colomba Caffarelli. All'età di nove anni un drammatico evento lo segna profondamente, la morte della madre.
Presto il padre Tommaso si risposa e Nino non riesce ad avere dei rapporti sereni con la matrigna, che influenza molto le decisioni familiari.
Spesso salta la scuola e i rapporti con la sua famiglia non sono semplici. È per questo motivo che decide di lasciare la Liguria, salendo a bordo del brigantino Oreste e Pilade come mozzo; la destinazione sarebbe stata il Continente americano.
Nel 1837, dopo tre anni di avventure in giro per il mondo, torna in Italia.
Non viene accolto in modo ospitale dalla famiglia, che non lo fa accedere all'abitazione; in questa circostanza quindi vive in mezzo ai carrugi (gli stretti portici e vicoli tipici liguri), sfamandosi grazie all'aiuto dei fratelli. La matrigna cerca di sfruttare Nino con l'intento di far si che il fratello di questi, Giuseppe, potesse entrare a far parte della marina militare.
Nino si rifiuta di eseguire l'ordine impartito dalla famiglia, per cui viene arrestato e imprigionato per molte settimane con l'accusa di ribellione all'autorità paterna. Dopo il periodo trascorso in carcere entra nella marina del Regno di Sardegna come "volontario". Intraprende così la carriera nell'ambito della marina militare, essendo benvoluto dal capitano Milelire.
Quattro anni dopo diventa allievo pilota, ritrovando presto la libertà grazie ad un altro marinaio che decide di arruolarsi al suo posto. Inoltre, molto importante per la sua liberazione, è stato anche l'intervento del fratello Alessandro che decide di pagare il suo riscatto. Nel 1844 quindi si gode alcuni mesi di riposo a Genova. L'anno dopo però è nuovamente richiamato dalla marina sabauda, per cui deve nuovamente partire a bordo di una nave mercantile.
L'anno seguente, in seguito a numerose avventure vissute nell'isola di Sumatra, parte alla volta dell'Europa; dopo essere stato a New York, si reca presso l'abitazione del fratello Alessandro a Parigi. Nella capitale parigina ha modo di introdursi nell'ambiente politico francese. Si schiera quindi con le fazioni che si oppongono alla monarchia del re Luigi Filippo. Qui ha modo anche di conoscere Lamberti, il quale è a capo della congrega mazziniana francese.
Nino Bixio diventa così un forte sostenitore delle idee mazziniane e torna a Genova, dove conosce la nipote Adelaide Parodi, con cui intrattiene una relazione amorosa fortemente osteggiata dalla famiglia. Tornato in Italia, assiste al vento riformatore che sta attraversando i vari principati e regni. Assiste quindi a uno scenario differente da quello che immagina, poiché ha un carattere impulsivo e combattivo.
In questi anni ciò che lo contraddistingue è lo scendere in piazza nel corso di manifestazioni, mostrando la sua fierezza e passione per la causa dell'Unità d'Italia. Dopo l'avventuroso viaggio che gli fa conoscere i mari della Malesia, nel 1847 si trova nuovamente a Parigi a casa del fratello Alessandro. Nel periodo della convalescenza trascorso nella casa fraterna ha modo di conoscere di persona Giuseppe Mazzini, la cui influenza sarà su di lui notevole.
In questi anni Bixio partecipa con entusiasmo ai moti insurrezionali del 1848, partecipando alle manifestazioni che si tengono in quell'anno. Sempre nello stesso anno prende parte alla Prima guerra d'Indipendenza, mostrando il suo valore sul campo in occasione delle battaglie di Treviso, Verona e Governolo. In seguito si reca a Roma per difendere insieme a GiuseGaribaldi e ai suoi uomini la Repubblica Romana che è sotto l'assedio dell'esercito francese alleato con lo Stato pontificio.
In quest'occasione rimane gravemente ferito sul fianco sinistro; dopo essere stato insignito della medaglia d'oro, torna a Genova, dove gli viene estratto il proiettile. In quest'occasione inaspettatamente riceve le cure amorevoli da parte della matrigna Maria. In seguito all'esito negativo dei moti carbonari di quell'anno, decide di riprendere la carriera in seno alla marina militare. In quest'occasione decide di distaccarsi dal circolo mazziniano.
Nel 1855, dopo aver avuto l'assenso del papa con una dispensa, sposa Adelaide da cui avrà quattro figli: Garibaldi, Piccarda, Giuseppina e Camillo. Dopo aver combattuto con Giuseppe Garibaldi durante la Seconda Guerra d'Indipendenza, ottiene la Croce Militare di Savoia. Poco tempo dopo partecipa con i Mille alla spedizione nell'Italia meridionale, ottenendo dei grandi risultati sul terreno di battaglia.
Garibaldi gli affida l'incarico di guidare la Prima Brigata della Divisione Turr, poiché ha grande fiducia in lui. Gli vengono quindi affidati importanti compiti di polizia militare. Dopo i grandi successi riportati in occasione delle campagne di liberazione in Calabria, si candida alle elezioni politiche italiane del 1861 in uno dei collegi di Genova.
In questa circostanza Nino Bixio viene eletto come deputato del nuovo Parlamento italiano. Negli anni successivi viene rieletto più volte. Durante la sua carriera politica cerca di mediare tra le posizioni di Camillo Benso e quelle di Giuseppe Garibaldi. Il primo vuole condurre una soluzione diplomatica con lo Stato pontificio in modo tale da unire Roma al resto del Paese, il secondo invece rimane su posizioni più dirette, con l'obiettivo di conquistare la città in maniera differente.
Non riuscendo a trovare un compromesso tra i due, partecipa nel 1866 alla Terza Guerra d'Indipendenza. Nonostante la sconfitta riportata nella battaglia di Custoza contro gli austriaci, questi ultimi decidono di riconsegnare il Veneto all'Italia. Il 13 settembre dell'anno successivo, dopo aver partecipato alla battaglia di Mentana in cui viene fatto anche prigioniero, è insignito dal re sabaudo della medaglia d'oro al valor militare.
Nel 1870 diventa senatore e partecipa con Garibaldi alla presa di Roma. Negli anni seguenti, essendo lontano dal campo militare, intraprende due attività, quella di imprenditore e quella di esploratore.
Nino Bixio muore all'età di 52 anni il 16 dicembre 1873 nelle Isole di Sumatra a causa del colera.
Frasi di Nino Bixio
Foto e immagini di Nino Bixio
Commenti
Vi siete dimenticati di scrivere ch'era un corsaro, che faceva traffico di schiavi, che era un criminale, uno stupratore e assassino.
Commenti Facebook
Argomenti e biografie correlate
Luigi Filippo Fierezza Giuseppe Mazzini Giuseppe Garibaldi Camillo Benso Terza Guerra D'indipendenza Patrioti italiani Politica Storia