Casimir Pierre Périer
Biografia • Alla guida dei francesi
Casimir Pierre Périer nasce a Grenoble l'11 ottobre 1777 da una ricchissima famiglia di commercianti e banchieri e molto attiva politicamente: suo padre era stato fra gli artefici del colpo di Stato di Napoleone I, nel 1799; suo figlio Auguste, nato dal matrimonio con la altrettanto facoltosa Marie Cécile Laurence, sarebbe stato ministro del governo Thiers e suo nipote Jean, figlio di Auguste, sarebbe divenuto presidente della repubblica.
Reggente della Banca di Francia, attratto dalla politica, già nel 1817, caduto Napoleone e salito al trono Luigi XVIII, si oppone con forza alla contrazione di un prestito di 300 milioni, da parte dello Stato, le cui condizioni sono fortemente penalizzanti per l'erario francese. Nello stesso anno è eletto deputato con il partito monarchico costituzionale.
Dopo la rivolta parigina delle "Trois Glorieuses" del 27, 28 e 29 luglio 1830, evento da lui avversato preferendo decisamente soluzioni più istituzionali, prende tuttavia parte attiva alla formazione del "governo di luglio", ma si rifiuta di dichiarare la decadenza di Carlo X. Il re viene deposto ugualmente e Périer, nel ruolo di Presidente della Camera dei deputati, si schiera apertamente in favore dell'incoronazione di Luigi Filippo il quale, il 7 agosto 1830, viene proclamato dal Parlamento re dei Francesi, ed assume il nome di Filippo I.
La definizione di re "dei Francesi" e non "di Francia" è importante perché vuole evidenziare come le logiche del potere siano mutate: la nuova Carta costituzionale, ad esempio, non viene concessa dal sovrano, ma approvata dal Parlamento, cioè dal popolo francese. Ed è proprio il nuovo sovrano che, abbracciando una politica conservatrice vicina alla grande borghesia dei banchieri e degli industriali, nel 1831 chiama Casimir Pierre Périer a presiedere il Consiglio dei Ministri al posto dell'uscente Jacques Laffitte, divenuto agli occhi del re troppo democratico e costituzionalista. Laffitte, inoltre, cominciava a farsi insistente su iniziative belliche da assumere in Italia dove, approfittando dei disordini, l'Austria sta dando sfogo alle proprie tendenze espansionistiche: la Francia si è invece dichiarata per il non intervento negli affari interni di altri Paesi, e Luigi Filippo è troppo interessato a consolidare la sua posizione all'interno delle diplomazie europee per rischiare di inimicarsene qualcuna.
È bene ricordare che il re, essendo giunto al trono da una rivoluzione, è guardato con sospetto ed antipatia dalle altre monarchie.
Periér asseconda gli orientamenti del re, ma non esita ad intervenire in soccorso del Belgio che nell'agosto del 1831 è stato invaso dai Paesi Bassi né a mostrare i muscoli all'Austria rioccupando Ancona, nel 1832, a significare che comunque la Francia non intende assecondare passivamente le mire espansionistiche asburgiche in Italia. Intanto, partita dall'India nel 1815, è giunta anche a Parigi la pandemia di colera che, fra marzo e settembre 1832, giunge a mietere 18.000 vittime. Non si salvano personalità di spicco fra cui lo stesso Casimir Pierre Périer il quale, dopo una lunga e sofferta agonia, muore nella capitale francese il 16 maggio 1832, a soli 54 anni.
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