Alfredo Frassati
Biografia • Padre de La Stampa
Alfredo Frassati nasce in quella che è oggi la provincia di Biella, a Pollone, il 28 settembre 1868, da Pietro e Giuseppina Coda Canati. Lungi dal seguire le orme paterne di medico chirurgo, intraprende gli studi in legge conseguendo la laurea nel 1890, a Torino, per poi recarsi in Germania dove frequenta corsi di specializzazione.
I suoi campi d'azione sono l'insegnamento, il giornalismo e l'editoria. Nel 1894 inizia a collaborare con il quotidiano "La Gazzetta Piemontese", del quale acquisterà una quota insieme a Luigi Roux per poi diventarne, nel 1900, proprietario e direttore, dopo averlo ribattezzato, nel 1805, "La Stampa", gloriosa e storica testata tuttora in auge.
Nel 1897 diviene docente di diritto e procedura penale. un anno più tardi convola a nozze con la pittrice Adelaide Ametis; dal matrimonio nascono Elda, Pier Giorgio, morto a 24 anni e proclamato beato da Giovanni Paolo II nel 1990 per aver dedicato la sua breve vita all'assistenza dei poveri, e Luciana, moglie del ministro polacco Jan Gawronski e madre, tra gli altri, di Jas, noto giornalista televisivo.
Amico e sostenitore di Giovanni Giolitti, Alfredo Frassati è nominato senatore nel 1913. Sostiene l'intervento in Libia, da lui vista come porta dell'Oriente, mentre caldeggia la neutralità alla vigilia della prima guerra mondiale. "La Stampa" diviene così il portavoce del non-interventismo di Giolitti, il quale ritiene che l'Italia non sia pronta, da molti punti di vista, ad affrontare un conflitto militare, e si contrappone al "Corriere della Sera", sulle cui pagine Gabriele D'Annunzio inneggia al fiero nazionalismo, all'orgoglio patrio e, quindi, all'entrata in guerra. Entra in disaccordo con Giolitti per le sue posizioni riguardo all'Austria ed al fascismo, tanto da respingere l'invito di partecipare al Governo.
Nel 1920 è nominato ambasciatore italiano in Germania, carica che abbandona lo stesso anno iniziando una campagna di stampa contro il fascismo. Hanno così inizio, nei suoi confronti, minacce e rappresaglie fino a costringerlo a vendere "La Stampa", nel 1926, che passa alla famiglia Agnelli. Si rende artefice della nomina di Benedetto Croce a Ministro della Pubblica Istruzione, negli anni 1920-1921, suggerendone il nome a Giolitti.
La crisi della "Italiana Gas", poi "Italgas", induce il gruppo a scegliere Frassati quale nuovo presidente, nel 1930; con un'abile manovra di sfoltimento e snellimento, riesce brillantemente a rilanciarlo. Torna alla guida del gruppo industriale alla fine del conflitto mondiale, nel 1943. Nello stesso periodo torna anche a collaborare alla "Nuova Stampa".
Nata la Repubblica Italiana, viene nominato senatore di diritto nella prima formazione del Parlamento, dal 1948 al 1953.
Alfredo Frassati muore a Torino, il 21 maggio del 1961, alla veneranda età di 93 anni.
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