Felix Wankel
Biografia • Motori rotativi
Felix Wankel era il tipico personaggio illuminato, uno di quelli che riesce a trasformare un'idea semplicissima in qualcosa di geniale. Il suo nome e buona parte della sua vita sono indissolubilmente legati al particolare propulsore che brevettò.
Nacque il 13 agosto 1902 a Schillerstrasse nel cuore della foresta nera in Swabia, Germania.
Era l'unico figlio di Rudolf Wankel (1867-1914) un funzionario maggiore di silvicoltura e Martha Gertrud Heidlauff (1879-?). Fin da giovane Felix Wankel dovette scontrarsi con le difficoltà economiche della propria famiglia. Rimasto orfano di padre, morto sul fronte della Prima Guerra Mondiale, nel mese di agosto del 1914 tra Schrapnel e Domach (Alsazia), dal 1921 fu impiegato come addetto alle pubblicazioni scientifiche in una libreria universitaria ad Heidelberg. La depressione degli anni Venti gli fece perdere il lavoro dopo pochi anni e, nel 1924, Wankel aprì una propria libreria sempre ad Heidelberg.
Nello stesso anno, rivedendo i progetti del motore rotatorio di Ramelli del 1588 e le evoluzioni che si sono succedute negli oltre tre secoli dall'idea originaria, ebbe il lampo di genio del motore rotatorio, che si concretizzò con un brevetto del 1927.
Come molti tedeschi del suo tempo, Wankel fu attratto dalle filosofie politiche ed economiche del socialismo nazionale. Fu membro della gioventù di Hitler (dove venne a contatto con la futura moglie, Emmy Kirn) e successivamente membro del partito di NSDAP. Si dimise nel 1932 quando il nazismo diventava un regime. Fu arrestato e tenuto in prigione dal Nazismo per svariati mesi in Lahr fino a quando un industriale ed un assistente tecnico intervennero in suo favore.
Durante i seguenti anni, Wankel lavorò principalmente sulle valvole rotative e sulla tecnologia di tenuta per Lilienthal, BMW, DVL, Junker e Daimler-Benz. Durante questo tempo sviluppò i vari prototipi di DKM ed anche le pompe ed i compressori rotativi. Quando l'esercito francese invase nel 1945 la Germania, i suoi lavori furono distrutti dai francesi ed egli fu imprigionato fino al 1946.
Nel corso della sua collaborazione con la NSU durante l'occupazione alleata, Felix Wankel cominciò segretamente a scrivere il suo libro sui motori a pistone rotativo. Ciò lo condusse a collaborare con Walter Froede, capo del programma di corse motociclistiche, che infine prese la decisione di adottare il motore KKM.
Il primo motore rotativo funzionante di Wankel era un DKM che gareggiò nel febbraio 1957. Entro maggio un prototipo poteva funzionare per due ore e produrre 21cv. Il primo motore KKM gareggiò il 7 luglio 1958. Il rapporto più stretto Wankel lo strinse con la NSU che, successivamente, entrò in joint-venture con Citroén e Toyo Kogyo, ovvero la Mazda, i cui vertici rimasero affascinati dal motore rotativo in sperimentazione presso la NSU. Nel
1957, quindi, Felix fonda la Wankel Gmbh., col suo socio Ernst Hutzenlaub, per gestire commercialmente il brevetto.
La prima auto con motore rotativo fu la NSU Spider Wankel, prodotta tra il 1964 e il 1967. Cronologicamente, seguì alla scoperta tedesca la Mazda Cosmo Sport 110L. Quando, nel 1968, la NSU presentò la Ro80, berlina di prestigio, secondo modello propulso da un Wankel e ultima creazione con il marchio della Casa di Neckarsulm, la Mazda dava i natali ad una nutrita famiglia di vetture a motore rotativo, la cui discendenza arriva fino ai giorni nostri, con la bella coupè RX8.
Riguardo alle Citroén, invece, il discorso è molto ristretto. Dopo la "strana" coupé M35, una sorta di AMI8 "tagliata", prodotta sperimentalmente dal 1969 al 1971, rispettivamente in 6, 212 e 49 unità; solo la GS Birotore ha avuto un minimo seguito commerciale. Tra il 1974 e il 1975 è stata prodotta e commercializzata in circa 870 esemplari. Alla produzione in serie di NSU, Mazda e Citroén, si è affiancata negli anni una cospicua famiglia di motocicli, aerei e veicoli di ogni tipo, oltre all'attività di ricerca da parte di molti costruttori.
Tra il 1962 e il 1970, la Mercedes Benz realizzò quasi una decina di prototipi tra cui le famose C111 a tre e quattro rotori (realizzate tra il 1969 e il
1970) e una 350 SL Quadrirotore utilizzata normalmente da Wankel stesso. Alla Mercedes si affiancò la GM, con i prototipi Chevrolet e la American Motors, che realizzò una versione rotativa della sua Pacer. Nel mese di agosto 1971 la Wankel GmbH fu venduta a Lon Rho per 100 milioni di Marchi (26,3 milioni di dollari). Creò inoltre un istituto di ricerca (TES) a Lindau (nel 1976) come dipartimento dell'Istituto di Frauenhoffer, con l'opzione di comprarlo successivamente.
Felix Wankel ricevette il dottorato onorario dall'Università della Tecnica di Monaco il 5 dicembre 1969, la medaglia d'oro della Federazione Tedesca degli Ingegneri nel 1969, la medaglia Franklin a Filadelfia nel 1971, la Bavarian Service Medal nel 1973, la cittadinanza onoraria di Lahr nel 1981 e il titolo di professore nel 1987.
Si stabilì a Bodensee vicino al confine svizzero, per diversi motivi: per un istituto di ricerca satellite, per ottenere la cittadinanza svizzera, per la neutralità in caso di guerra. Nel 1986 il suo istituto fu venduto per 100 milioni di marchi alla Daimler-Benz.
Dopo una lunga malattia, il Dottor Felix Wankel morì il 9 ottobre 1988 a Lindau.
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