Ultimi commenti alle biografie - pagina 3172

Mercoledì 8 aprile 2020 14:14:54 Per: Mario Giordano

Comune di Torino, aiuto alimentare zero per molti... frigo vuoto e non sappiamo cosa fare.
Per fortuna non siamo avvezzi, per lo meno sino ad un mese fa nel cercare percorsi per poter rimediare un pasto, facciamo parte di quelle milioni di famiglie italiane con partita iva forfettaria macinati dall’emergenza del corona virus. io di 65 anni mia moglie di 56

Orgoglio, vergogna, ci hanno portato a cercare aiuto quando ormai il frigo era vuoto.

Tramite la circoscrizione 8 la scorsa settimana abbiamo denunziato la nostra mancanza totale di poter procurarci dei pasti, la gentile assistente sociale ci riferiva che il comune avrebbe forse emesso dei buoni ma nel mentre potevamo risolvere la nostra necessita tramite le Onlus coordinate dal comune.. Ribadivo l’urgenza richiamando ancora il Venerdi 4 Aprile della scorsa settimana. Il Sabato mattina suonano alla porta dichiarando ‘’Comune di Torino’’ vi abbiamo portato la spesa settimanale, felici scendiamo a prendere la spesa composta da una piccola scatola e una piccola borsa

, In casa aprendo le poche cose portate scoppia la rabbia, l’offesa. la delusione per aver ricevuto per due persone per una settimana :5 ravanelli marci, 5 fave non commestibili, 1 avocado putrefatto, 2 pesche deteriorate, 5 piccole patate marce e con fioritura, una di catalogna all’interno marcia, una confezione di insalata belga all’esterno e all’interno marroni dal marciume, un melone in avanzata maturazione inutilizzabile, 250. grammi di fragole marce, 6 banane in avanzato stato di maturazione la meta’ non utilizzabile, 1 scatola di fagioli, 1 di piselli, 1 di pasta da 250 g, 1 latte, 4 mele commestibili.. Se fossero stati prodotti commestibili non avrebbero potuto comporre un pranzo anche se Vegano, figuriamoci una settimana. Richiamando il 7 Aprile l’assistente sociale e ci risponde che non eravamo gli unici a denunziare e che gia’ avevano segnalato all’Onlus il problema, dichiarandomi che non potevano dare nessun tipo d’assistenza. indirizzandomi ai vigili allo 011. 011. 30003 Cosa che prontamente faccio, il vigile gentile mi risponde che sono stati dati dei buoni la settimana prima (cosa che l'assistente sociale aveva messo in forse) con un clic e in 3 ore sono andati esauriti. Il comune dice non ha fondi e non si sa se verranno replicati. allora abbiamo due strade procurarcela da mangiare con la forza o stare senza cibo. Va bene tutto ma e inaccettabile che si lucri sulle disgrazie della gente onesta …Perche’ e chiaro che qualcuno sta lucrando sull’emergenza …Dobbiamo stare a casa senza lavoro bene…Chi ci riempie la pancia ? Un italiano Paolo.
Petromilli. 347. ------- -------
Ps. vedo che non si puo' allegare la foto della spesa che ho ricevuto..

Da: Paolo Petromilli

Mercoledì 8 aprile 2020 14:13:31 Per: Milena Gabanelli

Spett. Milena. sono un ricercatore (scalzo), in viaggio tra STORIA della MEDICINA e STORIA e FILOSOFIA della SCIENZA MEDICA, mi chiedevo se ci fosse volontà da parte vostra di aprire una finestra da un punto d'osservazione privilegiato per approfondire quanto stiamo affrontando (COVID-19), Spero la mia formazione sia sufficiente a stuzzicarle la curiosità,. distinti saluti...

Da: Marco Delsole

Mercoledì 8 aprile 2020 14:12:49 Per: Giuseppe Conte

Visto che l’ Olanda non ci vuole aiutare e visto che tutti debbono fare dei sacrifici suggerisco di proporre all’europa di abolire i paradisi fiscali come l’Olanda Che fanno una concorrenza sleale agli altri paesi che paradisi fiscali non sono.

Da: Erika Pozzo

Mercoledì 8 aprile 2020 14:11:11 Per: Matteo Salvini

Buongiorno, On Salvini,
L’annuncio del governo del grande fratello ha fatto centro, si ma peccato che i conti non tornano! Praticamente è come lanciare un salvagente bucato a chi sta annegando. !
Il prestito dato dalle banche ai commercianti e industriali sono veri e propri mutui che dovranno restituire in 6 anni anche con interessi bassi ma pur sempre mutui sono. Insomma lo Stato fa da garante, bene, ma i tartassati oltre a non avere ad oggi la certezza di ricominciare a lavorare riusciranno a farcela a ripagarlo? E se non ce la facessero? Una bella patrimoniale? Uno Stato che fa da garante cosa garantisce? Non poteva a questo punto diluire le tasse che devono pagare questi poveri commercianti anziché garantirsi invece il pagamento sicuro delle tasse facendogli fare prestiti bancari? Aiutooo! Non ci siamo e comunque non se ne può più. Gli unici in questo paese che stanno sereni sono quelli che non hanno nulla prendono e pretendono e nulla più. Speriamo di voltare pagina alle prossime elezioni e di rimettere un senso a ciò che di senso oggi non c’è più.
Saluti

Da: Nadia

Mercoledì 8 aprile 2020 14:05:07 Per: Luca Zaia

Buongiorno Presidente Zaia desideravo suggerire, visto la difficoltà a reperire gratuitamente mascherine, ma acquistabili presso farmacie al prezzo di 2€ per quelle chirurgiche e 13€ per le FfP2 di inserire tale presidio come DETRAIBILE al pari di qualsiasi farmaco necessario.
Grazie Cordiali saluti e buon lavoro

Da: Lazzaro Piergiorgio

Mercoledì 8 aprile 2020 14:01:58 Per: Vittorio Feltri

Ma come ca... o fa Conte a trovare 400 miliardi e, se non ho capito male, forse altri 300, quando qualche decina di mesi fà abbiamo dovuto fare a coltellate con l'Europa per uno sforamento da 2, 8 al 3 %. Tutti, credo si ricorderanno i lunghi talk show nei quali, soprattutto giornalisti di testate critiche nei confronti del governo giallo verde, col ditino alzato chiedevano come quell'esecutivo avrebbe potuto trovare i soldi per il reddito di cittadinanaza e per quota 100.. Provvedimenti che come ormai è risaputo sono solo bruscolini, circa 6 miliardi, rispetto a quanto ci viene promesso. Forse abbiamo visto un film sbagliato. Il problema è se questo film fake news è quello di oggi o quello di ieri!

Da: Andrea Sabatini

Mercoledì 8 aprile 2020 13:49:59 Per: Luca Zaia

Buongiorno Sig. Luca Zaia sono Raffaella e gestisco insieme a mia sorella 1 risto- pizzeria a San Giuseppe di Cassola. Noi non abbiamo adottato il sistema consegna a domicilio x 1 questione di sicurezza x noi è x i nostri dipendenti. Le chiedo: secondo Lei sarebbe fattibile poter aprire con il metodo consegna in loco, con le dovute cautele in fatto di distanza di sicurezza, mascherine, guanti ecc in vista sopratutto delle eventuali prossime aperture delle aziende visto ke noi siamo in zona industriale? Sarebbe 1 boccata d ossigeno dopo 1 mese di totale chiusura. La ringrazio di Cuore x tutto quello ke ha fatto e sta tutt ora facendo x noi veneti... Lei ha salvato molte vite umane e x questo le saremo grati x sempre! In Bocca al Lupo e... Vanti sempre nonostante tutto e tutti! Penso ke se al mondo ci fossero più Luca Zaia, il mondo sarebbe di gran lunga migliore! GRAZIE!

Da: Raffaella Tellatin

Mercoledì 8 aprile 2020 13:45:30 Per: Luca Zaia

Buongiorno Presidente
Sono una signora di 60 anni da Salgareda provincia di Treviso
Volevo ringraziarla x quello che ha fatto è fa x noi veneti
Penso che siamo più che FORTUNATI ad averla come governatore
Ogni giorno alle 12. 30 ascolto il suo punto stampa e, quando comincia a parlare dico a mio marito (STA SITO CHE SCOLTO EL ME BEN) LUI sorride e ascolta buono buono.
Le auguro un buon lavoro di tutto cuore

Da: Giulietta

Mercoledì 8 aprile 2020 13:40:43 Per: Luca Zaia

Buongiorno mi complimento con Lei presidente Zaia per aver gestito bene l emergenza.
Ma ora che la situazione è stabilizzata, bisogna anticipare il virus e non continuare a corrergli dietro, per farlo si deve fare subito almeno il test e poi il tampone alle persone che chiamano i loro medici con il primissimo sintomo in modo da curare e isolare prima che si aggravi. Solo così si previene il ricovero e la diffusione.
Aspettare che si aggravi vuol dire che è troppo tardi.
Chi viene ricoverato con insufficienza respiratoria è logico che ha il virus.
Quindi se un volontario della protezione civile, che ha prestato servizio fino al giorno prima, chiama il suo medico, non può sentirsi dire: "aspettiamo e vediamo l evolversi. "
Bisogna muoversi subito.

Da: Denise Pesce

Mercoledì 8 aprile 2020 13:32:10 Per: Mario Giordano

Motta Visconti, 08/04/2020

Spettabile Redazione Mediaset

Alla. c. a. del Dott. Giordano Mario

Gentilissimo Dott. Giordano Mario,

Mi chiamo Nicolò Maldifassi, ho 24 anni e sono Consigliere Comunale di una piccola cittadina in Provincia di Milano, Motta Visconti.

Anche la nostra comunità è stata colpita dal Coronavirus, ad oggi si attestano la presenza di 7 contagiati e una trentina di persone circa in isolamento.

Ho deciso di scriverLe questa breve lettera su suggerimento di mio padre, il quale mi ha spinto a contatattarLa per esporLe nel corso della stessa la proposta di dedicare una ricorrenza nazionale alle vittime italiane di Covid-19.

Mi permetta, tuttavia, alcune considerazioni preliminari.

L’Italia da sette settimane circa sta combattendo una guerra silenziosa contro un nemico subdolo e invisibile, chiamato Covid-19. I soldati chiamati in trincea sono medici, infermieri, volontari, sindaci e semplici cittadini; le armi impiegate hanno nomi diversi da quelle usuali: isolamento sociale, distanziamento interpersonale, ricovero e terapia intensiva.

In breve tempo ci siamo catapultati in una realtà che credevamo esistesse solo nei romanzi di fantascienza e che mai credevamo ci avrebbe toccato di persona, rassicurati da chi assicurava che si trattasse poco più di una semplice influenza, e coloro che spingevano per misure restrittive già da subito vennero chiamati pazzi, fascisti, razzisti, allarmisti e complottisti. Ebbene, di questo sia parte della scienza che parte della politica italiana, nazionale e non, ne dovranno rispondere a tutto il Popolo italiano, ma soprattutto dovranno chiedere scusa con il capo chino e gli occhi invasi di lacrime e vergogna ai parenti delle vittime che, purtroppo, non ce l’hanno fatta.

Il virus inizialmente colpiva solo gli anziani, poi tutti: non ci furono più categorie più a rischio e categorie meno a rischio, tutti divennero potenziali vittime. E tra queste, medici, infermieri, poliziotti, volontari, sindaci e amministratori caddero insieme ad altri. Ben presto, un’onda di terrore invase le nostre città e i nostri cuori; le nostre abitudini vennero ribaltate, e cominciò l’isolamento in casa.

Ma l’Italia e gli Italiani sono un Paese e un Popolo forte, da sempre abituato a cadere e rialzarsi; consideriamo che dopo l’“ora più buia”, la peste, nacque il Rinascimento, periodo storico e artistico che fece grande il nostro Paese e che fece conoscere la grandezza delle menti italiche in tutto il mondo. Da subito cominciarono silenziose preghiere, canti di inni nazionali ai balconi, abbracci virtuali, solidarietà fraterna e verso chi più debole e a rischio. La “chiamata alle armi” non si fece attendere: decine di medici e infermieri, da Nord a Sud, abbandonarono le loro famiglie e i loro affetti per dirigersi nella zona più colpita della Penisola, la Lombardia, terra che ha dato tanto all’Italia e agli italiani in termini economici e che ora soffre e chiede aiuto, colpita dal virus. Ma quando Madre Italia chiama, i suoi Figli rispondono: si costruirono in meno di 10 giorni due ospedali, a Bergamo e a Milano Fiera, decine e decine di volontari si rimboccarono le maniche e l’opera che sembrava impossibile fu compiuta. Bergamo e Milano Fiera ebbero i due ospedali da campo.

Intanto l’esercito e le forze dell’ordine invasero le piazze, ma non per reprimere, bensì per aiutare: aiutare gli anziani e le famiglie in difficoltà, consegnando loro farmaci e cibo, e sanzionando i trasgressori delle nuove regole.

I bollettini di guerra erano devastanti: sempre più morti e contagiati di giorno in giorno, ma gli Italiani tennero duro e, restando in casa, combatterono col cuore e con la mente a fianco di quei medici e quegli infermieri in corsia, stremati, a combattere una guerra silenziosa e senza bombe perché come scrisse Vincenzo Monti: “No, Itali siam tutti, un popol solo. Una sola famiglia”.

Ho quindi deciso di scriverLe questa lettera per esporLe una proposta semplice: istituire una giornata del ricordo ai caduti italiani per covid-19. Una data significativa sarebbe il 4 marzo, giorno in cui l’Italia venne dichiarata zona rossa. Questa ricorrenza avrebbe una valenza simbolica nel ricordare chi non ce l’ha fatta, in particolare medici, infermieri, sindaci, amministratori, volontari e forze dell’ordine, persone che hanno dato la vita per le proprie comunità e per il Paese. Un giorno di lutto nazionale in cui ricordare di anno in anno che cosa è successo e che aiuti la politica a non commettere più gli stessi errori; un giorno di lutto nazionale in cui il Paese si fermerà e con gli occhi fissi sul Tricolore si ascolterà silenziosamente il “Va Pensiero” di Giuseppe Verdi.

Ringraziandola anticipatamente per il tempo che mi ha dedicato, cordialmente saluto.

Nicolò Maldifassi

Consigliere Comunale

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Da: Nicolò Maldifassi