Ultimi commenti alle biografie - pagina 3180
Mercoledì 8 aprile 2020 08:18:13
Per: Fabio Fazio
Il COVID e la compatibilità elettromagnetica, distanze sociali e mascherine
Da qualche tempo gli esperti di tutti i campi dicono, a torto o a ragione, la loro sul COVID. Oggi è il mio turno visto anche la recente nota ufficiale dell’OMS che sottolinea l’importanza delle mascherine su malati e operatori sanitari ma non generalizza il consiglio per le persone sane. Io sono un ingegnere esperto di compatibilità elettromagnetica. La compatibilità elettromagnetica è quella disciplina che si occupa della convivenza di apparati elettrici/elettronici in uno stesso ambiente che permette il loro corretto funzionamento. Per potere convivere pacificamente, cioè per essere compatibili, ogni dispositivo (vittima) deve essere immune ai disturbi elettromagnetici emessi dagli altri dispositivi (sorgenti o emettitori) e viceversa. Ogni dispositivo è allo stesso tempo sia vittima che sorgente. Per avere una compatibilità perfetta la vittima e la sorgente devono essere separati tra loro. L’ideale sarebbe avere una grande distanza fisica di separazione, ma ovviamente non sempre ciò è possibile, per cui si deve ricorrere alla separazione elettromagnetica. Per esempio due dispositivi (vittima e sorgente) possono essere separati tra di loro (cioè compatibili) anche se sono posti a breve distanza fisica uno dall’altro. Per ottenere ciò occorre aumentare sia l’immunità dei dispositivi sia ridurre la loro emissione elettromagnetica. Un metodo molto semplice è quello di utilizzare schermi. Uno schermo ideale è quello che non fa passare niente, ma ovviamente, se esiste un tale schermo, esso diventa troppo complicato e costoso, per cui si utilizzano schermi imperfetti. Gli schermi riducono l’emissione delle sorgenti ed aumentano l’immunità delle vittime. Se i livelli di immunità e di emissione sono soddisfacenti, si ottiene la compatibilità elettromagnetica che è garantita in Italia con l'apposizione del marchio CE su tutti i prodotti immessi nel mercato che rispettano specifiche normative. Tale scenario ha qualche similarità alla diffusione del coronavirus. I dispositivi sono le persone, che possono essere contagiabili (vittime) oppure possono essere positivi e diffondere il virus (sorgenti). La separazione tra i dispositivi sono le distanze sociali. Gli schermi sono le mascherine. E adesso andiamo al dunque ed al perché di queste mie considerazioni. Alcune attuali politiche di contenimento si basano sul cercare di ottenere immunità totale ritenendo che le mascherine debbano essere praticamente perfette e che debbano arrestare il virus in maniera tale che le distanze sociali possano ridursi a zero, invece che a un metro o due come generalmente richiesto in assenza di tali mascherine. Si cerca cioè di avere schermi perfetti o quasi per garantire l’immunità totale. Si cerca inoltre di avere emissioni zero ma solo in pochi casi (per esempio attraverso la quarantena che si applica solo su una piccola parte della popolazione, cioè sui soggetti indiziate di essere positivi). Invece applicando i principi della compatibilità elettromagnetica a tutta la popolazione si potrebbero utilizzare schermi imperfetti (mascherine chirurgiche) per diminuire l’energia elettromagnetica che arriva alla vittima (cioè la dose o la carica virale) agendo contemporaneamente sulla riduzione dell’emissioni (una sorta di inquinamento virale) e sull’aumento dell’immunità dei soggetti esposti. In questo modo si potrebbero forse ridurre le distanze sociali, non proprio a zero, ma comunque in maniera considerevole. Se le distanze sociali fossero ridotte forse non ci potremo abbracciare o baciare, ma potremmo sicuramente ripartire meglio.
Nelle misure di protezione prese da molte autorità competenti, si sottovaluta spesso l’importanza della riduzione delle emissioni delle sorgenti. In poche parole tutti noi pensiamo più a proteggerci che a proteggere gli altri. Invece le mascherine dovrebbero essere indossate sempre da tutti per ridurre le emissioni, cioè le goccioline prodotte dalla respirazione, i famosi droplet con il virus di cui tanto si è parlato. Io non sono un virologo o un epidemiologo, ma i droplet non dovrebbero essere altro che il mix di vapore acqueo e goccioline di saliva prodotti dalla respirazione, cioè il famoso alito che è ben visibile nei giorni umidi e freddi. Studi hanno dimostrato che i droplet rimangono in sospensione nell’aria per tempi abbastanza lunghi (decine di minuti), poi inesorabilmente si posano su qualche superficie rendendola contaminata. Dove può posarsi una gocciolina? E’ facile immaginare che i droplet con il virus si possono posare ovunque, quindi anche sui vestiti, sulla pelle, sui capelli, sulle pareti, sui pavimenti, sugli arredi, sui mobili, etc. Anche se probabilmente hanno bassa carica virale, risulta molto difficile proteggersi come è evidente in spazi chiusi, affollati o non aerati dove purtroppo non basta lavarsi le mani.
Altre ricerche hanno invece concentrato l’attenzione per sapere quanto rimangano attivi i virus sulle varie superfici. Non credo che occorra essere un esperto per capire quanto può durare una gocciolina posata su una superficie prima di evaporare e di uccidere così il virus? Chiaramente dipende dalle dimensioni della gocciolina, dalle condizioni atmosferiche (temperatura, pressione, umidità, irraggiamento solare, ventilazione, etc.) e dal tipo di materiale, ma è facile intuire che con il caldo e con l’allungamento delle giornate l’evaporazione delle goccioline sia facilitata con una conseguente riduzione significativa del contagio. Anche per questo la bella stagione è il principale alleato contro le malattie respiratorie.
In conclusione per la famosa ripartenza, facendo la similitudine con la compatibilità elettromagnetica, occorre agire contemporaneamente sia sulla riduzione delle emissioni sia sull’aumento dell’immunità delle persone. Per ridurre le emissioni di tutti, cioè per evitare il più possibile che i droplet vadano in giro, occorrerebbe quindi l’uso obbligatorio delle mascherine per tutti, anche se non perfette (mascherine chirurgiche). Per aumentare l’immunità delle persone sane a rischio contagio occorrerebbe a maggior ragione che tutti indossassero la suddetta mascherina, questa volta per proteggersi. L’uso della mascherina chirurgica sia come protezione passiva che per la riduzione dell’emissione dei droplet potrebbe consentire, come avviene negli schermi per la compatibilità elettromagnetica, di ridurre le distanze sociali, portandole probabilmente a qualche decina di centimetri. Le mascherine chirurgiche sono schermi imperfetti, ma in ogni caso sono senz’altro una barriera che attenua il passaggio della carica virale sia in espirazione (quando il soggetto è un emettitore) ma anche in inspirazione (quando il soggetto è una vittima). Secondo le regole della compatibilità elettromagnetica non si può agire quindi solo sull’immunità che è difficile se non impossibile elevare in maniera significativa fino a resistere a qualsiasi agente esterno, ma bisogna per forza ridurre anche l’inquinamento abbassando le emissioni. L’uso delle mascherine chirurgiche, se indossate da tutti, potrebbe ridurre il livello di “inquinamento virale” negli ambienti e abbassare notevolmente il famoso coefficiente Ro evitando forse la separazione sociale che ha costi elevatissimi. Tutto questo discorso chiaramente non si può applicare in ambienti ospedalieri.
Mi scuso per non essermi occupato di cose a me più familiari come il 5G o l’inquinamento elettromagnetico e per le possibili inesattezze. Grazie dell’attenzione.
Mauro Feliziani
Presidente dell'International Symposium on Electromagnetic Compatibility
EMC Europe 2020 Rome, Italy
Professore Ordinario di Elettrotecnica
Università dell’Aquila
Email: -------
Cell.: 320--------
Da: Mauro Feliziani
Mercoledì 8 aprile 2020 08:02:09
Per: Giuseppe Conte
Egregio Presidente, premessa la mia stima per lei e premessa la mia grande passione per la giustizia ed il Dirittio. io vorrei che fosse presa in sera considerazione l'arroganza ed arbitrarietà con cui la Cassa Nazionale dei Ragionieri, (e comunque tutte le casse dei professionisti), agisce. In particolare mi chiedo ma sono pubbliche o sono private ? Se sono pubbliche dovrebbero essere parificate alle norme e quindi con gli obblighi dell'INPS e con gli stessi termini per pensionamenti, regimi sanzionatori, etc... Se sono private non vedo perché non siano libere, come i fondi pensione. Posso pagare come posso interrompere. Inoltre la Cassa Ragionieri ha istituito un regolamenti che dal mio punto di vista è INCOSTITUZIONALE e sa di ANATOCISMO PERFETTO: in caso di rateizzo anziché formulare un piano di ammortamento che contempli quota capitale e quota sanzioni ed interessi, abbinano ogni rata alle sole sanzioni ed interessi di mora ed ad esaurimento delle stesse comincia a scalare la quota capitale. In questo modo io mi sono ritrovata a pagare, pagare,. .. Ed il debito è sempre lo stesso. Mi appello a lei perché credo che capisca bene dinamiche di questo genere. Lo stato, se le casse sono pubbliche ed i versamenti dei contributi obbligatori, deve poter intervenire. Rottamazione e saldo e stralcio se ne sono lavati le mani. Grazie per avermi ascoltata.
Da: Maurizia Fadini
Mercoledì 8 aprile 2020 07:47:03
Per: Luca Zaia
Buon giorno e grazie per quanto sta facendo e farà. Se non fosse per il Suo impegno sarei ancora senza mascherina. Devo segnalare che talune farmacie in prov. di TV vendono a prezzi fuori mercato approfittando del momento. Esempio: 2 mascherine KN95 monouso prodotte da. AI. SI. Srl di Fermo FM ad € 8. 90. Credo opportuno un controllo. Grazie.
Da: Paolo
Mercoledì 8 aprile 2020 07:43:00
Per: Giuseppe Conte
Buongiorno presidente sono un ragazzo di Torino
Chiederei gentilmente di far riaprire solo per 5 giorni il reparto di abbigliamento nei supermercati perché sono senza scarpe e sta arrivando l estate
Da: Francesco
Mercoledì 8 aprile 2020 07:08:00
Per: Mario Giordano
Buongiorno le scrivo per cercare un chiarimento riguardante il bonus 600 euro.
Io ho aperto una partita iva in regime forfettario il mese di di ottobre 2019, mi sono lanciato con una piccola attività di manovalanza, perché come tutti sappiamo il lavoro scarseggia.
La mia domanda è: come faccio a richiedere il bonus di aprile e un finanziamento che ha proposto il nostro caro avvocato se non ho avuto reddito nel 2019? tutte le nuove imprese possono chiudere.
Spero in una sua collaborazione lo urli per noi grazie.
Da: William Briaschi
Mercoledì 8 aprile 2020 01:54:16
Per: Mario Giordano
Sono nata il 03/11/52 - in pensione dal 1/12/2020 - L'INPS di Roma NON ha ancora iniziato a lavorare la mia pratica/domanda - sono separata ho un figlio di a. 29 a casa con me... con l'epidemia in corso esce solo il martedí per la spesa... noi per il bene di tutti
STIAMO A CASA - Avevo dei risparmi ma sono quasi finiti - tra un mese devo andare a rosso ? Non mi spetta nulla gratis... ecc.
CHIEDO :
QUALCUNO DI VOI PUÓ CHIEDEŔE AL DIRETTORE DELL'INPS se sono la sola... o siamo in tanti e devo attendere ancora mesi ??? Ne sono passati 5
NON É FACILE credetemi...
Grazie tel. vìsto 06 ------- - Roma
Da: Maria Teresa Pastore
Mercoledì 8 aprile 2020 01:23:44
Per: Giuseppe Conte
Buongiorno Avvocato Presidente,
confidiamo senza indugio si possa, come già l’Italia fece, stampar moneta ed emettere titoli attraenti per il mercato interno stimolando con grande effetto emotivo tutti gli Italiani. Se l’€ non ce lo permette.. usiamo temporaneamente una seconda valuta interna. Regaliamo una ricca ingente mazzetta a tutti i cittadini con obbligo di investimento ovvero creando inflazione di modo si debba usare il denaro mettendolo in circolazione anziché sotto il mattone dove svanirebbe. Mettere a punto quanto necessario abbondando enormemente nell’impulso e non vi deluderemo.
Indispensabile spazzare via la burocrazia creata lo scorso secolo ad altri fini..
Impossibile rilanciare il paese senza prima azzerare la burocrazia anche dedicando un reddito agli amministrativi “inutili”..
Altrimenti continueremo inevitabilmente nel da tempo imboccato declino italico.
Avete una enorme responsabilità e non si puo fallire!
Un italiano.
Grazie
Alessandro Scalera
Da: Alessandro
Mercoledì 8 aprile 2020 01:01:29
Per: Giuseppe Conte
Buona sera. Signor presidente le scrivo da Torino sono una persona disabile.
Li pongo questo quesito io sto andando in una brutta depressione perché con sto decreto che ha fatto non riesco a vedere il mio fidanzato io non chiedo di poter uscire ma almeno che tolga il vincolo ke uno nn si può muovere da un comune Ad un altro tanto mi scusi ma se lui viene solo da me e poi stiamo a casa non facciamo male a nessuno...
Io glielo dico mi auguro di tutto cuore ke le ascolta la parola di una che nn sta proprio mettendo il naso fuori casa...
Da: Chiara
Mercoledì 8 aprile 2020 00:51:21
Per: Luca Zaia
Caro Presidente, rappresento gli ambulanti della provincia di Venezia. Ti scrivo sopratutto a nome di quei colleghi che non possono lavorare da circa 1 mese e chissà per quanto ancora. Stiamo diligentemente e responsabilmente ottemperando alle tue disposizioni, però siamo ridotti alla canna del gas. Ti prego nella pianificazione della graduale riapertura di non dimenticarti di noi, grazie. Con tanta stima, Luciano Marchi tel. 348 -------
Da: Luciano Marchi
Vittorio Feltri
Giornalista italiano
Da: Enrico Maggioni