Ultimi commenti alle biografie - pagina 3304

Lunedì 30 marzo 2020 11:51:39 Per: Barbara D'Urso

Ciao Barbara, mi choamo Di noia Roberto sono sposato, ho 3 figli da mantenere e adesso sono disocupato. Ho perso il lavoro dal 30 febbraio è ho fatto la domanda dell aspi che si fa' ha l' imps. Solo che dal 4 marzo che ho fatto la domanda è ho ricevuto solo 93, 70 centesimi tutto il mese di marzo, gli spieghi tu come io posso mai rimanere a casa avendo una famiglia da mantenere. Diglielo ai ministri di competenza. Grazie

Da: Roberto

Lunedì 30 marzo 2020 11:50:04 Per: Enrico Mentana

Buon giorno dott. Mentana
premesso che apprezzo il suo modo di lavorare, che l'unico tg che apprezzo è il suo e la considero una delle poche persone serie che si vedono in tv vorrei chiedere tramite lei a tutti i conduttori di vari programmi di informazione e/o intrattenimento vario di evitare almeno in questo momento di evitare di invitare in studio personaggi che in qualche modo governando o appoggiando vari governi hanno contribuito a dissanguare e indebitare questo paese ed ora che si trovano all'opposizione hanno tutte le ricette per salvarci.
quello che mi stupisce è che nessun giornalista o intervistatore lo ricorda loro
E' un pò che volevo scrivere questo ma ho sempre rinviato ma vedere che i vari Salvini Renzi Meloni Gasparri e chi più ne ha più ne metta continuano a dare "ricette"per uscire dalle varie crisi mi ha convinto a scrivere questo sfogo.
La ringrazio per il suo tempo

Cordiali saluti

Cortellezzi Edoardo (un normalissimo cittadino)

Da: Edoardo Cortellezzi

Lunedì 30 marzo 2020 11:49:40 Per: Marco Travaglio

A questa mia email la redazione del suo giornale non mi ha risposto, spero lo faccia Lei, verso cui ho una grande ammirazione, in quanto la ritengo l'unico giornalista che fa davvero delle domande ai suoi intervistati.

Gent. ma redazione;

mi sono deciso a scrivervi dopo aver letto il vostro articolo sull'arrivo dei medici cubani in italia.

In questo articolo si celebrava la bontà del governo cubano e dei medici, accorsi in aiuto dell'Italia.

Purtroppo la realtà è ben diversa, infatti, in nessun paese democratico sarebbe possibile ad un governo "ordinare" a dei medici di trasferirsi in un altro paese per portare aiuti umanitari.

Questa consuetudine è possibile solo in un paese come Cuba che vive sotto la dittatura castro-comunista dal momento che questi medici sono obbligati ad andare in altri paesi come già è successo in Angola, Venezuela e Bolivia, dietro lauto compenso, che sarebbe più che giusto, se andasse ai medici, ma peccato che questi soldi saranno incassati dal solo governo cubano, vale a dire dal partito comunista cubano, vale a dire da Raul Castro.

Inoltre in bolivia, la maggior parte di queste persone inviate, non erano medici, ma agenti della sicurezza di stato (G2) di cuba, inviati lì per destabilizzare il sistema politico di quel paese.

A cuba, gli studenti di medicina a cuba, sono costretti ad andare casa per casa a controllare se le persone hanno il Covid19, senza nessuna protezione, pena l'espulsione dall'università. ora voi mi direte che non hanno guanti e mascherine per colpa "dell'embargo" attuato dai paesi "imperialisti", ma neanche questo corrisponde a verità in quanto

l'embargo non si attua per :

13 alimenti

2. medicine

3. forniture mediche

4. l'embargo non viene attuato da tutti i paesi del mondo.

ed allora, cosa impedisce al governo cubano di comprare ciò che serve in paesi come Cina, Russia, spagna etc? Dalla spagna nel 2017 2018, hanno comprato forniture militari per oltre 2. 000. 000 di euro (fonte sito del commercio con l'estero del governo spagnolo)

Cosa avrebbe impedito loro di comprare invece altri generi necessari al popolo? l'embargo vero o "bloqueo" come lo chiamano loro è attuato dal governo cubano verso il proprio popolo, impedendogli di avviare attività proprie.

poi nel finale dell'articolo si parla di "imperialismo capitalista". il governo cubano ha sempre tentato di instaurare una politica imperialista, di seguito i paesi in cui ha tentato di espandere il comunismo:

1. 1959 panama

2. 1959 rep. dominicana

3. 1963 algeria

4. 1964 congo

5. 1967 venezuela

6. 1973 siria

7. 1975 angola

8. 1977 etiopia

9. 1979 Nicaragua.

per concludere, se la missione medica in italia è umanitaria e non politica, cosa ci facevano i medici in posa con la foto di fidel castro? a me più che medici sembravano scimmiette ammaestrate.

siete l'unico giornale che leggo ed ho una ammirazione immensa per il vostro direttore, non deludetemi con questi articoli redatti senza un minimo di approfondimento, ma frutto del credere alla propaganda castro-comunista.

con osservanza

Dario Vitale

Da: Dario Vitale

Lunedì 30 marzo 2020 11:37:02 Per: Mario Giordano

Gent. mo sono un papà che vede il proprio figlio posto in cassa integrazione e in difficoltà poiché non riesce a sospendere il pagamento del mutuo prima casa. La banca Unicredit di Brindisi agenzia Commenda da giorni e più volte interessata da me e da mio figlio continua a dire che non vi sono i decreti attuativi e di contattare il numero verde.

Cosa possiamo fare?

Certo di cortese riscontro la saluto cordialmente.

Da: Andriola Giuseppe

Lunedì 30 marzo 2020 11:29:01 Per: Luca Zaia

Buongiorno Governatore Zaia,
Innanzitutto volevo ri graziarLa per quello che sta facendo per la nostra regione in questo momento di grande difficoltà.
Tra qualche giorno ci sarà il 3 aprile e sicuramente sarà prorogato tale termine; volevo portare alla sua attenzione una questione. Tra qualche giorno sarà Pasqua e sarebbe bello che ogni persona potesse passarla con i suoi cari, probabilmente non ci verrà concesso di spostarsi o andare dalle nostre famiglie ma Le assicuro che ci sarà qualcuno che sicuramente si troverà a casa dei propri famigliari perché abitano vicini, nella stessa strada o nello stesso condominio. E questo lo dico per certo perché ho le prove, già ora, di gente che abitando vicino si trova per stare assieme, di cognate che fanno 200 metri assieme al nipotino... io non vedo i miei nipoti e la mia famiglia dal 7 marzo perché trovo giusto rispettare le regole e perché abitano a 30 km e mi possono fermare. Ora Le chiedo, secondo lei è giusto che chi abita vicino e non è sottoposto a controlli possa vedere i suoi cari e passare la festività di Pasqua assieme alla sua famiglia e invece chi è lontano non può? Non dovrebbe essere uguale per tutti?
Spero in una sua risposta, la ringrazio e porgo cordiali saluti.
Deborah Tessarollo

Da: Deborah Tessarollo

Lunedì 30 marzo 2020 11:21:06 Per: Myrta Merlino

Dott Merlino seguo sempre aria che tira adesso con questa epidemia ancora di piu e sono rimasto un po stupito nel vedere che non si parla quasi mai dei tagli fatti in passato alla nostra sanità, questi tagli sono stati fatti e voluti da qualcuno, hanno una paternità precisa politica ma anche personale si potrebbe chiedere ai politici che li promuovevano e ai media che davano ragione a tutto ciò. Si potrebbe parlare degli interessi di qualcuno a tagliare nel pubblico a favore del privato "convenzionato", a mo avviso i morti e i malati ora sono sulla coscienza di qualcuno (se ne hanno una). buna giornata grazie

Da: Zanetti Marzio

Lunedì 30 marzo 2020 11:10:09 Per: Luigi Di Maio

Buongiorno ministro, sono disoccupata ho fatto richiesta del reddito di cittadinanza e decaduto perché il mio ex abita a casa mia prende 720 euro al mese di pensione mi aiuta a pagare l'affitto di circa 500euro poi ci sono le bollette, fino a poco tempo fa ho preso la naspi di circa 400euro al mese. Ho rifatto domanda del reddito non l'anno accettato. Mi dica lei come si fa a sopravvivere. Le auguro una buona giornata.

Da: Filippa

Lunedì 30 marzo 2020 11:05:39 Per: Giuseppe Conte

Egregio Signor Presidente
La seguo attraverso TV e Corriere della Sera, ho avuto delle perplessità quando ha costituito il suo primo governo con la Lega. Ho capito però che era uno stato di necessita, nella considerazione che nessun altro partito era disposto ad allearsi con il M5S che aveva avuto il 34% di consensi e a torto o ragione era visto dai vecchi e nuovi partiti con invidia e gelosia come un concorrente pericoloso. Poi il quadro poiltico è cambiato. Non solo ho appezzato le sue decisioni, ma ancor piu il suo modo serio, gentile e dialogante quando parla agli italiani e ai leader di altri Stati. Grazie, grazie, grazie -Ho fatto politica attiva nella DC ricoprendo cariche istituzionali, poi per una breve stagione sono stato coordinatore provinciale del Patto Segni, movimento serio con uomini capaci, ma fagocitato e bruciato dalla potenza mediatica di Forza Italia. Ho smesso dal 1994 di fare politica. Ora sarei felice di farla con Lei. Mi tenga a disposizione nel caso decidesse di costituire un movimento per il bene dell'Italia. Ce la faremo. Auguri - giovanni alesi

Da: Giovanni Alesi

Lunedì 30 marzo 2020 11:05:37 Per: Giuseppe Conte

Buongiorno egreggio ministro mi scuso per il fastidio che le reco grazie per tutto quello che sta facendo per noi italiani avrei una richiesta da fare io sono un operatore socio sanitario nella provincia di salerno come posso fare per poter lavorare presso la nostra asl hai me non riesco nell intento e visto che voi avete emanato un decreto mi dia la possibilita di lavorare confido in voi tel 324 -------

Da: Lucia Grimaldi

Lunedì 30 marzo 2020 11:04:10 Per: Massimo Giannini

Illustre Sig. Giannini,

Mi rivolgo a Lei allo scopo di esporLe il mio pensiero circa la sola iniziativa che a mio avviso può salvare il nostro Paese dalla bancarotta finanziaria e dal crollo del nostro sistema produttivo. Con la conseguenza, inevitabile, di trascinare con sé altri Paesi europei e alla fine del progetto europeo.
Si tratta, per essere il più chiaro possibile, di far eleggere Draghi alla Presidenza della Repubblica il più presto possibile. A maggio-giugno, non appena le camere potranno tornare a funzionare regolarmente. Alla data inizialmente ipotizzata per questa operazione, il 2023, ci sarà solo un cumulo di rovine.
Il mio ragionamento si basa su 6 considerazioni di fatto:
1) l’Italia non può salvarsi senza l’Europa.
2) l’Europa non può salvarsi senza un incremento considerevole della capacità di spesa della Commissione.
3) Ciò non può avvenire senza la creazione di un meccanismo istituzionale di carattere federale, che richiede la piena codecisione tra Consiglio e Parlamento.
4) Questo meccanismo, che richiede una riforma dei trattati esistenti, non può essere creato senza il pieno sostegno da parte di Francia e Germania (oltre al nostro Paese, si intende, e possibilmente di altri Stati come la Spagna e il Belgio).
5) Il solo personaggio pubblico italiano di cui i tedeschi si fidino è Mario Draghi. Prodi e Monti non esistono più.
6) Solo Draghi è quindi in grado di garantire, dal punto di vista dei tedeschi, un’operazione politica di ampia portata, la sola in grado di salvare l’Italia e l’Europa dal baratro, che di fatto crea la federazione europea, o per lo meno un nucleo federale all’interno dell’Unione, qualora non tutti i suoi stati membri siano disposti a prenderne parte immediatamente.

Draghi è oggi un pensionato. Di lusso, autorevole, in grado di influire indirettamente sulle scelte politiche, ma sostanzialmente esterno al perimetro in cui si esercita il potere. E’ una situazione che non possiamo permetterci, perché si tratta dell’unico italiano di spicco di cui i tedeschi si fidino. E senza i tedeschi non si fa l’Europa. La storia del processo di unificazione europea è la storia della progressiva integrazione di questo popolo con il resto dell’Europa. La Germania è stata il vero nodo della tragedia europea del 900, nel male e nel bene.

Stimo molto Mattarella e penso che in occasione di questa crisi abbia dato il meglio di sé, ma è del tutto evidente come non sia in grado di supplire all’evidente e imbarazzante inadeguatezza di Conte a gestire una crisi economica, politica e psicologica senza precedenti storici, se non quelli relativi a eventi bellici di grande portata. Il problema è che non è possibile sostituire Conte con Draghi. Conte rappresenta la linea del Piave dei 5 stelle. L’unica loro speranza di non scomparire per sempre dalla scena politica alle prossime elezioni. Non potrebbero pertanto votare la fiducia a un eventuale esecutivo Draghi, senza vedere ulteriormente erosa la loro rappresentanza parlamentare. Un eventuale esecutivo Draghi avrebbe dunque bisogno dell’appoggio di Berlusconi e Salvini. Ciò significherebbe consegnare a Berlusconi e Salvini le chiavi di Palazzo Chigi, vale a dire la scelta della data delle prossime elezioni politiche. Un suicidio politico per noi e una tragedia per il Paese.

La sola possibilità di portare Draghi, il più presto possibile (e lo sottolineo! !) a una posizione di responsabilità politica è dunque di farlo eleggere al Colle. Sono certo che Mattarella, un vero servitore dello Stato, non esiterebbe a lasciare e che Draghi otterrebbe, in questa situazione di assoluta emergenza, il pieno dei voti.

Questa operazione ci consentirebbe di far fronte all’emergenza e probabilmente di uscirne, ma al prezzo di incrementare il nostro debito pubblico che diventerebbe nel medio periodo insostenibile, perché le esportazioni, con le quali paghiamo il debito esistente, inevitabilmente subiranno un crollo. La crisi sarà globale, la recessione potrebbe trasformarsi in depressione di lunga durata. La cura si potrebbe dunque rivelare peggiore del male. Certo, abbiamo bisogno di liquidità da iniettare artificialmente nel sistema (che risulterà di fatto ‘drogato’, o ‘dopato’ se preferisci) e la BCE non sarà in grado di mettere in campo una potenza di fuoco illimitata (come invece può fare la FED). Non saremmo neppure in grado di trovare sul mercato la liquidità di cui abbiamo bisogno per salvare il processo produttivo dall’implosione. Questo perchè tutti i Paesi si troveranno più o meno nella nostra stessa situazione. Con una differenza sostanziale tra di loro: come in natura, i più forti ce la faranno e i più deboli soccomberanno. Temo che il risultato finale di questo processo di ‘selezione naturale’ possa vedere come veri vincitori, i grandi sconfitti della storia: Russia, Cina e Turchia. Le tre maggiori autocrazie oggi esistenti.

L’incremento del debito nazionale, pur consentendoci di uscire, pur con le ossa rotte, dall’emergenza, avrebbe tuttavia la conseguenza diretta della fine dell’euro. La BCE non è però la FED, perché in Europa non esiste oggi un governo federale. La BCE non è in grado di far fronte da sola a una crisi che si preannuncia essere sistemica e che è destinata a colpire più duramente gli anelli più deboli del sistema, dai quali dipende la sua stessa tenuta. Se salta l’anello più debole, è infatti inevitabile che salti l’intera catena. L’apertura di una linea di credito (anche illimitata e a zero interessi) agli stati che risulteranno più colpiti dalla crisi produttiva conseguente alla chiusura delle attività, non farebbe infatti che peggiorare la loro situazione debitoria nel suo complesso, rendendola di fatto insostenibile anche nel medio periodo. Qualora tra essi ci fosse uno stato di proporzioni maggiori e già fortemente indebitato, come l’Italia, il crollo del sistema nel suo complesso sarebbe inevitabile.

Per capire quello di cui gli stati membri dell’Unione Europea avrebbero oggi bisogno per fronteggiare una crisi produttiva e finanziaria senza precedenti storici basta volgere lo sguardo oltre Atlantico, e notare come vani, o poco efficaci a frenare il crollo di Wall Street, siano stati gli annunci della FED a iniettare nel mercato una dose massiccia di liquidità e a garantire alle imprese linee di credito a tasso zero. E’ stato necessario un accordo parlamentare bipartisan per mettere in campo un primo intervento d’emergenza dell’esecutivo senza precedenti storici, volto a iniettare direttamente liquidità a fondo perduto, nelle imprese e nella popolazione. Appare del tutto evidente poi che si tratti solo del primo intervento e che altri seguiranno, a seconda della capacità di recupero del sistema produttivo. I 2. 200 miliardi di dollari stanziati dall’esecutivo federale non verranno iniettati in egual misura nel sistema produttivo, ma a seconda di priorità strategiche definite dall’amministrazione e ratificate dai due rami del Parlamento. Sin tratterà dunque di scelte politiche, frutto certamente di negoziati da parte delle forze in campo, ma alla fine condivise. Sarà inevitabile dunque che il flusso di liquidità andrà a beneficiare alcuni settori produttivi (quelli più strategici) rispetto ad altri, e alcuni stati (quelli più colpiti dalla crisi, gli anelli più deboli della catena) rispetto ad altri.

La dimensione della sproporzione degli strumenti oggi in possesso dall’esecutivo americano rispetto a quello europeo è di 20 a 1. Appare del tutto evidente come l’Unione Europea potrà fronteggiare questa crisi epocale solo con un aumento significativo della capacità di spesa, proporzionato alla dimensione della crisi produttiva che si andrà progressivamente definendo. Gli interventi della BCE, anche mediante l’emissione di eurobond, potranno certo avere effetti benefici immediati, consentendo probabilmente di superare la fase acuta della crisi, ma alla fine si potrebbero rivelare fatali per la tenuta del sistema finanziario europeo nel suo complesso, venendo ad accentuare il debito degli stati membri più colpiti dalla crisi, che di fatto sono anche oggi quelli più deboli economicamente. Si verrebbe così a invertire il processo di convergenza finanziaria che sta alla base del processo di unione monetaria europea, portando di fatto alcuni stati fuori dall’eurozona. Il crollo della costruzione europea seguirebbe inevitabilmente, dal momento che è stata fondata sul dogma funzionalista, che prevede la progressiva fusione di competenze governative su base tecnocratica, con assai limitate capacità redistributive del reddito degli stati membri. La cura si potrebbe dunque rivelare più dannosa del male, dal momento che il risultato finale potrebbe essere il fallimento finanziario degli stati estromessi dal sistema, nel contesto di una recessione mondiale che può trasformarsi in depressione. Vale la pena qui ricordare che gli Stati Uniti ne uscirono, recuperando il 45% della capacità produttiva persa nel triennio 1929-32, solo nel corso della Seconda Guerra mondiale, grazie proprio al volano dell’economia bellica!

La scelta che sta di fronte agli stati membri è dunque se seguire l’esempio della Gran Bretagna, che pur venendo penalizzata, nel breve e medio periodo, dall’uscita dal mercato interno, è in grado oggi di far fronte da sola alla crisi utilizzando i tradizionali strumenti fiscali e monetari, o aumentare in modo significativo la capacità di spesa da pare della Commissione. Il problema è che ciò non sia possibile senza la creazione di un vero e proprio bilancio federale, a disposizione di un esecutivo responsabile di fronte a due rami del Parlamento con eguali poteri. Il nodo fondamentale da sciogliere, dal quale dipende l’ingresso del processo di unificazione nella sua fase conclusiva o il suo fallimento, e dunque quello del raggiungimento della piena codecisione tra il Consiglio e il Parlamento. Il momento tanto temuto è dunque arrivato: ‘federarsi o perire’.

In questa fase pre-rivoluzionaria solo un uomo è in grado di far compiere all’Europa la scelta rivoluzionaria e si chiama Mario Draghi. Nello stesso modo come in Gran Bretagna, nel maggio del 1940, un solo uomo fu in grado di guidare un Paese sull’orlo del crollo, alla resistenza ad ogni costo, e si chiamava Winston Churchill. Fu un deputato conservatore, Leo Amery, ad alzarsi in Parlamento e intimare all’allora Primo Ministro e Presidente del suo stesso partito, Chamberlain: ‘In nome di Dio, vattene’. In questo momento terribile della nostra storia spetta a un manipolo di coraggiosi del PD chiedere a Mattarella di farsi da parte e lasciare a Mario Draghi le redini del Paese.

Le chiedo, come vero erede di Scalfari, di usare tutto il prestigio di cui gode, per garantire il necessario sostegno della pubblica opinione per garantire il successo a questa operazione politica. L’unica che ci consentirà di fronteggiare lo tsunami che verrà con qualche strumento in più per respingerlo.

Colgo l’occasione per porgerLe i miei più cordiali saluti.

Andrea Bosco
Jean Monnet Chair, History and Theory of European unification, Firenze.
Direttore, The Lothian Foundation, Londra.

Da: Andrea Bosco