Ultimi commenti alle biografie - pagina 3303
Domenica 29 marzo 2020 21:54:27
Per: Giorgia Meloni
Sono meravigliato dalla vostra affermazione riguardante i 7 euro. La prego di correggere questa informazione perché i conti li so fare meglio di lei
Da: Enrico Angelo Rifaldi
Domenica 29 marzo 2020 21:50:08
Per: Fabio Fazio
Buona sera. Tutti dicono che se una persona ha solo un sintomo deve considerarsi malata di Covit19. Allora mi chiedo: avendo solo una certa disponibilità per fare i tamponi cosa serve farli a questi ipotetici malati? Non sarebbe più furbo farli a chi è vicino a queste persone e che sono magari asintomatiche?
Da: Elena Broggi
Domenica 29 marzo 2020 21:48:33
Per: Enrico Mentana
Gentile Direttore Mentana,
seguo il Tg La 7 da sempre ritenendolo una fonte di comunicazione chiara e non faziosa. Però, con rammarico, ho notato che in questo drammatico momento del Coronavirus, come anche ilTg. da lei condotto si sia adeguato alle urlanti e crudeli statistiche dei vivi, dei contagiati e dei morti poi il tutto senza risparmiare l'impatto visivo delle file di bare o delle camere di rianimazione.
Ma il giornalista non dovrebbe essere qualcosa di più dell'elencare numeri? Tutte le reti tv vomitano i dati addosso a chi, chiuso in casa, cerca di affrontare la solitudine, a chi forse combatte anche con altre patologie gravi e si domanda come faccio?, a chi è un parente di chi sta continuando a lavorare in ospedale, a chi ha i figli lontano bloccati in zone rosse, a chi...
L' informazione è essenziale, siamo tutti d'accordo, ma c'è quella becera, che per l'audience e l'impreparazione fa leva sui sentimenti e c'è l'INFORMAZIONE che rispetta il potere terapeutico delle parole accompagnando in maniera ragionevole le persone alla presa di coscienza di questa grave situazione e di quello che verrà.
Ci sarebbe così tanto da analizzare e cercare di migliorare pensando comunque ad un futuro.
Questo è quello che vorrei continuare a ricevere dal Tg La 7 e che ultimamente mi manca..
Daniela Sparapani
Da: Daniela Sparapani
Domenica 29 marzo 2020 21:46:08
Per: Paolo Del Debbio
Caro Paolo ti mando mie “farneticazioni”
SCACCO MATTO – 29 Marzo 2020
“Del senno di poi son piene le fosse”: quante volte abbiamo sentito questo mantra! E’ indubitabile che questa frase risponda al vero e sia una risposta buona per ogni tempo, per ogni situazione, per ogni critica.
Se dovessi trovarne un’ altra altrettanto efficace, mi verrebbe “chi è senza peccato, scagli la prima pietra”; ecco fatto, le bocche sono cucite; prima o poi siamo tutti peccatori, prima o poi commetteremo degli sbagli: tira diritto e taci!.
Nel III canto dell’inferno Dante pone gli “ignavi”, cioè coloro che in vita non hanno fatto scelte, evitando di avere loro idee, di schierarsi né in favore del né in favore del male; “in medium stat virtus” insomma.
Questo lungo preambolo mi è servito per descrivere ed inquadrare la attuale situazione italiana che, a mio avviso, richiederebbe scelte ben più coraggiose. Andiamo a rimorchio del virus anziché cercare di precederlo. Scegliamo di non scegliere, perché ripetere da più di un mese dovunque (TV, social, giornali, chat private, etc. .) “io stò a casa” significa proprio questo: non fare niente, stare fermi, aspettare che passi (stessa … tattica … usata nei secoli passati, si secoli, per fronteggiare epidemie più o meno virulente) ; poi, solo poi, fare il conto: il conto dei morti; il conto delle imprese, piccole o grandi non fa differenza, che falliranno, il conto dei suicidi che nei prossimi 1-2 anni, spero di sbagliarmi, potrebbero superare il numero dei morti a causa del virus; il conto del costo politico di questa non-scelta.
Da più parti si diceva e si dice ancora oggi che c’erano tre modi di fronteggiare questa emergenza: il “metodo” Cinese, il “metodo” Coreano, il “metodo” fatalistico.
Il “metodo” Cinese consiste nel chiudere tutto, persone obbligate in casa e sistema produttivo fermo; si badi che parliamo di una parte della Cina, perché la restante parte del paese non ha chiuso, anzi! Ha lavorato ancora di più per aiutare quella parte di paese colpita dall’ epidemia.
Il “metodo” Coreano consiste nel ricorrere alla tecnologia non solo per individuare e circoscrivere i singoli focolai, ma addirittura i singoli contagiati, avvisando poi, tramite apposite app, gli altri cittadini nel caso avessero incrociato qualche ammalato; in sostanza un metodo selettivo che ha consentito al contempo di contenere l’ epidemia e di non chiudere tutto. Metodo coraggioso, impegnativo, difficile, ma lungimirante.
Per ultimo il “metodo” fatalistico, cioè lasciare che il virus faccia il suo corso continuando a vivere come sempre. Metodo cinico ed inumano, impossibile e giustamente insostenibile in questo secolo ed in paesi democratici.
Dando per scontato che quest’ ultimo metodo non si può nemmeno ipotizzare nelle nostre realtà, capiamo bene che la scelta fatta nel nostro paese, a braccio, è la prima (col piccolo ma non irrilevante particolare che noi, passo dopo passo, abbiamo bloccato tutto il paese, non una sua parte). Scelta che da un lato è la più semplice (“state tutti a casa”), dall’ altra è la più …ignavia: allarghiamo le braccia e vediamo che succede con la conta ex-post delle sue conseguenze. Insomma lasciare che il tempo passi: sia prima dell’arrivo dell’ emergenza (ricordiamo dichiarata il 31 gennaio), che durante la pandemia, che dopo (alla fine faremo i conti, istituiremo “commissioni di inchiesta” che non produrranno nulla se non perdite di tempo e denaro, prenderemo provvedimenti… tutti verbi con il maledetto futuro…
Mai si è parlato di tavoli con esperti medici e politici che prendessero in esame varie ipotesi di movimento, ne analizzassero le conseguenze e che ne parlassero ai cittadini (certo c’era e c’è, almeno quello un comitato medico scientifico che ha suggerito ed avallato alcune scelte, sempre a posteriori) ; mi sarebbe piaciuto vedere una conferenza stampa in cui a noi comuni mortali qualcuno illustrasse le varie ipotesi prese in considerazione e il perché si è deciso di perseguire una certa strada, anche facendoci eventualmente capire che era quella obbligata per incapacità di mettere in campo risorse, attrezzature, tecnologia. Invece ci sono state propinate conferenze stampa notturne in cui si annunciavano provvedimenti farraginosi “a babbo morto”.
Mi piacerebbe ancora adesso sapere che da qualche parte c’è un gruppo di persone che stanno pensando come fronteggiare economicamente la situazione davvero (non per finta con annunci vuoti), ora che l’epidemia è in corso, ma soprattutto dopo. Sapere in sostanza che ci sono idee chiare, che la strada è tracciata, che c’è una visione. Non stiamo parlando di virus (territorio in parte sconosciuto), ma di economia (quindi di persone) ; non è la prima crisi che il mondo ha affrontato, anche se certamente diversa. Dobbiamo ad esempio (o meglio dovremmo…) sapere già ora cosa fare se l’ Europa non metterà in campo quello che chiediamo…parliamo di strategia di un paese, parola oggi assai vaga.
L’impressione è che non sia cosi: abbiamo inseguito il virus e lo stiamo ancora inseguendo, inseguiremo anche la catastrofe economica man mano che ci mostrerà la sua tragicità.
Il grande principe De Curtis, in arte Totò, scrisse una bellissima poesia sul significato della morte: “A livella”. Mi sa che in Italia (ma anche nel mondo occidentale) ci sia anche “a livella” nella mediocrità, nel senso che mai come oggi questa mediocrità di pensiero, ignavia di animo, incapacità di visione abbia pervaso e livellato verso il basso le nostre società.
L’abilità di un giocatore di scacchi (di un governo) è quella di prevedere le mosse dell’ avversario (il virus/crisi economica) e di avere già in testa la strategia da adottare se l’avversario sposta il cavallo, la torre, l’alfiere.. in un determinato posto della scacchiera. Un mediocre giocatore di scacchi aspetta di vedere la mossa e prova affannosamente a contrastarla esponendosi a sconfitta sicura. C’è anche un tempo negli scacchi per fare la propria mossa, l’avversario non può aspettare all’ infinito.
Ho due certezze in questo momento: la prima è che chi gioca a scacchi ora (per conto nostro ahimè) non sia un gran giocatore, la seconda che il tempo a sua disposizione (quindi nostro) per “muovere” sia già finito.
Da: Pier Luigi De Pietri Tonelli
Domenica 29 marzo 2020 21:45:17
Per: Fabio Fazio
Sono in cura da anni con Plaquenil per artrite reumatoide, da una settimana il farmaco non si trova più nelle farmacie.
Visto che lo stanno utilizzando per la cura del Coronavirus, noi malati cronici non avremo più la possibilità di curarci?
Da: Anna
Domenica 29 marzo 2020 21:27:24
Per: Gianluigi Paragone
Buonasera Sig Gianluigi, Le scrivo da Castione della presolana provincia di Bergamo, se possibile una sua telefonata al mio cellulare 338 ------- per info riguardo a forniture di mascherine e altro materiale da parte del governo. Se quello che penso e ho visto il governo salta. A presto.
Da: Bruno
Domenica 29 marzo 2020 21:22:39
Per: Guido Bertolaso
Buonasera e auguri per la salute. Io non sono un medico sono un ingegnere e i numeri credo non siano un caso. La chiave per la gestione della crisi ed il progressivo riavvio del Paese è nella definizione di strategie di protezione delle persone in base al loro gruppo sanguigno. Ci sono solo alcuni studi cinesi avviati a riguardo, ma ritengo che l'approfondimento di ciò sia la strada da percorrere. Scrivo a lei Dottore, perché sono un idealista e credo ancora nella competenza e nelle persone per bene. Si rialzi presto e torni a lottare. Buona fortuna. L. M.
Da: Luciano Marraudino
Domenica 29 marzo 2020 21:21:59
Per: Gianluigi Paragone
Buonasera sto vedendo il programma Stasera Italia e le volevo dire che la questione dei 600 euro sono una buffonata perché è prevista l’erogazione per i redditi LORDI sino ad € 35. 00, 00 che vuol dire il nulla poi la fascia successiva si ferma ad € 50. 000, 00 SEMPRE LORDI ma devi dimostrare (probazio diabolica) di aver avuto una flessione del 33% nel primo trimestre di quest’anno che è impossibile dimostrare perché noi fiscalmente siamo per cassa.
Per me, come per la stragrande maggioranza dei miei colleghi che superiamo LORDI i 50. 000, 00 non c’è alcunché
È una vergogna
Cordialità
Avv Gian Luigi Malossi
Da: Avv Gian Luigi Malossi
Domenica 29 marzo 2020 21:21:02
Per: Gianluigi Paragone
Buonasera senatore Paragone, le scrivo perchè mi sento abbandonato e impotente. Percepivo da appena 2 mesi il reddito di cittadinanza e dopo aver dovuto presentare l'aggiornamento isee obbligatorio (presentato con 4gg di ritardo sulla scadenza a causa dell'intasamento dei caaf) non ho piu visto accreditare nulla a febbraio. Il 4 marzo il centralino dell'I. N. P. S. mi assicurò che entro il 20 marzo avrei ricevuto l'accredito arretrato di febbraio e dal 31 sarebbe ricominciata l'erogazione ordinaria. Il 23 marzo non vedendo nulla accreditato sulla tessera ed in piena emergenza coronavirus ho chiamato nuovamente il centralino sentendomi rispondere che la domanda era decaduta non per isee troppo alto ma per la somma dei redditi annui 2018 miei e della mia compagna (12. 000€ in due con 6000€ di affitto) fuori parametro. Allora ho fatto presente che il decreto del 17 marzo n18 bloccava di fatto tutte le sospensioni e decadimenti r. d. c. per due mesi ma la risposta e stata che la mia domanda era decaduta il 9 marzo e che non c'è retroattivitá nel decreto e continuando dicendomi, dopo il mio disappunto di prendersela con il governo e di presentare una nuova domanda con un'altro tipo di isee (corrente).
In parole povere quelli dopo il 17 marzo son salvi e quelli prima muoiono di fame? Retroattività subito per tutti!
Ma come posso mai fare in questo momento una cosa simile? I caaf sono tutti chiusi nessuno mi risponde al telefono e io sono obbligato a stare a casa per questa accidenti di emergenza mi sento disperato e impotente se per favore qualcuno potesse contattarmi per un'aiuto gliene sarei grato infinitamente
Alex Scognamiglio Recco 345 -------
P. s. ho scritto a mattarella conte dimaio di battista crimi direttore generale angelo marano salvini ed altri ma nessuna risposta.
Da: Alex Scognamiglio
Fabio Fazio
Conduttore tv italiano
Da: Massimo Rovere